FRANCIA: POLIZIOTTI SOTTO ACCUSA; LITE PREMIER-MINISTRO
E A MARSIGLIA MUORE ALGERINO COLPITO DA PROIETTILI DI GOMMA
(ANSA) - PARIGI, 13 DIC - Scende in campo il primo ministro,
Francois Fillon, nella violenta polemica che si e' accesa in
Francia sui sette poliziotti finiti in carcere per aver provato
a incastrare un innocente: ''hanno commesso fatti
ingiustificabili'', ha tuonato Fillon sconfessando Brice
Hortefeux, ministro dell'Interno, che aveva difeso gli agenti
condannati definendo ''sproporzionata'' la sentenza.
Ancora polizia nella bufera, a Marsiglia, per la morte di un
algerino di 43 anni, che ieri era stato colpito da un proiettile
di gomma sparato da un agente, intervenuto per sedare una lite
in un istituto di accoglienza. L'uomo era finito subito in coma
per un arresto cardiaco, stamattina e' morto.
Hortefeux si e' trovato molto isolato nella sua difesa dei
sette poliziotti che avevano provato ad addossare a un uomo, che
stavano inseguendo in banlieue, la responsabilita' di un
incidente d'auto provocato invece da un'altra auto della polizia
che sopraggiungeva. Non soltanto Martine Aubry, segretario
socialista, ha guidato la protesta dell'opposizione al grido di
''lasciate lavorare i magistrati'', ma e' stato poi Robert
Badinter, ex ministro della Giustizia, a dichiarare che ''non
spetta a un ministro criticare una decisione di giustizia''. E
Cecile Duflot, segretario dei Verdi, ha rincarato: ''Hortefeux
ha completamente torto''. Neppure dai compagni di partito e
governo di Hortefeux e' giunto molto aiuto, anzi: il ministro
della Giustizia, Michel Mercier, e' apparso seccato ed ha
promesso che non consentira' mai di dire che ''i magistrati sono
lassisti''. Oggi e' intervenuto Fillon, tuonando contro le
parole di Hortefeux, che aveva accusato apertamente i magistrati
di Bobigny di essere lassisti perche' hanno condannato gli
agenti: ''l'onore della polizia'', ha detto il premier, ''esige
comportamenti esemplari''. Ed ha richiamato tutti ''alla
ragione, alla moderazione e al senso di responsabilita'''.
Perche', ha spiegato, ''non posso ammettere che magistrati e
poliziotti diano la sensazione di essere gli uni contro gli
altri. Chi approfitta di questo indebolimento dello stato? Certo
non i magistrati, certo non i poliziotti e ancor meno i
cittadini: i soli a beneficiarne sono i criminali e i
delinquenti''.
Altra polemica arriva da Marsiglia per la morte di un
algerino colpito ieri dal proiettile di gomma di un agente
intervenuto per sedare una rissa, nella quale l'algerino aveva
ferito con un coltello un'altra persona. Sembra che l'uomo fosse
molto aggressivo, il poliziotto afferma di aver sparato il
proiettile di gomma seguendo le norme impartite e l'algerino e'
crollato a terra privo di sensi. Arresto cardiaco e coma, quindi
stamattina la morte. Ora spetta agli ispettori indagare
sull'applicazione delle norme di sicurezza da parte dei
poliziotti intervenuti e un'autopsia e' gia' in corso. L'agente
che ha sparato non e' stato oggetto di alcun provvedimento. In
molti, all'opposizione, chiedono la moratoria di armi come i
fucili 'flash-ball', che usano proiettili di gomma, o dei taser,
a scariche elettriche. Dodici giorni fa, un cittadino del Mali,
sans-papiers, e' morto poco dopo aver ricevuto due scariche di
Taser a Colombes, banlieue di Parigi. L'autopsia, in quel caso,
ha indicato l'asfissia come causa della morte. (ANSA).
GIT
13-DIC-10 19:02 NNNN
Translate
lunedì 13 dicembre 2010
'POLIZIOTTI COMUNISTI' PER MINISTRO, DOPO QUELLI 'PANZONI' DI BRUNETTA
CARCERI: SARNO (UIL PA), LA RUSSA CHIEDA SCUSA A POLIZIOTTI MANIFESTANTI =
'POLIZIOTTI COMUNISTI' PER MINISTRO, DOPO QUELLI 'PANZONI' DI
BRUNETTA
Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - "Non comunisti, ma poliziotti
arrabbiati". E' il commento, senza mezzi termini, di Eugenio Sarno,
segretario generale della Uil Pa Penitenziari, in relazione ai fischi
che i poliziotti manifestanti hanno riservato oggi, in Piazza
Montecitorio, al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e alla sua
frase di risposta 'sono tutti comunisti'. Intendo precisare allo
stesso ministro che la manifestazione indetta quest'oggi dalle Oo.ss.
dalle forze di polizia a ordinamento civile (polizia di stato, polizia
penitenziaria e corpo forestale) e' contro il governo, che non ha
mantenuto i patti e gli impegni solenni e formali che piu' volte ha
assunto".
"Pertanto -prosegue Sarno- il suo commento e' fuori luogo quando
manifesta la sua insofferenza alle critiche. Diciamo a La Russa che in
piazza, quest'oggi, sono a manifestare anche quelle Oo.ss. che non
hanno mai nascosto la vicinanza al governo e che dalle proprie fila
hanno eletto deputati Pdl che oggi, evidentemente, ragionano piu' da
onorevoli che da poliziotti".
"La Russa -secondo il segretario generale della Uil Pa
Penitenziari- farebbe meglio a mantenere i patti e gli impegni,
piuttosto che industriarsi in improbabili giudizi su operatori che
ogni giorno sono impegnati a garantire ordine, sicurezza e legalita',
a prescindere dalla propria appartenenza politica. Il ministro della
Difesa farebbe bene a chiedere scusa ai poliziotti manifestanti per i
frettolosi, ingenerosi e incauti giudizi espressi. Di fatto, dopo i
poliziotti 'panzoni' di Brunetta, ora siamo ai poliziotti 'comunisti'
di La Russa. Adesso -conclude poi- la nostra protesta trova ancora
piu' valide ragioni nello sprezzo che i politici mostrano avere nei
nostri confronti e che trasuda dalle loro dichiarazioni"
(Rex/Zn/Adnkronos)
13-DIC-10 20:22
NNNN
'POLIZIOTTI COMUNISTI' PER MINISTRO, DOPO QUELLI 'PANZONI' DI
BRUNETTA
Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - "Non comunisti, ma poliziotti
arrabbiati". E' il commento, senza mezzi termini, di Eugenio Sarno,
segretario generale della Uil Pa Penitenziari, in relazione ai fischi
che i poliziotti manifestanti hanno riservato oggi, in Piazza
Montecitorio, al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e alla sua
frase di risposta 'sono tutti comunisti'. Intendo precisare allo
stesso ministro che la manifestazione indetta quest'oggi dalle Oo.ss.
dalle forze di polizia a ordinamento civile (polizia di stato, polizia
penitenziaria e corpo forestale) e' contro il governo, che non ha
mantenuto i patti e gli impegni solenni e formali che piu' volte ha
assunto".
"Pertanto -prosegue Sarno- il suo commento e' fuori luogo quando
manifesta la sua insofferenza alle critiche. Diciamo a La Russa che in
piazza, quest'oggi, sono a manifestare anche quelle Oo.ss. che non
hanno mai nascosto la vicinanza al governo e che dalle proprie fila
hanno eletto deputati Pdl che oggi, evidentemente, ragionano piu' da
onorevoli che da poliziotti".
"La Russa -secondo il segretario generale della Uil Pa
Penitenziari- farebbe meglio a mantenere i patti e gli impegni,
piuttosto che industriarsi in improbabili giudizi su operatori che
ogni giorno sono impegnati a garantire ordine, sicurezza e legalita',
a prescindere dalla propria appartenenza politica. Il ministro della
Difesa farebbe bene a chiedere scusa ai poliziotti manifestanti per i
frettolosi, ingenerosi e incauti giudizi espressi. Di fatto, dopo i
poliziotti 'panzoni' di Brunetta, ora siamo ai poliziotti 'comunisti'
di La Russa. Adesso -conclude poi- la nostra protesta trova ancora
piu' valide ragioni nello sprezzo che i politici mostrano avere nei
nostri confronti e che trasuda dalle loro dichiarazioni"
(Rex/Zn/Adnkronos)
13-DIC-10 20:22
NNNN
ANSA-FOCUS/ GOVERNO:POLIZIA OGGI PROTESTA,DOMANI VIGILA PALAZZO MONTECITORIO 'ASSEDIATO' DA FORZE ORDINE CHE CONTESTANO GOVERNO
ANSA-FOCUS/ GOVERNO:POLIZIA OGGI PROTESTA,DOMANI VIGILA PALAZZO
MONTECITORIO 'ASSEDIATO' DA FORZE ORDINE CHE CONTESTANO GOVERNO
(di Massimo Nestico')
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Oggi in borghese a protestare, domani
in divisa a proteggere il 'Palazzo'. Due giorni di
'schizofrenia' per i poliziotti che in centinaia questa mattina
hanno assediato la Camera per chiedere al Governo il rispetto
delle promesse. Quello stesso Governo che domani - nel giorno
decisivo del voto di fiducia - sara' contestato da universitari
ed antagonisti in arrivo da tutta Italia. E che vorranno
probabilmente raggiungere Montecitorio. A sbarrare loro la
strada troveranno proprio le forze dell'ordine (saranno circa
2mila), che hanno il compito di blindare il centro storico per
evitare episodi di violenza nei siti istituzionali.
Il settore sicurezza (450mila operatori tra tutti i corpi) e'
da tempo sul piede di guerra contro i tagli delle manovre
finanziarie targate Tremonti, che hanno tolto al comparto -
secondo quanto calcolato dai sindacati di polizia presenti oggi
davanti a Montecitorio - un miliardo e seicento milioni di euro.
A far scatenare le nuove proteste un emendamento, prima promesso
dal Governo e poi 'sparito', che avrebbe dovuto far saltare il
tetto massimo agli straordinari ed alle indennita' operative
degli operatori di polizia che scattera' dal 31 dicembre. In
sostanza, semplifica Claudio Giardullo, segretario del
Silp-Cgil, ''si fissa un limite alle ore di lavoro straordinario
che i poliziotti potranno fare. Cio' significa che se il tetto
sara' superato per esigenze di servizio, per le quali noi non ci
tireremo mai indietro, non verremo pagati: questa e' una forma
di sfruttamento inaccettabile''.
Ma il tetto, secondo i sindacati, si tradurra' anche in un
minor controllo del territorio ed in un abbassamento del livello
di sicurezza, quando invece aumenta nel Paese la richiesta di
intervento degli uomini in divisa. Un esempio e' proprio quello
di domani, quando per fronteggiare le manifestazioni di
studenti, lavoratori, precari e antagonisti, la questura di Roma
ha approntato un piano complesso che prevede l'impiego di circa
duemila uomini. Le iniziative di contestazione, si legge nella
bozza del provvedimento della questura, avranno come obiettivo
''le sedi di Governo ed istituzionali'': dovranno quindi essere
assicurati ''consistenti dispositivi di sicurezza'' a tutela di
Camera, Senato, Palazzo Chigi, Palazzo Grazioli. Anche domani,
dunque, i palazzi del potere saranno presidiati da forze
dell'ordine. Gli agenti non avranno pero' i megafoni e gli
striscioni di questa mattina, ma gli scudi e le divise
anti-sommossa. (ANSA).
NE
13-DIC-10 19:37 NNNN
MONTECITORIO 'ASSEDIATO' DA FORZE ORDINE CHE CONTESTANO GOVERNO
(di Massimo Nestico')
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Oggi in borghese a protestare, domani
in divisa a proteggere il 'Palazzo'. Due giorni di
'schizofrenia' per i poliziotti che in centinaia questa mattina
hanno assediato la Camera per chiedere al Governo il rispetto
delle promesse. Quello stesso Governo che domani - nel giorno
decisivo del voto di fiducia - sara' contestato da universitari
ed antagonisti in arrivo da tutta Italia. E che vorranno
probabilmente raggiungere Montecitorio. A sbarrare loro la
strada troveranno proprio le forze dell'ordine (saranno circa
2mila), che hanno il compito di blindare il centro storico per
evitare episodi di violenza nei siti istituzionali.
Il settore sicurezza (450mila operatori tra tutti i corpi) e'
da tempo sul piede di guerra contro i tagli delle manovre
finanziarie targate Tremonti, che hanno tolto al comparto -
secondo quanto calcolato dai sindacati di polizia presenti oggi
davanti a Montecitorio - un miliardo e seicento milioni di euro.
A far scatenare le nuove proteste un emendamento, prima promesso
dal Governo e poi 'sparito', che avrebbe dovuto far saltare il
tetto massimo agli straordinari ed alle indennita' operative
degli operatori di polizia che scattera' dal 31 dicembre. In
sostanza, semplifica Claudio Giardullo, segretario del
Silp-Cgil, ''si fissa un limite alle ore di lavoro straordinario
che i poliziotti potranno fare. Cio' significa che se il tetto
sara' superato per esigenze di servizio, per le quali noi non ci
tireremo mai indietro, non verremo pagati: questa e' una forma
di sfruttamento inaccettabile''.
Ma il tetto, secondo i sindacati, si tradurra' anche in un
minor controllo del territorio ed in un abbassamento del livello
di sicurezza, quando invece aumenta nel Paese la richiesta di
intervento degli uomini in divisa. Un esempio e' proprio quello
di domani, quando per fronteggiare le manifestazioni di
studenti, lavoratori, precari e antagonisti, la questura di Roma
ha approntato un piano complesso che prevede l'impiego di circa
duemila uomini. Le iniziative di contestazione, si legge nella
bozza del provvedimento della questura, avranno come obiettivo
''le sedi di Governo ed istituzionali'': dovranno quindi essere
assicurati ''consistenti dispositivi di sicurezza'' a tutela di
Camera, Senato, Palazzo Chigi, Palazzo Grazioli. Anche domani,
dunque, i palazzi del potere saranno presidiati da forze
dell'ordine. Gli agenti non avranno pero' i megafoni e gli
striscioni di questa mattina, ma gli scudi e le divise
anti-sommossa. (ANSA).
NE
13-DIC-10 19:37 NNNN
SICUREZZA: DI PIETRO, ESECUTIVO TAGLIA RISORSE A CHI RISCHIA
SICUREZZA: DI PIETRO, ESECUTIVO TAGLIA RISORSE A CHI RISCHIA
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''Oggi in piazza sono arrivati
persino gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e le guardie
forestali. Fino ad oggi in Italia non si era mai vista una
situazione tanto grave''. E' quanto afferma in una nota il
leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che oggi ha
incontrato i sindacati degli agenti di polizia e dei vigili del
fuoco che protestano davanti a piazza Montecitorio, a Roma,
contro i tagli del governo.
''Il governo, dopo aver portato avanti una campagna
elettorale all'insegna di 'Maggiore sicurezza per tutti', il
giorno dopo si e' affrettato a tagliare ingenti risorse
economiche e logistiche al comparto. Esprimiamo tutta la nostra
solidarieta' a quelle forze che oggi sono scese in piazza con
l'impegno di far da cassa di risonanza delle loro istanze in
Parlamento. L'esecutivo, davanti alle telecamere, plaude al
successo della lotta alla criminalita', ma contemporaneamente,
dentro il palazzo, taglia i fondi a coloro che hanno ottenuto
queste vittorie e che tutti i giorni mettono a rischio -
conclude - la propria vita per lo Stato''. (ANSA).
PH
13-DIC-10 16:28 NNNN
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''Oggi in piazza sono arrivati
persino gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e le guardie
forestali. Fino ad oggi in Italia non si era mai vista una
situazione tanto grave''. E' quanto afferma in una nota il
leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che oggi ha
incontrato i sindacati degli agenti di polizia e dei vigili del
fuoco che protestano davanti a piazza Montecitorio, a Roma,
contro i tagli del governo.
''Il governo, dopo aver portato avanti una campagna
elettorale all'insegna di 'Maggiore sicurezza per tutti', il
giorno dopo si e' affrettato a tagliare ingenti risorse
economiche e logistiche al comparto. Esprimiamo tutta la nostra
solidarieta' a quelle forze che oggi sono scese in piazza con
l'impegno di far da cassa di risonanza delle loro istanze in
Parlamento. L'esecutivo, davanti alle telecamere, plaude al
successo della lotta alla criminalita', ma contemporaneamente,
dentro il palazzo, taglia i fondi a coloro che hanno ottenuto
queste vittorie e che tutti i giorni mettono a rischio -
conclude - la propria vita per lo Stato''. (ANSA).
PH
13-DIC-10 16:28 NNNN
TORINO: GARA TRA WRITERS PER ABBELLIRE UFFICI STRANIERI DELLA QUESTURA
TORINO: GARA TRA WRITERS PER ABBELLIRE UFFICI STRANIERI DELLA QUESTURA =
Torino, 13 dic. - (Adnkronos) - Tocchera' ai writers trasformare
il grigio muro esterno degli uffici della Questura torinese adibiti
all'accoglienza dei cittadini extracomunitari in un colorato murales.
Ad annunciare il via al ''primo muro legalmente consegnato ai writers
in una citta' europea'' e' stato oggi l'assessore comunale
all'integrazione, Ilda Curti che insieme al sindaco di Torino Sergio
Chiamparino e al questore Aldo Faraoni, ha presentato i lavori di
miglioramento che verranno realizzati nella struttura che
quotidianamente e' frequentata da centinaia di persone che anche per
ore sostano in attesa di presentare le pratiche per il permesso di
soggiorno.
Nelle prossime settimane sara' bandito un concorso per giovani
writers che dovranno elaborare un progetto che avra' come tema
l'immigrazione e la coesione sociale. Ogni elaborato sara' quindi
sottoposto alla valutazione di un'apposita commissione di cui faranno
parte tra gli altri, un utente extracomunitario e un abitante del
quartiere alla periferia del capoluogo piemontese dove la stuttura e'
ubicata. (segue)
(Abr/Ct/Adnkronos)
13-DIC-10 15:38
NNNN
TORINO: GARA TRA WRITERS PER ABBELLIRE UFFICI STRANIERI DELLA QUESTURA (2) =
(Adnkronos) - Oggi intanto e' stato firmato il protocollo
d'intesa tra Comune di Torino e Questura insieme alla fondazione
Contrada Torino Onlus per l'avvio della riqualificazione funzionale
del portico esterno. La fondazione, grazie ad un contributo di 103
mila euro, per la quasi totalita' garantito dalla compagnia di
Sanpaolo, entro la prossima primavera si occupera' di progettare e
realizzare le opere necessarie, anche in qualita' di stazione
appaltante. Quotidianamente nella struttura, dove lavorano 17
funzionari insieme a 3 volontari stranieri, ogni giorno passano dalle
500 alle 600 persone.
''E' un bell'esempio di sicurezza integrata'' ha spiegato il
questore di Torino Faraoni, sottolineando quando sia fondamentale
l'accoglienza per favorire l'integrazione. ''E' il segno -ha aggiunto
il sindaco Chiamparino- di un segnale di attenzione verso gli utenti,
che sono persone piu' deboli di altre, che si iscrive in una
tradizione che per la citta' di Torino non e' nuova''.
(Abr/Ct/Adnkronos)
13-DIC-10 15:41
NNNN
SICUREZZA: SINDACATI, MANIFESTAZIONE DAVANTI CAMERA PER DIFESA LEGALITA'
SICUREZZA: SINDACATI, MANIFESTAZIONE DAVANTI CAMERA PER DIFESA LEGALITA' =
APPELLO A GOVERNO E PARLAMENTO PER MODIFICA DECRETO TREMONTI
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - I sindacati del Comparto Sicurezza e
dei Vigili del Fuoco stanno manifestando da questa mattina davanti a
Montecitorio per difendere la sicurezza e la legalita' del Paese.
Un'iniziativa che segue a quella del volantinaggio del 9 dicembre
scorso, in tutte le piazze d'Italia, che ha visto anche un foltissimo
presidio davanti la residenza del Premier ad Arcore, per lanciare un
appello al Governo e al Parlamento affinche' la politica faccia
attenzione ai problemi reali del Paese come la sicurezza.
I sindacati intendono "richiamare l'attenzione della politica al
rischio di collasso che il sistema sicurezza e di soccorso pubblico
corrono se non verra' approvato l'emendamento che modifica il decreto
Tremonti, convertito in legge finanziaria, che ha introdotto un limite
all'operativita' di questi settori vitali alla democrazia e alla
sicurezza del Paese".
I sindacati "nel ribadire la gravita' della misura contenuta nel
decreto Tremonti - in particolare nella parte in cui obbliga al tetto
salariale individuale fissato al 31 dicembre 2010 che limitera'
l'operativita' del settore in relazione alla crescente richiesta di
servizi di sicurezza e di soccorso pubblico che il Paese promana -
vogliono richiamare l'attenzione dei Parlamentari affinche', oltre
agli equilibri e le alchimie interne al Palazzo, ci sia la necessaria
attenzione al problema della sicurezza e della legalita'. Oggi
-concludono i sindacalisti - se non avremo una risposta concreta alle
esigenze rappresentate per la sicurezza e per i suoi operatori, il
Governo sancira', definitivamente il tradimento nei confronti delle
donne e degli uomini in divisa ma, anche un solco insanabile tra
questo mondo e l'azione che sta portando avanti. Cio' comportera',
chiaramente, l'inizio di una contestazione permanente e dannosa per la
credibilita' del Governo che non giovera' a nessuno".
(Sec/Ct/Adnkronos)
13-DIC-10 15:50
NNNN
APPELLO A GOVERNO E PARLAMENTO PER MODIFICA DECRETO TREMONTI
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - I sindacati del Comparto Sicurezza e
dei Vigili del Fuoco stanno manifestando da questa mattina davanti a
Montecitorio per difendere la sicurezza e la legalita' del Paese.
Un'iniziativa che segue a quella del volantinaggio del 9 dicembre
scorso, in tutte le piazze d'Italia, che ha visto anche un foltissimo
presidio davanti la residenza del Premier ad Arcore, per lanciare un
appello al Governo e al Parlamento affinche' la politica faccia
attenzione ai problemi reali del Paese come la sicurezza.
I sindacati intendono "richiamare l'attenzione della politica al
rischio di collasso che il sistema sicurezza e di soccorso pubblico
corrono se non verra' approvato l'emendamento che modifica il decreto
Tremonti, convertito in legge finanziaria, che ha introdotto un limite
all'operativita' di questi settori vitali alla democrazia e alla
sicurezza del Paese".
I sindacati "nel ribadire la gravita' della misura contenuta nel
decreto Tremonti - in particolare nella parte in cui obbliga al tetto
salariale individuale fissato al 31 dicembre 2010 che limitera'
l'operativita' del settore in relazione alla crescente richiesta di
servizi di sicurezza e di soccorso pubblico che il Paese promana -
vogliono richiamare l'attenzione dei Parlamentari affinche', oltre
agli equilibri e le alchimie interne al Palazzo, ci sia la necessaria
attenzione al problema della sicurezza e della legalita'. Oggi
-concludono i sindacalisti - se non avremo una risposta concreta alle
esigenze rappresentate per la sicurezza e per i suoi operatori, il
Governo sancira', definitivamente il tradimento nei confronti delle
donne e degli uomini in divisa ma, anche un solco insanabile tra
questo mondo e l'azione che sta portando avanti. Cio' comportera',
chiaramente, l'inizio di una contestazione permanente e dannosa per la
credibilita' del Governo che non giovera' a nessuno".
(Sec/Ct/Adnkronos)
13-DIC-10 15:50
NNNN
SICUREZZA: IN PIAZZA PER PROTESTA POLIZIOTTI E VIGILI DEL FUOCO
=
(AGI) - Roma, 13 dic. - Polizia di Stato, Vigili del fuoco,
Guardie forestali, Polizia penitenziaria. Tutti in piazza
stamattina, sotto Montecitorio, per manifestare delusione per
le promesse mancate del governo, paura per il futuro che si
preannuncia sempre piu' incerto a causa dei continui tagli,
preoccupazione per la sicurezza dei cittadini e per le
crescenti difficolta' a garantirla proprio da parte degli
operatori. "Non si puo' togliere la prevenzione incendi ai
vigili del fuoco", "Giustizia a prezzi scontati? La polizia
penitenziaria non ci sta", "Forze di polizia demotivate e
ingiustamente dimenticate", "Polizia di Stato, Polizia
Penitenziaria, Corpo forestale dello Stato, vigili del fuoco:
stesse criticita', stessa delusione". Sono solo alcuni dei
cartelli esposti in piazza in mezzo alle bandiere di tutte le
sigle sindacali di categoria: Silp, Siulp, Ugl, Sappe, Siap.
Un altro cartello raffigura il ministro della Pubblica
amministrazione, Renato Brunetta, con un braccio cortissimo a
dispensare pochi spiccioli e l'altro piu' lungo a tenere una
coppa nella quale si riversa una cascata di monete. "Le bugie
hanno le gambe corte" recita lo slogan. Giovanni Battista
Durante, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia
penitenziaria, ha sottolineato "l'iniquita' dei che creano una
forte sperequazione tra tutte forze polizia, anche tra pari
grado". E' il caso, ad esempio, di quanti otterranno la
promozione entro il 31 dicembre o successivamente. I primi, ha
spiegato Durante, avranno l'aumento previsto, i secondi no. "Il
Governo - ha spiegato - ci aveva promesso 160 milioni di euro x
sanare questa sperequazione. Soldi che tuttavia non sono stati
pero' insertiti in finanziaria. La nostra richiesta - ha
proseguito - e' l'approvazione di un provvedimento alternativo
anche x risolvere questa situazione". Durante ha infine
ricordato che la polizia penitenziaria soffre la mancanza di
seimila agenti per far fronte alla quale e' stata approvata una
legge per l'incremento dell'organico con duemila unita'. "Ma ci
risulta che non ci sia la copertura finanziaria per avviare la
procedura di concorso. Inoltre - ha continuato - e' stata
prevista la costruzione di venti nuovi padiglioni detentivi e
undici istituti di detenzione ma noi abbiamo 6000 posti vacanti
per mancanza di personale. Il denaro previsto per la
costruzione di queste nuove strutture potrebbe servire invece
all'assunzione di nuovo personale e all'utilizzo di quei posti
inutilizzati". (AGI)
rm3 (Segue)
131513 DIC 10
NNNN
(AGI) - Roma, 13 dic. - Polizia di Stato, Vigili del fuoco,
Guardie forestali, Polizia penitenziaria. Tutti in piazza
stamattina, sotto Montecitorio, per manifestare delusione per
le promesse mancate del governo, paura per il futuro che si
preannuncia sempre piu' incerto a causa dei continui tagli,
preoccupazione per la sicurezza dei cittadini e per le
crescenti difficolta' a garantirla proprio da parte degli
operatori. "Non si puo' togliere la prevenzione incendi ai
vigili del fuoco", "Giustizia a prezzi scontati? La polizia
penitenziaria non ci sta", "Forze di polizia demotivate e
ingiustamente dimenticate", "Polizia di Stato, Polizia
Penitenziaria, Corpo forestale dello Stato, vigili del fuoco:
stesse criticita', stessa delusione". Sono solo alcuni dei
cartelli esposti in piazza in mezzo alle bandiere di tutte le
sigle sindacali di categoria: Silp, Siulp, Ugl, Sappe, Siap.
Un altro cartello raffigura il ministro della Pubblica
amministrazione, Renato Brunetta, con un braccio cortissimo a
dispensare pochi spiccioli e l'altro piu' lungo a tenere una
coppa nella quale si riversa una cascata di monete. "Le bugie
hanno le gambe corte" recita lo slogan. Giovanni Battista
Durante, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia
penitenziaria, ha sottolineato "l'iniquita' dei che creano una
forte sperequazione tra tutte forze polizia, anche tra pari
grado". E' il caso, ad esempio, di quanti otterranno la
promozione entro il 31 dicembre o successivamente. I primi, ha
spiegato Durante, avranno l'aumento previsto, i secondi no. "Il
Governo - ha spiegato - ci aveva promesso 160 milioni di euro x
sanare questa sperequazione. Soldi che tuttavia non sono stati
pero' insertiti in finanziaria. La nostra richiesta - ha
proseguito - e' l'approvazione di un provvedimento alternativo
anche x risolvere questa situazione". Durante ha infine
ricordato che la polizia penitenziaria soffre la mancanza di
seimila agenti per far fronte alla quale e' stata approvata una
legge per l'incremento dell'organico con duemila unita'. "Ma ci
risulta che non ci sia la copertura finanziaria per avviare la
procedura di concorso. Inoltre - ha continuato - e' stata
prevista la costruzione di venti nuovi padiglioni detentivi e
undici istituti di detenzione ma noi abbiamo 6000 posti vacanti
per mancanza di personale. Il denaro previsto per la
costruzione di queste nuove strutture potrebbe servire invece
all'assunzione di nuovo personale e all'utilizzo di quei posti
inutilizzati". (AGI)
rm3 (Segue)
131513 DIC 10
NNNN
Sicurezza/Protesta sindacati forze polizia davanti a Montecitorio
Sicurezza/Protesta sindacati forze polizia davanti a Montecitorio
[1]Sigle riunite in 'cartello' contro i tagli del governo
Roma, 13 dic. (Apcom) - Dopo il presidio ad Arcore di venerdì
scorso e il volantinaggio in tutte le città italiane per
informare i cittadini sulle difficoltà del comparto sicurezza, i
sindacati di polizia del cosiddetto "cartello" insieme alle
organizzazioni della penitenziaria, del corpo forestale e dei
vigili del fuoco questa mattina protestano in piazza Montecitorio
davanti alla Camera.
I sindacati degli operatori del comparto sicurezza protestano
contro il ritiro da parte della maggioranza di un emendamento
teso a salvaguardare le indennità specifiche per i
servizi di polizia. "E' l'ennesinmo voltafaccia del governo -
afferma il segretario Silp-Cgil, Claudio Giardullo - rispetto
agli impegni assunti dal governo e dalla maggioranza verso il
comparto sicurezza". Sulla tulela della specificità delle forze
di polizia - continua Giardullo - si sono impegnati il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, il ministro della Difesa Ignazio
La Russa e assicurazioni in tal senso erano state date anche dal
ministro Renato Brunetta.
I tagli al tetto degli straordinari e alle indennità di missione
rischiano - secondo Giardullo - di produrre gravi ripercussioni
sulla operatività delle forze di polizia.
Nes
131158 dic 10
Sicurezza/ In piazza a Roma sindacati comparto, 'basta promesse'
[1]Dopo Arcore poliziotti, penitenziaria e pompieri davanti Camera
Roma, 13 dic. (Apcom) - A Roma tornano in piazza i sindacati del
comparto sicurezza per chiedere al governo maggiori investimenti
nel settore e informare i cittadini sulla situazione in cui
lavorano poliziotti, polizia penitenziaria, vigili del fuoco e
forestale.
Dopo il presidio ad Arcore di venerdì scorso e il volantinaggio
in diverse città italiane, questa mattina i sindacati del
cosiddetto 'cartello' della sicurezza (22 sigle) si sono riuniti
in piazza Montecitorio, davanti la Camera dei Deputati, dove
svolgeranno una manifestazione fino al pomeriggio.
"Scendiamo oggi in piazza contro il Governo Berlusconi per le
stesse ragioni per cui nel passato contestammo pubblicamente il
Governo Prodi: e cioè che sulla sicurezza si fanno solo annunci e
promesse ma poi concretamente si tagliano fondi e risorse", dice
in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato
autonomo polizia penitenziaria (Sappe).
Sav
131003 dic 10
[1]Sigle riunite in 'cartello' contro i tagli del governo
Roma, 13 dic. (Apcom) - Dopo il presidio ad Arcore di venerdì
scorso e il volantinaggio in tutte le città italiane per
informare i cittadini sulle difficoltà del comparto sicurezza, i
sindacati di polizia del cosiddetto "cartello" insieme alle
organizzazioni della penitenziaria, del corpo forestale e dei
vigili del fuoco questa mattina protestano in piazza Montecitorio
davanti alla Camera.
I sindacati degli operatori del comparto sicurezza protestano
contro il ritiro da parte della maggioranza di un emendamento
teso a salvaguardare le indennità specifiche per i
servizi di polizia. "E' l'ennesinmo voltafaccia del governo -
afferma il segretario Silp-Cgil, Claudio Giardullo - rispetto
agli impegni assunti dal governo e dalla maggioranza verso il
comparto sicurezza". Sulla tulela della specificità delle forze
di polizia - continua Giardullo - si sono impegnati il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, il ministro della Difesa Ignazio
La Russa e assicurazioni in tal senso erano state date anche dal
ministro Renato Brunetta.
I tagli al tetto degli straordinari e alle indennità di missione
rischiano - secondo Giardullo - di produrre gravi ripercussioni
sulla operatività delle forze di polizia.
Nes
131158 dic 10
Sicurezza/ In piazza a Roma sindacati comparto, 'basta promesse'
[1]Dopo Arcore poliziotti, penitenziaria e pompieri davanti Camera
Roma, 13 dic. (Apcom) - A Roma tornano in piazza i sindacati del
comparto sicurezza per chiedere al governo maggiori investimenti
nel settore e informare i cittadini sulla situazione in cui
lavorano poliziotti, polizia penitenziaria, vigili del fuoco e
forestale.
Dopo il presidio ad Arcore di venerdì scorso e il volantinaggio
in diverse città italiane, questa mattina i sindacati del
cosiddetto 'cartello' della sicurezza (22 sigle) si sono riuniti
in piazza Montecitorio, davanti la Camera dei Deputati, dove
svolgeranno una manifestazione fino al pomeriggio.
"Scendiamo oggi in piazza contro il Governo Berlusconi per le
stesse ragioni per cui nel passato contestammo pubblicamente il
Governo Prodi: e cioè che sulla sicurezza si fanno solo annunci e
promesse ma poi concretamente si tagliano fondi e risorse", dice
in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato
autonomo polizia penitenziaria (Sappe).
Sav
131003 dic 10
SICUREZZA: ORLANDO, GOVERNO ACCOLTELLA AGENTI ALLE SPALLE
DA GENNAIO A RISCHIO SERVIZI D'ORDINE
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''Il governo ha accoltellato i
poliziotti alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui
cartelli che stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno
protestando contro gli ingenti tagli del governo al comparto''.
Cosi' il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
''Dove sono i vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si
vantano, prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti? Il governo - spiega - in uno degli spot da campagna
elettorale, ha promesso piu' sicurezza ma ha mentito e ha
tagliato due miliardi e mezzo di euro in tre anni al settore.
Niente benzina per le volanti, niente soldi per le divise,
niente corsi formazione, acquisto di autovetture e taglio alle
indennita': ma quale sicurezza?''.
''Siamo vicini agli agenti e ai vigili del fuoco - conclude -
colpiti dall'ennesimo voltafaccia del governo che ha ritirato,
inoltre, alla Camera, un emendamento al decreto sicurezza sulla
specificita' delle forze di polizia e dei pompieri mettendo
cosi' a rischio, da gennaio, l'efficienza dei servizi d'ordine e
sicurezza''. (ANSA).
SPA
13-DIC-10 12:49 NNNN
SICUREZZA: DI BIAGIO (FLI),APPOGGIO A MOBILITAZIONE POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''In questa piazza desidero esprimere
pieno e totale appoggio alla mobilitazione degli agenti di
polizia, una categoria vessata da vincoli operativi oltre che da
drammatici tagli alle risorse''. E' quanto afferma Aldo Di
Biagio, deputato Fli in piazza a Montecitorio accanto ai
manifestanti.
''Non e' mia intenzione strumentalizzare gli eventi - spiega
- ma quando il Governo parla di concretezza e di riaffermazione
del bene del Paese dovrebbe pensare a questi drammi che si
consumano ogni giorno tra i lavoratori e non ai massimi
sistemi''. ''Rimettere al centro di tutto la persona ed il
lavoro significa anche questo - conclude - ridare a ciascuno
l'attenzione e le risorse che merita, senza sventolare in malo
modo la scusante della crisi apportando tagli a destra e a manca
senza un reale piano strategico. Apportare ulteriori tagli alla
sicurezza, ed in particolare a coloro che rappresentano quanto
di buono ed eroico sa fare il nostro Paese, significa senza
dubbio confermare la scarsa lungimiranza e concretezza di questo
Governo''.(ANSA).
SPA
13-DIC-10 12:49 NNNN
SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO' CAMERA, RISCHIO COLLASSO
SINDACATI, GOVERNO TRADISCE, PRONTI A CONTESTAZIONE PERMANENTE
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Il sistema sicurezza rischia il
collasso. L'allarme lo lanciano i sindacati di polizia e vigili
del fuoco che stanno manifestando davanti a Montecitorio. Senza
una risposta chiara, annunciano, ''siamo pronti ad una
contestazione permanente e dannosa per la credibilita' del
Governo''. Sono alcune centinaia i rappresentanti delle forze
dell'ordine con bandiere e striscioni di fronte alla Camera.
I sindacati sottolineano, in particolare, ''la gravita' della
misura contenuta nel decreto Tremonti, nella parte in cui
obbliga al tetto salariale individuale fissato al 31 dicembre,
che limitera' l'operativita' del settore in relazione alla
crescente richiesta di servizi di sicurezza e di soccorso
pubblico che il Paese promana''. Oggi, aggiungono, ''se non
avremo una risposta concreta alle esigenze rappresentate per la
sicurezza e per i suoi operatori, il Governo sancira'
definitivamente il tradimento nei confronti delle donne e degli
uomini in divisa, ma anche un solco insanabile tra questo mondo
e l'azione che sta portando avanti''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 12:45 NNNN
Apc-Sicurezza/ Di Biagio (Fli): Pieno appoggio a mobilitazione agenti
"Governo parla di concretezza, pensi a questi drammi"
Roma, 13 dic. (Apcom) - Arriva anche dal deputato finiano Aldo Di
Biagio la solidarietà agli agenti di polizia che, in piazza
Montecitorio, protestano contro i tagli decisi dal governo al
comparto sicurezza. "In questa piazza - dice l'esponente di Fli -
desidero esprimere pieno e totale appoggio alla mobilitazione
degli agenti di polizia, una categoria vessata da vincoli
operativi oltre che da drammatici tagli alle risorse".
"Non è mia intenzione strumentalizzare gli eventi - spiega Di
Biagio - ma quando il Governo parla di concretezza e di
riaffermazione del bene del Paese dovrebbe pensare a questi
drammi che si consumano ogni giorno tra i lavoratori e non ai
massimi sistemi".
"Rimettere al centro di tutto la persona ed il lavoro significa
anche questo, ridare a ciascuno l`attenzione e le risorse che
merita, senza sventolare in malo modo la scusante della crisi
apportando tagli a destra e a manca senza un reale piano
strategico. Apportare ulteriori tagli alla sicurezza, ed in
particolare a coloro che rappresentano quanto di buono ed eroico
sa fare il nostro Paese, significa senza dubbio - conclude Di
Biagio - confermare la scarsa lungimiranza e concretezza di
questo Governo".
Red/Arc
131228 dic 10
Apc-Governo/ Saia: Tagli Tremonti minacciano la sicurezza del Paese
"Tradite promesse, deluse forze dell'ordine"
Roma, 13 dic. (Apcom) - La delusione dei finiani nei confronti
del Governo causata anche dalla situazione delle forze
dell'ordine e della sicurezza. "Non si motivano forze ordine
basando la sicurezza su militari e ronde", ha detto nell'aula di
palazzo Madama il senatore di Futuro e Libert Maurizio Saia per
spiegare la contrariet del suo gruppo alla fiducia. Per Saia "i
tagli che Tremonti nella manovra di luglio, confermati nella
recente legge di stabilit, ha attuato nonostante i nostri
emendamenti, saranno responsabili nel colpire la sicurezza del
nostro Paese".
"Lei - ha proseguito il senatore di Fli rivolgendosi a Silvio
Berlusconi - ha detto che demagogico salire sui tetti per
cavalcare le proteste. Ma pi grave salire sulle spalle degli
operatori della sicurezza appropriandosi dei loro meriti mentre
hanno mezzi sempre pi scarsi a causa delle promesse sempre pi
inevase". Saia ha rivolto un appello al premier: "Scenda in
commissariato o in una caserma dell'Arma, dove non hanno il toner
per i fax, si portano i computer da casa, verifichi le armi che
hanno in dotazione, stata recentemente ritirata anche a Palermo
la seconda arma. Provi anche lei l'umiliazione di fermarsi a un
semaforo su una macchina di servizio per riempire d'acqua un
radiatore di un motore che ormai non va...".
Bar
131217 dic 10
SICUREZZA: SAPPE, GOVERNO NON IGNORI MANIFESTAZIONE AGENTI CONTRO TAGLI =
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - "Scendiamo oggi in piazza contro il
Governo Berlusconi per le stesse ragioni per cui nel passato
contestammo pubblicamente il Governo Prodi: e cioe' che sulla
sicurezza si fanno solo annunci e promesse ma poi concretamente si
tagliano fondi e risorse". Parole di Donato Capece, segretario
generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, in
occasione della manifestazione odierna dei sindacati di polizia che si
sta tenendo Roma in piazza Montecitorio.
"Nessuno puo' strumentalizzare la nostra legittima protesta.
Scendiamo oggi in piazza davanti a palazzo Montecitorio - commenta
Capece - dopo il vergognoso voltafaccia del Governo e della
maggioranza che hanno ritirato alla Camera un emendamento al decreto
sicurezza sulla specificita' delle Forze di Polizia e dei Vigili del
Fuoco, mettendo cosi' a rischio l'operativita' e l'efficienza dei
servizi di ordine e sicurezza pubblica dal primo gennaio 2011".
Il sindacalista ricorda poi: "Quando contestavamo il
centro-sinistra c'erano al nostro fianco illustri esponenti di
centro-destra. Questi ultimi, una volta arrivati al governo - spiega -
dimenticano le proteste fatte e tagliano pure loro i fondi alle Forze
di Polizia. E con noi manifestano i politici di centro-sinistra''.
(segue)
(Mrg/Col/Adnkronos)
13-DIC-10 10:40
NNNN
SICUREZZA: SAPPE, GOVERNO NON IGNORI MANIFESTAZIONE AGENTI CONTRO TAGLI (2) =
(Adnkronos) - ''E' semplicemente paradossale - sottolinea Capece
- quando sono all'opposizione, tutti si dicono sconcertati dai tagli
alla sicurezza. Quando pero' sono al governo del Paese, ai tagli ne
aggiungo altri! E questo e' inaccettabile, qualunque sia il colore
politico di chi governa".
Quella di oggi e' una giornata di mobilitazione nazionale degli
appartenenti alle Forze di Polizia definita dal Sappe "semplicemente
straordinaria. Portare in piazza le donne e gli uomini impegnati tutti
i giorni in prima linea sul fronte della sicurezza - aggiunge -
dimostra quanto sono delusi i poliziotti italiani da questo Governo
Berlusconi e dalle politiche sulla sicurezza del Paese''.
''Le carceri - evidenzia Capece - ospitano oggi 70mila detenuti
a fronte di 42mila posti letto e questo pesante sovraffollamento
condiziona gravemente le gia' difficili condizioni di lavoro delle
donne e degli uomini della Polizia penitenziaria, che hanno carenze di
organico quantificate in piu' di 6mila unita'. Sarebbe allora grave e
irresponsabile - conclude - se l'intero esecutivo guidato da Silvio
Berlusconi e la maggioranza politica che lo sostiene non tenesse nel
debito conto questa manifestazione di protesta".
(Mrg/Col/Adnkronos)
13-DIC-10 10:50
NNNN
CARCERI: SARNO (UIL PA), PROTESTIAMO PER PRESA IN GIRO DEL GOVERNO =
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - "Oggi, per l'intera giornata, le
nostre bandiere torneranno in Piazza Montecitorio ad accompagnare la
nostra protesta contro un Governo che non ha mantenuto fede ai patti
ed agli impegni assunti con i rappresentanti delle forze di polizia.
Il premier ed il Governo hanno tradito, quindi, la fiducia e le
aspettative degli operatori della sicurezza. Di fronte a tale
vergognosa presa in giro auspichiamo che gli onorevoli - poliziotti
eletti nelle fila del Pdl possano avere un sussulto di orgoglio e
dignita', negando la fiducia ad un Governo che ha certificatamente
disatteso promesse, impegni e patti". Lo dichiara Eugenio Sarno,
segretario generale della Uil Pa penitenziari.
"A Settembre - ricorda - abbiamo chiuso l'accordo economico del
biennio 2008-2009 per il Comparto Sicurezza e Difesa solo per senso di
responsabilita' ed anche perche' abbiamo voluto dare credito al
Governo, che si era formalmente impegnato a salvaguardare la
specificita' del Comparto attraverso l'esclusione dal blocco triennale
le indennita' stipendiali per poliziotti e militari. Invece,
inopinatamente, in sede di conversione del pacchetto sicurezza, e'
stato ritirato un emendamento della maggioranza che rendeva concreti
gli impegni assunti dallo stesso Governo". (segue)
(Alc/Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 09:53
NNNN
CARCERI: SARNO (UIL PA), PROTESTIAMO PER PRESA IN GIRO DEL GOVERNO (2) =
(Adnkronos) - "Per i prossimi tre - continua Sarno - se non si
modificano le attuali norme, gli appartenenti al Comparto Sicurezza e
Difesa saranno i lavoratori che pagheranno il piu' alto prezzo della
politica economica del Governo Berlusconi. Ci saranno poliziotti e
militari che nel prossimo triennio potrebbero pagare, per
l'articolazione degli stipendi e per gli avanzamenti di carriera, un
tributo sino a tremilaciquecento euro annui. Altro che attenzione e
specificita'. Questo governo non solo vampirizza i nostri stipendi
quanto rende concreto il rischio che nel prossimo triennio anni si
debbano prestare servizi straordinari e missioni gratuitamente, in
ragione dei tetti contributivi previsti da Tremonti".
"Oggi - conclude Sarno - portiamo in piazza la delusione, la
rabbia e la frustrazione di uomini e donne che sacrificano la propria
vita per assicurare giustizia, sicurezza e legalita' e che debbono
subire l'oltraggiosa indifferenza di un Governo sempre pronto ad
appropriarsi indebitamente di successi, che non gli appartengono, nel
mentre nega alle forze di polizia i mezzi, le risorse e gli uomini
necessari per garantire la lotta al crimine organizzato e all'evasione
fiscale nonche' una rigorosa, puntuale e civile custodia dei criminali
detenuti".
(Alc/Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 09:58
NNNN
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''Il governo ha accoltellato i
poliziotti alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui
cartelli che stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno
protestando contro gli ingenti tagli del governo al comparto''.
Cosi' il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
''Dove sono i vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si
vantano, prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti? Il governo - spiega - in uno degli spot da campagna
elettorale, ha promesso piu' sicurezza ma ha mentito e ha
tagliato due miliardi e mezzo di euro in tre anni al settore.
Niente benzina per le volanti, niente soldi per le divise,
niente corsi formazione, acquisto di autovetture e taglio alle
indennita': ma quale sicurezza?''.
''Siamo vicini agli agenti e ai vigili del fuoco - conclude -
colpiti dall'ennesimo voltafaccia del governo che ha ritirato,
inoltre, alla Camera, un emendamento al decreto sicurezza sulla
specificita' delle forze di polizia e dei pompieri mettendo
cosi' a rischio, da gennaio, l'efficienza dei servizi d'ordine e
sicurezza''. (ANSA).
SPA
13-DIC-10 12:49 NNNN
SICUREZZA: DI BIAGIO (FLI),APPOGGIO A MOBILITAZIONE POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - ''In questa piazza desidero esprimere
pieno e totale appoggio alla mobilitazione degli agenti di
polizia, una categoria vessata da vincoli operativi oltre che da
drammatici tagli alle risorse''. E' quanto afferma Aldo Di
Biagio, deputato Fli in piazza a Montecitorio accanto ai
manifestanti.
''Non e' mia intenzione strumentalizzare gli eventi - spiega
- ma quando il Governo parla di concretezza e di riaffermazione
del bene del Paese dovrebbe pensare a questi drammi che si
consumano ogni giorno tra i lavoratori e non ai massimi
sistemi''. ''Rimettere al centro di tutto la persona ed il
lavoro significa anche questo - conclude - ridare a ciascuno
l'attenzione e le risorse che merita, senza sventolare in malo
modo la scusante della crisi apportando tagli a destra e a manca
senza un reale piano strategico. Apportare ulteriori tagli alla
sicurezza, ed in particolare a coloro che rappresentano quanto
di buono ed eroico sa fare il nostro Paese, significa senza
dubbio confermare la scarsa lungimiranza e concretezza di questo
Governo''.(ANSA).
SPA
13-DIC-10 12:49 NNNN
SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO' CAMERA, RISCHIO COLLASSO
SINDACATI, GOVERNO TRADISCE, PRONTI A CONTESTAZIONE PERMANENTE
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Il sistema sicurezza rischia il
collasso. L'allarme lo lanciano i sindacati di polizia e vigili
del fuoco che stanno manifestando davanti a Montecitorio. Senza
una risposta chiara, annunciano, ''siamo pronti ad una
contestazione permanente e dannosa per la credibilita' del
Governo''. Sono alcune centinaia i rappresentanti delle forze
dell'ordine con bandiere e striscioni di fronte alla Camera.
I sindacati sottolineano, in particolare, ''la gravita' della
misura contenuta nel decreto Tremonti, nella parte in cui
obbliga al tetto salariale individuale fissato al 31 dicembre,
che limitera' l'operativita' del settore in relazione alla
crescente richiesta di servizi di sicurezza e di soccorso
pubblico che il Paese promana''. Oggi, aggiungono, ''se non
avremo una risposta concreta alle esigenze rappresentate per la
sicurezza e per i suoi operatori, il Governo sancira'
definitivamente il tradimento nei confronti delle donne e degli
uomini in divisa, ma anche un solco insanabile tra questo mondo
e l'azione che sta portando avanti''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 12:45 NNNN
Apc-Sicurezza/ Di Biagio (Fli): Pieno appoggio a mobilitazione agenti
"Governo parla di concretezza, pensi a questi drammi"
Roma, 13 dic. (Apcom) - Arriva anche dal deputato finiano Aldo Di
Biagio la solidarietà agli agenti di polizia che, in piazza
Montecitorio, protestano contro i tagli decisi dal governo al
comparto sicurezza. "In questa piazza - dice l'esponente di Fli -
desidero esprimere pieno e totale appoggio alla mobilitazione
degli agenti di polizia, una categoria vessata da vincoli
operativi oltre che da drammatici tagli alle risorse".
"Non è mia intenzione strumentalizzare gli eventi - spiega Di
Biagio - ma quando il Governo parla di concretezza e di
riaffermazione del bene del Paese dovrebbe pensare a questi
drammi che si consumano ogni giorno tra i lavoratori e non ai
massimi sistemi".
"Rimettere al centro di tutto la persona ed il lavoro significa
anche questo, ridare a ciascuno l`attenzione e le risorse che
merita, senza sventolare in malo modo la scusante della crisi
apportando tagli a destra e a manca senza un reale piano
strategico. Apportare ulteriori tagli alla sicurezza, ed in
particolare a coloro che rappresentano quanto di buono ed eroico
sa fare il nostro Paese, significa senza dubbio - conclude Di
Biagio - confermare la scarsa lungimiranza e concretezza di
questo Governo".
Red/Arc
131228 dic 10
Apc-Governo/ Saia: Tagli Tremonti minacciano la sicurezza del Paese
"Tradite promesse, deluse forze dell'ordine"
Roma, 13 dic. (Apcom) - La delusione dei finiani nei confronti
del Governo causata anche dalla situazione delle forze
dell'ordine e della sicurezza. "Non si motivano forze ordine
basando la sicurezza su militari e ronde", ha detto nell'aula di
palazzo Madama il senatore di Futuro e Libert Maurizio Saia per
spiegare la contrariet del suo gruppo alla fiducia. Per Saia "i
tagli che Tremonti nella manovra di luglio, confermati nella
recente legge di stabilit, ha attuato nonostante i nostri
emendamenti, saranno responsabili nel colpire la sicurezza del
nostro Paese".
"Lei - ha proseguito il senatore di Fli rivolgendosi a Silvio
Berlusconi - ha detto che demagogico salire sui tetti per
cavalcare le proteste. Ma pi grave salire sulle spalle degli
operatori della sicurezza appropriandosi dei loro meriti mentre
hanno mezzi sempre pi scarsi a causa delle promesse sempre pi
inevase". Saia ha rivolto un appello al premier: "Scenda in
commissariato o in una caserma dell'Arma, dove non hanno il toner
per i fax, si portano i computer da casa, verifichi le armi che
hanno in dotazione, stata recentemente ritirata anche a Palermo
la seconda arma. Provi anche lei l'umiliazione di fermarsi a un
semaforo su una macchina di servizio per riempire d'acqua un
radiatore di un motore che ormai non va...".
Bar
131217 dic 10
SICUREZZA: SAPPE, GOVERNO NON IGNORI MANIFESTAZIONE AGENTI CONTRO TAGLI =
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - "Scendiamo oggi in piazza contro il
Governo Berlusconi per le stesse ragioni per cui nel passato
contestammo pubblicamente il Governo Prodi: e cioe' che sulla
sicurezza si fanno solo annunci e promesse ma poi concretamente si
tagliano fondi e risorse". Parole di Donato Capece, segretario
generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, in
occasione della manifestazione odierna dei sindacati di polizia che si
sta tenendo Roma in piazza Montecitorio.
"Nessuno puo' strumentalizzare la nostra legittima protesta.
Scendiamo oggi in piazza davanti a palazzo Montecitorio - commenta
Capece - dopo il vergognoso voltafaccia del Governo e della
maggioranza che hanno ritirato alla Camera un emendamento al decreto
sicurezza sulla specificita' delle Forze di Polizia e dei Vigili del
Fuoco, mettendo cosi' a rischio l'operativita' e l'efficienza dei
servizi di ordine e sicurezza pubblica dal primo gennaio 2011".
Il sindacalista ricorda poi: "Quando contestavamo il
centro-sinistra c'erano al nostro fianco illustri esponenti di
centro-destra. Questi ultimi, una volta arrivati al governo - spiega -
dimenticano le proteste fatte e tagliano pure loro i fondi alle Forze
di Polizia. E con noi manifestano i politici di centro-sinistra''.
(segue)
(Mrg/Col/Adnkronos)
13-DIC-10 10:40
NNNN
SICUREZZA: SAPPE, GOVERNO NON IGNORI MANIFESTAZIONE AGENTI CONTRO TAGLI (2) =
(Adnkronos) - ''E' semplicemente paradossale - sottolinea Capece
- quando sono all'opposizione, tutti si dicono sconcertati dai tagli
alla sicurezza. Quando pero' sono al governo del Paese, ai tagli ne
aggiungo altri! E questo e' inaccettabile, qualunque sia il colore
politico di chi governa".
Quella di oggi e' una giornata di mobilitazione nazionale degli
appartenenti alle Forze di Polizia definita dal Sappe "semplicemente
straordinaria. Portare in piazza le donne e gli uomini impegnati tutti
i giorni in prima linea sul fronte della sicurezza - aggiunge -
dimostra quanto sono delusi i poliziotti italiani da questo Governo
Berlusconi e dalle politiche sulla sicurezza del Paese''.
''Le carceri - evidenzia Capece - ospitano oggi 70mila detenuti
a fronte di 42mila posti letto e questo pesante sovraffollamento
condiziona gravemente le gia' difficili condizioni di lavoro delle
donne e degli uomini della Polizia penitenziaria, che hanno carenze di
organico quantificate in piu' di 6mila unita'. Sarebbe allora grave e
irresponsabile - conclude - se l'intero esecutivo guidato da Silvio
Berlusconi e la maggioranza politica che lo sostiene non tenesse nel
debito conto questa manifestazione di protesta".
(Mrg/Col/Adnkronos)
13-DIC-10 10:50
NNNN
CARCERI: SARNO (UIL PA), PROTESTIAMO PER PRESA IN GIRO DEL GOVERNO =
Roma, 13 dic. (Adnkronos) - "Oggi, per l'intera giornata, le
nostre bandiere torneranno in Piazza Montecitorio ad accompagnare la
nostra protesta contro un Governo che non ha mantenuto fede ai patti
ed agli impegni assunti con i rappresentanti delle forze di polizia.
Il premier ed il Governo hanno tradito, quindi, la fiducia e le
aspettative degli operatori della sicurezza. Di fronte a tale
vergognosa presa in giro auspichiamo che gli onorevoli - poliziotti
eletti nelle fila del Pdl possano avere un sussulto di orgoglio e
dignita', negando la fiducia ad un Governo che ha certificatamente
disatteso promesse, impegni e patti". Lo dichiara Eugenio Sarno,
segretario generale della Uil Pa penitenziari.
"A Settembre - ricorda - abbiamo chiuso l'accordo economico del
biennio 2008-2009 per il Comparto Sicurezza e Difesa solo per senso di
responsabilita' ed anche perche' abbiamo voluto dare credito al
Governo, che si era formalmente impegnato a salvaguardare la
specificita' del Comparto attraverso l'esclusione dal blocco triennale
le indennita' stipendiali per poliziotti e militari. Invece,
inopinatamente, in sede di conversione del pacchetto sicurezza, e'
stato ritirato un emendamento della maggioranza che rendeva concreti
gli impegni assunti dallo stesso Governo". (segue)
(Alc/Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 09:53
NNNN
CARCERI: SARNO (UIL PA), PROTESTIAMO PER PRESA IN GIRO DEL GOVERNO (2) =
(Adnkronos) - "Per i prossimi tre - continua Sarno - se non si
modificano le attuali norme, gli appartenenti al Comparto Sicurezza e
Difesa saranno i lavoratori che pagheranno il piu' alto prezzo della
politica economica del Governo Berlusconi. Ci saranno poliziotti e
militari che nel prossimo triennio potrebbero pagare, per
l'articolazione degli stipendi e per gli avanzamenti di carriera, un
tributo sino a tremilaciquecento euro annui. Altro che attenzione e
specificita'. Questo governo non solo vampirizza i nostri stipendi
quanto rende concreto il rischio che nel prossimo triennio anni si
debbano prestare servizi straordinari e missioni gratuitamente, in
ragione dei tetti contributivi previsti da Tremonti".
"Oggi - conclude Sarno - portiamo in piazza la delusione, la
rabbia e la frustrazione di uomini e donne che sacrificano la propria
vita per assicurare giustizia, sicurezza e legalita' e che debbono
subire l'oltraggiosa indifferenza di un Governo sempre pronto ad
appropriarsi indebitamente di successi, che non gli appartengono, nel
mentre nega alle forze di polizia i mezzi, le risorse e gli uomini
necessari per garantire la lotta al crimine organizzato e all'evasione
fiscale nonche' una rigorosa, puntuale e civile custodia dei criminali
detenuti".
(Alc/Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 09:58
NNNN
SICUREZZA. IDV: GOVERNO 'ACCOLTELLA' POLIZIOTTI, DOV'È MARONI?
SICUREZZA. IDV: GOVERNO 'ACCOLTELLA' POLIZIOTTI, DOV'È MARONI?
(DIRE) Roma, 13 dic. - "Il governo ha accoltellato i poliziotti
alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui cartelli che
stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno protestando
contro gli ingenti tagli del governo al comparto. Dove sono i
vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si vantano,
prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti?". E' quanto ha affermato in una nota il portavoce
dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: "Siamo
vicini agli agenti e ai vigili del fuoco colpiti dall'ennesimo
voltafaccia del governo che ha ritirato, inoltre, alla Camera, un
emendamento al decreto sicurezza sulla specificita' delle forze
di polizia e dei pompieri mettendo cosi' a rischio, da gennaio,
l'efficienza dei servizi d'ordine e sicurezza".
(Com/Lum/ Dire)
13:25 13-12-10
Apc-Sicurezza/ Protesta agenti contro tagli, Idv: Governo accoltella
Orlando: Dove sono i ministri Maroni e Alfano?
Roma, 13 dic. (Apcom) - Protestano contro i tagli del governo gli
agenti delle forze dell'ordine in piazza Montecitorio. Una
protesta sostenuta da Italia dei valori. "Il governo - afferma il
portavoce di Idv Leoluca Orlando - ha accoltellato i poliziotti
alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui cartelli che
stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno protestando
contro gli ingenti tagli del governo al comparto. Dove sono i
vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si vantano,
prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti?".
"Il governo, in uno degli spot da campagna elettorale, ha
promesso pi sicurezza ma - accusa Orlando - ha mentito e ha
tagliato due miliardi e mezzo di euro in tre anni al settore.
Niente benzina per le volanti, niente soldi per le divise, niente
corsi formazione, acquisto di autovetture e taglio alle
indennit: ma quale sicurezza?".
"Siamo vicini agli agenti e ai vigili del fuoco colpiti
dall`ennesimo voltafaccia del governo che ha ritirato, inoltre,
alla Camera, un emendamento al decreto sicurezza sulla
specificit delle forze di polizia e dei pompieri mettendo cos a
rischio, da gennaio, l`efficienza dei servizi d`ordine e
sicurezza", conclude l'esponente dipietrista.
Red/Arc
131225 dic 10
NNNN
(DIRE) Roma, 13 dic. - "Il governo ha accoltellato i poliziotti
alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui cartelli che
stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno protestando
contro gli ingenti tagli del governo al comparto. Dove sono i
vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si vantano,
prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti?". E' quanto ha affermato in una nota il portavoce
dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: "Siamo
vicini agli agenti e ai vigili del fuoco colpiti dall'ennesimo
voltafaccia del governo che ha ritirato, inoltre, alla Camera, un
emendamento al decreto sicurezza sulla specificita' delle forze
di polizia e dei pompieri mettendo cosi' a rischio, da gennaio,
l'efficienza dei servizi d'ordine e sicurezza".
(Com/Lum/ Dire)
13:25 13-12-10
Apc-Sicurezza/ Protesta agenti contro tagli, Idv: Governo accoltella
Orlando: Dove sono i ministri Maroni e Alfano?
Roma, 13 dic. (Apcom) - Protestano contro i tagli del governo gli
agenti delle forze dell'ordine in piazza Montecitorio. Una
protesta sostenuta da Italia dei valori. "Il governo - afferma il
portavoce di Idv Leoluca Orlando - ha accoltellato i poliziotti
alle spalle. Lo hanno scritto gli stessi agenti sui cartelli che
stanno esponendo in piazza Montecitorio dove stanno protestando
contro gli ingenti tagli del governo al comparto. Dove sono i
vari Berlusconi, Maroni e Alfano che tanto si vantano,
prendendosi meriti non loro, degli arresti di mafiosi e
latitanti?".
"Il governo, in uno degli spot da campagna elettorale, ha
promesso pi sicurezza ma - accusa Orlando - ha mentito e ha
tagliato due miliardi e mezzo di euro in tre anni al settore.
Niente benzina per le volanti, niente soldi per le divise, niente
corsi formazione, acquisto di autovetture e taglio alle
indennit: ma quale sicurezza?".
"Siamo vicini agli agenti e ai vigili del fuoco colpiti
dall`ennesimo voltafaccia del governo che ha ritirato, inoltre,
alla Camera, un emendamento al decreto sicurezza sulla
specificit delle forze di polizia e dei pompieri mettendo cos a
rischio, da gennaio, l`efficienza dei servizi d`ordine e
sicurezza", conclude l'esponente dipietrista.
Red/Arc
131225 dic 10
NNNN
SICUREZZA: CONTINUA IN PIAZZA MONTECITORIO PROTESTA POLIZIA
=
Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - Dalla Digos alla Criminalpol:
continua in piazza Montecitorio la mobilitazione degli agenti di
polizia per protestare contro i tagli delle risorse alla sicurezza.
''Siamo qui per protestare non per il contratto delle forze
delle polizie -spiega all'ADNKRONOS Felice Romano, segretario generale
Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp)- ma per i tagli
alle risorse per il funzionamento delle operazioni di polizia. Saremo
qui tutto il giorno e se non basta fino a che il governo ripristinera'
le condizioni minime per garantire il lavoro di chi opera nella
sicurezza pubblica in Italia''.
''Vogliamo parlare con tutte le forze politiche -rimarca Romano-
e abbiamo chiesto anche a Fini di riceverci per rappresentare il
nostro disagio''.
(Gkd /Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 13:08
NNNN
Roma, 13 dic. - (Adnkronos) - Dalla Digos alla Criminalpol:
continua in piazza Montecitorio la mobilitazione degli agenti di
polizia per protestare contro i tagli delle risorse alla sicurezza.
''Siamo qui per protestare non per il contratto delle forze
delle polizie -spiega all'ADNKRONOS Felice Romano, segretario generale
Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp)- ma per i tagli
alle risorse per il funzionamento delle operazioni di polizia. Saremo
qui tutto il giorno e se non basta fino a che il governo ripristinera'
le condizioni minime per garantire il lavoro di chi opera nella
sicurezza pubblica in Italia''.
''Vogliamo parlare con tutte le forze politiche -rimarca Romano-
e abbiamo chiesto anche a Fini di riceverci per rappresentare il
nostro disagio''.
(Gkd /Gs/Adnkronos)
13-DIC-10 13:08
NNNN
SICUREZZA: ANCHE POLIZIA PENITENZIARIA A PROTESTA CAMERA
SICUREZZA: ANCHE POLIZIA PENITENZIARIA A PROTESTA CAMERA
(V. ''SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO'...'' DELLE 12.45)
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Anche la polizia penitenziaria alla
manifestazione di protesta organizzata dai sindacati del
comparto sicurezza davanti a Montecitorio.
''Il premier ed il Governo - spiega Eugenio Sarno, segretario
generale della Uil Pa Penitenziari - hanno tradito la fiducia e
le aspettative degli operatori della sicurezza. Di fronte a tale
vergognosa presa in giro auspichiamo che gli onorevoli
poliziotti eletti nelle fila del Pdl possano avere un sussulto
di orgoglio e dignita', negando la fiducia ad un Governo che ha
certificatamente disatteso promesse, impegni e patti''.
''Scendiamo oggi in piazza davanti a palazzo Montecitorio -
osserva da parte sua Donato Capece, segretario del Sappe - dopo
il vergognoso voltafaccia del Governo e della maggioranza che
hanno ritirato alla Camera un emendamento al decreto sicurezza
sulla specificita' delle forze di polizia e dei vigili del
fuoco, mettendo cosi' a rischio l'operativita' e l'efficienza
dei servizi di ordine e sicurezza pubblica dal primo gennaio
2011. Scendiamo oggi in piazza contro il Governo Berlusconi per
le stesse ragioni per cui nel passato contestammo pubblicamente
il Governo Prodi: e cioe' che sulla sicurezza si fanno solo
annunci e promesse ma poi concretamente si tagliano fondi e
risorse''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 13:51 NNNN
(V. ''SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO'...'' DELLE 12.45)
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Anche la polizia penitenziaria alla
manifestazione di protesta organizzata dai sindacati del
comparto sicurezza davanti a Montecitorio.
''Il premier ed il Governo - spiega Eugenio Sarno, segretario
generale della Uil Pa Penitenziari - hanno tradito la fiducia e
le aspettative degli operatori della sicurezza. Di fronte a tale
vergognosa presa in giro auspichiamo che gli onorevoli
poliziotti eletti nelle fila del Pdl possano avere un sussulto
di orgoglio e dignita', negando la fiducia ad un Governo che ha
certificatamente disatteso promesse, impegni e patti''.
''Scendiamo oggi in piazza davanti a palazzo Montecitorio -
osserva da parte sua Donato Capece, segretario del Sappe - dopo
il vergognoso voltafaccia del Governo e della maggioranza che
hanno ritirato alla Camera un emendamento al decreto sicurezza
sulla specificita' delle forze di polizia e dei vigili del
fuoco, mettendo cosi' a rischio l'operativita' e l'efficienza
dei servizi di ordine e sicurezza pubblica dal primo gennaio
2011. Scendiamo oggi in piazza contro il Governo Berlusconi per
le stesse ragioni per cui nel passato contestammo pubblicamente
il Governo Prodi: e cioe' che sulla sicurezza si fanno solo
annunci e promesse ma poi concretamente si tagliano fondi e
risorse''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 13:51 NNNN
SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO' CAMERA, RISCHIO COLLASSO
SICUREZZA: POLIZIOTTI 'ASSEDIANO' CAMERA, RISCHIO COLLASSO (2)
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - In pratica, spiega Claudio Giardullo,
segretario del Silp-Cgil, ''dal 31 dicembre si fissa il tetto
massimo agli straordinari degli operatori di polizia, col
rischio che se uno lavora di piu' non venga pagato: e' uno
sfruttamento inaccettabile''. Questo Governo, aggiunge, ''da un
lato continua ad accreditarsi i risultati che sono della polizia
nel contrasto alla criminalita', dall'altro ci taglia i fondi:
ben 1 miliardo e 600 milioni di euro tra le manovre 2008 e
2010''.
Da parte sua, Nicola Tanzi, segretario del Sap, ''ricorda che
il governo si era impegnato su un emendamento che modifica il
decreto Tremonti limitando l'operativita' dei poliziotti, ma poi
la misura e' stata vergognosamente ritirata ed oggi
l'operativita' delle forze dell'ordine e' a rischio, cosi' come
la sicurezza dei cittadini. Chiediamo che l'emendamento venga
riproposto domani nella discussione al Senato''.
Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale
funzionari di polizia, rimarca che ''la provincia italiana di
notte e' terra di nessuno'' e lancia una proposta: ''si
riconvertano immediatamente i 4 mila militari dell'operazione
'Strade Sicure' in forze di polizia, cosi' sara' possibile
parzialmente far fronte al buco di 18 mila uomini che mancano
negli uffici operativi''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 13:07 NNNN
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - In pratica, spiega Claudio Giardullo,
segretario del Silp-Cgil, ''dal 31 dicembre si fissa il tetto
massimo agli straordinari degli operatori di polizia, col
rischio che se uno lavora di piu' non venga pagato: e' uno
sfruttamento inaccettabile''. Questo Governo, aggiunge, ''da un
lato continua ad accreditarsi i risultati che sono della polizia
nel contrasto alla criminalita', dall'altro ci taglia i fondi:
ben 1 miliardo e 600 milioni di euro tra le manovre 2008 e
2010''.
Da parte sua, Nicola Tanzi, segretario del Sap, ''ricorda che
il governo si era impegnato su un emendamento che modifica il
decreto Tremonti limitando l'operativita' dei poliziotti, ma poi
la misura e' stata vergognosamente ritirata ed oggi
l'operativita' delle forze dell'ordine e' a rischio, cosi' come
la sicurezza dei cittadini. Chiediamo che l'emendamento venga
riproposto domani nella discussione al Senato''.
Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale
funzionari di polizia, rimarca che ''la provincia italiana di
notte e' terra di nessuno'' e lancia una proposta: ''si
riconvertano immediatamente i 4 mila militari dell'operazione
'Strade Sicure' in forze di polizia, cosi' sara' possibile
parzialmente far fronte al buco di 18 mila uomini che mancano
negli uffici operativi''. (ANSA).
NE
13-DIC-10 13:07 NNNN
domenica 12 dicembre 2010
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-09799 presentata da PAOLO GRIMOLDI martedì 30 novembre 2010, seduta n.404 GRIMOLDI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che: con apposita circolare interna agli uffici della polizia di Stato di Milano è stato fornito un elenco di distributori presso i quali poter effettuare rifornimento utilizzando i cosiddetti «buoni benzina»;
Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04232 presentata da ACHILLE PASSONI martedì 7 dicembre 2010, seduta n.470 PASSONI, SERRA - Al Ministro dell'interno - Premesso che: il Silp-Cgil di Firenze aveva programmato per il giorno 1° dicembre una iniziativa con la presenza del Segretario generale regionale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, con il fine di discutere dei tagli al comparto delle Forze dell'ordine previsti nella manovra economica e delle condizioni di lavoro degli agenti di polizia;
Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01807 presentata da GIUSEPPE CAFORIO martedì 7 dicembre 2010, seduta n.470 CAFORIO, BELISARIO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: lo stato di previsione del Ministero dell'interno per il 2011 registra, rispetto al bilancio assestato 2010, una riduzione delle spese pari a 292 milioni di euro: diminuzione che comprende gli effetti della manovra contenuta nel decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010;
News della giornata
- Salute: per combattere l'obesità arriva chirurgia senza cicatrici = al policlinico gemelli basta un
- Invalidità civile - Accertamenti sanitari nei confronti dei soggetti affetti da Sindrome di DOWN
- Esonero dal servizio previsto dall’art. 72 del D.L. n. 112 del 2008, convertito il L. n. 133 del 200
- Polizia, la protesta di fronte Arcore (Guarda i video)
- Ultima circolare chiarificatrice sistema pensionistico Polizia di Stato
- Le nuove linee guida relative alla rianimazione cardiopolmonare
- “ Organizzazione del Primo Soccorso – art. 45 del D.Lgs. 81/08”
- Le dermatiti di origine professionale
- Vigilanza privata: l'autorizzazione può essere negata se l'ampliamento della concorrenza può generar
- Non scatta il peculato se l'uso privato del cellulare di servizio è modesto Mancano atti appropriat
- Consiglio di Stato "...Vigilanza privata: l'autorizzazione può essere negata se l'ampliamento della concorrenza può generare effetti nocivi agli altri operatori presenti e/o alla generale efficacia e tempestività dei servizi..."
- Cassazione "...Sinistri: il cinghiale attraversa la strada e causa danni? La responsabilità è della Regione. Agli Enti territoriali compete l'obbligo di predisporre tutte le misure idonee a evitare che gli animali selvatici arrechino danni a persone o a cose. Nell'ipotesi in cui il risarcimento non sia previsto da apposite norme, l'Ente è chiamato a risponderne ..."
- Ogni giorno www.cives.roma.it e www.laboratoriopoliziademocratica.org mette a disposizione dei propri lettori informazione e contenuti, nel 90% dei casi, gratuiti. Vogliamo continuare a farlo, e a farlo sempre meglio. Se ritieni il nostro lavoro utile o semplicemente interessante, ti va di darci una mano? Puoi farlo con una piccola donazione, cliccando sul seguente link:
- https://www.paypal.com/it/cgi-bin/webscr?cmd=_flow&SESSION=09u-ym9eP_lYFK3Spq3-8ZVggd_bUlfpIk6CpglFpl3BRq8kKoJnUbXV7g4&dispatch=50a222a57771920b6a3d7b606239e4d529b525e0b7e69bf0224adecfb0124e9b61f737ba21b08198ad5733caaf944cbac24b2728ea935a7c
- http://www.cives.roma.it/index.php?option=com_banners&task=click&bid=20
RICORDO CHE DAL 31 DICEMBRE 2010 LE USERID E PASSWORD PER ACCEDERE AI DOCUMENTI PROTETTI SCADRANNO DI VALIDITA'
Le nuove linee guida relative alla rianimazione cardiopolmonare
Le nuove linee guida relative alla rianimazione cardiopolmonare
- IRC, “ Linee guida ERC 2010 sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP) – Sintesi operativa a cura di Italian Resuscitation Council”
- ERC, “ European Resuscitation Guidelines 2010 - Full version”, in lingua inglese
- ERC “ Posters”, locandine esplicative (in lingua inglese) da appendere negli ospedali e nei luoghi di lavoro
sabato 11 dicembre 2010
SICUREZZA: LUNEDI' A ROMA SINDACATI POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO PER PROTESTE CONTRO TAGLI
=
Napoli, 11 dic. - (Adnkronos) - Lunedi' prossimo, un giorno
prima del voto sulla fiducia al governo, i sindacati della Polizia di
Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale e dei Vigili
del fuoco scenderanno in piazza a Roma davanti a Montecitorio pre
protestare contro i tagli alla sicurezza operati dal governo. Sono una
ventina le sigle sindacali che aderiscono alla protesta per avere
"disatteso -e' spiegato in una nota- ogni impegno assunto in campagna
elettorale e nei documenti programmatici in merito alla sicurezza e
alle connesse politiche per il personale".
Proteste in particolar modo per il "ritiro alla Camera di un
emendamento al decreto sicurezza sulla specificita' delle forze di
polizia e dei vigili del fuoco che mettera' a rischio l'operativita' e
l'efficienza dei servizi di ordine e sicurezza pubblica dal 1 gennaio
2011". Spiega il sindacato Siap che "in questi mesi di forte
contestazione popolare troppo spesso le forze dell'ordine gioco forza
si sono trovate nella situazione di doversi assumere responsabilita'
che non competevano loro".
(Iam/Zn/Adnkronos)
11-DIC-10 19:59
Napoli, 11 dic. - (Adnkronos) - Lunedi' prossimo, un giorno
prima del voto sulla fiducia al governo, i sindacati della Polizia di
Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale e dei Vigili
del fuoco scenderanno in piazza a Roma davanti a Montecitorio pre
protestare contro i tagli alla sicurezza operati dal governo. Sono una
ventina le sigle sindacali che aderiscono alla protesta per avere
"disatteso -e' spiegato in una nota- ogni impegno assunto in campagna
elettorale e nei documenti programmatici in merito alla sicurezza e
alle connesse politiche per il personale".
Proteste in particolar modo per il "ritiro alla Camera di un
emendamento al decreto sicurezza sulla specificita' delle forze di
polizia e dei vigili del fuoco che mettera' a rischio l'operativita' e
l'efficienza dei servizi di ordine e sicurezza pubblica dal 1 gennaio
2011". Spiega il sindacato Siap che "in questi mesi di forte
contestazione popolare troppo spesso le forze dell'ordine gioco forza
si sono trovate nella situazione di doversi assumere responsabilita'
che non competevano loro".
(Iam/Zn/Adnkronos)
11-DIC-10 19:59
Avviso relativo alla pubblicazione della graduatoria di merito del concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 28 Sottotenenti in servizio permanente nel ruolo speciale dell'Arma dei carabinieri, indetto con decreto dirigenziale n. 221/09 del 2 ottobre 2009
DECRETO 20 ottobre 2010 Aggiornamento annuale delle paghe nette giornaliere ai graduati e militari di truppa in servizio di leva, spettanti, a decorrere dal 1° luglio 2010, agli allievi delle scuole militari. (10A14712) (GU n. 288 del 10-12-2010 )
IL MINISTRO DELLA DIFESA di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Vista la legge 5 luglio 1986, n. 342, concernente l'aumento delle paghe nette giornaliere spettanti ai graduati e ai militari di truppa in servizio di leva e, in particolare, l'art. 1, comma 2, che autorizza il Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ad aggiornare annualmente, con propri decreti, le misure delle predette paghe sulla base del tasso programmato di inflazione; Vista la legge 24 dicembre 1986, n. 958, recante norme sul servizio militare di leva e sulla ferma di leva prolungata e, in particolare, la nota in calce alla tabella allegata alla legge medesima, nella parte in cui prevede che agli allievi delle scuole militari viene corrisposto il trattamento economico spettante ai militari di truppa di leva, dalla data del compimento del sedicesimo anno di eta'; Visto l'art. 7, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215 e successive modificazioni, ai sensi del quale le chiamate per lo svolgimento del servizio di leva sono state sospese a decorrere dal 1° gennaio 2005; Visto il decreto interministeriale 24 luglio 2009 recante l'aggiornamento annuale delle paghe nette giornaliere spettanti, dal 1° luglio 2009, agli allievi delle scuole militari; Ravvisata la necessita' di provvedere all'aggiornamento annuale delle paghe nette giornaliere spettanti, a far data dal 1° luglio 2010, agli allievi delle scuole militari; Considerato il tasso di inflazione programmato per il 2010, pari all'1,5 per cento; Decreta: Art. 1 1. Le paghe nette giornaliere spettanti agli allievi delle Scuole militari «Nunziatella» e «Teulie'», della Scuola navale militare «Francesco Morosini» e della Scuola militare aeronautica «Giulio Douhet» sono fissate, con decorrenza 1° luglio 2010, nelle seguenti misure: a) allievi del primo anno: euro 3,45; b) allievi del secondo anno: euro 3,79;
Art. 2 1. All'onere derivante dal presente decreto, valutato in euro 3.394,80 per l'anno finanziario 2010 e in euro 6.734,25 per l'anno finanziario 2011, si provvede nell'ambito dei sottoindicati programmi della missione «Difesa e sicurezza del territorio» a carico dello stato di previsione del Ministero della difesa: a) quanto a euro 2.147,28 per l'anno 2010 e euro 4.259,55 per l'anno 2011 nell'ambito del programma «Approntamento e impiego delle forze terrestri», U.P.B. 1.2.1, capitolo 4191; b) quanto a euro 717,60 per l'anno 2010 e euro 1.423,50 per l'anno 2011 nell'ambito del programma «Approntamento e impiego delle forze navali», U.P.B. 1.3.1, capitolo 4311; c) quanto a euro 529,92 per l'anno 2010 e euro 1.051,20 per l'anno 2011 nell'ambito del programma «Approntamento e impiego delle forze aeree», U.P.B. 1.4.1, capitolo 4461. Roma, 20 ottobre 2010 Il Ministro: La Russa Il Ministro: Tremonti c) allievi del terzo anno: euro 4,14.
DECRETO LEGISLATIVO 26 ottobre 2010, n. 204 Attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. (10G0223) (GU n. 288 del 10-12-2010 )
Attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. (10G0223) (GU n. 288 del 10-12-2010 )
testo in vigore dal: 1-7-2011
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Parte di provvedimento in formato grafico Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi' 26 ottobre 2010 Il Presidente del Senato della Repubblica nell'esercizio delle funzioni del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 86 della Costituzione SCHIFANI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Ronchi, Ministro per le politiche europee Maroni, Ministro dell'interno Frattini, Ministro degli affari esteri Alfano, Ministro della giustizia Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze Romani, Ministro dello sviluppo economico La Russa, Ministro della difesa Fazio, Ministro della salute Visto, il Guardasigilli: Alfano NOTE Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia ai sensi dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita' europee (GUCE) Note alle premesse: L'art. 76 della Costituzione stabilisce che l'esercizio della funzione legislativa non puo' essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti. - L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro, al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i regolamenti. - Il regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 26 giugno 1931, n. 146. - La legge 2 ottobre 1967, n. 895, recante (Disposizioni per il controllo delle armi) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 ottobre 1967, n. 255. - La legge 18 giugno 1969, n. 323, (Rilascio del porto d'armi per l'esercizio dello sport del tiro a volo) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 luglio 1969, n. 170. - La legge 18 aprile 1975, n. 110 (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 21 aprile 1975, n. 105. - La legge 25 marzo 1986, n. 85 (Norme in materia di armi per uso sportivo) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 3 aprile 1986, n. 77. - Si riporta il testo degli articoli 250 e 251 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, (Codice dell'ordinamento militare), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 8 maggio 2010, n. 106, S.O: «Art. 250 (Campi di tiro a segno). - 1. I campi di tiro a segno impiantati a spese dello Stato sono compresi tra gli immobili demaniali militari. 2. L'esecuzione tecnica dei lavori relativi all'impianto, sistemazione e manutenzione dei campi di tiro a segno di cui al comma 1 e' affidata alla vigilanza del Ministero della difesa. 3. I campi di tiro a segno di cui al comma 1 sono dati in uso, a titolo gratuito, alle sezioni di tiro a segno, senza ulteriori oneri a carico dello Stato». «Art. 251 (Uso speciale e obbligatorio dei campi di tiro a segno - Quota di iscrizione). - 1. Coloro che prestano servizio armato presso enti pubblici o privati sono obbligati a iscriversi a una sezione di tiro a segno nazionale e devono superare ogni anno un corso di lezioni regolamentari di tiro a segno. 2. L'iscrizione e la frequenza a una sezione di tiro a segno nazionale sono obbligatorie, ai fini della richiesta del permesso di porto d'armi per la caccia o per uso personale, per coloro che non hanno prestato o non prestano servizio presso le Forze armate dello Stato. 3. La quota annua per l'iscrizione obbligatoria alle sezioni di tiro a segno nazionale per le categorie indicate ai commi 1 e 2 e' stabilita in euro 11,56. Con decreto dirigenziale della competente direzione del Ministero della difesa, di concerto con i competenti dirigenti dei Ministeri dell'interno, della giustizia, dell'economia e delle finanze e delle politiche agricole, alimentari e forestali, si provvede ad adeguare annualmente detta quota, sulla base delle variazioni percentuali del costo della vita quale risulta ai fini delle rilevazioni ISTAT per i conti economici nazionali pubblicati a marzo di ogni anno nella relazione sulla situazione economica del Paese. Gli aumenti decorrono dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di rilevazione.». - Si riporta il testo dell'art.1 della legge 6 marzo 1987 n. 89, (Norme per l'accertamento medico dell'idoneita' al porto delle armi e per l'utilizzazione di mezzi di segnalazione luminosi per il soccorso alpino), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 marzo 1987, n. 64: «Art. 1. - 1. Alla documentazione richiesta per ottenere la licenza di porto d'armi deve essere allegato apposito certificato medico di idoneita'. 2. Il Ministro della sanita' fissa, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, sentite le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, i criteri tecnici generali per l'accertamento dei requisiti psicofisici minimi per ottenere il certificato medico di idoneita' per il porto delle armi." - Si riporta il testo dell'art. 13 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 25 febbraio 1992, n. 46, S.O.: «Art. 13 (Mezzi per l'esercizio dell'attivita' venatoria). - 1. L'attivita' venatoria e' consentita con l'uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non piu' di due cartucce, di calibro non superiore al 12, nonche' con fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40. 2. E' consentito, altresi', l'uso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6, nonche' l'uso dell'arco e del falco. 3. I bossoli delle cartucce devono essere recuperati dal cacciatore e non lasciati sul luogo di caccia. 4. Nella zona faunistica delle Alpi e' vietato l'uso del fucile con canna ad anima liscia a ripetizione semiautomatica salvo che il relativo caricatore sia adattato in modo da non contenere piu' di un colpo. 5. Sono vietati tutte le armi e tutti i mezzi per l'esercizio venatorio non esplicitamente ammessi dal presente articolo. 6. Il titolare della licenza di porto di fucile anche per uso di caccia e' autorizzato, per l'esercizio venatorio, a portare, oltre alle armi consentite, gli utensili da punta e da taglio atti alle esigenze venatorie.». - Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n 527, (Attuazione della direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 11 gennaio 1993, n. 7, S.O. - Il testo dell'art. 15 della legge 16 marzo 2006, n. 146 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall'Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 11 aprile 2006, n. 85, S.O., cosi' recita: «Art 15 (Interventi in materia di armi da fuoco). - 1. Al secondo comma dell'art. 35 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, la parola: «cinque» e' sostituita dalla seguente: «dieci». 2. Al primo comma dell'articolo 11 della legge 18 aprile 1975, n. 110, dopo la parola: «matricola», sono inserite le seguenti: «, nonche' l'indicazione del luogo di produzione e della sigla della Repubblica italiana o di altro Paese, nel caso di importazione dell'arma da Paese esterno all'Unione europea». - Si riporta il testo deglli articoli 1, 2 e 36 della legge 7 luglio 2009, n. 88 (Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunita' europee - legge comunitaria 2008), pubblicata nella Gazz. Uff. 14 luglio 2009, n. 161, S.O: «Art. 1 (Delega al Governo per l'attuazione di direttive comunitarie). - 1. Il Governo e' delegato ad adottare, entro la scadenza del termine di recepimento fissato dalle singole direttive, i decreti legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione alle direttive comprese negli elenchi di cui agli allegati A e B. Per le direttive elencate negli allegati A e B il cui termine di recepimento sia gia' scaduto ovvero scada nei tre mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo e' delegato ad adottare i decreti legislativi di attuazione entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Per le direttive elencate negli allegati A e B che non prevedono un termine di recepimento, il Governo e' delegato ad adottare i decreti legislativi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. 2. I decreti legislativi sono adottati, nel rispetto dell'art. 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per le politiche europee e del Ministro con competenza istituzionale prevalente per la materia, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri interessati in relazione all'oggetto della direttiva. 3. Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive comprese nell'elenco di cui all'allegato B, nonche', qualora sia previsto il ricorso a sanzioni penali, quelli relativi all'attuazione delle direttive comprese nell'elenco di cui all'allegato A, sono trasmessi, dopo l'acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica perche' su di essi sia espresso il parere dei competenti organi parlamentari. Decorsi quaranta giorni dalla data di trasmissione, i decreti sono emanati anche in mancanza del parere. Qualora il termine per l'espressione del parere parlamentare di cui al presente comma ovvero i diversi termini previsti dai commi 4 e 8 scadano nei trenta giorni che precedono la scadenza dei termini previsti ai commi 1 o 5 o successivamente, questi ultimi sono prorogati di novanta giorni. 4. Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive che comportino conseguenze finanziarie sono corredati della relazione tecnica di cui all'art. 11-ter, comma 2, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Su di essi e' richiesto anche il parere delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari. Il Governo, ove non intenda conformarsi alle condizioni formulate con riferimento all'esigenza di garantire il rispetto dell'art. 81, quarto comma, della Costituzione, ritrasmette alle Camere i testi, corredati dei necessari elementi integrativi d'informazione, per i pareri definitivi delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari, che devono essere espressi entro venti giorni. 5. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei principi e criteri direttivi fissati dalla presente legge, il Governo puo' adottare, con la procedura indicata nei commi 2, 3 e 4, disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi emanati ai sensi del citato comma 1, fatto salvo quanto previsto dal comma 6. 6. I decreti legislativi, relativi alle direttive di cui agli allegati A e B, adottati, ai sensi dell'art. 117, quinto comma, della Costituzione, nelle materie di competenza legislativa delle regioni e delle province autonome, si applicano alle condizioni e secondo le procedure di cui all'art. 11, comma 8, della legge 4 febbraio 2005, n. 11. 7. Il Ministro per le politiche europee, nel caso in cui una o piu' deleghe di cui al comma 1 non risultino esercitate alla scadenza del termine previsto, trasmette alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica una relazione che da' conto dei motivi addotti a giustificazione del ritardo dai Ministri con competenza istituzionale prevalente per la materia. Il Ministro per le politiche europee ogni sei mesi informa altresi' la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sullo stato di attuazione delle direttive da parte delle regioni e delle province autonome nelle materie di loro competenza, secondo modalita' di individuazione delle stesse da definire con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. 8. Il Governo, quando non intende conformarsi ai pareri parlamentari di cui al comma 3. relativi a sanzioni penali contenute negli schemi di decreti legislativi recanti attuazione delle direttive comprese negli elenchi di cui agli allegati A e B, ritrasmette con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni i testi alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. Decorsi venti giorni dalla data di ritrasmissione, i decreti sono emanati anche in mancanza di nuovo parere.». «Art. 2 (Principi e criteri direttivi generali della delega legislativa). -1. Salvi gli specifici principi e criteri direttivi stabiliti dalle disposizioni di cui ai capi II e IV, ed in aggiunta a quelli contenuti nelle direttive da attuare, i decreti legislativi di cui all'art. 1 sono informati ai seguenti principi e criteri direttivi generali: a) le amministrazioni direttamente interessate provvedono all'attuazione dei decreti legislativi con le ordinarie strutture amministrative, secondo il principio della massima semplificazione dei procedimenti e delle modalita' di organizzazione e di esercizio delle funzioni e dei servizi; b) ai fini di un migliore coordinamento con le discipline vigenti per i singoli settori interessati dalla normativa da attuare, sono introdotte le occorrenti modificazioni alle discipline stesse, fatti salvi i procedimenti oggetto di semplificazione amministrativa ovvero le materie oggetto di delegificazione; c) al di fuori dei casi previsti dalle norme penali vigenti, ove necessario per assicurare l'osservanza delle disposizioni contenute nei decreti legislativi, sono previste sanzioni amministrative e penali per le infrazioni alle disposizioni dei decreti stessi. Le sanzioni penali, nei limiti, rispettivamente, dell'ammenda fino a 150.000 euro e dell'arresto fino a tre anni, sono previste, in via alternativa o congiunta, solo nei casi in cui le infrazioni ledano o espongano a pericolo interessi costituzionalmente protetti. In tali casi sono previste: la pena dell'ammenda alternativa all'arresto per le infrazioni che espongono a pericolo o danneggiano l'interesse protetto; la pena dell'arresto congiunta a quella dell'ammenda per le infrazioni che recano un danno di particolare gravita'. Nelle predette ipotesi, in luogo dell'arresto e dell'ammenda, possono essere previste anche le sanzioni alternative di cui agli articoli 53 e seguenti del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, e la relativa competenza del giudice di pace. La sanzione amministrativa del pagamento di una somma non inferiore a 150 euro e non superiore a 150.000 euro e' prevista per le infrazioni che ledano o espongano a pericolo interessi diversi da quelli indicati nei periodi precedenti. Nell'ambito dei limiti minimi e massimi previsti, le sanzioni indicate nella presente lettera sono determinate nella loro entita', tenendo conto della diversa potenzialita' lesiva dell'interesse protetto che ciascuna infrazione presenta in astratto, di specifiche qualita' personali del colpevole, comprese quelle che impongono particolari doveri di prevenzione, controllo o vigilanza, nonche' del vantaggio patrimoniale che l'infrazione puo' recare al colpevole ovvero alla persona o all'ente nel cui interesse egli agisce. Entro i limiti di pena indicati nella presente lettera sono previste sanzioni identiche a quelle eventualmente gia' comminate dalle leggi vigenti per violazioni omogenee e di pari offensivita' rispetto alle infrazioni alle disposizioni dei decreti legislativi. Nelle materie di cui all'art. 117, quarto comma, della Costituzione, le sanzioni amministrative sono determinate dalle regioni. Le somme derivanti dalle sanzioni di nuova istituzione, stabilite con i provvedimenti adottati in attuazione della presente legge, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, entro i limiti previsti dalla legislazione vigente, con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, alle amministrazioni competenti all'irrogazione delle stesse; d) eventuali spese non contemplate da leggi vigenti e che non riguardano l'attivita' ordinaria delle amministrazioni statali o regionali possono essere previste nei decreti legislativi recanti le norme necessarie per dare attuazione alle direttive, nei soli limiti occorrenti per l'adempimento degli obblighi di attuazione delle direttive stesse; alla relativa copertura, nonche' alla copertura delle minori entrate eventualmente derivanti dall'attuazione delle direttive, in quanto non sia possibile farvi fronte con i fondi gia' assegnati alle competenti amministrazioni, si provvede a carico del fondo di rotazione di cui all'art. 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183; e) all'attuazione di direttive che modificano precedenti direttive gia' attuate con legge o con decreto legislativo si procede, se la modificazione non comporta ampliamento della materia regolata, apportando le corrispondenti modificazioni alla legge o al decreto legislativo di attuazione della direttiva modificata; f) nella predisposizione dei decreti legislativi si tiene conto delle eventuali modificazioni delle direttive comunitarie comunque intervenute fino al momento dell'esercizio della delega; g) quando si verifichino sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni diverse o comunque siano coinvolte le competenze di piu' amministrazioni statali, i decreti legislativi individuano, attraverso le piu' opportune forme di coordinamento, rispettando i principi di sussidiarieta', differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione e le competenze delle regioni e degli altri enti territoriali, le procedure per salvaguardare l'unitarieta' dei processi decisionali, la trasparenza, la celerita', l'efficacia e l'economicita' nell'azione amministrativa e la chiara individuazione dei soggetti responsabili; h) quando non siano d'ostacolo i diversi termini di recepimento, sono attuate con un unico decreto legislativo le direttive che riguardano le stesse materie o che comunque comportano modifiche degli stessi atti normativi.». «Art. 36 (Delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2008/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi). - 1. Nella predisposizione del decreto legislativo per l'attuazione della direttiva 2008/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi, il Governo e' tenuto a seguire, oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui all' art. 2, anche i seguenti ulteriori principi e criteri direttivi: a) prevedere la definizione delle armi da fuoco, delle loro parti, delle loro parti essenziali e delle munizioni, nonche' delle armi per uso scenico e disattivate, degli strumenti per la segnalazione acustica e per quelle comunque riproducenti o trasformabili in armi, individuando le modalita' per assicurarne il piu' efficace controllo; b) adeguare la disciplina relativa all'iscrizione nel Catalogo nazionale delle armi comuni da sparo, anche al fine di assicurare, in armonia con le disposizioni della Convenzione sul reciproco riconoscimento delle punzonature di prova delle armi da fuoco portatili, adottata a Bruxelles il 1° luglio 1969, di cui alla legge 12 dicembre 1973, n. 993, la pronta tracciabilita' delle armi da fuoco, delle loro parti, delle loro parti essenziali e delle munizioni; c) razionalizzare e semplificare le procedure in materia di marcatura delle armi da fuoco, delle loro parti essenziali e delle munizioni, attribuendo al Ministero dell'interno le relative competenze di indirizzo e vigilanza, al fine della pronta tracciabilita' e del controllo sull'uso delle stesse, anche mediante il rilascio di speciali autorizzazioni su tutte le attivita' di tiro e sulla ricarica delle munizioni; d) prevedere la graduale sostituzione dei registri cartacei con registrazioni informatizzate ai fini dell'attivita' di annotazione delle operazioni giornaliere svolte, richieste ai titolari delle licenze di pubblica sicurezza concernenti le armi e le munizioni, garantendo l'interoperabilita' con i relativi sistemi automatizzati del Ministero dell'interno e la conservazione dei dati per un periodo minimo di cinquanta anni dalla data dell'annotazione stessa; e) prevedere il controllo dell'immissione sul mercato civile di armi da fuoco provenienti dalle scorte governative, nonche' procedure speciali per la loro catalogazione e marcatura; f) prevedere speciali procedimenti per la catalogazione e la verifica delle armi semiautomatiche di derivazione militare, anche ai fini dell'autorizzazione per la loro detenzione; g) adeguare la disciplina in materia di tracciabilita' e tutela delle armi antiche, artistiche e rare e delle relative attivita' di raccolta ai fini culturali e collezionistici; h) determinare le procedure, ordinarie e speciali, per l'acquisizione e la detenzione delle armi, anche attraverso la previsione dei requisiti necessari, anche fisici e psichici, degli interessati all'acquisizione e alla detenzione di armi, al fine di evitare pericoli per gli stessi, nonche' per l'ordine e la sicurezza pubblica, prevedendo a tal fine un'idonea informazione alle persone conviventi con il richiedente e anche lo scambio protetto dei dati informatizzati tra il Servizio sanitario nazionale e gli uffici delle Forze dell'ordine, utili a prevenire possibili abusi da parte di soggetti detentori di armi da fuoco; i) adeguare la disciplina per il rilascio, rinnovo e uso della Carta europea d'arma da fuoco; l) disciplinare, nel quadro delle autorizzazioni contemplate nell'art. 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, le licenze di polizia per l'esercizio delle attivita' di intermediazione delle armi e per l'effettuazione delle singole operazioni; m) prevedere specifiche norme che disciplinino l'utilizzazione, il trasporto, il deposito e la custodia delle armi, anche al fine di prevenirne furti o smarrimenti; n) prevedere l'introduzione di sanzioni penali, nei limiti di pena di cui alla legge 2 ottobre 1967, n. 895, ed alla legge 18 aprile 1975, n. 110, per le infrazioni alle disposizioni della legislazione nazionale di attuazione della direttiva 2008/51/CE. 2. Dall'attuazione della delega di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 3. Agli adempimenti derivanti dall'esercizio della delega di cui al presente articolo le Amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.». - La direttiva 2008/51/CE e' pubblicata nella G.U.U.E. 8 luglio 2008, n. L 179. Note all'art. 2: - Il testo dell'art. 1 del citato decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 527, come modificato dal presente decreto, cosi' recita: «Art. 1. - Il presente decreto legislativo costituisce attuazione della direttiva 91/477/CEE, come modificata dalla direttiva 2008/51/CE, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. 2. Le disposizioni del presente decreto legislativo si applicano alle armi da fuoco delle categorie B, C e D dell'allegato I della direttiva la cui detenzione e porto sono consentite nel territorio dello Stato.». - Il testo dell'art. 2 del citato decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 527, come modificato dal presente decreto, cosi' recita: «Art. 2. - 1. La carta europea d'arma da fuoco, conforme al modello comunitario, contiene i dati identificativi delle armi, comprese quelle da caccia o di uso sportivo, di cui e' richiesta l'iscrizione, nonche' gli estremi del permesso di porto d'armi ovvero della autorizzazione al trasporto dell'arma per uso sportivo, della denuncia di detenzione e delle autorizzazioni al trasferimento delle armi iscritte in uno Stato membro delle Comunita' europee. 2. Possono chiedere il rilascio della carta europea d'arma da fuoco le persone residenti o i cittadini dell'Unione europea domiciliati nel territorio dello Stato in possesso di licenza di porto d'armi e che detengono una o piu' armi da fuoco denunciate a norma dell'art. 38 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773. 3. La domanda e' presentata al questore della provincia di residenza o, per i cittadini dell'Unione europea, al questore della provincia di domicilio e deve contenere oltre alle generalita' dell'interessato, i dati identificativi dell'arma o delle armi che si intendono iscrivere. Alla domanda devono essere allegate le autorizzazioni o licenze da iscrivere nella carta o copia autentica delle stesse e, in ogni caso, della denuncia di detenzione. 4. La carta europea d'arma da fuoco e' rilasciata per la durata di validita' del permesso di porto d'arma o della autorizzazione al trasporto di armi per uso sportivo, e comunque per un periodo non superiore al quinquennio. 5. Con le disposizioni di esecuzione del presente decreto legislativo sono stabilite l'ammontare del costo della carta e le modalita' di versamento all'atto del rilascio.». Note all'art. 3: - Si riporta il testo degli articoli 28, 31, 38, 42, 55 e 57 del citato regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, come modificati dal presente decreto: «Art. 28 (art. 27 testo unico 1926). - Oltre i casi preveduti dal codice penale, sono proibite la fabbricazione, l'assemblaggio, la raccolta, la detenzione e la vendita, senza licenza del Ministro per l'interno, di armi da guerra e di armi ad esse analoghe, nazionali o straniere, o di parti di esse, di munizioni, di uniformi militari o di altri oggetti destinati all'armamento e all'equipaggiamento di forze armate nazionali o straniere. Con la licenza di fabbricazione sono consentite le attivita' commerciali connesse e la riparazione delle armi prodotte. La licenza e' altresi' necessaria per l'importazione e l'esportazione delle armi da fuoco diverse dalle armi comuni da sparo non comprese nei materiali di armamento, nonche' per la fabbricazione, l'importazione e l'esportazione, la raccolta, la detenzione e la vendita degli strumenti di autodifesa specificamente destinati all'armamento dei Corpi armati o di polizia, nonche' per la fabbricazione e la detenzione delle tessere di riconoscimento e degli altri contrassegni di identificazione degli ufficiali e degli agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, fatte salve le produzioni dell'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. La validita' della licenza e' di 2 anni. Per il trasporto delle armi stesse nell'interno dello Stato e' necessario darne avviso al Prefetto. Il contravventore e' punito, qualora il fatto non costituisca un piu' grave reato, con la reclusione da uno a tre anni con la multa da 3.000 euro a 30.000 euro.». < < Art. 31 (art. 30 testo unico 1926). - Salvo quanto e' disposto per le armi da guerra dall'art. 28, non si possono fabbricare altre armi, assemblarle, introdurle nello Stato, esportarle, farne raccolta per ragioni di commercio o di industria, o porle comunque in vendita, senza licenza del Questore. La licenza e' necessaria anche per le collezioni delle armi artistiche, rare od antiche. Salvo quanto previsto per la collezione di armi, la validita' della licenza e' di 3 anni.». «Art. 38 - Chiunque detiene armi, parti di esse, di cui all'art. 1-bis, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 527, munizioni finite o materie esplodenti di qualsiasi genere, deve farne denuncia entro le 72 ore successive alla acquisizione della loro materiale disponibilita', all'ufficio locale di pubblica sicurezza o, quando questo manchi, al locale comando dell'Arma dei carabinieri, ovvero per via telematica al sistema informatico di cui all'art. 3 del decreto legislativo 25 gennaio 2010 n. 8, secondo le modalita' stabilite nel regolamento. Sono esenti dall'obbligo della denuncia: a) i corpi armati, le societa' di tiro a segno e le altre istituzioni autorizzate, per gli oggetti detenuti nei luoghi espressamente destinati allo scopo; b) i possessori di raccolte autorizzate di armi artistiche, rare o antiche; c) le persone che per la loro qualita' permanente hanno diritto ad andare armate, limitatamente pero' al numero ed alla specie delle armi loro consentite. L'autorita' di pubblica sicurezza ha facolta' di eseguire, quando lo ritenga necessario, verifiche di controllo anche nei casi contemplati dal capoverso precedente, e di prescrivere quelle misure cautelari che ritenga indispensabili per la tutela dell'ordine pubblico. Chiunque detiene le armi di cui al primo comma, senza essere in possesso di alcuna licenza di porto d'armi, deve presentare ogni sei anni la certificazione medica di cui all'art. 35, comma 7. La mancata presentazione del certificato medico autorizza il prefetto a vietare la detenzione delle armi denunciate, ai sensi dell'art. 39. La denuncia di detenzione di cui al primo comma deve essere ripresentata ogni qual volta il possessore trasferisca l'arma in un luogo diverso da quello indicato nella precedente denuncia. Il detentore delle armi deve assicurare che il luogo di custodia offra adeguate garanzie di sicurezza.». «Art. 42 (art. 41 testo unico 1926). - Il Questore ha facolta' di dare licenza per porto d'armi lunghe da fuoco e il Prefetto ha facolta' di concedere, in caso di dimostrato-bisogno, licenza di portare rivoltelle o pistole di qualunque misura o bastoni animati la cui lama non abbia una lunghezza inferiore a centimetri 65. Il provvedimento con cui viene rilasciata una licenza di porto d'armi ai sensi del presente articolo deve essere comunicato, a cura dell'interessato, ai conviventi maggiorenni, anche diversi dai familiari, compreso il convivente more uxorio, individuati dal regolamento e indicati dallo stesso interessato all'atto dell'istanza, secondo le modalita' definite nel medesimo regolamento. In caso di violazione degli obblighi previsti in attuazione del presente comma, si applica la sanzione amministrativa da 2.000 euro a 10.000 euro. Puo' essere disposta, altresi', la revoca della licenza o del nulla osta alla detenzione.». «Art. 55 (art. 54 testo unico 1926). - Gli esercenti fabbriche, depositi o rivendite di esplodenti di qualsiasi specie sono obbligati a tenere un registro delle operazioni giornaliere, in cui saranno indicate le generalita' delle persone con le quali le operazioni stesse sono compiute. Il registro e' tenuto in formato elettronico, secondo le modalita' definite nel regolamento. I rivenditori di materie esplodenti devono altresi' comunicare mensilmente all'ufficio di polizia competente per territorio le generalita' delle persone e delle ditte che hanno acquistato munizioni ed esplosivi, la specie, i contrassegni e la quantita' delle munizioni e degli esplosivi venduti e gli estremi dei titoli abilitativi all'acquisto esibiti dagli interessati. Tale registro deve essere esibito a ogni richiesta degli ufficiali od agenti di pubblica sicurezza e deve essere conservato per un periodo di cinquanta anni anche dopo la cessazione dell'attivita'. Alla cessazione dell'attivita', i registri delle operazioni giornaliere, sia in formato cartaceo che elettronico, devono essere consegnati all'Autorita' di pubblica sicurezza che aveva rilasciato la licenza, che ne curera' la conservazione per il periodo necessario. Le informazioni registrate nel sistema informatico di cui all'art. 3 del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 8, devono essere conservate per i 50 anni successivi alla cessazione dell'attivita'. E' vietato vendere o in qualsiasi altro modo cedere materie esplodenti di Iª, IIª, IIIª, IVª e Vª categoria, gruppo A e gruppo B, a privati che non siano muniti di permesso di porto d'armi ovvero di nulla osta rilasciato dal Questore, nonche' materie esplodenti di Vª categoria, gruppo C, a privati che non siano maggiorenni e che non esibiscano un documento di identita' in corso di validita'. Il nulla osta non puo' essere rilasciato a minori; ha la validita' di un mese ed e' esente da ogni tributo. La domanda e' redatta in carta libera. Il Questore puo' subordinare il rilascio del nulla osta di cui al comma precedente, alla presentazione di certificato del medico provinciale, o dell'ufficiale sanitario o di un medico militare, dal quale risulti che il richiedente non e' affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacita' di intendere e di volere. Il contravventore e' punito con l'arresto da nove mesi a tre anni e con l'ammenda non inferiore a lire euro 154 . Gli obblighi di registrazione delle operazioni giornaliere e di comunicazione mensile all'ufficio di polizia competente per territorio non si applicano alle materie esplodenti di Vª categoria, gruppo D e gruppo E. L'acquirente o cessionario di materie esplodenti in violazione delle norme del presente articolo e' punito con l'arresto sino a diciotto mesi e con l'ammenda sino a euro 154. ». « Art. 57 (art. 56 testo unico 1926). - Senza licenza della autorita' locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco ne' lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa. E' vietato sparare mortaletti e simili apparecchi. La licenza e' altresi' richiesta per l'apertura o la gestione di campi di tiro o poligoni privati. Il sindaco deve essere, comunque, sentito per gli aspetti di competenza dell'ente locale, quando non e' lo stesso a rilasciare la licenza. Nel regolamento sono definite le modalita' di attuazione del presente comma e la relativa disciplina transitoria.». Note all'art. 4: - Si riporta il testo degli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 della legge 2 ottobre 1967, n. 895, come modificati dal presente decreto: «Art 1. Chiunque senza licenza dell'autorita' fabbrica o introduce nello Stato o pone in vendita o cede a qualsiasi titolo armi da guerra o tipo guerra, o parti di esse, atte all'impiego, munizioni da guerra, esplosivi di ogni genere, aggressivi chimici o altri congegni micidiali, ovvero ne fa raccolta, e' punito con la reclusione da tre a dodici anni e con la multa da 10.000 euro a 50.000 euro.» «Art 2. Chiunque illegalmente detiene a qualsiasi titolo le armi o parti di esse, le munizioni, gli esplosivi, gli aggressivi chimici e i congegni indicati nell'articolo precedente e' punito con la reclusione da uno a otto anni e con la multa da 3.000 euro a 20.000 euro.» «Art.3. Chiunque trasgredisce all'ordine, legalmente dato dall'autorita', di consegnare nei termini prescritti le armi o parti di esse, le munizioni, gli esplosivi, gli aggressivi chimici e i congegni indicati nell'art. 1, da lui detenuti legittimamente sino al momento dell'emanazione dell'ordine, e' punito con la reclusione da uno a otto anni e con la multa da 3.000 euro a 20.000 euro». «Art. 4. Chiunque illegalmente porta in luogo pubblico o aperto al pubblico le armi o parti di esse, le munizioni, gli esplosivi, gli aggressivi chimici e i congegni indicati nell'art. 1, e' punito con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da 4.000 euro a 40.000 euro; Salvo che il porto d'arma costituisca elemento costitutivo o circostanza aggravante specifica per il reato commesso, la pena prevista dal primo comma e' aumentata da un terzo alla meta': a) quando il fatto e' commesso da persone travisate o da piu' persone riunite; b) quando il fatto e' commesso nei luoghi di cui all'art. 61, numero 11-ter), del codice penale; c) quando il fatto e' commesso nelle immediate vicinanze di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro, parchi e giardini pubblici o aperti al pubblico, stazioni ferroviarie, anche metropolitane, e luoghi destinati alla sosta o alla fermata di mezzi di pubblico trasporto.» «Art. 5. Le pene stabilite negli articoli precedenti possono essere diminuite in misura non eccedente i due terzi quando per la quantita' o per la qualita' delle armi, e delle loro parti delle munizioni, esplosivi o aggressivi chimici, il fatto debba ritenersi di lieve entita'. In ogni caso, la reclusione non puo' essere inferiore a sei mesi.» Note all'art. 5: - Si riporta il testo degli articoli 2, 4, 5, 8, 10, 15, 19, 22 e 23 della legge 18 aprile 1975, n. 110, come modificati dal presente decreto: «Art 2 (Armi e munizioni comuni da sparo). - Agli stessi effetti indicati nel primo comma del precedente art. 1 e salvo quanto disposto dal secondo comma dell'articolo stesso sono armi comuni da sparo: a) i fucili anche semiautomatici con una o piu' canne ad anima liscia; b) i fucili con due canne ad anima rigata, a caricamento successivo con azione manuale; c) i fucili con due o tre canne miste, ad anime lisce o rigate, a caricamento successivo con azione manuale; d) i fucili, le carabine ed i moschetti ad una canna ad anima rigata, anche se predisposti per il funzionamento semiautomatico; e) i fucili e le carabine che impiegano munizioni a percussione anulare, purche' non a funzionamento automatico; f) le rivoltelle a rotazione; g) le pistole a funzionamento semiautomatico; h) le repliche di armi antiche ad avancarica di modelli anteriori al 1890, fatta eccezione per quelle a colpo singolo. Sono altresi' armi comuni da sparo i fucili e le carabine che, pur potendosi prestare all'utilizzazione del munizionamento da guerra, presentino specifiche caratteristiche per l'effettivo impiego per uso di caccia o sportivo, abbiano limitato volume di fuoco e siano destinate ad utilizzare munizioni di tipo diverso da quelle militari. Salvo che siano destinate alle Forze armate o ai Corpi armati dello Stato, ovvero all'esportazione, non e' consentita la fabbricazione, l'introduzione nel territorio dello Stato e la vendita di armi da fuoco corte semiautomatiche o a ripetizione, che sono camerate per il munizionamento nel calibro 9x19 parabellum. Nei casi consentiti e' richiesta la licenza di cui all'art. 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773. Sono infine considerate armi comuni da sparo quelle denominate «da bersaglio da sala», o ad emissione di gas, nonche' le armi ad aria compressa o gas compressi, sia lunghe sia corte i cui proiettili erogano un'energia cinetica superiore a 7,5 joule, e gli strumenti lanciarazzi, salvo che si tratti di armi destinate alla pesca ovvero di armi e strumenti per i quali la commissione consultiva di cui all'art. 6 escluda, in relazione alle rispettive caratteristiche, l'attitudine a recare offesa alla persona. Le munizioni a palla destinate alle armi da sparo comuni non possono comunque essere costituite con pallottole a nucleo perforante, traccianti, incendiarie, a carica esplosiva, ad espansione, autopropellenti, ne' possono essere tali da emettere sostanze stupefacenti, tossiche o corrosive, eccettuate le cartucce che lanciano sostanze e strumenti narcotizzanti destinate a fini scientifici e di zoofilia per le quali venga rilasciata apposita licenza del questore. Le disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, del R.D. 6 maggio 1940, n. 635, con le successive rispettive modificazioni e della presente legge relative alla detenzione ed al porto delle armi non si applicano nei riguardi degli strumenti lanciarazzi e delle relative munizioni quando il loro impiego e' previsto da disposizioni legislative o regolamentari ovvero quando sono comunque detenuti o portati per essere utilizzati come strumenti di segnalazione per soccorso, salvataggio o attivita' di protezione civile.» «Art. 4 (Porto di armi od oggetti atti ad offendere). - Salve le autorizzazioni previste dal terzo comma dell'art. 42 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, numero 773, e successive modificazioni, non possono essere portati, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, armi, mazze ferrate o bastoni ferrati, sfollagente, noccoliere, storditori elettrici e altri apparecchi analoghi in grado di rogare una elettrocuzione. Senza giustificato motivo, non possono portarsi, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonche' qualsiasi altro strumento non considerato espressamente come arma da punta o da taglio, chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l'offesa alla persona, gli strumenti di cui all'art. 5, quarto comma, nonche' i puntatori laser o oggetti con funzione di puntatori laser, di classe pari o superiore a 3b, secondo le norme CEI EN 60825 - 1, CEI EN 60825 - 1/A11, CEI EN 60825- 4. Il contravventore e' punito con l'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro. Nei casi di lieve entita', riferibili al porto dei soli oggetti atti ad offendere, puo' essere irrogata la sola pena dell'ammenda. La pena e' aumentata se il fatto avviene nel corso o in occasione di manifestazioni sportive. E' vietato portare armi nelle riunioni pubbliche anche alle persone munite di licenza. Il trasgressore e' punito con l'arresto da uno a tre anni e con l'ammenda da 3.000 euro a 20.000 euro. La pena e' dell'arresto da tre a sei anni e dell'ammenda da 5.000 euro a 20.000 euro quando il fatto e' commesso da persona non munita di licenza. Chiunque, all'infuori dei casi previsti nel comma precedente, porta in una riunione pubblica uno strumento ricompreso tra quelli indicati nel primo o nel secondo comma, e' punito con l'arresto da sei a diciotto mesi e con l'ammenda da 2.000 euro a 20.000 euro. La pena prevista dal terzo comma e' raddoppiata quando ricorre una delle circostanze previste dall'articolo 4, secondo comma, della legge 2 ottobre 1967, n. 895, salvo che l'uso costituisca elemento costitutivo o circostanza aggravante specifica per il reato commesso. Con la condanna deve essere disposta la confisca delle armi e degli altri oggetti atti ad offendere. Sono abrogati l'art. 19 e il primo e secondo comma dell'art. 42 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni. Non sono considerate armi ai fini delle disposizioni penali di questo articolo le aste di bandiere, dei cartelli e degli striscioni usate nelle pubbliche manifestazioni e nei cortei, ne' gli altri oggetti simbolici usati nelle stesse circostanze, salvo che non vengano adoperati come oggetti contundenti.» «Art. 5 (Limiti alle registrazioni). - Divieto di strumenti trasformabili in armi). - Le disposizioni di cui al primo comma dell'art. 55 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773 e successive modificazioni, non si applicano alla vendita al minuto delle cartucce da caccia a pallini, dei relativi bossoli o inneschi nonche' alla vendita dei pallini per le armi ad aria compressa. L'articolo 4-bis del decreto-legge 22 novembre 1956, n. 1274, convertito nella legge 22 dicembre 1956, n. 1452, e' abrogato. Le disposizioni del citato testo unico, del R.D. 6 maggio 1940, n. 635, e quelle della presente legge non si applicano agli strumenti di cui al presente articolo. Gli strumenti riproducenti armi non possono essere fabbricati con l'impiego di tecniche e di materiali che ne consentano la trasformazione in armi da guerra o comuni da sparo o che consentano l'utilizzo del relativo munizionamento o il lancio di oggetti idonei all'offesa della persona. I predetti strumenti se realizzati in metallo devono avere la canna completamente ostruita, non in grado di camerare cartucce ed avere la canna occlusa da un tappo rosso inamovibile. Quelli da segnalazione acustica, destinati a produrre un rumore tramite l'accensione di una cartuccia a salve, devono avere la canna occlusa da un inserto di metallo ed un tappo rosso inamovibile all'estremita' della canna. Gli strumenti denominati «softair», vendibili solo ai maggiori di 16 anni, possono sparare pallini in plastica, di colore vivo, per mezzo di aria o gas compresso, purchel'energia del singolo pallino, misurata ad un metro dalla volata, non sia superiore ad 1 joule. La canna dell'arma deve essere colorata di rosso per almeno tre centimetri e qualora la canna non sia sporgente la verniciatura deve interessare la parte anteriore dello strumento per un pari tratto. Gli strumenti di cui al presente comma sono sottoposti, a spese dell'interessato, a verifica di conformita' accertata dal Banco nazionale di prova e riconosciuta con provvedimento del Ministero dell'interno. Con decreto del Ministro dell'interno sono definite le modalita' di attuazione del presente comma. Nessuna limitazione e' posta all'aspetto degli strumenti riproducenti armi destinati all'esportazione. Chiunque produce o pone in commercio gli strumenti di cui al presente articolo, senza l'osservanza delle disposizioni del quarto comma, e' punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 1500 a 15.000 euro. Quando l'uso o il porto d'armi e' previsto quale elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato, il reato stesso sussiste o e' aggravato anche qualora si tratti di arma per uso scenico o di strumenti riproducenti armi la cui canna non sia occlusa a norma del quarto comma.» «Art. 8 (Accertamento per il rilascio di autorizzazione di polizia in materia di armi). - La richiesta intesa ad ottenere il nulla osta per l'acquisto o la cessione di armi, ai sensi dell'art. 35, terzo comma, del testo unico 18 giugno 1931, n. 773, modificato con decreto-legge 22 novembre 1956, n. 1452, deve indicare i motivi dell'acquisto o della cessione. La licenza di cui all'art. 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e' richiesta anche per l'esercizio dell'industria di riparazione delle armi. Il rilascio delle autorizzazioni per la fabbricazione, la raccolta, il commercio, il deposito e la riparazione di armi, nonche' del permesso di porto d'armi, previsti dagli articoli 28, 31, 32, 35 e 42 del testo unico sopracitato e 37, R.D. 6 maggio 1940, n. 635, e dalla presente legge, e' subordinato all'accertamento della capacita' tecnica del richiedente. L'accertamento non occorre per l'autorizzazione alla collezione. Ai fini dell'accertamento della capacita' tecnica, l'interessato deve sostenere apposito esame presso la commissione di cui all'art. 49 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La commissione e' integrata da un esperto designato dal Ministero della difesa quando l'accertamento e' richiesto da persona che debba esercitare l'attivita' di fabbricazione, riparazione o commercio di armi. Le disposizioni di cui ai precedenti commi si applicano altresi' alle persone che rappresentano, a norma dell'art. 8 del citato testo unico, il titolare dell'autorizzazione di polizia. Coloro che nei dieci anni antecedenti alla presentazione della prima istanza hanno prestato servizio militare nelle Forze armate o in uno dei Corpi armati dello Stato ovvero abbiano appartenuto ai ruoli del personale civile della pubblica sicurezza in qualita' di funzionari o che esibiscano certificato d'idoneita' al maneggio delle armi rilasciato dalla competente sezione della Federazione del tiro a segno nazionale devono sottoporsi all'accertamento tecnico soltanto per l'esercizio delle attivita' di fabbricazione, riparazione o commercio di armi. L'accertamento della capacita' tecnica non e' richiesto per l'acquisto e il porto di armi da parte di coloro che siano autorizzati per legge. La capacita' tecnica e' presunta nei confronti di coloro che, all'atto dell'entrata in vigore della presente legge, abbiano gia' ottenuto le autorizzazioni ovvero abbiano adempiuto agli obblighi previsti in materia dalle disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e del R.D. 6 maggio 1940, n. 635 . Coloro che esercitano l'industria di riparazione delle armi devono richiedere alla competente autorita' di pubblica sicurezza la licenza di cui al secondo comma del presente articolo entro il termine di quarantacinque giorni dall'entrata in vigore della legge. L'art. 33 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, e' abrogato.» «Art. 10 (Divieto di detenzione e raccolta di armi da guerra. Collezione di armi comuni da sparo). - A decorrere dall'entrata in vigore della presente legge, non possono rilasciarsi licenze per la detenzione o la raccolta di armi da guerra, o tipo guerra, o di parti di esse, o di munizioni da guerra. Le armi di cui sia stata autorizzata la detenzione o la raccolta ai sensi dell'art. 28 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, anteriormente all'entrata in vigore della presente legge, possono essere trasferite soltanto per successione a causa di morte, per versamento ai competenti organi del Ministero della difesa, per cessione agli enti pubblici di cui al quinto comma ed ai soggetti muniti di autorizzazione per la fabbricazione di armi da guerra o tipo guerra o di munizioni da guerra ovvero per cessione, con l'osservanza delle norme vigenti per l'esportazione di tali armi, ad enti o persone residenti all'estero. L'erede, il privato o l'ente pubblico cui pervengono, in tutto o in parte, tali armi e' tenuto a darne immediato avviso al Ministero dell'interno ed a chiedere il rilascio di apposita autorizzazione a conservarle. In quanto applicabili si osservano le disposizioni dei precedenti articoli 8 e 9. Chiunque trasferisce le armi di cui all'art. 28 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza per cause diverse da quelle indicate nel precedente comma e' punito con la reclusione da due a sei anni e la multa da 2.000 a 20.000 euro. E' punito con l'ammenda fino a euro 1.000 euro chiunque, essendone obbligato, omette di dare l'avviso previsto nel secondo comma del presente articolo. Salva la normativa concernente la dotazione di armi alle Forze armate ed ai Corpi armati dello Stato, e' consentita la detenzione e la raccolta delle armi e dei materiali indicati nel primo comma allo Stato e, nell'ambito delle loro competenze, agli enti pubblici in relazione all'esercizio di attivita' di carattere storico o culturale nonche' ai soggetti muniti di autorizzazioni per la fabbricazione di armi da guerra o tipo guerra o di munizioni da guerra per esigenze di studio, di esperimento, di collaudo. La detenzione di armi comuni da sparo per fini diversi da quelli previsti dall'art. 31 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, e' consentita nel numero di tre per le armi comuni da sparo e di sei per le armi di uso sportivo. Per le armi da caccia resta valido il disposto dell'articolo 37, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157. La detenzione di armi comuni da sparo in misura superiore e' subordinata al rilascio di apposita licenza di collezione da parte del questore, nel limite di un esemplare per ogni modello del catalogo nazionale; il limite di un esemplare per ogni modello non si applica ai fucili da caccia ad anima liscia ed alle repliche di armi ad avancarica Restano ferme le disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, per le armi antiche. Sono armi antiche quelle ad avancarica e quelle fabbricate anteriormente al 1890. Per le armi antiche, artistiche o rare di importanza storica di modelli anteriori al 1890 sara' disposto un apposito regolamento da emanarsi di concerto tra il Ministro per l'interno e il Ministro per i beni culturali entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge. Dette armi non si computano ai fini di cui al sesto comma. La richiesta della licenza al questore deve essere effettuata da parte di coloro che gia' detengono armi comuni da sparo in quantita' superiori a quelle indicate nel sesto comma entro il termine di centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Per la raccolta e la collezione di armi di qualsiasi tipo e' esclusa la detenzione del relativo munizionamento. Il divieto non si applica alle raccolte per ragioni di commercio e di industria. Chiunque non osserva gli obblighi o i divieti di cui al sesto, ottavo e nono comma e' punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da 1.500 euro a 10.000 euro.» «Art. 11 (Immatricolazione delle armi comuni da sparo). - Sulle armi prodotte, assemblate o introdotte nello Stato, devono essere impressi, in modo indelebile, in un'area delimitata del fusto, carcassa o castello o di una parte essenziale dell'arma, di cui all'art. 1-bis, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 527, ed a cura del fabbricante o dell'assemblatore, il nome, la sigla od il marchio del fabbricante o assemblatore, l'anno e il Paese o il luogo di fabbricazione e, ove previsto, il numero di iscrizione del prototipo o dell'esemplare nel catalogo nazionale, nonche' il numero di matricola. Un numero progressivo deve, altresi', essere impresso sulle canne intercambiabili di armi. Il calibro deve essere riportato almeno sulla canna. Ogni marcatura deve essere apposta su una parte visibile dell'arma o facilmente ispezionabile senza attrezzi. Fermo restando quanto previsto dall'art. 32, nono e decimo comma, e' consentita la sostituzione della parte di arma su cui e' stata apposta la marcatura qualora divenga inservibile, per rottura o usura, previo versamento per la rottamazione della stessa, a cura dell'interessato, alla competente direzione di artiglieria. L'area dell'arma riservata alla marcatura non puo' recare ulteriori o diversi segni identificativi o distintivi dell'arma stessa. A cura del Banco nazionale di prova deve essere apposta la sigla della Repubblica Italiana e l'indicazione dell'anno in cui e' avvenuta l'introduzione dell'arma nel territorio nazionale, salvo che tali indicazioni siano gia' state apposte da altro Stato membro dell'Unione europea. L'area dell'arma riservata alla marcatura non puo' recare ulteriori o diversi segni identificativi o distintivi dell'arma stessa. Oltre ai compiti previsti dall'art. 1 della legge 23 febbraio 1960, n. 186, il Banco Nazionale di prova di Gardone Valtrompia, direttamente o a mezzo delle sue sezioni, accerta che le armi o le canne presentate rechino le indicazioni prescritte nel primo comma e imprime uno speciale contrassegno con l'emblema della Repubblica italiana e la sigla di identificazione del Banco o della sezione. I dati contenuti nel registro sono comunicati, anche in forma telematica, al Ministero dell'interno. L'operazione deve essere annotata con l'attribuzione di un numero progressivo in apposito registro da tenersi a cura del Banco o della sezione. Le armi comuni da sparo prodotte all'estero recanti i punzoni di prova di uno dei banchi riconosciuti per legge in Italia non sono assoggettate alla presentazione al Banco di prova di Gardone Valtrompia quando rechino i contrassegni di cui al primo comma. Qualora l'autorita' di pubblica sicurezza, nell'ambito delle attivita' di controllo, abbia motivo di ritenere che le armi di cui al presente comma, introdotte nel territorio dello Stato non siano corrispondenti al prototipo o all'esemplare iscritto al catalogo nazionale, dispone che il detentore inoltri l'arma stessa al Banco nazionale di prova, che provvede alle verifiche di conformita' secondo le modalita' di cui all'art. 14. Qualora manchino sulle armi prodotte all'estero i segni distintivi di cui al comma precedente, l'importatore deve curare i necessari adempimenti. In caso di mancanza anche di uno degli elementi indicati nel primo comma il Banco o la sezione provvede ad apporli, in base a motivata richiesta degli aventi diritto, vistata dall'ufficio locale di pubblica sicurezza o in mancanza dal comando dei carabinieri. A tal fine, in luogo del numero di matricola e' impresso il numero progressivo di iscrizione dell'operazione nel registro di cui al secondo comma. Le disposizioni di cui al quinto comma si applicano altresi' alle armi comuni da sparo ed alle canne intercambiabili importate dall'estero. Si osservano a tal fine le modalita' di cui al successivo art. 13. Le norme del presente articolo relative all'apposizione sulle armi del numero d'iscrizione nel catalogo nazionale, si applicano a decorrere dalla data indicata nel decreto ministeriale di cui al precedente art. 7, settimo comma n. 1). Entro il termine di un anno dalla data indicata nel decreto di cui al precedente comma debbono essere presentate al Banco nazionale di prova o alle sue sezioni, ove mancanti del numero di matricola, per l'apposizione di questo ultimo a norma del quinto comma: le armi comuni da sparo prodotte nello Stato o importate prima dell'entrata in vigore della presente legge, con esclusione di quelle prodotte o importate anteriormente al 1920; le armi portatili da fuoco di cui al precedente art. 1 appartenenti a privati di cui e' consentita la detenzione. Per il compimento delle operazioni previste dal presente articolo, al Banco nazionale di prova, oltre al diritto fisso, da determinarsi secondo le modalita' previste dall'articolo 3 della citata legge 23 febbraio 1960, n. 186, e' concesso una tantum un contributo straordinario di 270 milioni di lire a carico dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato. All'onere di 270 milioni si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1980, all'uopo utilizzando parte dell'accantonamento predisposto per il rinnovo della convenzione di Lome' . Il Ministro del tesoro e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.» «Art. 15 (Importazione temporanea di armi comuni da sparo). - I cittadini italiani residenti all'estero, o dimoranti all'estero per ragioni di lavoro, ovvero gli stranieri non residenti in Italia, sono ammessi all'importazione temporanea, senza la licenza di cui all'art. 31, testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, di armi comuni da sparo, ad uso sportivo o di caccia, a condizione che tali armi siano provviste del numero di matricola, ovvero per finalita' commerciali ai soli fini espositivi durante fiere, esposizioni e mostre. Con decreto del Ministro per l'interno, di concerto con i Ministri per gli affari esteri, per le finanze, per l'agricoltura e le foreste, per il commercio con l'estero e per il turismo e lo spettacolo, da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale, sono determinate le modalita' per l'introduzione, la detenzione, il porto e il trasporto all'interno dello Stato delle armi temporaneamente importate nonche' il numero delle stesse. Ai fini della presente legge si considera temporanea l'importazione per un periodo non eccedente i novanta giorni. Trascorso tale termine l'interessato e' soggetto agli obblighi di cui al precedente art. 12. Chiunque non osserva le disposizioni del decreto ministeriale di cui al secondo comma e' punito con la reclusione da sei mesi a un anno e con la multa da 4.000 euro a 30.000 euro.» «Art. 19 (Trasporto di parti di armi). - L'obbligo dell'avviso previsto rispettivamente dagli articoli 28 e 34 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, deve essere osservato anche per il trasporto di singole parti di armi da guerra e tipo guerra nonche' di canne, carcasse, carrelli, fusti, tamburi, e bascule di armi comuni. Qualora il fatto non costituisca un piu' grave reato, il contravventore e' punito con l'arresto non inferiore ad un mese e con l'ammenda da 250 euro a 1.000 euro se trattasi di parti di armi da guerra o tipo guerra; con l'arresto sino a tre mesi e con l'ammenda fino a 500 euro se trattasi di parti di armi comuni. Ai fini del presente articolo non sono da considerare parti di arma quelle ancora in uno stato di semilavorato. Per semilavorato deve intendersi quella parte di arma che, per poter essere assemblata sull'arma e garantirne il funzionamento, necessita di ulteriori lavorazioni meccaniche. Non sono da considerare lavorazioni meccaniche i trattamenti superficiali dei metalli.» «Art. 20 (Custodia delle armi e degli esplosivi. Denunzia di furto, smarrimento o rinvenimento). - La custodia delle armi di cui ai precedenti articoli 1 e 2 e degli esplosivi deve essere assicurata con ogni diligenza nell'interesse della sicurezza pubblica. Chi esercita professionalmente attivita' in materia di armi o di esplosivi o e' autorizzato alla raccolta o alla collezione di armi deve adottare e mantenere efficienti difese antifurto secondo le modalita' prescritte dall'autorita' di pubblica sicurezza. Chiunque non osserva le prescrizioni di cui al precedente comma e' punito, se il fatto non costituisce piu' grave reato, con l'arresto da uno a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 516 . Dello smarrimento o del furto di armi o di parti di esse o di esplosivi di qualunque natura deve essere fatta immediata denunzia all'ufficio locale di pubblica sicurezza o, se questo manchi, al piu' vicino comando dei carabinieri. Il contravventore e' punito con l'ammenda fino a euro 516. Chiunque rinvenga un'arma o parti di essa e' tenuto ad effettuarne immediatamente il deposito presso l'ufficio locale di pubblica sicurezza o, in mancanza, presso il piu' vicino comando dei carabinieri che ne rilasciano apposita ricevuta. Chiunque rinvenga esplosivi di qualunque natura o venga a conoscenza di depositi o di rinvenimenti di esplosivi e' tenuto a darne immediata notizia all'ufficio locale di pubblica sicurezza o, in mancanza, al piu' vicino comando dei carabinieri. Salva l'applicazione delle sanzioni previste dalle vigenti disposizioni in materia di detenzione e porto illegale di armi o di esplosivi di qualunque natura, il contravventore e' punito con l'arresto fino a sei mesi e con l'ammenda fino a euro 206 Con uno o piu' decreti del Ministro dell'interno, da adottarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione sono determinate le modalita' ed i termini di custodia delle armi e delle parti di cui al primo comma in relazione al numero di armi o parti di armi detenute, prevedendo anche sistemi di sicurezza elettronici o di difesa passiva, nonche' le modalita' ed i termini per assicurare, anche con modalita' telematiche, la tracciabilita' di tutte le armi, delle loro parti e delle munizioni, attraverso l'introduzione di meccanismi di semplificazione e snellimento degli adempimenti previsti.» «Art. 22 (Locazione e comodato di armi). - Non e' consentita la locazione o il comodato delle armi di cui agli articoli 1 e 2, salvo che si tratti di armi per uso scenico, ovvero di armi destinate ad uso sportivo o di caccia, ovvero che il conduttore o accomodatario sia munito di autorizzazione per la fabbricazione di armi o munizioni ed il contratto avvenga per esigenze di studio, di esperimento, di collaudo. Per armi da fuoco per uso scenico si intendono le armi alle quali, con semplici accorgimenti tecnici, venga occlusa parzialmente la canna al solo scopo di impedire che possa espellere un proiettile ed il cui impiego avvenga costantemente sotto il controllo dell'armaiolo che le ha in carico. E' punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 2.000 euro a 20.000 euro chiunque da' o riceve in locazione o comodato armi in violazione del divieto di cui al precedente comma. La pena e' raddoppiata se l'attivita' di locazione o comodato delle armi risulta abituale.» «Art. 23 (Armi clandestine). - Sono considerate clandestine: 1) le armi comuni da sparo non catalogate ai sensi del precedente art. 7; 2) le armi comuni e le canne sprovviste dei numeri, dei contrassegni e delle sigle di cui al precedente art. 11. E' punito con la reclusione da tre a dieci anni e con la multa da 2.000 euro a 20.000 euro chiunque fabbrica, introduce nello Stato, esporta, commercia, pone in vendita o altrimenti cede armi o canne clandestine. Chiunque detiene armi o canne clandestine e' punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 1.000 euro a 15.000 euro. Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e con la multa da 2.000 euro a 20.000 euro a chiunque porta in luogo pubblico o aperto al pubblico armi o canne clandestine. La stessa pena si applica altresi' a chiunque cancella, contraffa' o altera i numeri di catalogo o di matricola e gli altri segni distintivi di cui all'art. 11. Con la sentenza di condanna e' ordinata la revoca delle autorizzazioni di polizia in materia di armi e la confisca delle stesse armi. Non e' punibile ai sensi del presente articolo, per la mancanza dei segni d'identita' prescritti per le armi comuni da sparo chiunque ne effettua il trasporto per la presentazione del prototipo al Ministero dell'interno ai fini dell'iscrizione nel catalogo nazionale o al Banco nazionale di prova ai sensi del precedente art. 11.» Note all'art. 6: - Il testo del comma 1, dell'art. 17, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 1988, n. 214, S.O., cosi' recita: «Art. 17 (Regolamenti). - 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta, possono essere emanati regolamenti per disciplinare: a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi, nonche' dei regolamenti comunitari; b) l'attuazione e l'integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi quelli relativi a materie riservate alla competenza regionale; c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge; d) l'organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge; e)». - Il regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 (Approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza), e' pubblicato nel Supplemento alla Gazzetta Ufficiale 26 giugno 1940, n. 149. - Si riporta il testo degli articoli 34 e 35 del citato regio decreto 18 giugno 1931, n. 773: «Art. 34 (art. 33 testo unico 1926). - Il commerciante, il fabbricante di armi e chi esercita l'industria della riparazione delle armi non puo' trasportarle fuori del proprio negozio od opificio, senza preventivo avviso all'autorita' di pubblica sicurezza. L'obbligo dell'avviso spetta anche al privato che, per qualunque motivo, deve trasportare armi nell'interno dello Stato.» «Art. 35 (art. 34 testo unico 1926). - Il fabbricante, il commerciante di armi e chi esercita l'industria della riparazione delle armi e' obbligato a tenere un registro delle operazioni giornaliere, nel quale devono essere indicate le generalita' delle persone con cui le operazioni stesse sono compiute. Tale registro deve essere esibito a richiesta degli ufficiali od agenti di pubblica sicurezza e deve essere conservato per un periodo di dieci anni anche dopo la cessazione dell'attivita'. I commercianti di armi devono altresi' comunicare mensilmente all'ufficio di polizia competente per territorio le generalita' delle persone e delle ditte che hanno acquistato o venduto loro le armi, la specie e la quantita' delle armi vendute o acquistate e gli estremi dei titoli abilitativi all'acquisto esibiti dagli interessati. E' vietato vendere o in qualsiasi altro modo cedere armi a privati che non siano muniti di permesso di porto d'armi ovvero di nulla osta all'acquisto rilasciato dal Questore. Il nulla osta non puo' essere rilasciato a minori; ha la validita' di un mese ed e' esente da ogni tributo. La domanda e' redatta in carta libera. Il Questore puo' subordinare il rilascio del nulla osta, di cui al comma precedente, alla presentazione di certificato del medico provinciale, o dell'ufficiale sanitario, o di un medico militare dal quale risulti che il richiedente non e' affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacita' di intendere e di volere. Il contravventore e' punito con l'arresto da tre mesi ad un anno e con l'ammenda non inferiore a euro 129. L'acquirente o cessionario di armi in violazione delle norme del presente articolo e' punito con l'arresto sino a sei mesi e con l'ammenda sino a euro 129.» - Per il testo degli articoli 31-bis e 35 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, si veda l'art. 3 del presente decreto. - Per il testo degli articoli 38, 42, 55 e 57 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, si vedano nelle note all'art. 3. - Per il testo dell'art. 5 della legge 18 aprile 1975, n. 110, si veda nelle note all'art. 5. - Per il testo dell'art 11-bis della legge 18 aprile 1975, n. 110, si veda nell'art. 5 del presente decreto.. La direttiva 91/477/CEE «Direttiva del Consiglio relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi.» e' pubblicata nella G.U.C.E. 13 settembre 1991, n. L 256. L'art. 13 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 25 febbraio 1992, n. 46, S.O., cosi' recita: «Art. 13 (Mezzi per l'esercizio dell'attivita' venatoria). - 1. L'attivita' venatoria e' consentita con l'uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non piu' di due cartucce, di calibro non superiore al 12, nonche' con fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40. 2. E' consentito, altresi', l'uso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6, nonche' l'uso dell'arco e del falco. 3. I bossoli delle cartucce devono essere recuperati dal cacciatore e non lasciati sul luogo di caccia. 4. Nella zona faunistica delle Alpi e' vietato l'uso del fucile con canna ad anima liscia a ripetizione semiautomatica salvo che il relativo caricatore sia adattato in modo da non contenere piu' di un colpo. 5. Sono vietati tutte le armi e tutti i mezzi per l'esercizio venatorio non esplicitamente ammessi dal presente articolo. 6. Il titolare della licenza di porto di fucile anche per uso di caccia e' autorizzato, per l'esercizio venatorio, a portare, oltre alle armi consentite, gli utensili da punta e da taglio atti alle esigenze venatorie.» L'art. 97 del citato regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, cosi' recita: «Art. 97. Possono tenersi in deposito o trasportarsi nel Regno senza licenza, esplosivi della prima categoria in quantita' non superiore a cinque chilogrammi di peso netto, od artifici in quantita' non superiore a chilogrammi venticinque di peso lordo, escluso l'imballaggio, ovvero un numero di millecinquecento cartucce da fucile da caccia caricate a polvere, nonche' duecento cartucce cariche per pistola o rivoltella, ed un numero illimitato di bossoli innescati e di micce di sicurezza. Possono essere acquistati, trasportati ed impiegati senza licenza, nonche' detenuti senza obbligo della denuncia di cui all'art. 38 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, i prodotti esplodenti della categoria 5), gruppo D), fino a 5 kg netti e della categoria 5), gruppo E, in quantita' illimitata. Gli esplosivi di cui al comma precedente devono essere condizionati in scatole metalliche regolamentari, oppure in pacchi di carta, secondo le norme stabilite nell'allegato B al presente regolamento. Per tenere in deposito o per trasportare esplosivi della prima categoria o cartucce cariche in quantita' superiore a quella indicata, occorre la licenza del Prefetto ai termini degli articoli 50 e 51 della legge. Agli effetti dell'art. 50 della legge, il Prefetto e' autorizzato a rilasciare licenza per il deposito e il trasporto degli esplosivi di seconda e terza categoria in quantita' non superiore a cinque chilogrammi per gli esplosivi della seconda categoria e a numero cinquanta detonanti.»
Iscriviti a:
Post (Atom)