MARTEDÌ 23 MARZO 2021 12.29.07
Di Matteo: evitare che Procura Ue depotenzi nostra lotta a mafie
Di Matteo: evitare che Procura Ue depotenzi nostra lotta a mafie Di Matteo: evitare che Procura Ue depotenzi nostra lotta a mafie "Si creeranno situazioni di conflitto, di sovrapposizione" Roma, 23 mar. (askanews) - "Dobbiamo evitare che l'avvio delle attività della Procura Europea rappresenti in concreto nel nostro Paese un depotenziamento dell'altissimo livello di contrasto alle mafie, fin'ora assicurato dall'attribuzione in via esclusiva alle competenze delle Direzioni Distrettuali Antimafia e della Procura Nazionale Antimafia".Lo ha detto il consigliere indipendente del Csm, Nino Di Matteo, intervenendo al Plenum straordinario sulla Procura Europea, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e della ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Inoltre, Di Matteo ha messo in evidenza che "anche in virtù della sostanziale indeterminatezza della ripartizione di competenze con le Procure Nazionali, nonché in ragione dell'ampia discrezionalità di cui il Procuratore Europeo gode nell'esercizio del suo potere di avocazione, si creeranno prevedibilmente situazioni di conflitto, di sovrapposizione o, al contrario, di stallo investigativo che nuoceranno all'efficacia dell'azione inquirente". Nel dibattito in Plenum è intervenuto anche il togato di legittimità, Carmelo Celentano, sottolineando che "per realizzare una piena integrazione europea, anche l'intera giurisdizione dovrà essere riformata, non soltanto pensando al processo, ma anche a quello che viene prima e dopo di esso, finalmente affrontando i temi di un diritto sostanziale in molte materie obsoleto e privo di certezze, che contribuisce alla crescita del contenzioso". Per Celentano "va affrontata anche la fase dell'attuazione delle decisioni giurisdizionali, spesso inattuate per incapacità dell'ordinamento di renderle cogenti". Secondo il laico Stefano Cavanna, uno dei tre astenuti, "è concreta e diffusa la preoccupazione circa la possibile sottrazione di inchieste cruciali alle procure italiane, segnatamente del Sud Italia, che sono, oggettivamente, attualmente, unitamente alle nostre forze di polizia, gli 'attori' più attrezzati, a livello internazionale, nella lotta contro le mafie, per esperienza e competenze investigative maturate in decine di anni di lotta senza tregua". Pur riconoscendo al ministero, la consapevolezza di una valutazione in difetto di dati ed elementi essenziali, Cavanna ha sottolineato come il parere del Csm "avrebbe potuto e dovuto accennare al delicato tema, in punto di concreta definizione del numero dei Procuratori Delegati Europei, oggetto principale del prossimo accordo tra la Repubblica Italiana e la Procura Europea stessa". Bla 20210323T122857Z
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