Scontri Roma/ Blindato carabinieri bruciato, 6 condanne a 6 anni
Sentenza in abbreviato. Pm aveva chiesto 8 anni di pena
Roma, 7 gen. (TMNews) - Condanne dure per gli scontri avvenuti
nel corso della manifestazione del 15 ottobre 2011 a Roma. Il gup
del tribunale della Capitale, Massimo Battistini, ha stabilito 6
anni di reclusione a sei giovani accusati di aver preso parte
all'assalto del furgone dei carabinieri che venne dato alle
fiamme a piazza San Giovanni. La decisione del giudice è arrivata
al termine del rito abbreviato. Il pm Simona Marazza aveva
chiesto 8 anni di pena per tutti.
Responsabili sono stati riconosciuti: Davide Rosci, di 30 anni,
ritenuto dagli inquirenti militante di Azione Antifascista
Teramo; Marco Moscardelli, 33 anni di Giulianova; Mauro Gentile,
37 anni di Teramo; Mirko Tomasetti, 30 anni; Massimiliano
Zossolo, 28 anni; Cristian Quatraccioni 33 anni. Per tutti, già
agli arresti domiciliari, è stato contestato il reato di
devastazione e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
pluriaggravata.
Segue)
Nav
071340 gen 13
Scontri Roma/ Blindato carabinieri bruciato, sei condanne... -2-
Difensori: "Giustizia non è stata fatta. Faremo appello"
Roma, 7 gen. (TMNews) - Nei confronti di quasi tutti gli imputati
condannati oggi dal gup Battistini per gli scontri del 15 ottobre
2011, nell'aprile scorso era scattato un blitz da parte degli
investigatori della Digos di Roma e dai carabinieri del Ros. Il
furgone blindato dei carabinieri venne bloccato e poi dato alle
fiamme. L'autista dell'Arma che riuscì a fuggire si è costituito
parte civile nel processo. Per lui il giudice ha concesso una
provvisionale di 30mila euro. Stessa cifra è stata stabilita, a
titolo di risarcimento danni, anche per il ministero della
difesa.
Dovrà invece essere valutato in sede civile il danno subito
dall'Atac, l'azienda di trasporto pubblico della Capitale, che è
stata rappresentata dall'avvocato Giuseppe Di Noto. I difensori
degli imputati si sono detti sorpresi della decisione del
giudice. "L'attribuzione agli imputati del delitto di
devastazione e saccheggio - ha spiegato l'avvocato Maria Cristina
Gariup - non è condivisibile. Si tratta di una responsabilità
oggettiva della quale manca la prova materiale. Non c'è la prova
di quanto contestato agli atti". L'avvocato Filippo Torretta ha
aggiunto: "Le sentenze vanno rispettate, ma attendiamo le
motivazioni per fare ricorso. Al momento comunque riteniamo che
giustizia non è stata fatta".
Nav
071348 gen 13
Nessun commento:
Posta un commento