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lunedì 7 gennaio 2013

MEDICINA: PIU' VICINO TEST PER DIAGNOSTICARE PUNTURA DA ZECCA, STUDIO MILANO =


MEDICINA: PIU' VICINO TEST PER DIAGNOSTICARE PUNTURA DA ZECCA, STUDIO MILANO =
SCIENZIATI STATALE AL LAVORO SU MARCATORE, POSSIBILE SVOLTA

Milano, 7 gen. (Adnkronos Salute) - Un test per stanare la
puntura della zecca. Su questo obiettivo si sta concentrando il lavoro
di un gruppo di scienziati dell'universita' Statale di Milano. La
svolta potrebbe essere vicina. Gli esperti annunciano infatti di aver
individuato un possibile marcatore che permettera' di individuare le
persone punte dal parassita. "I pazienti che presentano forme
clinicamente manifeste di malattie trasmesse da zecche - spiegano i
ricercatori in una nota - sono infatti solo la punta dell'iceberg dei
soggetti che ogni anno contraggono queste infezioni".

Uno studio coordinato da Claudio Bandi dell'universita' degli
Studi di Milano (in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico
della Lombardia e dell'Emilia Romagna, l'ospedale Sant'Orsola di
Bologna, l'universita' di Brescia, il Policlinico San Matteo di Pavia
e l'Inail), potrebbe portare allo sviluppo di un marcatore per la
puntura da zecca. Strategico il Midichloria mitochondrii, un batterio
simbionte associato alla zecca dei boschi, Ixodes ricinus, specie
molto diffusa in Italia e recentemente segnalata in zone boschive
della Pianura Padana anche in aree periferiche di citta' come Vigevano
e Pavia. I ricercatori hanno rilevato che i soggetti parassitati da
questa zecca sviluppano anticorpi nei confronti del batterio
Midichloria.

Proprio questa scoperta, spiegano gli autori, "permettera' di
sviluppare un test per determinare se un soggetto sia stato
parassitato dalla zecca dei boschi. Bastera' una semplice analisi del
sangue basata sul dosaggio degli anticorpi anti-Midichloria. Questo
approccio permettera' di esaminare i soggetti affetti da patologie che
si sospetta possano essere associate alla puntura da zecca, conducendo
analisi epidemiologiche su larga scala e chiarendo in modo definitivo
se le zecche siano coinvolte nello sviluppo di malattie degenerative".
(segue)

(Red-Lus/Col/Adnkronos)
07-GEN-13 17:10

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MEDICINA: PIU' VICINO TEST PER DIAGNOSTICARE PUNTURA DA ZECCA, STUDIO MILANO (2) =
SOTTO LA LENTE POSSIBILI COLLEGAMENTI CON MALATTIE CHE
COLPISCONO MITOCONDRI

(Adnkronos Salute) - Si stima che centinaia di migliaia di
persone contraggano ogni anno nel mondo infezioni trasmesse da zecche
senza che vi sia una sintomatologia evidente. Ed "e' verosimile che un
numero ancora maggiore di persone venga 'parassitato' senza averne
percezione, o comunque senza rivolgersi a un medico", osservano i
ricercatori. Un problema non da poco visto che "il parassitismo da
zecche rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie
gravi, molto spesso trascurate".

"Vari studi indicano che malattie trasmesse da zecche non
sottoposte ad adeguato trattamento farmacologico possono portare allo
sviluppo di patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, del
sistema nervoso e delle articolazioni". Ma, precisano gli scienziati,
"in assenza di metodi diagnostici che permettano di determinare con
adeguata sicurezza se un paziente sia stato precedentemente
parassitato da una zecca, e' al momento impossibile condurre studi
epidemiologici che provino l'esistenza di un'associazione statistica
fra parassitismo da zecche e malattie cronico-degenerative". Un vuoto
che gli autori dello studio puntano a colmare.

Ma non solo: "Il fatto che i soggetti parassitati dalla zecca
sviluppino anticorpi anti-Midichloria - spiegano ancora gli esperti -
indica come molto concreta la possibilita' che la stessa Midichloria
possa infettare l'uomo. A supporto di questa possibilita' lo studio ha
dimostrato la presenza di Midichloria nelle ghiandole salivari della
zecca e nel dotto che trasferisce la saliva della zecca all'ospite
durante il pasto di sangue. Anche se i dati attualmente disponibili
non permettono ancora di concludere che Midichloria sia associato a
una specifica patologia nell'uomo o negli animali, le peculiarita'
biologiche di questo batterio, in particolare il fatto che sia in
grado di invadere i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule,
lo rendono un promettente oggetto di indagine per lo studio di diverse
patologie che si caratterizzano proprio per una disfunzione
mitocondriale".

(Red-Lus/Col/Adnkronos)
07-GEN-13 17:12

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