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martedì 10 luglio 2012

G8: DIAZ; PM ZUCCA, LE SCUSE? TROPPO POCO E TROPPO TARDI INCHIESTA BOICOTTATA, SONO STATI 10 ANNI DI OMERTA' E DEPISTAGGI


G8: DIAZ; PM ZUCCA, LE SCUSE? TROPPO POCO E TROPPO TARDI
INCHIESTA BOICOTTATA, SONO STATI 10 ANNI DI OMERTA' E DEPISTAGGI
(ANSA) - ROMA, 10 LUG - ''Troppo poco e troppo tardi'', ''si
perde l'occasione per capire il vero lato oscuro del G8, la
tendenza nelle forze dell'ordine ad aggiustare le prove per
arrivare allo scopo''. Cosi' Enrico Zucca, magistrato che ha
rappresentato l'accusa nelle indagini sull'irruzione alla scuola
Diaz nei giorni del G8 di Genova, commenta in un'intervista
all'Unita' la sentenza della Cassazione che ha condannato i
funzionari di polizia. E, al Secolo XIX, parla di ''10 anni di
omert… e depistaggi. Dai capi di quella Polizia - dice - non
bastano le scuse''.
''La prevedibilita' di quella sentenza era incerta non per
ragioni processuali - afferma Zucca all'Unit… - ma per le
pressioni cui sono stati sottoposti i giudici in questi mesi.
Importanti organi di stampa hanno ricordato, alla vigilia del
verdetto, la necessita' di valutare la ragion di stato. Questo
e' grave''.
''Non c'era bisogno della sentenza definitiva per chiedere
scusa'', dice a proposito delle parole di Antonio Manganelli e
Gianni De Gennaro. ''Quello che e' successo quella sera era
un'evidenza ieri e lo e' oggi. Basta guardare i filmati come ha
fatto il ministro Cancellieri. La presunzione d'innocenza e' un
principio sacrosanto. Ma la Corte Europea dei diritti dell'uomo
impone la sospensione dei funzionari ogni volta che sono
rinviati a giudizio e la rimozione se sono condannati''. Ma
anche la sentenza per Zucca e' tardiva: ''Cosa dicono quelle
istituzioni che hanno considerato l'indagine stessa un abuso? La
polizia ha iniziato da subito una sotterranea battaglia di
boicottaggio''.
''Giudiziariamente abbiamo chiamato a rispondere i capi di
un'operazione militare - prosegue - la catena di comando che era
li' sul posto e non una immaginaria o ipotetica. Le
responsabilit… e le scelte politiche non sono nella nostra
competenza. De Gennaro aveva fissato un obiettivo politico e
tecnico: riscattare l'immagine della Polizia di Stato dopo
giorni di guerriglia. Per quel fine e' stato giustificato ogni
mezzo. Questo non e' consentito nelle democrazie occidentali''.
Giudizi duri anche nell'intervista al Secolo XIX.
''Lascereste alla guida della polizia dirigenti alle cui spalle
possono compiersi atrocita' come quelle della Diaz? - si chiede
il magistrato - E che quando si voltano non si accorgono di cosa
e' accaduto, e non si pongono alcuna domanda persino di fronte
al corpo esanime a terra di una persona, il giornalista inglese
Mark Cowell, quasi ucciso a manganellate? E lascereste che
vostro figlio fosse arrestato sulla base di un verbale firmato
'per prassi'?''.
Sulle responsabilit… di De Gennaro, allora capo della
Polizia, Zucca afferma: ''La sua responsabilita' nella
fissazione dell'obiettivo (il riscatto dopo la disastrosa
gestione della piazza, ndr) e' un pilastro del processo, ma non
sul piano penale. Perche' i generali presenti sul campo erano
altri''.
''La Diaz - continua il pm - fu un'azione militare eseguita
sulla base di poteri eccezionali, attribuiti alle forze
dell'ordine quando vanno in cerca di armi ed esplosivi. E chi e'
responsabile di come un'operazione del genere viene condotta? I
militari e i loro comandanti. E allora come e' possibile pensare
che ne rispondano solo i 'soldati semplici', se agiscono sotto
la direzione effettiva di un comandante presente sul posto? Noi
non abbiamo processato il quartier generale in questura o a
Roma, ma chi era sulla scena, chi c'e' andato con casco e
manganello. I giudici hanno evidentemente tratto le conseguenze
dalle dichiarazioni rese da quei comandanti, non ripetute al
processo, secondo le quali loro non si erano accorti di nulla,
erano stati ingannati''.
(ANSA).

Y14-CLE
10-LUG-12 10:16 NNNN

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