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martedì 10 dicembre 2019

REVENGE PORN, MADRE TIZIANA CANTONE: NON RISPETTATA NEANCHE DA MORTA


MARTEDÌ 10 DICEMBRE 2019 11.01.47


REVENGE PORN, MADRE TIZIANA CANTONE: NON RISPETTATA NEANCHE DA MORTA

9CO1022957 4 POL ITA R01 REVENGE PORN, MADRE TIZIANA CANTONE: NON RISPETTATA NEANCHE DA MORTA (9Colonne) Roma, 10 dic - "Mi aspetto una giustizia che a mia figlia hanno tolto in vita. Una verità che io conosco e che non è stata mai dimostrata. I giudici non devono solamente attendersi alle leggi, ma devono saper cogliere la verità nei cuori della gente disperata che attende giustizia da tanto tempo. Quella giustizia è stata artefice della morte di mia figlia. Tiziana è stata uccisa dalla malvagità delle persone, da chi non ha avuto nessuna pietà, oltre che da quel mostro che ha pubblicato il video. Non è stata rispettata nemmeno da morta". Lo afferma a Radio CRC, Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana Cantone, la 31enne suicida il 13 settembre 2016 per alcuni video hot privati diffusi sul web a Mugnano, in provincia di Napoli. "E' stata fatta una legge sul revenge porn, grazie anche alle mie lotte, ma bisognerebbe far capire che, sul web, la libertà di parola è sì un diritto, ma bisogna prendersi carico delle frasi che si dicono - afferma -. La legge deve essere completata, deve essere introdotto uno strumento rapido e tempestivo, tanto quanto internet, che vada ad agire per bloccare la diffusione del video". E aggiunge: "L'umanità è in una fase di imbarbarimento, non è bullismo, ma una vera e propria violenza psicologica. Non si fa altro che parlare di educazione, di prevenzione, ma queste azioni vessatorie corrispondo all'istigazione al suicidio e all'omicidio. Distruggono una persona ed il suo onore. Questa violenza accade principalmente alle donne, perché ha una matrice sociale, in cui la donna è vista debole e priva di istinti sessuali, che portano le donne stesse a vergognarsene. La responsabilità non è solo dei genitori, ci vorrebbero dei veri e propri corsi formativi con la polizia postale. A volte l'ambiente esterno influenza tantissimo gli atteggiamenti dei ragazzi che, forse, a loro volta sono vittime di bullismo". Per Giglio serve "un'educazione alle emozioni, ai sentimenti, che stiamo perdendo a causa dei social network. Prevalgono pulsioni umane bestiali. E' tempo di capire che c'è bisogno di pene severe anche per i più giovani". (PO / red) 101101 DIC 19    

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