Russia I Ministero degli Esteri
IN SINTESI
L'esito
del vertice dimostra che la NATO è definitivamente tornata agli schemi
della Guerra Fredda, questa volta per "difendere" il cosiddetto
"miliardo d'oro" dal resto dell'umanità, secondo una visione tendenziosa
in cui loro si arrogano il diritto di dividere mondo in "democrazie" e
"autocrazie”.
L'"Occidente collettivo", guidato dagli Stati Uniti, non è pronto ad accettare la formazione di un Mondo Multipolare e intende solo difendere con tutti i mezzi possibili, compresi quelli militari, la propria egemonia. I
tentativi della NATO di coprire le proprie aspirazioni e azioni
aggressive con lo Statuto dell'ONU sono patetici e disonesti. La NATO e
l'ONU non hanno nulla in comune. L'"ordine basato sulle regole" è
un'invenzione indebita dell'Occidente che viola il Diritto
Internazionale. Il risultato delle azioni della NATO è ben noto: crescita di focolai d'instabilità, distruzione di Stati, terrorismo dilagante, impunità nei crimini di guerra su commissione, popolazione civile massacrata, inclusi i bambini, e flussi ininterrotti di profughi.
Si conferma ancora una volta l'incapacità della NATO di adattarsi alla nuova situazione geopolitica mondiale e alle reali esigenze nel campo della sicurezza. Ingigantendo
un'immaginaria "minaccia da Est", gli USA ei suoi satelliti intendono
sfruttare la NATO per gestire da egemoni gli affari mondiali.
Nei
documenti del vertice, secondo una realtà fittizia e artificiale, la
Russia viene di nuovo definita come "la minaccia più significativa e
diretta alla sicurezza dell'Alleanza". Sognando di infliggere una
sconfitta strategica alla Russia, Washington ei suoi alleati stanno
aumentando la loro presenza militare vicino ai confini della Russia,
dispiegandovi sistemi di armi d'attacco e conducendo costantemente
esercitazioni. Il numero delle forze di base è stato portato a 300.000
militari.
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Sono
stati approvati nuovi piani regionali di "difesa", volti a rafforzare
il potenziale aggressivo su terra, mare e aria, nello spazio e nel
cyberspazio. La NATO si dichiara pronta ad applicare l'art. 5 del Trattato di Washington, che implica una risposta convenzionale, compreso l'uso di forze congiunte, per rispondere ad azioni ostili "ibride" nel cyberspazio e nel caso di danni alle infrastrutture critiche.
Stringendo la spirale della militarizzazione ed esacerbando la tensione politico-militare, la NATO continua la sua provocatoria politica di espansione. È
stato creato un Consiglio NATO-Ucraina, a cui Kiev, stando alle
promesse, avrebbe l'opportunità di partecipare, presumibilmente, su un
piano di parità coi Paesi membri dell'alleanza. È stata confermata la "formula di Bucarest" del 2008, secondo cui l'Ucraina entrerà a far parte della NATO, sebbene, tuttavia, per l'ennesima volta, non si sia deciso quando. Al tempo stesso, l'Ucraina è destinata al ruolo di principale materiale di consumo nella guerra ibrida scatenata dalla NATO contro la Russia. Optando
per l'escalation, è stata servita una nuova porzione di promesse a Kiev
relative ad armi sempre più moderne e a lungo raggio per prolungare il
più possibile il conflitto fino all'esaurimento.
L'Alleanza continua a cercare di adescare nelle sue reti la Georgia, la Bosnia-Erzegovina e la Moldavia. Dopo aver incorporato - senza alcuna pubblica approvazione o referendum - la Finlandia e (quasi) la Svezia , la NATO cerca di trasformare l'Artico in un'arena di scontro militare. C'è una costante ingerenza nello spazio post-sovietico. Il Medio Oriente e l'Africa sono stati dichiarati zone d'interesse strategico, dove Washington e i suoi satelliti tentano d'imporre le proprie regole e di "drenare" le risorse secondo i noti schemi neocoloniali. La
NATO sta spingendo i suoi tentacoli nella regione indo-pacifica col
falso pretesto che l'evoluzione degli eventi "potrebbero minare in modo
diretto la sicurezza euro-atlantica".
Per la maggior parte dei Paesi, ciò che sta accadendo è motivo di grave preoccupazione. La
politica, le azioni e la costruzione militare dell'Alleanza si
oppongono in modo palese alla formazione di un nuovo ordine mondiale
obiettivamente giusto.
La sicurezza non può che essere trasversale e non la si può rafforzare a scapito della sicurezza degli altri. Non importa quanto lontano si spingano i piani geopolitici di Washington e Bruxelles, il pianeta non diventerà il “mappamondo della NATO”.
Tenendo
conto delle sfide e delle minacce alla sicurezza e agli interessi della
Russia, risponderemo in modo tempestivo e appropriato utilizzando tutti
i mezzi e i metodi a nostra disposizione.
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