Manconi, agenti violenti? Troppe pulsioni corporative
Presidente commissione diritti umani, si' a numero identificativo
(ANSA) - ROMA, 3 MAG - "Mentre la quota dei disponibili alla
violenze potrebbe essere circoscritta, controllata e resa
inoffensiva, cio' e' ostacolato dalla rete di protezione tessuta
intorno a loro". Cosi' il senatore del Pd Luigi Manconi,
presidente della commissione parlamentare per la tutela dei
diritti umani, intervistato dalla Stampa, torna sugli episodi di
violenza che hanno avuto per protagonisti degli agenti delle
forze dell'ordine.
"E' provato che esiste un numero ridotto di operatori che
ricorre a metodo violenti", "ma non sarebbe un problema
irreparabile se, intorno ai violenti, non si mobilitasse un
numero assai piu' ampio di persone pronte a offrire loro
giustificazione e tutela psicologica e culturale. Questo e' il
punto: la pulsione corporativa determina una sorta di logica
ferina e settaria, che a sua volta ispira una solidarieta' da
spogliatoio".
"Considero un grande risultato che almeno quattro sigle
sindacali" "abbiano condannato con nettezza gli applausi di
Rimini. La possibilita' di emancipazione da quel blocco
monolitico che e' il corporativismo delle forze di polizia puo'
emergere solo quando finalmente si realizza una spaccatura tra
posizioni diverse intorno a questioni essenziali come i diritti
del cittadino".
Manconi invita anche a considerare un "fattore materiale che
non va ignorato"; "fino a che le paghe rimarranno come sono,
ovvero salari da fame, questo fornira' giustificazioni e
attenuanti". Ribadisce il suo si' al numero identificativo per
gli agenti: "e' risibile", dice, "che possa risultare
pericoloso". E al giornalista che gli chiede cosa provi davanti
alla foto dell'agente ferito a Torino risponde: "Un grande
dolore".
(ANSA).
Y80-PNZ
03-MAG-14 10:20 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento