GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 20.49.58
>ANSA-FOCUS/ Coronavirus:App volontaria e test in regioni pilota
ZCZC2420/SXA XSP40047_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >ANSA-FOCUS/ Coronavirus:App volontaria e test in regioni pilota E Ue detta regole, anonimato e niente Gps. Plauso Soro *** AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 19:34 *** (di Titti Santamato) (ANSA) - ROMA, 16 APR - L'app sul 'contact tracing' italiana sara' "un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell'emergenza", la sperimentazione sara' in alcune regioni pilota, poi verra' estesa. E' Domenico Arcuri, Commissario per l'emergenza, a delineare uno scenario piu' chiaro per il sistema di tracciamento italiano del contagio del coronavirus a cui stanno lavorando il ministero dell'Innovazione e la Presidenza del Consiglio. Mentre oggi l'Europa ha dettato le regole per l'app: anonimato e niente geolocalizzazione, si' a bluetooth e volontarieta'. Criteri che vedono il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. "Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini", ha sottolineato Arcuri, "speriamo possano sopportare e supportare il sistema di tracciamento dei contatti, che ci servira' a capitalizzare l'esperienza della fase precedente ed evitare che il contagio si possa replicare". "I Paesi Ue stanno convergendo verso un approccio comune" con "soluzioni che minimizzano il trattamento dei dati personali", scrive intanto l'Europa nel documento stilato oggi in collaborazione con i governi. Oltre ai requisiti di volontarieta' e interoperabilita' tra Stati, gia' ribaditi, l'Ue si sofferma in particolare sulla tecnologia giudicata piu' idonea per le app di tracciamento. Devono "stimare con sufficiente precisione" (circa 1 metro) "la vicinanza" tra le persone per rendere efficace l'avvertimento se si e' venuti in contatto con una persona positiva al Covid-19; per questo, dice, possono essere utilizzati "il Bluetooth o altre tecniche efficaci", evitando la geolocalizzazione. "I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari ne' consigliati ai fini del tracciamento del contagio" sottolinea Bruxelles, precisando che l'obiettivo delle app "non e' seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole" perche' questo "creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy". Per mantenere l'anonimato, e' previsto che le app utilizzino un ID (codice d'identificazione utente, ndr) "anonimo e temporaneo che consenta di stabilire un contatto con gli altri utenti nelle vicinanze". In Europa esiste gia' un progetto che soddisfa questi criteri, su cui stanno convergendo Francia e Germania. Si chiama Pepp-Pt (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) e' stato messa in piedi da un gruppo di 130 scienziati e 32 fra aziende e istituti di ricerca di 8 Paesi (tra cui la Fondazione ISI di Torino). Tra i partner del progetto c'e' Vodafone (di cui Vittorio Colao e' stato a lungo amministratore delegato) e anche Bending Spoons, la software house con cui collabora Luca Foresti del Centro Diagnostico Santagostino. Queste due ultime realta', insieme a Jakala, hanno progettato un'app che, secondo indiscrezioni, sarebbe in cima alla lista del ministero dell'Innovazione che ha esaminato oltre 300 progetti e pochi giorni fa ha consegnato al premier Conte una relazione. Ora spetta al governo nella sua collegialita' e alla task force di Colao prendere una decisione su contenuti e tempi dell'app di tracciamento. Con la prospettiva, delineata da Arcuri, di una sperimentazione nella fase successiva all'emergenza prima in alcune regioni pilota. SAM 16-APR-20 20:49 NNNN
>ANSA-FOCUS/ Coronavirus:App volontaria e test in regioni pilota
ZCZC2420/SXA XSP40047_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >ANSA-FOCUS/ Coronavirus:App volontaria e test in regioni pilota E Ue detta regole, anonimato e niente Gps. Plauso Soro *** AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 19:34 *** (di Titti Santamato) (ANSA) - ROMA, 16 APR - L'app sul 'contact tracing' italiana sara' "un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell'emergenza", la sperimentazione sara' in alcune regioni pilota, poi verra' estesa. E' Domenico Arcuri, Commissario per l'emergenza, a delineare uno scenario piu' chiaro per il sistema di tracciamento italiano del contagio del coronavirus a cui stanno lavorando il ministero dell'Innovazione e la Presidenza del Consiglio. Mentre oggi l'Europa ha dettato le regole per l'app: anonimato e niente geolocalizzazione, si' a bluetooth e volontarieta'. Criteri che vedono il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. "Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini", ha sottolineato Arcuri, "speriamo possano sopportare e supportare il sistema di tracciamento dei contatti, che ci servira' a capitalizzare l'esperienza della fase precedente ed evitare che il contagio si possa replicare". "I Paesi Ue stanno convergendo verso un approccio comune" con "soluzioni che minimizzano il trattamento dei dati personali", scrive intanto l'Europa nel documento stilato oggi in collaborazione con i governi. Oltre ai requisiti di volontarieta' e interoperabilita' tra Stati, gia' ribaditi, l'Ue si sofferma in particolare sulla tecnologia giudicata piu' idonea per le app di tracciamento. Devono "stimare con sufficiente precisione" (circa 1 metro) "la vicinanza" tra le persone per rendere efficace l'avvertimento se si e' venuti in contatto con una persona positiva al Covid-19; per questo, dice, possono essere utilizzati "il Bluetooth o altre tecniche efficaci", evitando la geolocalizzazione. "I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari ne' consigliati ai fini del tracciamento del contagio" sottolinea Bruxelles, precisando che l'obiettivo delle app "non e' seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole" perche' questo "creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy". Per mantenere l'anonimato, e' previsto che le app utilizzino un ID (codice d'identificazione utente, ndr) "anonimo e temporaneo che consenta di stabilire un contatto con gli altri utenti nelle vicinanze". In Europa esiste gia' un progetto che soddisfa questi criteri, su cui stanno convergendo Francia e Germania. Si chiama Pepp-Pt (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) e' stato messa in piedi da un gruppo di 130 scienziati e 32 fra aziende e istituti di ricerca di 8 Paesi (tra cui la Fondazione ISI di Torino). Tra i partner del progetto c'e' Vodafone (di cui Vittorio Colao e' stato a lungo amministratore delegato) e anche Bending Spoons, la software house con cui collabora Luca Foresti del Centro Diagnostico Santagostino. Queste due ultime realta', insieme a Jakala, hanno progettato un'app che, secondo indiscrezioni, sarebbe in cima alla lista del ministero dell'Innovazione che ha esaminato oltre 300 progetti e pochi giorni fa ha consegnato al premier Conte una relazione. Ora spetta al governo nella sua collegialita' e alla task force di Colao prendere una decisione su contenuti e tempi dell'app di tracciamento. Con la prospettiva, delineata da Arcuri, di una sperimentazione nella fase successiva all'emergenza prima in alcune regioni pilota. SAM 16-APR-20 20:49 NNNN