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martedì 12 luglio 2011
Ministero dell'interno Circ. 20-6-2011 n. 14522/114/113/Gab/Uff.III Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011. Emanata dal Ministero dell'interno. Circ. 20 giugno 2011, n. 14522/114/113/Gab/Uff.III (1). Indirizzi operativi per la campagna antincendi boschivi estate 2011.
(1) Emanata dal Ministero dell'interno.
Al
Sig. Capo della Polizia
Direttore generale della pubblica sicurezza
Al
Sig. Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile
Sede
Ai
Sigg. Prefetti della Repubblica
Loro sedi
Ai
Sigg. Commissari del Governo per le Province di Trento e Bolzano
Ai
Sigg. Direttori regionali dei Vigili del fuoco
Loro sedi
e, p.c.:
Al
Sig. Presidente della Giunta regionale della Valle d'Aosta
Aosta
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato, in data 13 maggio 2011, la direttiva recante gli indirizzi operativi per fronteggiare gli incendi boschivi ed i rischi conseguenti per la corrente stagione estiva, Atto 13 maggio 2011.
Nel trasmettere copia del predetto provvedimento, per i conseguenti adempimenti delle SS.LL., si forniscono alcune indicazioni in merito alle atività di precipuo interesse, anche alla luce delle linee di indirizzo formulate in occasione della passata stagione 2010.
I positivi risultati fatti registrare nel corso degli ultimi anni, grazie anche alla sinergica azione posta in essere da tutti i livelli di responsabilità coinvolti nella prevenzione e nel contrasto agli incendi boschivi, suggerisce di proseguire nella strategia intrapresa, facendo leva, in particolare, sull'attivazione di strumenti di collaborazione e cooperazione in grado di coinvolgere, in un percorso unitario e condiviso, le componenti istituzionali e quelle altrettanto fondamentali del volontariato.
In questa prospettiva, la scelta dello strumento pattizio ha svolto, e deve continuare a svolgere, un ruolo fondamentale, avuto riguardo alla complessità e pluralità di competenze che concorrono a governare la materia rendendo indispensabile far ricorso a moduli di cooperazione convenzionale nell'ambito dei quali trova piena e concreta realizzazione il principio di leale collaborazione.
La materia degli incendi boschivi, infatti, inquadrata nel più ampio contesto ordinamentale della protezione civile e del soccorso pubblico, se da un lato chiama in causa le dirette competenze e responsabilità degli Enti territoriali, dall'altro vede riconosciuta agli apparati dello Stato un'altrettanto chiara responsabilità, con specifiche competenze nel settore.
Da questo punto di vista, la legge n. 353/2000, cosidddetta legge quadro in materia di incendi boschivi, ben riflette la complessità del fenomeno in cui convergono molteplici fattori di criticità dovuti sia alla variabilità del contesto territoriale sia alla molteplicità delle matrici, illegali o criminali, che impongono l'attivazione correlata, sinergica e simultanea delle funzioni di soccorso pubblico, protezione civile, ordine pubblico e sicurezza per il raggiungimento degli obiettivi di tutela del patrimonio boschivo e della pubblica incolumità.
In questo articolato sistema di competenze e di funzioni la cennata legge quadro si muove lungo due direttrici fondamentali, affiancando a penetranti strumenti di contrasto e sanzionatori, altrettanto importanti misure di previsione e prevenzione.
In particolare la nuova definizione di incendio boschivo e l'introduzione di una specifica fattispecie di reato prevista dalla predetta legge, hanno permesso, nel corso di questi anni, di potenziare gli strumenti investigativi, ulteriormente rafforzati con il D.L. n. 92/2008, consentendo di acquisire un importante patrimonio informativo sulle caratteristiche del fenomeno in grado di orientare l'attività delle Forze di Polizia e degli Organi istituzionali chiamati a governare le politiche di prevenzione e di contrasto nel settore.
Dall'esame delle risultanze delle attività investigative emerge, infatti, come tra i fattori all'origine degli episodi incendiari, oltre a situazioni individuali di disagio psico-sociale (cosiddetta piromania), una notevolissima parte appare riconducibile a fenomeni di illegalità diffusa, di negligenza ed incuria ma anche a forme di criminalità organizzata tipiche del contesto rurale, finalizzate allo sfruttamento dei terreni a scopo pastorale o di speculazione edilizia.
A fronte di tale quadro appare di fondamentale significato il ruolo che le Prefetture sono chiamate a svolgere, come risulta nelle linee di indirizzo emanate dal Presidente del Consiglio, al fine di promuovere - anche attraverso apposite riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica allargate alla componente dei Vigili del fuoco ed eventualmente ai responsabili dell'ordine giudiziario e delle altre amministrazioni interessate - l'intensificazione, in base a mirate pianificazioni, delle attività di controllo del territorio da parte delle forze di Polizia e delle Polizie locali, avvalendosi delle professionalità e competenze dei Corpi precipuamente deputati a svolgere attività investigativa e di prevenzione nel settore ed anche valutando l'attivazione di presidi temporanei.
In tal senso particolare valenza potrà avere il coinvolgimento delle componenti del volontariato e delle associazioni di cittadini che operano nel campo della tutela del patrimonio ambientale.
Medesimo impegno dovrà essere rinnovato nell’assumere tutte le opportune iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti pubblici e privati, competenti alla manutenzione delle aree di pertinenza, al fine di rimuovere situazioni di pericolo per la propagazione di incendi boschivi e di interfaccia, nonché delle sedi autostradali, stradali e ferroviarie che insistono sul territorio delle rispettive province.
In particolare, una efficace azione di stimolo dovrà essere svolta nei confronti degli enti locali, per la predisposizione e l'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, per l'elaborazione delle procedure di allertamento, nonché per l'informazione alla popolazione. Analoga azione di impulso andrà riservata al completamento e all'aggiornamento, da parte dei Comuni, del catasto delle aree percorse dal fuoco con la conseguente applicazione dei vincoli previsti dalla legge.
In tale contesto particolarmente utile potrà essere il ricorso da parte dei Sindaci, nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 54 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, ad apposite ordinanze a tutela dell'incolumità pubblica e della sicurezza urbana, al fine di prevenire fenomeni di illegalità diffusa ovvero comportamenti di inerzia dei proprietari dei terreni e dei conduttori dei fondi che possano danneggiare il patrimonio pubblico e privato o che ne impediscano la fruibilità, così come espressamente previsto nel Decr. 8 agosto 2008.
Nella medesima prospettiva volta a favorire il massimo coordinamento delle componenti statali con le componenti regionali e locali interessate, le SS.LL. vorranno supportare, anche attraverso il determinante ruolo dei Direttori regionali dei Vigili del Fuoco, il sistema regionale e provinciale nell'assolvimento dei compiti di specifica competenza, onde garantire una risposta tempestiva ed efficace nel contrasto agli incendi boschivi, con particolare riguardo alle pianificazioni di protezione civile di rispettiva pertinenza.
Tale pianificazione appare tanto più significativa ove si consideri che, sulla base dell'esperienza emersa negli ultimi anni, appare sempre più crescente il numero e la tipologia degli incendi che interessano, oltre gli ambienti prettamente rurali e boschivi, anche zone fortemente urbanizzate, specie nel periodo estivo, comportando così l'esposizione a rischio non solo del patrimonio ambientale ma anche della incolumità dei cittadini.
Particolare attenzione, in tale contesto, dovrà essere assicurata all'individuazione di procedure volte a favorire lo scambio reciproco di dati tra Sale operative, anche attraverso la definizione, in esito ad appositi Tavoli di lavoro o anche avvalendosi dello strumento delle conferenze permanenti, di moduli operativi di intervento congiunto, calibrati sulle specificità del contesto territoriale, volti alla definizione del corretto flusso delle informazioni, all'immediata attivazione dei soccorsi nonché alla individuazione di un responsabile del coordinamento delle attività, avuto riguardo alle caratteristiche dell'emergenza.
Tutto ciò premesso, si rinnova l’invito a mantenere un costante raccordo, nell'ambito delle iniziative intraprese, con il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, al fine di poter disporre di un quadro unitario e complessivo che consenta, anche a livello dell'organo di vertice politico, una valutazione sull'eventuale necessità di interventi di carattere organizzativo e/o regolamentare.
Il Sig. Capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile assicurerà il coordinamento delle azioni al fine di garantire ogni assistenza e collaborazione per il miglior successo della campagna antincendi boschivi 2011, concordemente con le altre articolazioni dipartimentali di volta in volta interessate ed in raccordo, per i più ampi profili di protezione civile, con le competenti strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Sig. Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza e lo stesso Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, per gli aspetti di specifica competenza, vorranno altresì impartire le indicazioni operative necessarie per l'attività delle strutture rispettivamente dipendenti.
Il Ministro
Roberto Marroni
Atto 13 maggio 2011
D.L. 23 maggio 2008, n. 92
D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 54
L. 21 novembre 2000, n. 353
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