SABATO 11 APRILE 2020 13.23.12
>ANSA-BOX/ Al via mascherine per sordi,utili pure a chi non lo e'
ZCZC2401/SXA XCI86448_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >ANSA-BOX/ Al via mascherine per sordi,utili pure a chi non lo e' Ultimi test per ditta marchigiana, a Guidonia verso prototipo (di Michela Suglia) (ANSA) - ROMA, 11 APR - Pensate per chi e' sordo o fa fatica a comprendere, ma destinate al resto del mondo che l'udito ce l'ha. Sono le mascherine con una parte trasparente che fa vedere la bocca. Quanto basta per leggere il labiale e permettere cosi' ai sordi di comprendere quello che gli viene detto, ad esempio in un controllo di polizia, al supermercato, al pronto soccorso. Nuove e piu' diffuse esigenze ai tempi del coronavirus, su cui si stanno cimentando alcune aziende italiane alle prese con prototipi e test di questo nuovo tipo di mascherine per la collettivita' (non sono quelle per gli ospedali, che richiedono certificazioni ad hoc). Se in Italia le persone con problemi di udito sono oltre un milione (erano 975.000 per ultimi dati Istat del 2001), potenzialmente il target di queste protezioni 'speciali' e' altissimo. "Pensare che servano solo ai non udenti e' un messaggio sbagliato. In realta' e' uno dei tanti modi per rendere piu' accessibile la comunicazione tra sordi e non. Quindi dovrebbero metterle tutti o almeno chi ha un impiego pubblico", spiega Giuseppe Petrucci, presidente dell'Ente nazionale sordi. Insieme ad altre associazioni, ha contattato alcune aziende per proporre l'idea. E' successo anche alla Dienpi di San Benedetto del Tronto, che dal 2011 stampa etichette e decorazioni su borse e scarpe per grandi marchi. Ha uno staff di 16 persone, con l'emergenza un terzo lavora a turno per cucire mascherine a uso comune (finora ne ha consegnate 50 mila). "Poi ci ha chiamato un'associazione siciliana per sapere se eravamo in grado di fare quelle parzialmente trasparenti. Ho pensato che potevamo provarci, in fondo siamo un'azienda di ricerca e sperimentazione", racconta Doriana Marini, amministratrice della Dienpi. Primo scoglio: trovare il materiale giusto tra quelli a disposizione dei fornitori piu' vicini, poi testarlo. Il migliore per ora e' una specie di pvc trasparente che non si appanna con il respiro. Cosi' in pochi giorni sono arrivati a un prototipo. "Stiamo aspettando gli altri materiali che abbiamo ordinato per fare il campione definitivo, cosi' faremo ulteriori test e saremo pronti". Sulla stessa strada la Dress code di Guidonia, vicino Roma. In mano ai fratelli Vernaglia, confeziona gonne e pantaloni con il proprio marchio e per altri. "A marzo hanno chiusi i negozi e ci siamo trovati senza clienti - racconta Andrea Vernaglia - Per restare a galla abbiamo adattato la produzione alle mascherine. Ora ne facciamo un migliaio al giorno, alternando gli operai per mantenere le distanze". Giorni fa e' andata a trovarli la sindaca Virginia Raggi. Poi la telefonata della Federazione italiana associazione sordi, per sondare il terreno sulle mascherine 'speciali'. "Perche' no? ci siamo detti. Ora ci stiamo lavorando. Spero di avere qualcosa di piu' concreto la prossima settimana e arrivare al prototipo. Noi lavoriamo pure a Pasquetta. Tanto, che altro c'e' da fare?", sorride. (ANSA). SUA/PD 11-APR-20 13:22 NNNN
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