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giovedì 16 aprile 2020
Articolo: Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile: tornano a crescere i nuovi contagi (3786) e scende ancora il numero di morti, ma il totale supera quota 22mila
Doccia fredda sul partito della ripartenza. Dopo giorni di lenta e costante discesa i dati dei nuovi contagi tornano a salire. E non di poco. Da 2.227 i nuovi casi salgono infatti a 3.786, mille e …
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ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Israele
GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 15.17.56
>ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Israele
ZCZC6372/SXA OTA34865_SXA_QBXB R EST S0A QBXB >ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Israele Per il Ramadan cresce l'attenzione verso la minoranza araba (ANSAmed) - TEL AVIV, 16 APR - Superato il banco di prova della Pasqua ebraica, le autorita' sanitarie israeliane si accingono a combattere ora la diffusione del coronavirus nella popolazione araba che fra una settimana osservera' il mese islamico del Ramadan. Nelle ultime settimane le moschee sono state gia' chiuse. Adesso le autorita' islamiche hanno fatto appello ai fedeli affinche' rinuncino alle visite tradizionali dai familiari e consumino l' 'iftar' - il pranzo conclusivo del digiuno quotidiano - col nucleo familiare ristretto. Cosa difficile pero' da realizzare perche' nelle campagne la famiglia allargata abita spesso sotto lo stesso tetto. Finora fra gli arabi israeliani i casi positivi sono 460. "All'inizio da noi sono stati condotti solo l' 1-2 per cento dei test - afferma il deputato Ahmed Tibi, della Lista araba unita. - Adesso abbiamo ottenuto 'test volanti' per automobilisti. In quel tipo di test la nostra precentuale e' salita al 17 per cento". Particolarmente colpita dalla disoccupazione, la minoranza araba necessitera' ingenti aiuti materiali per superare il Ramadan in casa. Ma l'ingresso di agenti di polizia e di soldati - anche se incaricati di distribuire cibo - puo' suscitare frizioni. La Lista araba unita fara' da tramite. Per sostenere la fiducia nelle istituzioni, suggerisce il congelamento delle demolizioni di case illegali nel settore arabo. L'Istituto di studi strategici Inss di Tel Aviv rileva intanto che proprio la crisi del coronavirus puo' giovare alle relazioni fra ebrei ed arabi. Cio' perche' le emergenze negli ospedali israeliani hanno evidenziato il ruolo di primo piano la' svolto anche da medici ed infermieri arabi, oltre ogni divergenza etnica o politica. (ANSAmed). XBU 16-APR-20 15:17 NNNN
>ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Israele
ZCZC6372/SXA OTA34865_SXA_QBXB R EST S0A QBXB >ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Israele Per il Ramadan cresce l'attenzione verso la minoranza araba (ANSAmed) - TEL AVIV, 16 APR - Superato il banco di prova della Pasqua ebraica, le autorita' sanitarie israeliane si accingono a combattere ora la diffusione del coronavirus nella popolazione araba che fra una settimana osservera' il mese islamico del Ramadan. Nelle ultime settimane le moschee sono state gia' chiuse. Adesso le autorita' islamiche hanno fatto appello ai fedeli affinche' rinuncino alle visite tradizionali dai familiari e consumino l' 'iftar' - il pranzo conclusivo del digiuno quotidiano - col nucleo familiare ristretto. Cosa difficile pero' da realizzare perche' nelle campagne la famiglia allargata abita spesso sotto lo stesso tetto. Finora fra gli arabi israeliani i casi positivi sono 460. "All'inizio da noi sono stati condotti solo l' 1-2 per cento dei test - afferma il deputato Ahmed Tibi, della Lista araba unita. - Adesso abbiamo ottenuto 'test volanti' per automobilisti. In quel tipo di test la nostra precentuale e' salita al 17 per cento". Particolarmente colpita dalla disoccupazione, la minoranza araba necessitera' ingenti aiuti materiali per superare il Ramadan in casa. Ma l'ingresso di agenti di polizia e di soldati - anche se incaricati di distribuire cibo - puo' suscitare frizioni. La Lista araba unita fara' da tramite. Per sostenere la fiducia nelle istituzioni, suggerisce il congelamento delle demolizioni di case illegali nel settore arabo. L'Istituto di studi strategici Inss di Tel Aviv rileva intanto che proprio la crisi del coronavirus puo' giovare alle relazioni fra ebrei ed arabi. Cio' perche' le emergenze negli ospedali israeliani hanno evidenziato il ruolo di primo piano la' svolto anche da medici ed infermieri arabi, oltre ogni divergenza etnica o politica. (ANSAmed). XBU 16-APR-20 15:17 NNNN
SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose =
GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.54.21
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose =
(AGI) - Roma, 16 apr. - Con la morte di Luis Sepulveda e Lee Konitz si allunga la lista dei personaggi celebri deceduti a causa del coronavirus. Lo scrittore cileno dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Oviedo a fine febbraio si e' spento questa mattina nella citta' spagnola all'eta' di 70 anni. Tra le vittime 'illustri' del Covid-19 registrate oggi, bisogna segnare anche il jazzista Lee Kontiz, uno dei piu' grandi sassofonisti del dopoguerra (suono', tra i tanti, con Charlie Parker e Bill Evans). Due nuovi duri colpi per la cultura e l'arte, che registra nuove perdite per la pandemia, la cui prima vittima famosa e' stata il 55enne regista cinese Chang Kai, conosciuto per il suo lavoro agli Hubei Film Studios, morto sul finire di febbraio nella sua casa dove le autorita' di Wuhan lo avevano costretto a restare chiuso insieme al padre malato e ai familiari (tutti deceduti: padre, madre, moglie e sorella). (AGI) Tpi/Val (Segue) 161353 APR 20 NNNNGIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.54.28
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose (2)=
(AGI) - Roma, 16 apr. - Tante pero' le vittime illustri del mondo della cultura, dea cinema alla musica alla letteratura. Il 25 marzo era morto negli Stati Uniti Mark Blum a 69 anni. Il primo aprile era morto Andrew Jack, interprete del maggiore Caluan Ematt, nell'ultima trilogia di 'Star Wars'. Morto per complicazioni dovute al virus all'eta' di 76 anni. Mentre il 13 aprile ci aveva lasciato Ann Sullivan, storica animatrice Disney che a 91 anni era in pensione dopo aver collaborato a film come 'La sirenetta', 'Il re leone' e 'Lilo e Stitch'. Lo stesso giorno a 91 anni era morta Sarah Maldoror, prima regista di colore a girare un film in Africa. Il 5 aprile era scomparsa a 91 anni Lee Fierro, una delle protagoniste del film 'Lo squalo' di Steven Spielberg. Il mondo della musica si era fermato la prima volta per Manu Dibango, sassofonista a musicista jazz, morto lo scorso 24 marzo in un ospedale a Parigi. Nato in Camerun, Dibango aveva 86 anni. A fine marzo se n'e' andato Wallace Roney, trombettista jazz con una carriera durata oltre 40 anni in cui ha collaborato con gente come Miles Davis e Art Blakey, morto a 59 anni dopo essere stato ricoverato per una settimana in ospedale in New Jersey. (AGI) Tpi/Val (Segue) 161353 APR 20 NNNNGIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.54.28
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose (3)=
(AGI) - Roma, 16 apr. - Il primo aprile e' morto invece nella sua casa di Saddle River, nel New Jersey, all'eta' di 94 anni il musicista americano John Paul 'Bucky' Pizzarelli, virtuoso della chitarra, considerato una leggenda del jazz e dello swing. Lo stesso giorno se n'e' andato Adam Schlesinger, fondatore e cantante della band Fountains of Wayne a 52 anni. Il giorno dopo si e' spento per complicazioni da coronavirus Ellis Marsalis, altra leggenda del jazz di New Orleans, considerato uno dei principali pianisti di modern jazz. Aveva 85 anni. Due giorni fa ci aveva lasciato Mirko 'Zagor' Bertuccioli, cantante dei Camillas, che aveva 46 anni ed era stato ricoverato lo scorso 4 marzo nel reparto rianimazione dell'ospedale San Salvatore. Pochi giorni prima, l'8 aprile, era morto a 73 anni John Prine, considerato il Mark Twain dei cantautori americani, che era stato ricoverato il 26 marzo. A 69 anni, il 30 marzo, era morto Alan Merrill, frontman degli Arrows per complicazioni da coronavirus. Lutto anche nella musica Country dopo la morte del sessantunenne Joe Diffie, leggenda del genere, deceduto il 29 marzo. Anche il mondo dello sport piange le sue vittime per il coronavirus. Se ne sono andati l'ex campione europeo di pugilato Angelo Rottoli di 61 anni, poi Lorenzo Sanz, ex storico presidente del Real Madrid e Pape Diouf sessantottenne ex presidente del Marsiglia. Lutto nel mondo del ciclismo per la scomparsa di Italo De Zan e Danilo Barozzi di 94 e 92 anni, due ex ciclisti che gareggiarono con Coppi e Bartali, cosi' come l'ex presidente della Federciclismo Giancarlo Ceruti. Mentre la quindicesima vittima del coronavirus in Basilicata e' stato Donato Sabia, mezzofondista, due volte finalista negli 800 metri alle Olimpiadi. L'ex atleta potentino aveva 56 anni. (AGI) Tpi/Val 161353 APR 20 NNNN
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose =
(AGI) - Roma, 16 apr. - Con la morte di Luis Sepulveda e Lee Konitz si allunga la lista dei personaggi celebri deceduti a causa del coronavirus. Lo scrittore cileno dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Oviedo a fine febbraio si e' spento questa mattina nella citta' spagnola all'eta' di 70 anni. Tra le vittime 'illustri' del Covid-19 registrate oggi, bisogna segnare anche il jazzista Lee Kontiz, uno dei piu' grandi sassofonisti del dopoguerra (suono', tra i tanti, con Charlie Parker e Bill Evans). Due nuovi duri colpi per la cultura e l'arte, che registra nuove perdite per la pandemia, la cui prima vittima famosa e' stata il 55enne regista cinese Chang Kai, conosciuto per il suo lavoro agli Hubei Film Studios, morto sul finire di febbraio nella sua casa dove le autorita' di Wuhan lo avevano costretto a restare chiuso insieme al padre malato e ai familiari (tutti deceduti: padre, madre, moglie e sorella). (AGI) Tpi/Val (Segue) 161353 APR 20 NNNNGIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.54.28
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose (2)=
(AGI) - Roma, 16 apr. - Tante pero' le vittime illustri del mondo della cultura, dea cinema alla musica alla letteratura. Il 25 marzo era morto negli Stati Uniti Mark Blum a 69 anni. Il primo aprile era morto Andrew Jack, interprete del maggiore Caluan Ematt, nell'ultima trilogia di 'Star Wars'. Morto per complicazioni dovute al virus all'eta' di 76 anni. Mentre il 13 aprile ci aveva lasciato Ann Sullivan, storica animatrice Disney che a 91 anni era in pensione dopo aver collaborato a film come 'La sirenetta', 'Il re leone' e 'Lilo e Stitch'. Lo stesso giorno a 91 anni era morta Sarah Maldoror, prima regista di colore a girare un film in Africa. Il 5 aprile era scomparsa a 91 anni Lee Fierro, una delle protagoniste del film 'Lo squalo' di Steven Spielberg. Il mondo della musica si era fermato la prima volta per Manu Dibango, sassofonista a musicista jazz, morto lo scorso 24 marzo in un ospedale a Parigi. Nato in Camerun, Dibango aveva 86 anni. A fine marzo se n'e' andato Wallace Roney, trombettista jazz con una carriera durata oltre 40 anni in cui ha collaborato con gente come Miles Davis e Art Blakey, morto a 59 anni dopo essere stato ricoverato per una settimana in ospedale in New Jersey. (AGI) Tpi/Val (Segue) 161353 APR 20 NNNNGIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.54.28
= SCHEDA = Coronavirus: da Sabia a Sepulveda, le vittime famose (3)=
(AGI) - Roma, 16 apr. - Il primo aprile e' morto invece nella sua casa di Saddle River, nel New Jersey, all'eta' di 94 anni il musicista americano John Paul 'Bucky' Pizzarelli, virtuoso della chitarra, considerato una leggenda del jazz e dello swing. Lo stesso giorno se n'e' andato Adam Schlesinger, fondatore e cantante della band Fountains of Wayne a 52 anni. Il giorno dopo si e' spento per complicazioni da coronavirus Ellis Marsalis, altra leggenda del jazz di New Orleans, considerato uno dei principali pianisti di modern jazz. Aveva 85 anni. Due giorni fa ci aveva lasciato Mirko 'Zagor' Bertuccioli, cantante dei Camillas, che aveva 46 anni ed era stato ricoverato lo scorso 4 marzo nel reparto rianimazione dell'ospedale San Salvatore. Pochi giorni prima, l'8 aprile, era morto a 73 anni John Prine, considerato il Mark Twain dei cantautori americani, che era stato ricoverato il 26 marzo. A 69 anni, il 30 marzo, era morto Alan Merrill, frontman degli Arrows per complicazioni da coronavirus. Lutto anche nella musica Country dopo la morte del sessantunenne Joe Diffie, leggenda del genere, deceduto il 29 marzo. Anche il mondo dello sport piange le sue vittime per il coronavirus. Se ne sono andati l'ex campione europeo di pugilato Angelo Rottoli di 61 anni, poi Lorenzo Sanz, ex storico presidente del Real Madrid e Pape Diouf sessantottenne ex presidente del Marsiglia. Lutto nel mondo del ciclismo per la scomparsa di Italo De Zan e Danilo Barozzi di 94 e 92 anni, due ex ciclisti che gareggiarono con Coppi e Bartali, cosi' come l'ex presidente della Federciclismo Giancarlo Ceruti. Mentre la quindicesima vittima del coronavirus in Basilicata e' stato Donato Sabia, mezzofondista, due volte finalista negli 800 metri alle Olimpiadi. L'ex atleta potentino aveva 56 anni. (AGI) Tpi/Val 161353 APR 20 NNNN
Addio a Luis Sepulveda: scrittore, militante, favolista
GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 13.57.43
Addio a Luis Sepulveda: scrittore, militante, favolista
Addio a Luis Sepulveda: scrittore, militante, favolista Il romanziere cileno morto in Spagna a 70 anni per Covid-19 Milano, 16 apr. (askanews) - In Italia è stato uno scrittore amatissimo, dai tempi del suo primo libro uscito nel nostro Paese, "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore". Oggi Luis Sepulveda, narratore, drammaturgo e poeta cileno classe 1949, se ne è andato dopo un lungo ricovero per il contagio da nuovo Coronavirus. Una perdita per il mondo letterario mainstream, ma anche per chi si è riconosciuto dal punto di vista politico e non solo culturale, nella lotta anti totalitarista del Sudamerica e nei drammi e negli orrori, spesso al di là del tollerabile, che hanno contraddistinto le dittature e le guerriglie del Continente. Sepulveda aveva vissuto in prima persona la violenza brutale del regime instaurato da Pinochet, che lo aveva incarcerato e torturato come attivista comunista, già militante in movimenti di sinistra in Bolivia e Nicaragua. La sua liberazione, dopo sette lunghissimi mesi, avvenne dopo fortissime pressioni di Amnesty International e, subito dopo il ritorno in libertà, Sepulveda ricominciò a fare teatro e a battersi contro il generale e la sua giunta militare, innescando inevitabilmente un secondo arresto che, grazie alla notorietà del personaggio, non lo portò nelle fosse comuni dei tanti anonimi desaparecidos, ma a una condanna all'ergastolo, poi commutata in otto anni d'esilio. Viene in mente, ripensandoci oggi, la vicenda simile ma diversissima di un altro grande scrittore cileno, Roberto Bolaño, anche lui incarcerato come militante di sinistra, ma liberato - così si racconta - pochi giorni dopo da due guardie carcerarie che erano stati suoi compagni di scuola. In qualche modo mentre Sepulveda non potè più pensarsi se non come lo scrittore vittima del brutale regime, Bolaño si portò addosso per tutta la vita una sorta di senso di colpa per non avere patito come tanti altri suoi compagni. Due destini diversissimi per tanti aspetti, sia letterari sia biografici, entrambi però uniti da una vocazione totale per la scrittura militante e da un destino di malattia che, li ha portati alla morte, cosa che la violenza politica non era riuscita a fare. Luis Sepulveda, come scrittore, ha raccontato, per usare un suo celebre titolo, il mondo alla fine del mondo, attraverso un linguaggio evocativo, immaginifico, figlio della tradizione sudamericana più nota, ma rivisitata in modo originale, con una attenzione alla dimensione della favola che ne ha fatto un autore amatissimo. Dimensione che permetteva di celare sotto l'aspetto più semplicemente narrativo, i fantasmi della storia e delle persone che lo scrittore aveva incontrato. Così è significativo che il suo titolo più noto, complice anche la trasposizione cinematografica, resti, in fondo, "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", un romanzo tragico per molti versi, ma anche carico di speranza di rinascita e di una nuova solidarietà, anche ambientale, che forse, al netto della politica e dei suoi orrori, restano il portato più rilevante del Sepulveda scrittore, ancora oggi. Insieme ovviamente alla costruzione di quel luogo letterario, tragico e vivido che è stato il Cile del Novecento, Paese che la scrittura inserisce a pieno titolo in un'epopea continentale al contrario, che passa dal Messico di un Juan Rulfo e del suo "Pedro Pàramo" per arrivare all'Argentina sia dei Borges sia dei Rodolfo Walsh, passando ovviamente per Macondo e Garcia Marquez, ma anche per la Cuba di Lezama Lima e la Bahia di Jorge Amado. Di Bolaño, che come Sepulveda è poi morto in Spagna, abbiamo già detto. Luis Sepulveda, ci dicono le statistiche, è stato il primo malato ufficiale di Covid-19 nella regione delle Asturie. La sua lotta con la malattia è stata lunga, ma questa volta non ha visto una scarcerazione e un ritorno alla vita. Il direttore del Salone del libro di Torino, Nicola Lagioia, ha ricordato la sua presenza al Lingotto insieme al giornalista, anche lui prematuramente scomparso Alessandro Leogrande, come "uno degli ultimi momenti di vera felicità del nostro lavoro". E poi ha aggiunto: "Oggi piangiamo i morti". Una circostanza, purtroppo, molto diffusa anche in Italia al tempo del contagio. Lme 20200416T135733Z
Addio a Luis Sepulveda: scrittore, militante, favolista
Addio a Luis Sepulveda: scrittore, militante, favolista Il romanziere cileno morto in Spagna a 70 anni per Covid-19 Milano, 16 apr. (askanews) - In Italia è stato uno scrittore amatissimo, dai tempi del suo primo libro uscito nel nostro Paese, "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore". Oggi Luis Sepulveda, narratore, drammaturgo e poeta cileno classe 1949, se ne è andato dopo un lungo ricovero per il contagio da nuovo Coronavirus. Una perdita per il mondo letterario mainstream, ma anche per chi si è riconosciuto dal punto di vista politico e non solo culturale, nella lotta anti totalitarista del Sudamerica e nei drammi e negli orrori, spesso al di là del tollerabile, che hanno contraddistinto le dittature e le guerriglie del Continente. Sepulveda aveva vissuto in prima persona la violenza brutale del regime instaurato da Pinochet, che lo aveva incarcerato e torturato come attivista comunista, già militante in movimenti di sinistra in Bolivia e Nicaragua. La sua liberazione, dopo sette lunghissimi mesi, avvenne dopo fortissime pressioni di Amnesty International e, subito dopo il ritorno in libertà, Sepulveda ricominciò a fare teatro e a battersi contro il generale e la sua giunta militare, innescando inevitabilmente un secondo arresto che, grazie alla notorietà del personaggio, non lo portò nelle fosse comuni dei tanti anonimi desaparecidos, ma a una condanna all'ergastolo, poi commutata in otto anni d'esilio. Viene in mente, ripensandoci oggi, la vicenda simile ma diversissima di un altro grande scrittore cileno, Roberto Bolaño, anche lui incarcerato come militante di sinistra, ma liberato - così si racconta - pochi giorni dopo da due guardie carcerarie che erano stati suoi compagni di scuola. In qualche modo mentre Sepulveda non potè più pensarsi se non come lo scrittore vittima del brutale regime, Bolaño si portò addosso per tutta la vita una sorta di senso di colpa per non avere patito come tanti altri suoi compagni. Due destini diversissimi per tanti aspetti, sia letterari sia biografici, entrambi però uniti da una vocazione totale per la scrittura militante e da un destino di malattia che, li ha portati alla morte, cosa che la violenza politica non era riuscita a fare. Luis Sepulveda, come scrittore, ha raccontato, per usare un suo celebre titolo, il mondo alla fine del mondo, attraverso un linguaggio evocativo, immaginifico, figlio della tradizione sudamericana più nota, ma rivisitata in modo originale, con una attenzione alla dimensione della favola che ne ha fatto un autore amatissimo. Dimensione che permetteva di celare sotto l'aspetto più semplicemente narrativo, i fantasmi della storia e delle persone che lo scrittore aveva incontrato. Così è significativo che il suo titolo più noto, complice anche la trasposizione cinematografica, resti, in fondo, "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", un romanzo tragico per molti versi, ma anche carico di speranza di rinascita e di una nuova solidarietà, anche ambientale, che forse, al netto della politica e dei suoi orrori, restano il portato più rilevante del Sepulveda scrittore, ancora oggi. Insieme ovviamente alla costruzione di quel luogo letterario, tragico e vivido che è stato il Cile del Novecento, Paese che la scrittura inserisce a pieno titolo in un'epopea continentale al contrario, che passa dal Messico di un Juan Rulfo e del suo "Pedro Pàramo" per arrivare all'Argentina sia dei Borges sia dei Rodolfo Walsh, passando ovviamente per Macondo e Garcia Marquez, ma anche per la Cuba di Lezama Lima e la Bahia di Jorge Amado. Di Bolaño, che come Sepulveda è poi morto in Spagna, abbiamo già detto. Luis Sepulveda, ci dicono le statistiche, è stato il primo malato ufficiale di Covid-19 nella regione delle Asturie. La sua lotta con la malattia è stata lunga, ma questa volta non ha visto una scarcerazione e un ritorno alla vita. Il direttore del Salone del libro di Torino, Nicola Lagioia, ha ricordato la sua presenza al Lingotto insieme al giornalista, anche lui prematuramente scomparso Alessandro Leogrande, come "uno degli ultimi momenti di vera felicità del nostro lavoro". E poi ha aggiunto: "Oggi piangiamo i morti". Una circostanza, purtroppo, molto diffusa anche in Italia al tempo del contagio. Lme 20200416T135733Z
Coronavirus, Viminale: ieri 8.523 sanzioni e 59 denunce
GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 14.17.06
Coronavirus, Viminale: ieri 8.523 sanzioni e 59 denunce
Coronavirus, Viminale: ieri 8.523 sanzioni e 59 denunce Dall'11 marzo al 15 aprile controllate 7.782.478 persone Roma, 16 apr. (askanews) - Prosegue l'attività di vigilanza sul territorio da parte delle Forze di polizia per il rispetto delle misure di contenimento anti Covid-19. Mercoledì 15 aprile, riferisce il Ministero dell'Interno, sono stati eseguiti controlli su 288.776 persone e 101.636 attività o esercizi commerciali. Contestate 8.523 sanzioni amministrative, 44 denunce per falsa dichiarazione o attestazione, 15 denunce per non aver osservato le limitazioni della quarantena. Le sanzioni ai titolari di attività o esercizi commerciali sono state 121, 44 i provvedimenti di chiusura. Dall'11 marzo al 15 aprile 2020, sono state controllate 7.782.478 persone e 3.093.175 attività o esercizi commerciali. Sav 20200416T141704Z
Coronavirus, Viminale: ieri 8.523 sanzioni e 59 denunce
Coronavirus, Viminale: ieri 8.523 sanzioni e 59 denunce Dall'11 marzo al 15 aprile controllate 7.782.478 persone Roma, 16 apr. (askanews) - Prosegue l'attività di vigilanza sul territorio da parte delle Forze di polizia per il rispetto delle misure di contenimento anti Covid-19. Mercoledì 15 aprile, riferisce il Ministero dell'Interno, sono stati eseguiti controlli su 288.776 persone e 101.636 attività o esercizi commerciali. Contestate 8.523 sanzioni amministrative, 44 denunce per falsa dichiarazione o attestazione, 15 denunce per non aver osservato le limitazioni della quarantena. Le sanzioni ai titolari di attività o esercizi commerciali sono state 121, 44 i provvedimenti di chiusura. Dall'11 marzo al 15 aprile 2020, sono state controllate 7.782.478 persone e 3.093.175 attività o esercizi commerciali. Sav 20200416T141704Z
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