GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2021 12.08.08
= Covid: biomarcatori sesso-specifici predicono esito malattia =
= Covid: biomarcatori sesso-specifici predicono esito malattia = (AGI) - Roma, 25 nov. - Alcuni biomarcatori potrebbero predire, in maniera differenziale per gli uomini e per le donne, la gravita' e la progressione della sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) nella Covid-19. Si tratta di biomarcatori sesso-specifici identificati dai ricercatori del Centro di riferimento per la medicina di genere dell'Istituto superiore di sanita' in collaborazione con i colleghi dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani (Inmi-Irccs), in uno studio pubblicato su "Biology of sex differences". "E' ormai evidente che il sesso rappresenti una variabile biologica che influenza la severita' di Covid-19 e l'insorgenza della insufficienza respiratoria grave - spiega Elena Ortona, ricercatrice dell'Iss e coordinatrice del team Iss-Inmi - La definizione, dunque, di biomarcatori predittivi della progressione della malattia specifici per il sesso puo' aiutare a monitorare meglio e indirizzare correttamente il trattamento dei pazienti piu' a rischio". Nell'indagine "abbiamo esaminato, al momento del ricovero in ospedale, i livelli plasmatici di ormoni sessuali, quali testosterone, estradiolo, ACE2 solubile (sACE2) e Angiotensina1-7 (Ang1-7) insieme ai biomarcatori noti per la Covid-19 (livelli plasmatici di D-Dimero e ferritina, numero di neutrofili e linfociti). Tenendo conto, allo stesso tempo, di una serie di altri fattori, quali la presenza di comorbidita' preesistenti, la gravita' della malattia respiratoria al momento dell'ammissione in ospedale e l'insorgere di un peggioramento durante la degenza". (AGI)Red/Bas (Segue) 251207 NOV 21 NNNN
GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2021 12.08.14
= Covid: biomarcatori sesso-specifici predicono esito malattia (2)=
= Covid: biomarcatori sesso-specifici predicono esito malattia (2)= (AGI) - Roma, 25 nov. - I ricercatori hanno osservato - su un totale di 160 pazienti (80 uomini e 80 donne di eta' comparabile) ricoverati allo Spallanzani tra marzo e settembre 2020, positivi al Sars-CoV-2 - che alcuni marcatori erano efficaci nel predire l'andamento clinico della malattia sia negli uomini che nelle donne, mentre altri mostravano un valore predittivo sesso-specifico. In particolare, i livelli plasmatici di Ang1-7 e la conta dei neutrofili predicevano l'esito dell'Ards solo nelle femmine, mentre i livelli plasmatici di testosterone e la conta dei linfociti solo nei maschi. Scendendo in dettaglio, per quanto riguarda in particolare il testosterone, i livelli plasmatici erano significativamente piu' bassi in quei pazienti maschi che hanno poi sviluppato, durante l'ospedalizzazione, una Ards moderata/grave rispetto a quelli con Ards lieve/non grave. Diversi studi hanno infatti dimostrato che il testosterone ha un effetto antinfiammatorio, diminuendo quelle citochine che giocano un ruolo centrale nella tempesta citochinica e nell'infiammazione che contribuisce alla Ards. Questo spiegherebbe perche' negli uomini anziani l'abbattimento del testosterone si correla con l'aumento di uno stato pro-infiammatorio. Inoltre, il testosterone diminuisce in presenza di obesita' e diabete, che sono comorbidita' frequentemente associate alla Covid-19. "I nostri dati - conclude Elena Ortona - pur necessitando di validazione su una popolazione piu' ampia, evidenziano che il sesso dovrebbe essere considerato come variabile biologica per la scelta del biomarcatore appropriato e sottolineano la necessita' di personalizzare l'assistenza dei pazienti anche tenendo conto del loro sesso". (AGI) Red/Bas 251207 NOV 21 NNNN
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