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venerdì 4 febbraio 2011
D.Lgs "...Attuazione della direttiva 2007/59/CE relativa alla certificazione dei macchinisti addetti alla guida di locomotori e treni sul sistema ferroviario della Comunità.....L'Agenzia e la specialità di Polizia ferroviaria della Polizia di Stato, in via esclusiva, possono effettuare, in qualsiasi momento, controlli a bordo dei treni che circolano nel sistema ferroviario nazionale, per accertare se il macchinista sia munito dei documenti rilasciati a norma del presente decreto. L'Agenzia e la Polizia ferroviaria prevedono il necessario coordinamento per le verifiche di cui sopra....."
D.Lgs. 26-10-2010 n. 204 Attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi.
Torino, 15enne romena scomparsa: si punta sulla fuga volontaria
Torino, 15enne romena scomparsa: si punta sulla fuga volontaria
Sarebbe in zona Milano, poco credibile suo appello su Facebook
Roma, 4 feb. (TMNews) - Si tratterebbe di una fuga volontaria da
casa, quella della 15enne di origine romena Bianca Tarcomnicu che
è scomparsa da Torino da mercoledì 2 febbraio. I carabinieri del
capoluogo, che indagano sulla vicenda da quando la madre della
ragazza, non vedendola tornare a casa, ha presentato una
denuncia, hanno infatti "abbastanza elementi" per ritenere che la
giovane si sia allontanata intenzionalmente da casa,
probabilmente dopo un litigio proprio con la madre.
Gli inquirenti danno infatti poco credito alle testimonianze di
qualche suo amico che avrebbe riferito che la ragazza ieri si
sarebbe collegata sul proprio profilo in Facebook e avrebbe
denunciato di essere segregata in un posto con altri bambini, dal
quale non poteva scappare. Secondo gli indizi in mano agli
investigatori la 15enne sarebbe invece ora ospite di qualche
conoscente in Lombardia, nella zona di Milano, e proprio oggi
potrebbe essere rintracciata.
Sempre su Facebook, intanto, i suoi amici hanno aperto un profilo
per chiedere alla giovane di tornare a casa: "Biancaa torna...
Manchi a tutto alla tua classe e anche a tutti quelli
dell'oratorio", si legge sulla bacheca.
Sav
RITROVATA A MILANO TREDICENNE SCOMPARSA A TORINO =
(AGI) - Torino, 4 feb. - E' stata ritrovata la tredicenne
scomparsa mercoledi' a Torino. E' stata rintracciata alla
stazione Centrale di Milano dai carabinieri di Torino, in
collaborazione con i colleghi del capoluogo lombardo. La
ragazza si era allontanata volontariamente. I militari la
stanno riportando a Torino. (AGI)
To2
041138 FEB 11
NNNN
041018 feb 11
Sarebbe in zona Milano, poco credibile suo appello su Facebook
Roma, 4 feb. (TMNews) - Si tratterebbe di una fuga volontaria da
casa, quella della 15enne di origine romena Bianca Tarcomnicu che
è scomparsa da Torino da mercoledì 2 febbraio. I carabinieri del
capoluogo, che indagano sulla vicenda da quando la madre della
ragazza, non vedendola tornare a casa, ha presentato una
denuncia, hanno infatti "abbastanza elementi" per ritenere che la
giovane si sia allontanata intenzionalmente da casa,
probabilmente dopo un litigio proprio con la madre.
Gli inquirenti danno infatti poco credito alle testimonianze di
qualche suo amico che avrebbe riferito che la ragazza ieri si
sarebbe collegata sul proprio profilo in Facebook e avrebbe
denunciato di essere segregata in un posto con altri bambini, dal
quale non poteva scappare. Secondo gli indizi in mano agli
investigatori la 15enne sarebbe invece ora ospite di qualche
conoscente in Lombardia, nella zona di Milano, e proprio oggi
potrebbe essere rintracciata.
Sempre su Facebook, intanto, i suoi amici hanno aperto un profilo
per chiedere alla giovane di tornare a casa: "Biancaa torna...
Manchi a tutto alla tua classe e anche a tutti quelli
dell'oratorio", si legge sulla bacheca.
Sav
RITROVATA A MILANO TREDICENNE SCOMPARSA A TORINO =
(AGI) - Torino, 4 feb. - E' stata ritrovata la tredicenne
scomparsa mercoledi' a Torino. E' stata rintracciata alla
stazione Centrale di Milano dai carabinieri di Torino, in
collaborazione con i colleghi del capoluogo lombardo. La
ragazza si era allontanata volontariamente. I militari la
stanno riportando a Torino. (AGI)
To2
041138 FEB 11
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041018 feb 11
PORTOVESME: FUMI ACCIAIERIA RADIOATTIVI, RIUNIONE IN PREFETTURA
PORTOVESME: FUMI ACCIAIERIA RADIOATTIVI, RIUNIONE IN PREFETTURA =
(AGI) - Cagliari, 4 feb. - E' iniziata in prefettura a Cagliari
una riunione convocata dal prefetto Giovanni Balsamo sul caso
dei container con fumi di acciaieria contaminati da materiale
radioattivo, arrivati nei giorni scorsi nello stabilimento
della Portovesme srl (Sulcis-Iglesiente).
All'incontro partecipano rappresentanti dell'azienda,
dell'Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente),
carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) e dell'Asl di
Carbonia.
In due dei tre container bloccati la scorsa settimana nello
stabilimento di Portovesme gli accertamenti dell'Arpas hanno
verificato la presenza di Cesio 137, un elemento radioattivo,
in quantita' nettamente superiore alla soglia consentita: in
uno sono stati registrati valori fra i 6 e i 7 becquerel per
grammo, nell'altro tra i due e i tre, mentre il limite di
radioattivita' e' di un becquerel per grammo. Il carico
contaminato proviene dall'Alfa Acciai di Brescia ed e' arrivato
via Genova al porto canale di Cagliari. La presenza di
radioattivita' e' stata avvertita dal portale radiometrico
della Portovesme srl, stabilimento di produzione di piombo e
zinco che utilizza i fumi di acciaieria nel ciclo produttivo.
Sono in corso indagini per accertare come sia avvenuta la
contaminazione. (AGI)
Red/Rob
040956 FEB 11
NNNN
(AGI) - Cagliari, 4 feb. - E' iniziata in prefettura a Cagliari
una riunione convocata dal prefetto Giovanni Balsamo sul caso
dei container con fumi di acciaieria contaminati da materiale
radioattivo, arrivati nei giorni scorsi nello stabilimento
della Portovesme srl (Sulcis-Iglesiente).
All'incontro partecipano rappresentanti dell'azienda,
dell'Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente),
carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) e dell'Asl di
Carbonia.
In due dei tre container bloccati la scorsa settimana nello
stabilimento di Portovesme gli accertamenti dell'Arpas hanno
verificato la presenza di Cesio 137, un elemento radioattivo,
in quantita' nettamente superiore alla soglia consentita: in
uno sono stati registrati valori fra i 6 e i 7 becquerel per
grammo, nell'altro tra i due e i tre, mentre il limite di
radioattivita' e' di un becquerel per grammo. Il carico
contaminato proviene dall'Alfa Acciai di Brescia ed e' arrivato
via Genova al porto canale di Cagliari. La presenza di
radioattivita' e' stata avvertita dal portale radiometrico
della Portovesme srl, stabilimento di produzione di piombo e
zinco che utilizza i fumi di acciaieria nel ciclo produttivo.
Sono in corso indagini per accertare come sia avvenuta la
contaminazione. (AGI)
Red/Rob
040956 FEB 11
NNNN
FEDERALISMO:MELANDRI, SCHIAFFO A PARLAMENTO E STANGATA TASSE
FEDERALISMO:MELANDRI, SCHIAFFO A PARLAMENTO E STANGATA TASSE
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Quello approvato ieri dal governo ''e'
un grosso schiaffo al parlamento e alla funzione della
commissione sul federalismo. Siamo convinti che ci sia una
forzatura, perche' il parere favorevole non c'e'. Lo schiaffo lo
sta dando il governo al parlamento, ai cittadini italiani e a
chi voleva il federalismo. E' stata fatta una corsa per fare una
riforma-pasticcio''. Cosi', Giovanna Melandri (Pd), intervenendo
ad Agora' (Rai3).
''Volevate il federalismo - ha detto Melandri rivolgendosi a
Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale sul
federalismo, ospite in studio - state offrendo una stangata. Non
eravamo pregiudizialmente contrari a un federalismo fatto bene,
che non contenesse l'aumento delle tasse per chi produce''.
(ANSA).
PH
04-FEB-11 10:12 NNNN
FEDERALISMO: SERENI, GRAVISSIMO COLPO DI MANO GOVERNO
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - ''Il federalismo municipale della Lega
non dara' autonomia ai Comuni e aumentera' le tasse ai cittadini
e alle imprese. Mostrando il massimo spregio per il Parlamento e
per le regole previste dalla stessa legge sul federalismo
fiscale, il governo con un colpo di mano ha dato il via al
decreto sul federalismo municipale'': lo afferma Marina Sereni,
vice presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd.
''Il giudizio negativo del Pd e' stato sempre innanzi tutto
sul merito del provvedimento. I toni ultimativi e
propagandistici della Lega non potranno nascondere la verita':
ai Comuni non si da' una vera autonomia impositiva, mancando
quindi l'obiettivo della responsabilizzazione delle classi
dirigenti locali e della trasparenza nel rapporto tra fisco e
cittadini. L'effetto concreto sulle comunita' locali e sulle
imprese - conclude - sara' un sostanziale aumento delle tasse''.
(ANSA).
PH
04-FEB-11 10:17 NNNN
FEDERALISMO: MELANDRI (PD), DAL GOVERNO FORZATURA CONTRO IL PARLAMENTO =
'UNA RIFORMA PASTICCIO E UNO SCHIAFFO AI CITTADINI'
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Quello approvato ieri dal governo e'
un grosso schiaffo al Parlamento e alla funzione della commissione sul
Federalismo: siamo convinti che ci sia una forzatura, perche' il
parere favorevole non c'e'". E' quanto afferma la parlamentare del Pd
Giovanna Melandri intervenendo alla trasmissione 'Agora'' su Raitre.
"Lo schiaffo lo sta dando il governo al Parlamento, ai cittadini
italiani e a chi voleva il Federalismo - osserva l'esponente del
Partito democratico - E' stata fatta una corsa per fare una
riforma-pasticcio. Volevate il federalismo - ha detto Melandri
rivolgendosi a Enrico La Loggia, presidente della commissione
bicamerale sul federalismo, ospite in studio - ma state offrendo una
stangata. Noi non eravamo pregiudizialmente contrari a un federalismo
fatto bene, che non contenesse l'aumento delle tasse per chi produce".
(Sin/Gs/Adnkronos)
04-FEB-11 10:19
NNNN
FEDERALISMO: SERENI (PD), NIENTE AUTONOMIA E AUMENTANO TASSE =
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - ''Il federalismo municipale della
Lega non dara' autonomia ai Comuni e aumentera' le tasse ai cittadini
e alle imprese". Lo afferma Marina Sereni, vicepresidente
dell'assemblea del Pd.
"Mostrando il massimo spregio per il Parlamento e per le regole
previste dalla stessa legge sul federalismo fiscale, il governo
-aggiungel'esponente Democratica- con un colpo di mano ha dato il via
al decreto sul federalismo municipale. Il giudizio negativo del Pd e'
stato sempre innanzi tutto sul merito del provvedimento. I toni
ultimativi e propagandistici della Lega non potranno nascondere la
verita': ai Comuni non si da' una vera autonomia impositiva, mancando
quindi l'obiettivo della responsabilizzazione delle classi dirigenti
locali e della trasparenza nel rapporto tra fisco e cittadini.
L'effetto concreto sulle comunita' locali e sulle imprese sara' un
sostanziale aumento delle tasse''.
(Red-Pol/Gs/Adnkronos)
04-FEB-11 10:21
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Quello approvato ieri dal governo ''e'
un grosso schiaffo al parlamento e alla funzione della
commissione sul federalismo. Siamo convinti che ci sia una
forzatura, perche' il parere favorevole non c'e'. Lo schiaffo lo
sta dando il governo al parlamento, ai cittadini italiani e a
chi voleva il federalismo. E' stata fatta una corsa per fare una
riforma-pasticcio''. Cosi', Giovanna Melandri (Pd), intervenendo
ad Agora' (Rai3).
''Volevate il federalismo - ha detto Melandri rivolgendosi a
Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale sul
federalismo, ospite in studio - state offrendo una stangata. Non
eravamo pregiudizialmente contrari a un federalismo fatto bene,
che non contenesse l'aumento delle tasse per chi produce''.
(ANSA).
PH
04-FEB-11 10:12 NNNN
FEDERALISMO: SERENI, GRAVISSIMO COLPO DI MANO GOVERNO
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - ''Il federalismo municipale della Lega
non dara' autonomia ai Comuni e aumentera' le tasse ai cittadini
e alle imprese. Mostrando il massimo spregio per il Parlamento e
per le regole previste dalla stessa legge sul federalismo
fiscale, il governo con un colpo di mano ha dato il via al
decreto sul federalismo municipale'': lo afferma Marina Sereni,
vice presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd.
''Il giudizio negativo del Pd e' stato sempre innanzi tutto
sul merito del provvedimento. I toni ultimativi e
propagandistici della Lega non potranno nascondere la verita':
ai Comuni non si da' una vera autonomia impositiva, mancando
quindi l'obiettivo della responsabilizzazione delle classi
dirigenti locali e della trasparenza nel rapporto tra fisco e
cittadini. L'effetto concreto sulle comunita' locali e sulle
imprese - conclude - sara' un sostanziale aumento delle tasse''.
(ANSA).
PH
04-FEB-11 10:17 NNNN
FEDERALISMO: MELANDRI (PD), DAL GOVERNO FORZATURA CONTRO IL PARLAMENTO =
'UNA RIFORMA PASTICCIO E UNO SCHIAFFO AI CITTADINI'
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Quello approvato ieri dal governo e'
un grosso schiaffo al Parlamento e alla funzione della commissione sul
Federalismo: siamo convinti che ci sia una forzatura, perche' il
parere favorevole non c'e'". E' quanto afferma la parlamentare del Pd
Giovanna Melandri intervenendo alla trasmissione 'Agora'' su Raitre.
"Lo schiaffo lo sta dando il governo al Parlamento, ai cittadini
italiani e a chi voleva il Federalismo - osserva l'esponente del
Partito democratico - E' stata fatta una corsa per fare una
riforma-pasticcio. Volevate il federalismo - ha detto Melandri
rivolgendosi a Enrico La Loggia, presidente della commissione
bicamerale sul federalismo, ospite in studio - ma state offrendo una
stangata. Noi non eravamo pregiudizialmente contrari a un federalismo
fatto bene, che non contenesse l'aumento delle tasse per chi produce".
(Sin/Gs/Adnkronos)
04-FEB-11 10:19
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FEDERALISMO: SERENI (PD), NIENTE AUTONOMIA E AUMENTANO TASSE =
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - ''Il federalismo municipale della
Lega non dara' autonomia ai Comuni e aumentera' le tasse ai cittadini
e alle imprese". Lo afferma Marina Sereni, vicepresidente
dell'assemblea del Pd.
"Mostrando il massimo spregio per il Parlamento e per le regole
previste dalla stessa legge sul federalismo fiscale, il governo
-aggiungel'esponente Democratica- con un colpo di mano ha dato il via
al decreto sul federalismo municipale. Il giudizio negativo del Pd e'
stato sempre innanzi tutto sul merito del provvedimento. I toni
ultimativi e propagandistici della Lega non potranno nascondere la
verita': ai Comuni non si da' una vera autonomia impositiva, mancando
quindi l'obiettivo della responsabilizzazione delle classi dirigenti
locali e della trasparenza nel rapporto tra fisco e cittadini.
L'effetto concreto sulle comunita' locali e sulle imprese sara' un
sostanziale aumento delle tasse''.
(Red-Pol/Gs/Adnkronos)
04-FEB-11 10:21
giovedì 3 febbraio 2011
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU' DECRETO 17 dicembre 2010, n. 256 Regolamento recante la disciplina del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali. (11G0023) (GU n. 27 del 3-2-2011 )
SICUREZZA STRADALE: BREVETTATO IL CELLULARE CHE TI AVVERTE SE HAI BEVUTO TROPPO
SICUREZZA STRADALE: BREVETTATO IL CELLULARE CHE TI AVVERTE SE HAI BEVUTO TROPPO (2) =
(Adnkronos) - "Angel - aggiunge La Gatta - ha portato a
risultati estremamente validi. Con il cellulare c'e' comunque una
maggiore vicinanza tra il soggetto e il dispositivo quindi la
precisione del valore del tasso alcolemico sara' senza dubbio ottima.
Entro l'anno pensiamo di presentare il progetto a diverse
manifestazioni in Paesi exra-europei". Il cellulare permette "di
misurare il proprio tasso alcolemico in qualunque momento. E' semplice
e consente di essere consapevoli del proprio stato''.
Se per il progetto 'Angel' l'interesse e' arrivato dalle case
automobilistiche italiane e europee, il cellulare che legge il tasso
alcolemico ha suscitato ''l'attenzione di molti produttori di
cellulari". La Gatta preferisce non entrare nei dettagli, ma afferma
che "anche produttori di notevole importanza hanno mostrato interesse
nei riguardi del prodotto. Stiamo dunque valutando la cessione del
brevetto".
(Sug/Pn/Adnkronos)
03-FEB-11 13:26
NNNN
(Adnkronos) - "Angel - aggiunge La Gatta - ha portato a
risultati estremamente validi. Con il cellulare c'e' comunque una
maggiore vicinanza tra il soggetto e il dispositivo quindi la
precisione del valore del tasso alcolemico sara' senza dubbio ottima.
Entro l'anno pensiamo di presentare il progetto a diverse
manifestazioni in Paesi exra-europei". Il cellulare permette "di
misurare il proprio tasso alcolemico in qualunque momento. E' semplice
e consente di essere consapevoli del proprio stato''.
Se per il progetto 'Angel' l'interesse e' arrivato dalle case
automobilistiche italiane e europee, il cellulare che legge il tasso
alcolemico ha suscitato ''l'attenzione di molti produttori di
cellulari". La Gatta preferisce non entrare nei dettagli, ma afferma
che "anche produttori di notevole importanza hanno mostrato interesse
nei riguardi del prodotto. Stiamo dunque valutando la cessione del
brevetto".
(Sug/Pn/Adnkronos)
03-FEB-11 13:26
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TELEFONIA: DENUNCIA ALTROCONSUMO AD ANTITRUST, NO TRASPARENZA
=
(AGI) - Roma, 3 feb - Chi acquista una Sim telefonica stipula
un contratto con un operatore. Un acquisto che avviene di
frequente, in Italia ci sono piu' carte Sim che abitanti: oltre
150 ogni 100 abitanti, piu' degli inglesi (130 per 100 ab.) e
degli USA (un cellulare a testa). Ma negozi specializzati ed
esclusivi e rivenditori Sim di operatori virtuali non
consegnano al consumatore le condizioni di vendita nell'86% dei
casi, ne' la documentazione controfirmata (51%), ne' le
informazioni corrette sui piani tariffari e opzioni sul credito
disponibile (22% dei casi), ne' l'informativa sulla privacy
(62%). Questo il quadro che emerge dall'inchiesta di
Altroconsumo in 9 citta' italiane sulla trasparenza e
correttezza nell'offerta, vendita e attivazione di carte Sim.
Visitati i negozi esclusivi degli operatori standard (come
centri Tim , Vodafone One) acquistando carte telefoniche Tim,
Vodafone, Wind e Tre. Coinvolti anche sette operatori virtuali
(non proprietari di rete): Noverca, Coop Voce, A-Mobile, Uno
mobile, Poste mobile, Mtv mobile ed Erg mobile, e i relativi
punti vendita. I risultati dell'indagine sono stati inviati al
Garante della concorrenza e del mercato: e' inammissibile che i
negozianti adottino pratiche di scarsa trasparenza, non
conoscenza delle condizioni di vendita, assenza di contratto
sottoscritto, dunque garanzia, silenzio sui costi restituzione
del credito residuo, abitudine a vendere Sim senza confezione
originale, in una semplice bustina di plastica. La segnalazione
all'Antitrust e' dovuta: chi compra una Sim sta di fatto
sottoscrivendo un contratto con un operatore telefonico. Ma non
ne conosce il contenuto perche' il negoziante stesso ignora le
condizioni di vendita, oppure non le comunica agli utenti.(AGI)
Mal
030923 FEB 11
NNNN
(AGI) - Roma, 3 feb - Chi acquista una Sim telefonica stipula
un contratto con un operatore. Un acquisto che avviene di
frequente, in Italia ci sono piu' carte Sim che abitanti: oltre
150 ogni 100 abitanti, piu' degli inglesi (130 per 100 ab.) e
degli USA (un cellulare a testa). Ma negozi specializzati ed
esclusivi e rivenditori Sim di operatori virtuali non
consegnano al consumatore le condizioni di vendita nell'86% dei
casi, ne' la documentazione controfirmata (51%), ne' le
informazioni corrette sui piani tariffari e opzioni sul credito
disponibile (22% dei casi), ne' l'informativa sulla privacy
(62%). Questo il quadro che emerge dall'inchiesta di
Altroconsumo in 9 citta' italiane sulla trasparenza e
correttezza nell'offerta, vendita e attivazione di carte Sim.
Visitati i negozi esclusivi degli operatori standard (come
centri Tim , Vodafone One) acquistando carte telefoniche Tim,
Vodafone, Wind e Tre. Coinvolti anche sette operatori virtuali
(non proprietari di rete): Noverca, Coop Voce, A-Mobile, Uno
mobile, Poste mobile, Mtv mobile ed Erg mobile, e i relativi
punti vendita. I risultati dell'indagine sono stati inviati al
Garante della concorrenza e del mercato: e' inammissibile che i
negozianti adottino pratiche di scarsa trasparenza, non
conoscenza delle condizioni di vendita, assenza di contratto
sottoscritto, dunque garanzia, silenzio sui costi restituzione
del credito residuo, abitudine a vendere Sim senza confezione
originale, in una semplice bustina di plastica. La segnalazione
all'Antitrust e' dovuta: chi compra una Sim sta di fatto
sottoscrivendo un contratto con un operatore telefonico. Ma non
ne conosce il contenuto perche' il negoziante stesso ignora le
condizioni di vendita, oppure non le comunica agli utenti.(AGI)
Mal
030923 FEB 11
NNNN
DECRETO LEGISLATIVO 19 novembre 2010, n. 252 Norme di attuazione dello Statuto speciale della regione autonoma Trentino-Alto Adige concernenti disposizioni in materia di assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari. (11G0018) (GU n. 26 del 2-2-2011 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 17/02/2011
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, che approva il testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474, e successive modificazioni; Visto l'articolo 2, comma 283, della legge 24 dicembre 2007, n. 244; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 1° aprile 2008; Sentita la Commissione paritetica per le norme di attuazione, prevista dall'articolo 107, primo comma, del suddetto decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 ottobre 2010; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, della giustizia e della salute; E m a n a il seguente decreto legislativo: Art. 1 1. All'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474, e' aggiunto in fine il seguente comma: «Rientrano altresi' nelle attribuzioni di cui al primo comma anche le funzioni di assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari nonche' quelle relative ai servizi minorili per la giustizia; tra le predette funzioni sono comunque comprese quelle concernenti il rimborso alle comunita' terapeutiche, sia per i tossicodipendenti che per i minori affetti da disturbi psichici, delle spese sostenute per il mantenimento, la cura e l'assistenza medica dei detenuti di cui all'articolo 96, commi 6 e 6-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e per il collocamento nelle medesime comunita' dei minorenni e dei giovani di cui all'articolo 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, disposto dall'autorita' giudiziaria. Restano ferme le competenze in capo agli organi statali in materia di sicurezza all'interno delle strutture sanitarie ubicate negli istituti penitenziari e nell'ambito dei luoghi esterni di cura ove siano ricoverati i detenuti e gli internati. Al fine di assicurare il necessario coordinamento tra servizi sanitari e amministrazione penitenziaria e giustizia minorile saranno definite apposite intese tra i competenti organi provinciali e statali». 2. All'articolo 4-bis del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 le parole: «L'assistenza sanitaria e» sono soppresse e le parole: «sono assicurate» sono sostituite dalle seguenti: «e' assicurato»; b) la lettera a) del comma 3 e' abrogata. 3. Gli oneri relativi alle funzioni trasferite alle Province autonome di Trento e di Bolzano dal comma 1 sono a carico dei rispettivi fondi sanitari provinciali. 4. Il personale medico, tecnico sanitario e infermieristico operante negli istituti penitenziari localizzati nel territorio delle Province con contratto di lavoro a tempo indeterminato e in servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto, individuato con successivo provvedimento dalla competente amministrazione statale d'intesa con la Provincia territorialmente competente, e' trasferito alle Province con effetto dalla medesima data e con onere a carico delle province stesse. A detto personale si applicano le norme legislative, regolamentari e contrattuali rispettivamente previste per il corrispondente personale delle province, fermo restando il rispetto dello stato giuridico e del trattamento economico in godimento. Le Province subentrano allo Stato nelle convenzioni in essere per lo svolgimento dell'attivita' professionale relativa alle funzioni oggetto del trasferimento ai sensi del comma 1; entro trenta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto il Ministero della giustizia comunica alle Province i nominativi del predetto personale e la tipologia del rapporto convenzionale in atto. I rapporti di lavoro a tempo determinato e i rapporti convenzionali previsti da questo comma con scadenza anteriore a sei mesi dalla data di efficacia di questo decreto con il personale medico, tecnico sanitario e infermieristico operante negli istituti penitenziari localizzati nel territorio delle Province sono prorogati per la durata di dodici mesi dalla medesima data, salva scadenza naturale se successiva. Le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali mobili connessi all'esercizio delle attivita' sanitarie di cui a questo decreto sono trasferiti alle Province autonome con le modalita' previste dal decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1973, n. 115; i locali adibiti all'esercizio delle funzioni sanitarie negli istituti penitenziari sono concessi in uso a titolo gratuito. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi' 19 novembre 2010 NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Fitto, Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze Alfano, Ministro della giustizia Fazio, Ministro della salute Visto, il Guardasigilli: Alfano
N O T E Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia, ai sensi dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: - L'art. 87, quinto comma della Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i regolamenti. - Il testo del primo comma dell'art. 107 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 novembre 1972, n. 301) e' il seguente: «Art. 107 - Con decreti legislativi saranno emanate le norme di attuazione del presente statuto, sentita una commissione paritetica composta di dodici membri di cui sei in rappresentanza dello Stato, due del Consiglio regionale, due del Consiglio provinciale di Trento e due di quello di Bolzano. Tre componenti devono appartenere al gruppo linguistico tedesco.». - Il decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474 (Norme di attuazione dello statuto per la regione Trentino-Alto Adige in materia di igiene e sanita') e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 settembre 1975, n. 252, S.O. - Si riporta il testo del comma 283 dell'art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2008), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 28 dicembre 2007, n. 300, S.O.: «283. Al fine di dare completa attuazione al riordino della medicina penitenziaria di cui al decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230, e successive modificazioni, comprensivo dell'assistenza sanitaria negli istituti penali minorili, nei centri di prima accoglienza, nelle comunita' e negli ospedali psichiatrici giudiziari, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro della salute e del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definiti, nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla legislazione vigente e delle risorse finanziarie di cui alla lettera c): a) il trasferimento al Servizio sanitario nazionale di tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia, ivi comprese quelle concernenti il rimborso alle comunita' terapeutiche delle spese sostenute per il mantenimento, la cura e l'assistenza medica dei detenuti di cui all'art. 96, commi 6 e 6-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, e per il collocamento nelle medesime comunita' dei minorenni e dei giovani di cui all'art. 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, disposto dall'autorita' giudiziaria; b) le modalita' e le procedure, secondo le disposizioni vigenti in materia, previa concertazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale dei rapporti di lavoro in essere, anche sulla base della legislazione speciale vigente, relativi all'esercizio di funzioni sanitarie nell'ambito del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia, con contestuale riduzione delle dotazioni organiche dei predetti Dipartimenti in misura corrispondente alle unita' di personale di ruolo trasferite al Servizio sanitario nazionale; c) il trasferimento al Fondo sanitario nazionale per il successivo riparto tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano delle risorse finanziarie, valutate complessivamente in 157,8 milioni di euro per l'anno 2008, in 162,8 milioni di euro per l'anno 2009 e in 167,8 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, di cui quanto a 147,8 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008 a valere sullo stato di previsione del Ministero della giustizia e quanto a 10 milioni di euro per l'anno 2008, 15 milioni di euro per l'anno 2009 e 20 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010 a valere sullo stato di previsione del Ministero della salute; d) il trasferimento delle attrezzature, degli arredi e dei beni strumentali di proprieta' del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia afferenti alle attivita' sanitarie; e) i criteri per la ripartizione tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano delle risorse finanziarie complessive, come individuate alla lettera c), destinate alla sanita' penitenziaria.». - Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2008 (Modalita' e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanita' penitenziaria) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30 maggio 2008, n. 126. Note all'art. 1: - Si riporta il testo dell'art. 1 del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474, come modificato dal presente decreto: «Art. 1. Le attribuzioni dell'amministrazione dello Stato in materia di igiene e sanita', ivi compresa l'assistenza sanitaria ed ospedaliera, esercitate sia direttamente dagli organi centrali e periferici dello Stato sia per il tramite di enti e di istituti pubblici a carattere nazionale o sovra-provinciale e quelle gia' spettanti alla regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera sono esercitate, per il rispettivo territorio, dalle province di Trento e di Bolzano con l'osservanza delle norme del presente decreto. Nelle attribuzioni di cui al precedente comma sono comprese anche l'igiene e medicina del lavoro, nonche' la prevenzione degli infortuni sul lavoro delle malattie professionali. Ai fini di cui al comma precedente, spettano in particolare i poteri e le facolta' di cui agli articoli 8 e 9 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1955, n. 520. Rientrano altresi' nelle attribuzioni di cui al primo comma anche le funzioni di assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari nonche' quelle relative ai servizi minorili per la giustizia; tra le predette funzioni sono comunque comprese quelle concernenti il rimborso alle comunita' terapeutiche, sia per i tossicodipendenti che per i minori affetti da disturbi psichici, delle spese sostenute per il mantenimento, la cura e l'assistenza medica dei detenuti di cui all'art. 96, commi 6 e 6-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e per il collocamento nelle medesime comunita' dei minorenni e dei giovani di cui all'art. 24 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272, disposto dall'autorita' giudiziaria. Restano ferme le competenze in capo agli organi statali in materia di sicurezza all'interno delle strutture sanitarie ubicate negli istituti penitenziari e nell'ambito dei luoghi esterni di cura ove siano ricoverati i detenuti e gli internati. Al fine di assicurare il necessario coordinamento tra C servizi sanitari e amministrazione penitenziaria e giustizia minorile saranno definite apposite intese tra i competenti organi provinciali e statali.». - Si riporta il testo dell'art. 4-bis del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474, come modificato dal presente decreto: «Art. 4-bis. 1. Il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati nel territorio delle province autonome di Trento e di Bolzano e' assicurato attraverso l'azione integrata delle province autonome medesime e dello Stato, che collaborano nell'esercizio delle attivita' di rispettiva competenza. 2. Al fine di definire modalita' e strumenti della collaborazione prevista al comma 1 le province autonome di Trento e di Bolzano stipulano apposite convenzioni con il Ministero della giustizia. Resta comunque ferma la competenza degli organi statali in materia di sicurezza all'interno delle strutture sanitarie ubicate negli istituti penitenziari e nell'ambito dei luoghi esterni di cura ove siano ricoverati i detenuti e gli internati. 3. Le convenzioni indicate al comma 2 definiscono in particolare: a) (abrogata); b) i settori di intervento nei quali sono attivate specifiche azioni volte al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e degli internati, prevedendo specifiche modalita' per l'adozione di programmi periodici delle attivita'; c) specifici progetti e iniziative per l'attuazione dei trattamenti alternativi alla detenzione, nonche' per l'adozione degli interventi assistenziali e preventivi; d) le attivita' di formazione e di aggiornamento degli operatori delle amministrazioni interessate e del personale volontario; e) specifici progetti anche di investimento per assicurare le funzionalita' delle strutture carcerarie per l'attuazione degli interventi previsti dal presente articolo; f) le procedure e le forme di programmazione, coordinamento e di verifica delle attivita' e gli obblighi di reciproca informazione; g) i rapporti finanziari connessi all'attuazione della convenzione, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica.». - Il decreto del Presidente della repubblica 20 gennaio 1973, n. 115 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di trasferimento alle province autonome di Trento e di Bolzano dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato e della Regione) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 aprile 1973, n. 101, S.O.
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DECRETO 22 novembre 2010, n. 253 Regolamento di attuazione dell'articolo 3 della legge 3 agosto 2009, n. 114, di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra gli Stati Membri dell'U.E. relativo allo statuto dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione Europea, dei Quartieri generali e delle Forze che potrebbero essere messi a disposizione dell'U.E. (SOFA-UE), fatto a Bruxelles il 17 novembre 2003. (11G0022) (GU n. 26 del 2-2-2011 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 17/02/2011
testo in vigore dal: 17-2-2011
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA di concerto con IL MINISTRO DELLA DIFESA e con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto l'Accordo tra gli Stati membri dell'Unione Europea relativo allo statuto dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione europea, dei quartieri generali e delle forze che potrebbero essere messi a disposizione dell'Unione europea (SOFA - UE) fatto a Bruxelles il 17 novembre 2003; Visto l'articolo 3 della legge 3 agosto 2009, n. 114, di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra gli Stati membri dell'Unione Europea relativo allo statuto dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione Europea, dei quartieri generali e delle forze che potrebbero essere messi a disposizione dell'Unione europea, di seguito denominato semplicemente «Accordo SOFA - UE», fatto a Bruxelles il 17 novembre 2003; Considerato che, ai sensi del citato articolo 3 della legge n. 114 del 2009 occorre individuare le Autorita' Competenti e definire le procedure e le modalita' per l'attuazione degli articoli 8, parr. 3 e 5, e 17, par. 6, dell'Accordo SOFA - UE; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 22 luglio e del 25 ottobre 2010 (n. 03260/2010); Vista la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 12 novembre 2010; Adotta il seguente regolamento: Art. 1 Definizioni 1. Ai sensi del presente per «autorita' competente» ai sensi dell'articolo 8 dell'Accordo SOFA - UE si intende l'autorita' dello Stato d'origine che sospende, senza pregiudicare gli interessi dell'Unione Europea, le immunita' dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione Europea, qualora tali immunita' impediscano alla giustizia di fare il suo corso.
N O T E Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: - Si riporta il testo dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri): «3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di autorita' sottordinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di piu' Ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione.». - L'Accordo tra gli Stati membri dell'Unione europea relativo allo statuto dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione europea, dei Quartieri generali, e delle Forze che potrebbero essere messi a disposizione dell'Unione europea (SOFA - UE) fatto a Bruxelles il 17 novembre 2003 e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea serie C321 del 31 dicembre 2003. - Si riporta il testo dell'art. 3 della legge 3 agosto 2009, n. 114 (Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra gli Stati membri dell'Unione europea relativo allo statuto dei militari e del personale civile distaccati presso le istituzioni dell'Unione europea, dei Quartieri generali, e delle Forze che potrebbero essere messi a disposizione dell'Unione europea nell'ambito della preparazione e dell'esecuzione dei compiti di cui all'art. 17, paragrafo 2 del Trattato sull'Unione europea, comprese le esercitazioni, nonche' dei militari e del personale civile degli Stati membri messi a disposizione dell'Unione europea per essere impiegati in tale ambito, (SOFA - UE), fatto a Bruxelles il 17 novembre 2003): «Art. 3 (Procedure relative all'esercizio della giurisdizione). - 1. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono individuate le autorita' competenti e definite le procedure e le modalita' per l'attuazione degli articoli 8, paragrafi 3 e 5, e 17, paragrafo 6, dell'Accordo di cui all'art. 1, comma 1, lettera a), della presente legge.». Note all'art. 1: Note agli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6: - Per i riferimenti normativi agli articoli 2, 3, 4, 5, 6 relativi all'attuazione dell'Accordo SOFA - UE, vedi note al preambolo
Art. 2 Individuazione della Autorita' competente 1. L'Autorita' competente per l'attuazione dell'articolo 8 - paragrafi 3 e 5 - relativo alla concessione e sospensione delle immunita' riconosciute ai militari e al personale civile distaccati presso le istituzioni dell'UE, nell'ambito della preparazione ed esecuzione dei compiti di cui all'articolo 17, paragrafo 2 del Trattato sull'Unione Europea, e' il Ministero da cui dipende il citato personale o il Ministero che, comunque, ne ha disposto
Art. 3 Procedure per l'attuazione 1. Per l'attuazione dell'articolo 8, parr. 3 e 5 dell'Accordo SOFA - UE, l'Autorita' nazionale competente ai sensi dell'articolo 2, su richiesta di un'autorita' competente o un organo giudiziario di un Paese membro, che ritengano che si sia verificato un abuso dell'immunita' concessa a norma dell'articolo 8, paragrafo 3, provvede a: a) accertare la sussistenza di tale abuso; b) verificare che l'eventuale sospensione non pregiudichi gli interessi dell'Unione Europea; c) attivare, anche avvalendosi del Ministero degli affari esteri, le procedure di consultazione di cui all'articolo 8, par. 5, dell'Accordo SOFA - UE. 2. Le attivita' di cui al comma 1 implicano una valutazione della condotta del soggetto alla luce delle specifiche mansioni attinenti all'incarico ricoperto, in coordinamento con l'istituzione di impiego dell'Unione europea.
Art. 4 Modalita' di attuazione 1. Al ricevimento, da parte di un'autorita' competente o di un organo giudiziario di un Paese membro, della segnalazione di un abuso da parte del militare o del personale civile dell'immunita' di giurisdizione concessa a norma dell'articolo 8, par. 3 dell'Accordo SOFA - UE, l'autorita' che ha disposto l'impiego del dipendente e la pertinente istituzione dell'UE: a) acquisiscono tutte le informazioni necessarie in possesso del segnalante; b) effettuano una prima verifica, anche documentale, dell'eventuale superamento dei limiti di copertura della su citata immunita'; c) accertano se il mantenimento dell'immunita' costituisca effettivo impedimento agli ulteriori adempimenti di giustizia; d) verificano che l'eventuale sospensione dell'immunita' non arrechi pregiudizio agli interessi dell'Unione europea. 2. Esperiti gli adempimenti di cui al comma 1 ed esaurite le procedure di consultazione di cui all'articolo 3, comma 1, che costituiscono la fase istruttoria della procedura di sospensione dell'immunita', il Ministro adotta la propria decisione dandone contestuale comunicazione: a) al diretto interessato; b) al responsabile dell'ente da cui direttamente dipende; c) alla pertinente organizzazione dell'Unione Europea; d) alla autorita' giudiziaria procedente; e) al Ministro della giustizia. 3. Nel caso previsto dall'articolo 8, par. 6, dell'Accordo SOFA - UE, il Ministro competente trasmette tutta la documentazione raccolta e i provvedimenti adottati alla istituzione dell'UE competente per la composizione della controversia.
Art. 5 Rinuncia alla priorita' nell'esercizio della giurisdizione 1. Le istanze di rinuncia al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione riconosciuto allo Stato italiano ai sensi dell'articolo 17, par. 6, lettera c), del predetto Accordo, sono dirette al Ministro della giustizia, per il tramite del Ministero degli affari esteri ovvero del procuratore della Repubblica presso il Tribunale territorialmente competente. Costoro le inoltrano, corredate da un rapporto informativo, al Procuratore generale territorialmente competente che le trasmette immediatamente con le osservazioni del caso. 2. Della presentazione dell'istanza di rinuncia viene data, in ogni caso, immediata comunicazione all'autorita' giudiziaria procedente. 3. Il Ministro della giustizia, sentito in ogni caso il Ministro per gli affari esteri, se riconosce ammissibile l'istanza e ritiene opportuno che si faccia luogo alla rinunzia al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione, ne fa richiesta all'autorita' giudiziaria competente per il procedimento. Tale richiesta non puo' essere fatta dopo che sia stato notificato all'imputato l'atto con cui il pubblico ministero ha esercitato dell'azione penale. 4. Il giudice, accertata la esistenza delle condizioni previste dalla legge per l'ammissibilita' e la validita' della rinuncia, dichiara con sentenza la rinunzia al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione. 5. In ogni caso la pronuncia del giudice sulla richiesta del Ministro e' comunicata all'autorita' dello Stato che ha fatto istanza per la rinuncia. 6. Le disposizioni del presente decreto si osservano, in quanto applicabili, anche nel caso in cui il Ministro della giustizia intenda di sua iniziativa richiedere che sia dichiarata la rinuncia al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione da parte delle autorita' giudiziarie italiane in favore dell'altro Stato.
Art. 6 Istanza di rinuncia alla priorita' nell'esercizio della giurisdizione 1. L'istanza di rinuncia al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione, riconosciuto allo Stato italiano in qualita' di Stato di origine ai sensi dell'articolo 17 dell'Accordo SOFA - UE, e' fatta dal Ministro della giustizia, per il tramite del Ministero degli affari esteri, alle competenti autorita' dell'altro Stato, di intesa con il Ministro da cui dipende il personale sottoposto a procedimento penale o il Ministro che, comunque, ne ha disposto l'impiego.
Art. 7 Reati militari 1. Se la cognizione del reato rientra nella competenza dell'autorita' giudiziaria militare, il Ministro della giustizia provvede di intesa con il Ministro della difesa.
Art. 8 Obbligo di informazione 1. Le autorita' giudiziarie competenti comunicano al Ministro della giustizia, di loro iniziativa o su richiesta di quest'ultimo, le informazioni occorrenti per l'esercizio delle facolta' indicate negli articoli che precedono.
Art. 9 Comunicazione della rinuncia alla priorita' nell'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato di origine 1. La rinuncia da parte dello Stato di origine al diritto di priorita' nell'esercizio della giurisdizione e' notificata, anche tramite il Ministro per gli affari esteri, al Ministero della giustizia, che provvede a trasmetterla senza indugio all'autorita' giudiziaria competente. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 22 novembre 2010 Il Ministro della giustizia Alfano Il Ministro della difesa La Russa Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti Visto, il Guardasigilli: Alfano Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2011 Ministeri istituzionali, registro n. 1, foglio n. 163
l'impiego.
SERBIA: POLIZIOTTI IN SCIOPERO, CHIEDONO AUMENTI DEL 40%
SERBIA: POLIZIOTTI IN SCIOPERO, CHIEDONO AUMENTI DEL 40%
OGGI INCONTRO CON GOVERNO SU VERTENZA INSEGNANTI
(ANSA) - BELGRADO, 3 FEB - Oggi in Serbia, dopo gli
insegnanti, sono entrati in sciopero i poliziotti, che chiedono
anch'essi consistenti aumenti salariali, nell'ordine del 40%, e
miglioramenti delle condizioni di lavoro.
Come riferiscono le agenzie, sono circa 13 mila gli agenti di
polizia aderenti al sindacato indipendente che hanno incrociato
le braccia, mentre contrari alla protesta si sono detti i
poliziotti di un altro sindacato di categoria.
Lo sciopero riguarda sia gli agenti di polizia impegnati nei
controlli stradali e del traffico, sia quelli in servizio negli
uffici di pubblica sicurezza e nel rilascio di documenti.
Per oggi sono in programma a Belgrado incontri fra governo e
sindacati per trovare una soluzione alla protesta degli
insegnanti, in sciopero da diversi giorni con la richiesta di
aumenti di oltre il 20%, mentre sul piede di guerra sono anche
medici, infermieri e farmacisti, che minacciano anch'essi di
scendere in sciopero per ottenere miglioramenti salariali.
(ANSA).
QN
03-FEB-11 12:12 NNNN
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 3 dicembre 2010 Autorizzazione ad assumere unita' di personale per le esigenze del Corpo di polizia penitenziaria, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni. (11A00924) (GU n. 26 del 2-2-2011 )
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e successive modificazioni ed integrazioni; Vista la legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010); Visto il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione della finanza pubblica e di competitivita' economica; Visto l'art. 66, comma 9-bis, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, aggiunto dall'art. 2, comma 208, della predetta legge n. 191 del 2009 e successivamente modificato dall'art. 9, comma 7, del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010, secondo cui a decorrere dall'anno 2010 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, con le modalita' di cui al comma 10, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unita' non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; Visto il comma 12 dell'art. 9 del decreto-legge n. 78 del 2010 secondo cui per le assunzioni di cui ai commi 5, 6, 7, 8 e 9 trova applicazione quanto previsto dal comma 10 dell'art. 66, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; Visto l'art. 66, comma 10, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, il quale richiama la procedura autorizzatoria secondo le modalita' di cui all'art. 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unita' da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo; Visto il citato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ed in particolare il predetto art. 35, comma 4, che prevede come modalita' di autorizzazione l'emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Visti i commi 1, 5 e 6 dell'art. 74, del citato decreto legge n. 112 del 2008, concernenti, rispettivamente, la riduzione degli assetti organizzativi, la dotazione organica provvisoria e le sanzioni previste in caso di mancato adempimento di quanto sancito dai commi 1 e 4 dello stesso articolo, che hanno come destinatari le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui agli articoli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni e integrazioni, gli enti pubblici non economici, gli enti di ricerca, nonche' gli enti pubblici di cui all'art. 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Visto il comma 6-bis del citato art. 74 del decreto-legge n. 112 del 2008 che esclude dall'applicazione dell'art. 74 medesimo le strutture del comparto sicurezza, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, fermi restando gli obbiettivi fissati ai sensi del presente articolo da conseguire da parte di ciascuna amministrazione; Visto l'art. 2, comma 8-bis, del decreto-legge n. 194 del 2009 in cui e' previsto che le amministrazioni indicate nell'art. 74, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, all'esito della riduzione degli assetti organizzativi prevista dal predetto art. 74, provvedono, anche con le modalita' indicate nell'art. 41, comma 10, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 devono apportare, entro il 30 giugno 2010, un'ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, nonche' delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, con esclusione di quelle degli enti di ricerca; Visto il comma 8-quater del citato articolo art. 2 del decreto legge n. 194 del 2009, convertito, con modificazioni, in legge n. 25 del 2010, che prevede, per le Amministrazioni che non abbiano adempiuto nei tempi previsti a quanto disposto dal comma 8-bis dello stesso art. 2, il divieto, a decorrere dal 30 giugno 2010, di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto, prevedendo che fino all'emanazione dei relativi provvedimenti, le dotazioni organiche sono provvisoriamente individuate in misura pari ai posti coperti alla data del 28 febbraio 2010, facendo salve le procedure concorsuali e di mobilita' avviate alla predetta data; Visto il comma 8-quinquies del ripetuto articolo art. 2, del decreto legge n. 194 del 2009 che prevede l'esclusione dall'applicazione dei commi da 8-bis a 8-quater dello stesso articolo per le amministrazioni che abbiano subito una riduzione delle risorse ai sensi dell'art. 17, comma 4, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e del comma 6 del medesimo art. 17, per il personale amministrativo operante presso gli Uffici giudiziari, il Dipartimento della protezione civile, le Autorita' di bacino di rilievo nazionale, il Corpo della polizia penitenziaria, per i magistrati, per l'Agenzia italiana del farmaco, nei limiti consentiti dalla normativa vigente, nonche' per le strutture del comparto sicurezza, delle Forze armate, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e per quelle del personale indicato nell'art. 3, comma 1, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001; Viste le note con le quali ciascuna amministrazione, chiede le relative assunzioni con specifica degli oneri da sostenere, dando analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno 2009 e delle risorse finanziarie che si rendono disponibili, asseverate dai relativi organi di controllo; Visto l'art. 2, comma 209, della legge n. 191 del 2009 secondo cui le assunzioni nelle carriere iniziali dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco negli anni 2010, 2011 e 2012 sono destinate ai volontari in ferma breve, in ferma prefissata e in rafferma delle Forze armate, in servizio o in congedo, nelle percentuali previste dall'art. 16, comma 1, della legge 23 agosto 2004, n. 226, per i Corpi di polizia, e dall' art. 18, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco; Considerato che l'onere previsto per le assunzioni richieste non supera le risorse finanziarie utilizzabili secondo la normativa citata, tenuto anche conto dell'asseverazione da parte dei competenti organi di controllo; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008 concernente "Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di pubblica amministrazione e innovazione al Ministro senza portafoglio Prof. Renato Brunetta"; Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Decreta: Art. 1 1. Le amministrazioni di cui alla tabella allegata possono procedere per l'anno 2010, ai sensi dell'art. 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, e successive modificazioni e integrazioni, all'assunzione a tempo indeterminato delle unita' di personale per ciascuna indicate e per un onere a regime corrispondente all'importo accanto specificato. Per ciascuna amministrazione e', altresi', indicato il limite massimo delle unita' di personale e dell'ammontare delle risorse disponibili per le assunzioni relative all'anno 2010. 2. Le predette Amministrazioni sono tenute a trasmettere, entro e non oltre il 31 marzo 2011, per le necessarie verifiche, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica, Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni, e al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, IGOP, i dati concernenti il personale assunto, la spesa annua lorda a regime effettivamente da sostenere. A completamento delle procedure di assunzione va altresi' fornita da parte dell'amministrazione dimostrazione del rispetto dei limiti di spesa previsti dal presente decreto. 3. All'onere derivante dalle assunzioni di cui al comma 1 si provvede nell'ambito delle disponibilita' dei pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia (Corpo di polizia penitenziaria ), del Ministero dell'interno (Corpo nazionale dei vigili del fuoco), del Ministero dell'economia e delle finanze (Guardia di finanza) e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Corpo forestale dello Stato). Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 3 dicembre 2010 p. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti Registrato alla Corte dei conti il 31 dicembre 2010 Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 21, foglio n. 47Allegato ASSUNZIONI art. 66, comma 9-bis, del d.l. 25 giugno 2008 n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n. 133. |===============================|===============|===============|===============|===============| | | | | | | | | | | | | | Amministrazioni | Unità da | Oneri a regime| Cessazioni | Unità cessate | | | assumere | | anno 2009 e | nel 2009 e | | | | | budget | limite unità | | | | | assunzionale | assumibili | | | | | anno 2010 | nel 2010 | |===============================|===============|===============|===============|===============| | Ministero della Giustizia | | | | | | Corpo di Polizia Penitenziaria| 760 |E.25.531.782,00|E.30.965.054,92| 760 | | | | | | | | | | | | | |===============================|===============|===============|===============|===============| | Ministero dell'interno | | | | | | Corpo Nazionale dei Vigili | 695 |E.23.594.497,00|E.26.572.762,00| 695 | | del Fuoco | | | | | |===============================|===============|===============|===============|===============| | Ministero dell'Ecomomia e | | | | | | delle Finanze | 1244 |E.46.237.269,98|E.54.462.486,79| 1244 | | Guardia di Finanza | | | | | |===============================|===============|===============|===============|===============| | Ministero delle politiche | | | | | | agricole alimentari e | | | | | | forestali | 269 |E.11.916.623,42|E.14.497.934,00| 269 | | Corpo forestale dello Stato | | | | | |===============================|===============|===============|===============|===============|
Adesione della CGIL all'appello "Se non ora quando?"
Come vi è noto, dopo i recenti fatti di cronaca è ripreso un movimento in difesa della libertà e per l'affermazione della dignità delle donne nel nostro Paese. Da anni, la vita privata ma ancor peggio i comportamenti pubblici di esponenti del Governo ed in particolare del Presidente del Consiglio, ledono, offendono, vilipendiano le donne, nell'uso che si fa della loro immagine, del loro corpo, per il ruolo e la funzione sociale che ad esse si assegna. Ancor di più, per la Cgil, questi ultimi anni, sono stati caratterizzati da politiche fortemente reazionario e limitative verso la libera espressione, l'autodetrminazione e la crescita del ruolo delle donne nella società e nella famiglia. Nulla o poco si è fatto per le politiche di condivisione e conciliazione, il piano 2020 sull'occupazione femminile si è dimostrato, come noi sostenevano, inconsistente ed inefficace, nell'elevare il tasso di occupazione ed accrescere l'occupabilità delle donne, tema dirimente per politiche economiche e sociali, che segnino percorsi di crescita e sviluppo. La destrutturazione attraverso la disapplicazione delle leggi quadro, il mancato finanziamento delle politiche sociali e per l'infanzia ha abbassato pesantemente il tasso di servizi pubblici, con pesanti ricadute sia sul versante occupazionale che su quello della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. A ciò vanno aggiunti gli attacchi alla legge 194, alla tutela della salute della donna, alla maternità consapevole ed in maniera più generalizzata alla rete dei consultori e dei servizi territoriali. Un'idea di società in cui le donne si fanno carico di un pezzo consistente di welfare, in cui il peso della conciliazione diventa una responsabilità individuale, in cui il lavoro delle donne è accessorio, in cui esse diventano visibili solo quando utilizzate come merce di scambio, mentre per coloro le quali ogni giorno è destinata una vita intensa di lavoro ed abnegazione nella vita pubblica, nella società, nella vita familiare, la restrizione dei diritti degli spazi democratici è testimoniata dal persistere dei differenziali di genere ancora fortemente caratterizzanti la nostra società. "Se non ora quando?" è l'appello a cui abbiamo aderito ritenendo come nei mesi scorsi che vadano sostenute tutte quelle iniziative di moblitazione che rivendicano una diversa politica, in cui la dignità delle donne e degli uomini sia il presupposto da salvaguardare come fondamento del vivere democratico. In allegato pubblichiamo anche il testo di una lettera che suor Rita Giarretta, della comunità di accoglienza RUT di Caserta, ha scritto sullo stesso tema e della quale verrà data lettura stasera a "L'Infedele". |
“ Radiazioni ottiche: Dispositivi di Protezione”, a cura della Dott.ssa Iole Pinto (A.U.S.L. 7 di Siena - Laboratorio di Sanità Pubblica - Area Vasta Toscana Sud Est - Laboratorio Agenti Fisici - Centro SIT Acustica n.164), intervento relativo al seminario “Dispositivi individuali di protezione dai rischi per la salute”
mercoledì 2 febbraio 2011
Eurispes: ferma fiducia italiani in lavoro forze dell'ordine
(ASCA) - Roma, 24 gen - Italiani piu' critici nei confronti di Governo e Parlamento ma fermi nell'apprezzamento alle forze dell'ordine. E' quanto rivela il Rapporto Italia 2011, che l'Eurispes presentera' venerdi' prossimo e di cui ha anticipato oggi alcuni risultati.
Tra le Istituzioni, quelle piu' apprezzate e sulle quali si ripone un'ampia fiducia vi sono le Forze dell'ordine. Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza raggiungono sempre in tutte le rilevazioni annuali quote di consenso molto ampie. Al primo posto - si potrebbe dire come tradizione - figura l'Arma dei Carabinieri con un livello di consenso pari al 72,6%, seguito dalla Polizia di Stato con il 66,8% e dalla Guardia di Finanza con il 64,1%. Pur tuttavia, rileva l'indagine, anche queste Istituzioni hanno dovuto scontare quest'anno una lieve flessione rispetto al 2010. Infatti, i Carabinieri, che dal 2008 con il 57,4% erano passati al 69,6% del 2009 per salire nel 2010 al 75,3% scontano la perdita di circa 3 punti percentuali passando nel 2011 al 72,6%. Lo stesso vale per la Polizia di Stato che cede quasi un punto percentuale rispetto al 67,2% del 2010 (66,8% nel 2011) e la Guardia di Finanza che passa dal 66,9% del 2010 all'attuale 64,1%. La distanza tra le tre principali Forze di polizia del nostro Paese e' veramente minima: pochi punti percentuali separano i primi dai secondi e dai terzi. Il livello di fiducia raccolto e' paragonabile solo a quello del Presidente della Repubblica e infinitamente distante da Governo e Parlamento e tra i 15 e i 20 punti dalla Magistratura. Gli uomini piu' delle donne esprimono la propria fiducia nell'Arma (74,7% contro 70,6%). Si tratta di un consenso diffuso soprattutto nelle classi elevate d'eta': tra gli ultra 65enni (83,3%), tra 45 e 64 anni (80,7%), tra i 35 e i 44 anni (75,7%). I piu' giovani, tra i 18 e i 24 anni, esprimono il dato piu' basso (50,5%). Colpisce il fatto che in questa fascia di eta' vi sia anche una forte concentrazione di scetticismo e di sfiducia (47,2%), segnando in pratica una spaccatura all'interno del campione. La geografia del consenso si esprime al suo massimo nelle Isole (78,3%), seguito dal Sud (72,6%), dal Nord-Ovest (71,9%), dal Nord-Est (71,8%) e dal Centro (71,3%). Nell'incrocio per livello di istruzione i picchi di gradimento si collocano ai poli opposti: l'89,5% di fiducia tra coloro che possiedono la licenza elementare o nessun titolo e il 73,3% tra i laureati, passando per il 72,7% dei diplomati e il 67,8% di coloro in possesso di licenza media. Il massimo di fiducia viene poi espresso da coloro che si dichiarano di centro-destra (87,6%) e di centro-sinistra (80,6%). Una quota inferiore, ma sempre oltre il 60%, di cittadini appartenenti al centro (78,9%), alla destra (76,6%) e alla sinistra (63,3%) accorda la propria fiducia all'Arma dei Carabinieri. Segnaliamo infine il dato piu' basso di fiducia registrato tra coloro che non si riconoscono in alcuna area politica (62,3%).
I dati relativi alla Polizia non si discostano particolarmente da quelli che riguardano i Carabinieri. Anche in questo caso sono gli uomini (67,7%) ad esprimere una maggiore fiducia complessiva rispetto alle donne (65,8%) e l'apprezzamento si concentra particolarmente nella fascia d'eta' piu' elevata: 66,3% tra i 35-44enni; 74,9% tra i 45-64enni; 75,3% tra gli over65. Nei consensi sono sempre in testa il Sud 73,7% (25,9% molta fiducia; 47,8% abbastanza fiducia) e le Isole 73,5% (29,4% molta fiducia; 44,1% abbastanza fiducia). Nord-Est (64,9% complessivo) e Nord-Ovest (66%) sono in quasi perfetto equilibrio. La percentuale di fiducia piu' bassa si registra al Centro con il 59% complessivo. Parzialmente diversi sembrano gli orientamenti per area politica di appartenenza: colpisce il dato espresso dall'area di sinistra che accorda alla Polizia molta fiducia (15,6%) e abbastanza fiducia (43%) per un complessivo 58,6%, un dato che contrasta con l'89,5% dei consensi espressi nei confronti dei Carabinieri. Vi e' poi una maggiore fiducia nell'area di centro-sinistra (71%) e crescendo nell'area di destra (76,6%), per raggiungere la concentrazione massima nell'area di centro-destra con l'82,6%. Tra le tre Forze di polizia, il livello di fiducia espresso nei confronti della Guardia di Finanza si dispiega in modo piu' uniforme e trasversale e racconta di una progressiva, graduale e compatta collocazione nell'immaginario degli italiani. Emerge una prevalenza nell'espressione del grado di fiducia degli uomini (65,3%) rispetto alle donne (62,9%), mentre i dati per classi di eta' mostrano una sostanziale omogeneita'. Rispetto ai giudizi espressi su Carabinieri e Polizia che presentano dei picchi tra le classi piu' giovani e quelle piu' anziane, il grado di fiducia e' equamente spalmato su tutte le classi di eta' con oscillazioni minime che vanno dal 62,9% della fascia tra i 18 e i 24 anni al 64,5% degli over65. Anche rispetto all'area geografica il grado di fiducia appare omogeneo anche se, come per le altre Forze di polizia, si registra un massimo della fiducia nel Sud (71,5%) e nelle Isole (68,9%). Nord-Ovest (62%), Nord-Est (60,8%) e Centro (59,4%) segnalano solo lievi differenze. Anche il raffronto per titolo di studio offre il quadro di un sostanziale equilibrio: si passa dal 57,9% di coloro che hanno la licenza elementare al 63,5% dei laureati. L'appartenenza politica mostra una certa concentrazione del livello di fiducia nell'area di destra (78,7%) e nell'area di centro-destra (73,5%). Il livello piu' basso si colloca invece nel centro con il 43,8% e risale poi a sinistra con il 53,1% e al centro-sinistra con il 69,8%. Ottimi risultati ottiene il Corpo Forestale dello Stato che con il 64,6% dei consensi si inserisce subito allo stesso livello delle altre Forze di polizia. La fiducia espressa nei confronti del Corpo Forestale premia l'impegno in favore della difesa dell'ambiente e del territorio e segnala nel contempo una sempre piu' marcata sensibilita' degli italiani verso i temi della qualita' della vita e della tutela dell'habitat naturale. I Servizi segreti raccolgono la fiducia del 30,5% degli intervistati, contro il 69,5% di quanti non esprimono fiducia. Vero e' - osserva l'Eurispes - che la storia recente del nostro Paese forse non ha reso giustizia al ruolo svolto silenziosamente dai nostri servizi di sicurezza, cosi' come e' vero che questi sono stati esposti spesso, anche ingiustamente, alle cronache per comportamenti, veri o presunti, non del tutto corretti. Tuttavia, essi svolgono un ruolo essenziale per la difesa della nostra sicurezza e il loro compito non e' tanto quello di reprimere eventuali reati quanto quello di impedire che si attenti alla sicurezza dello Stato
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI GRADUATORIA Avviso di pubblicazione del decreto di approvazione delle graduatorie finali degli idonei e di dichiarazione dei vincitori del concorso per la nomina di dieci allievi agenti del Corpo forestale dello Stato in qualita' di atleti del Gruppo sportivo forestale. (GU n. 9 del 1-2-2011 )
Sul supplemento al Bollettino ufficiale del Corpo forestale dello Stato del 1° febbraio 2011, ai sensi dell'art. 8 del bando di concorso di cui al decreto del Capo del Corpo forestale dello Stato 9 luglio 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 57 del 20 luglio 2010, per la nomina di dieci allievi agenti del Corpo forestale dello Stato in qualita' di atleti del Gruppo sportivo forestale, e' pubblicato il decreto del Capo del Corpo forestale dello Stato 17 novembre 2010 di approvazione delle graduatorie finali degli idonei e di dichiarazione dei vincitori. Le graduatorie sono altresi' pubblicate sul sito Internet del Corpo forestale dello Stato (www.corpoforestale.it).
martedì 1 febbraio 2011
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Il fondo stradale è dissestato e l'auto si ribalta: esclusa la responsabilità del Comune se l'incidente è dovuto all'eccesso di velocità. I lavori in corso, anche se non segnalati, erano visibili e non costituivano insidia: la guida dell'automobilista è stata talmente imprudente da interrompere il nesso causale tra i lavori, sebbene non segnalati, e il danno che ne è derivato.
Cassazione – Sezione terza – sentenza 4 – 29 novembre 2010, n. 24149
Presidente Morelli – Relatore Lanzillo
Ricorrente Servidio
Svolgimento del processoPresidente Morelli – Relatore Lanzillo
Ricorrente Servidio
Con sentenza n. 533/2005 la Corte di appello di Catanzaro, confermando la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Palmi, ha respinto la domanda proposta da F.S. contro il Comune di Grisolia, per ottenere il risarcimento dei danni conseguiti ad un incidente stradale occorsogli alla guida della sua autovettura, a causa del dissesto del fondo stradale provocato da lavori in corso.
Il Comune aveva chiamato in causa il Consorzio di Bonifica della Valle del Lao, a cui erano stati affidati i lavori, e quest’ultima ha chiamato a sua volta la s.r.l. S., appaltatrice dei lavori, che è rimasta contumace.
La Corte di appello ha ritenuto che i lavori in corso fossero visibili e non costituissero insidia, e che – essendosi la vettura ribaltata in conseguenza dell’impatto con una cunetta – l’incidente andava imputato ad eccesso di velocità.
Il S. propone due motivi di ricorso per cassazione.
Resistono il Comune ed il Consorzio di Bonifica, con separati controricorsi.
Il Comune aveva chiamato in causa il Consorzio di Bonifica della Valle del Lao, a cui erano stati affidati i lavori, e quest’ultima ha chiamato a sua volta la s.r.l. S., appaltatrice dei lavori, che è rimasta contumace.
La Corte di appello ha ritenuto che i lavori in corso fossero visibili e non costituissero insidia, e che – essendosi la vettura ribaltata in conseguenza dell’impatto con una cunetta – l’incidente andava imputato ad eccesso di velocità.
Il S. propone due motivi di ricorso per cassazione.
Resistono il Comune ed il Consorzio di Bonifica, con separati controricorsi.
Motivi della decisione
1. – Deve essere preliminarmente respinta l’eccezione di inammissibilità del ricorso ai sensi dell’art. 366bis cod. proc. civ., sollevata dal Comune sul rilievo che il ricorrente non ha formulato i quesiti di diritto.
La sentenza impugnata è stata depositata il 14 giugno 2005, prima che entrasse in vigore il nuovo art. 366bis, che pertanto non è applicabile al ricorso in oggetto (art. 27 d. lgs. n. 40 del 2006).
2. – Con il primo motivo, denunciando violazione dell’art. 2051 cod. civ., il ricorrente lamenta che la Corte di appello si sia discostata dal più recente orientamento giurisprudenziale, che riconduce la responsabilità della pubblica amministrazione per gli incidenti su strada pubblica ai principi in tema di responsabilità per i danni da cose in custodia (art. 2051 cod. civ.), in forza dei quali grava sul custode una presunzione di responsabilità che può essere vinta solo dalla prova che l’incidente è derivato da causa costituente caso fortuito: prova il cui onere è a carico del custode.
Assume che i convenuti nei giudizi di merito non hanno fornito alcuna prova del genere; che anzi tutti i testimoni hanno confermato che il fondo stradale era dissestato e che non vi era segnalazione dei lavori in corso. Parimenti non dimostrato sarebbe l’eccesso di velocità che gli è stato imputato.
3. – Con il secondo motivo denuncia violazione degli art. 2043 e 2697 cod. civ., nonché omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione, nella parte in cui la Corte di appello ha posto a suo carico l’onere di dimostrare che la situazione del fondo stradale costituiva pericolo occulto e non prevedibile (c.d. insidia o trabocchetto).
4. – I due motivi, che possono essere congiuntamente esaminati perché connessi, sono inammissibili, poiché mettono in questione accertamenti in fatto della Corte di merito, che rendono ultronee le censure in diritto.
La sentenza impugnata – pur avendo esaminato e valutato i fatti sulla base di una giurisprudenza ormai superata, che individuava la responsabilità dell’ente pubblico solo nel caso in cui il difetto di manutenzione del fondo stradale venisse a costituire insidia – ha poi soggiunto che in ogni caso le modalità del sinistro sono state tali da dimostrare che la condotta di guida dell’automobilista – la cui auto si è ribaltata in conseguenza dell’impatto con il fondo stradale dissestato – è stata talmente imprudente, per eccesso di velocità, da interrompere il nesso causale fra la presenza dei lavori, ancorché non segnalati, ed il danno che ne è conseguito (cfr. pag. 11-12 della sentenza).
Ha cioè ravvisato nel comportamento dell’automobilista una causa idonea ad escludere la responsabilità del Comune anche ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., considerato che, com’è noto, anche il comportamento colposo del danneggiato può rivestire gli estremi del caso fortuito, idoneo ad interrompere il nesso causale.
Trattasi di ricostruzione in fatto, fondata sul discrezionale potere del giudice di merito di valutare gli elementi di prova, che non è suscettibile di riesame in questa sede di legittimità e relativamente alla quale il ricorrente non prospetta illogicità od incongruenze della motivazione tali da giustificare l’annullamento della sentenza impugnata.
5. – Il ricorso deve essere rigettato.
6. – Considerata la natura della controversia e le ragioni della decisione, si ravvisano giusti motivi per compensare le spese del presente giudizio.
La sentenza impugnata è stata depositata il 14 giugno 2005, prima che entrasse in vigore il nuovo art. 366bis, che pertanto non è applicabile al ricorso in oggetto (art. 27 d. lgs. n. 40 del 2006).
2. – Con il primo motivo, denunciando violazione dell’art. 2051 cod. civ., il ricorrente lamenta che la Corte di appello si sia discostata dal più recente orientamento giurisprudenziale, che riconduce la responsabilità della pubblica amministrazione per gli incidenti su strada pubblica ai principi in tema di responsabilità per i danni da cose in custodia (art. 2051 cod. civ.), in forza dei quali grava sul custode una presunzione di responsabilità che può essere vinta solo dalla prova che l’incidente è derivato da causa costituente caso fortuito: prova il cui onere è a carico del custode.
Assume che i convenuti nei giudizi di merito non hanno fornito alcuna prova del genere; che anzi tutti i testimoni hanno confermato che il fondo stradale era dissestato e che non vi era segnalazione dei lavori in corso. Parimenti non dimostrato sarebbe l’eccesso di velocità che gli è stato imputato.
3. – Con il secondo motivo denuncia violazione degli art. 2043 e 2697 cod. civ., nonché omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione, nella parte in cui la Corte di appello ha posto a suo carico l’onere di dimostrare che la situazione del fondo stradale costituiva pericolo occulto e non prevedibile (c.d. insidia o trabocchetto).
4. – I due motivi, che possono essere congiuntamente esaminati perché connessi, sono inammissibili, poiché mettono in questione accertamenti in fatto della Corte di merito, che rendono ultronee le censure in diritto.
La sentenza impugnata – pur avendo esaminato e valutato i fatti sulla base di una giurisprudenza ormai superata, che individuava la responsabilità dell’ente pubblico solo nel caso in cui il difetto di manutenzione del fondo stradale venisse a costituire insidia – ha poi soggiunto che in ogni caso le modalità del sinistro sono state tali da dimostrare che la condotta di guida dell’automobilista – la cui auto si è ribaltata in conseguenza dell’impatto con il fondo stradale dissestato – è stata talmente imprudente, per eccesso di velocità, da interrompere il nesso causale fra la presenza dei lavori, ancorché non segnalati, ed il danno che ne è conseguito (cfr. pag. 11-12 della sentenza).
Ha cioè ravvisato nel comportamento dell’automobilista una causa idonea ad escludere la responsabilità del Comune anche ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., considerato che, com’è noto, anche il comportamento colposo del danneggiato può rivestire gli estremi del caso fortuito, idoneo ad interrompere il nesso causale.
Trattasi di ricostruzione in fatto, fondata sul discrezionale potere del giudice di merito di valutare gli elementi di prova, che non è suscettibile di riesame in questa sede di legittimità e relativamente alla quale il ricorrente non prospetta illogicità od incongruenze della motivazione tali da giustificare l’annullamento della sentenza impugnata.
5. – Il ricorso deve essere rigettato.
6. – Considerata la natura della controversia e le ragioni della decisione, si ravvisano giusti motivi per compensare le spese del presente giudizio.
P.Q.M.
La Corte di cassazione rigetta il ricorso e compensa le spese del giudizio di cassazione.
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