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R CRO S04 QBKN
Amianto:risarcimento 350mila euro a operaio Arsenale Taranto
(ANSA) - TARANTO, 30 GIU - Il Ministero della Difesa è stato
condannato dal Tribunale di Taranto a pagare un risarcimento di
350.000 euro per danno biologico agli eredi di un operaio che ha
lavorato come saldatore per oltre 30 anni nell'Arsenale della
Marina militare di Taranto ed è morto per cancro polmonare a
causa dell'inalazione di polveri di amianto respirate in
officina e a bordo delle navi militari. Lo rende noto
'Contramianto e altri rischi onlus' che ha assistito i familiari
dell'operaio deceduto ricostruendo la carriera lavorativa e la
correlazione tra tumore ed esposizione all'amianto.
"A tre anni dall'azione giudiziaria contro il Ministero della
Difesa - spiega in una nota il presidente dell'associazione
Luciano Carleo - il Tribunale ha considerato l'operaio vittima
del dovere. E' una sentenza apripista di riconoscimento di
vittima del dovere anche per i dipendenti civili del Ministero
della Difesa, a cui è stato ingiustamente negato il beneficio
assistenziale". La famiglia dell'operaio è stata assistita dagli
avvocati Cataldo Fornari e Daniele Maranò.
"Nel corso del processo - sostiene Carleo - i legali hanno
provato l'esistenza del danno alla salute, la mancata adozione
di adeguate misure di sicurezza da parte del datore di lavoro,
nonché il nesso casuale tra la malattia e la nocività
dell'ambiente lavorativo determinata dall'inadempimento
datoriale, mentre il Ministero della Difesa non ha dimostrato di
aver adottato tutte le cautele necessarie a prevenire il
danno".(ANSA).
YB6-AME
30-GIU-16 11:14 NNN
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Amianto:risarcimento 350mila euro a operaio Arsenale Taranto
(ANSA) - TARANTO, 30 GIU - Il Ministero della Difesa è stato
condannato dal Tribunale di Taranto a pagare un risarcimento di
350.000 euro per danno biologico agli eredi di un operaio che ha
lavorato come saldatore per oltre 30 anni nell'Arsenale della
Marina militare di Taranto ed è morto per cancro polmonare a
causa dell'inalazione di polveri di amianto respirate in
officina e a bordo delle navi militari. Lo rende noto
'Contramianto e altri rischi onlus' che ha assistito i familiari
dell'operaio deceduto ricostruendo la carriera lavorativa e la
correlazione tra tumore ed esposizione all'amianto.
"A tre anni dall'azione giudiziaria contro il Ministero della
Difesa - spiega in una nota il presidente dell'associazione
Luciano Carleo - il Tribunale ha considerato l'operaio vittima
del dovere. E' una sentenza apripista di riconoscimento di
vittima del dovere anche per i dipendenti civili del Ministero
della Difesa, a cui è stato ingiustamente negato il beneficio
assistenziale". La famiglia dell'operaio è stata assistita dagli
avvocati Cataldo Fornari e Daniele Maranò.
"Nel corso del processo - sostiene Carleo - i legali hanno
provato l'esistenza del danno alla salute, la mancata adozione
di adeguate misure di sicurezza da parte del datore di lavoro,
nonché il nesso casuale tra la malattia e la nocività
dell'ambiente lavorativo determinata dall'inadempimento
datoriale, mentre il Ministero della Difesa non ha dimostrato di
aver adottato tutte le cautele necessarie a prevenire il
danno".(ANSA).
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