Tatuaggi, dermatologi: con rimozione rischio "marcatura a fuoco"
"Laser non sempre efficaci se sono troppo colorati"
Roma, 3 mag. (TMNews) - In Italia un milione e mezzo di persone
hanno almeno un tattoo e, di questi, il 7,5% sono ragazzi
giovanissimi, di età compresa tra i 12 e 18 anni (fonte: Centro
nazionale Ondico - Organismo notificato dispositivi e cosmetici -
dell`Istituto superiore di sanità). E il trend, con l`arrivo
della bella stagione, è in ulteriore ascesa. Ma attenzione a
ponderare con la dovuta cautela scelte del genere. Di pari passo
con l`esercito dei tatuati, infatti, cresce anche quello dei
pentiti. Rimuovere i tatuaggi non è una passeggiata e, anzi, non
sempre è possibile. Non solo. Se non ci si affida alle mani
giuste, può anche essere pericoloso e lasciare dei danni. E
rimanere come se fosse "marchiato a fuoco", come accadeva con gli
schiavi nell`antichità….
A denunciarlo è la dermatologa Elisabetta Sorbellini, che lavora
allo Studio Rinaldi di Milano ed è specializzata nell`utilizzo
dei laser. "I tatuaggi monocromatici neri - spiega la specialista
- possono scomparire del tutto. Per mezzo di laser specifici
chiamati Q Switch si riesce in un certo numero di sedute a
tirarli via gradualmente. Quelli molto colorati, invece, sono più
difficili da trattare perché non esiste per ogni colore la
lunghezza d`onda specifica del laser. Di conseguenza il numero di
sedute necessarie per eliminarli è molto alto e i rischi connessi
all`utilizzo dei laser specifici, che emettono impulsi brevi e
ravvicinati, possono essere la comparsa di rossori prolungati o
crosticine, ma anche una semplice attenuazione del tatuaggio, non
la sua definitiva scomparsa. Certi colori come il blu, il verde e
il giallo vengono via un po` più difficilmente: rimane sempre
un`ombra di quello che è il colore originario".
Prima di farsi un tatuaggio, insomma, è meglio pensarci su due
volte, anche perché la sua eventuale rimozione può essere persino
più dolorosa. "I laser Q Switch - conferma la Dott.ssa Sorbellini
- emettono molto calore: sono come tanti piccoli aghi che entrano
nella pelle, un po` come i vecchi laser per l`epilazione, perché
i raggi vengono assorbiti direttamente dal colore. Si sentono
tante scossettine, piccole o grandi, a seconda dell`intensità del
colore del tatuaggio: tanto più è pieno, tanto più il laser è
doloroso. Allora in quel caso si fanno almeno le prime tre sedute
con una crema anestetica da mettere un`ora prima dell`inizio".
Altrettanto complicata, infine, può rivelarsi la rimozione del
cosiddetto `trucco permanente`. "E` questo - ammonisce la
dermatologa - un capitolo ancora più complesso perché certi
colori che vengono adoperati per il trucco permanente possono
cambiare a seconda della lunghezza d`onda del laser. Ecco quindi
che un rosso diventa nero, un marrone diventa più scuro, e a quel
punto, purtroppo, diventa ancora più difficile cancellarlo. Vero
è, tuttavia, che generalmente i professionisti del tatuaggio
permanente per il trucco usano dei colori che vengono poi
assorbiti ed eliminati dalla pelle, per cui si tratta in realtà
di un trucco semipermanente. A volte, però, mi è capitato di
vedere dei lavori fatti con il nero su cui poi risulta veramente
difficile intervenire. In certe zone, come ad esempio le
palpebre, non è consigliabile agire: se ci sono le sopracciglia,
si rischia poi di depilarle, quindi si elimina sì il tatuaggio,
ma si eliminano anche i peli. Anche il contorno delle labbra a
volte va incontro a una modifica del colore, per cui rimane
magari un`antiestetica riga nera. Bisogna assolutamente fare
molta attenzione".
Red-San
031101 mag 14
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