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venerdì 14 luglio 2023

*Giustizia, Di Matteo: riforme attuano il piano della Loggia P2

 



VENERDÌ 14 LUGLIO 2023 08.19.25

*Giustizia, Di Matteo: riforme attuano il piano della Loggia P2

*Giustizia, Di Matteo: riforme attuano il piano della Loggia P2 *Giustizia, Di Matteo: riforme attuano il piano della Loggia P2 Il magistrato alla Stampa Roma, 14 lug. (askanews) - "C'è un disegno unico nelle riforme che attuano il programma fondativo di Forza Italia e affondano le radici nel disegno della Loggia P2". Lo sottolinea in una intervista alla Stampa, Nino Di Matteo, pm della Procura nazionale antimafia. "Il dibattito sulle singole riforme rischia di essere insufficiente, se non fuorviante, senza una visione d'insieme. Vedo una continuità di lungo periodo. Nel solco del programma dei governi Berlusconi, negli ultimi anni la politica è pervasa da una voglia di rivalsa nei confronti di una certa magistratura", aggiunge Di Matteo secondo cui si tratta di "quella che, in ossequio alla Costituzione, ha esercitato il controllodilegalità a 360 gradi". "Le riforme Cartabia e Nordio vanno nella stessa direzione. Che non è rendere più veloce la giustizia, ma sdoppiarla. Implacabile sui reati comuni; lenta e spuntata verso le manifestazioni criminali dei colletti bianchi. Cartabia ha aperto il varco che Nordio percorre. Le sue riforme darebbero la spallata finale". Per il giudice "queste riforme coincidono con i programmi dei primi governi Berlusconi.E per certi aspetti, anche piuttosto rilevanti su giustizia e informazione, con il piano di rinascita democratica della Loggia P2" con l'obiettivo di "ridimensionare l'indipendenza della magistratura, controllarla direttamente e direttamente. Questa è la posta. Il sistema di potere intende blindarsi, inattaccabile dal controllo di legalità". Sul concorso esterno in associazione mafiosa spiega: "Questo reato è frutto dell'applicazione giurisprudenziale delle stesse regole del codice che valgono per ogni altro reato. Chi lo contesta ignora, o finge, che per primo fu Falcone a utilizzarlo per indagare Ciancimino; e che grazie a questo reato sono stati condannati politici importanti (Dell'Utri, D'Alì e Cosentino), funzionari di polizia, imprenditori, sindaci, magistrati. La mafia diventa più fluida, prescinde da vecchi riti di affiliazione formale. Eliminare il concorso esterno costituirebbe un grave danno". "Intanto si vuole limitare anche il traffico di influenze, che ha consentito di colpire faccendieri senza scrupoli. Andiamo in una direzione pericolosa. Oggi su oltre 57mila detenuti, meno di dieci scontano una pena definitiva per corruzione. In Italia la corruzione è stata debellata oppure, a me pare, è un fenomeno sostanzialmente impunito. Le riforme tendono ad allargare questa impunità". Rbr 20230714T081917Z

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