REFERENDUM. QUAGLIARIELLO: SU QUESITO CASSAZIONE HA VIOLATO LEGGE
(DIRE) Roma, 5 ott. - "E' certamente vero che il quesito del
referendum costituzionale e' stato stabilito dall'ufficio
centrale della Corte di Cassazione, ma e' altrettanto vero che
cio' e' avvenuto in barba alle prescrizioni normative, e
segnatamente in violazione dell'articolo 16 della legge numero
352 del 1970 che detta autoritativamente la formula alla quale il
quesito stesso deve attenersi. Cio', con ogni evidenza, non e'
accaduto". Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello,
presidente del movimento 'Idea' e animatore dei comitati 'Civici
e riformatori per il No'.
"Al presidente Mattarella, raffinato giurista- prosegue-, non
sfuggira' infatti che la norma distingue chiaramente tra leggi
costituzionali e leggi di revisione costituzionale. E se nel caso
delle prime il quesito puo' richiamare l'argomento della legge
oggetto di referendum, quando si tratta di riforme che
intervengono sul testo stesso della Carta il quesito deve
obbligatoriamente indicare non l'oggetto della riforma ma gli
articoli della Costituzione soggetti a modifica e il loro ambito
di disciplina. Insomma, il quesito deve riguardare l'oggetto
delle norme costituzionali sottoposte a variazione e non il
contenuto della legge che li modifica. La prescrizione normativa
e' chiarissima- osserva ancora Quagliariello-, e in nulla rileva
il fatto che le richieste di referendum, nel riferirsi alla
riforma Renzi-Boschi, indicassero per adempiere alle formalita'
il titolo con il quale essa e' stata pubblicata in Gazzetta
Ufficiale. Se la Cassazione fosse chiamata a svolgere un mero
ruolo di passacarte, copiando e incollando il contenuto delle
richieste di referendum che a loro volta ricalcano il titolo
stampato in Gazzetta, non ci sarebbe bisogno di un articolo di
legge che indichi alla Suprema Corte i criteri in base ai quali
il quesito deve essere redatto. Ne' vale il richiamo ai
precedenti del 2001 e del 2006, dal momento che - a differenza di
quanto accaduto con la riforma Renzi-Boschi - in quei casi le
leggi di revisione costituzionale erano caratterizzate dal
cosiddetto 'titolo muto', che si limitava appunto a indicare il
perimetro formale dell'intervento di riforma senza esplicitare
l'argomento della riforma stessa. La violazione della norma e'
evidente, la gravita' delle sue conseguenze lo e' ancor di piu',
soprattutto alla luce del titolo chiaramente propagandistico
attribuito alla legge di riforma sottoposta a referendum.
Presentero' immediatamente un'interpellanza urgente al ministro
della Giustizia- conclude Quagliariello- affinche', appena avra'
finito di occuparsi del Grande Fratello Vip, possa interessarsi
anche di questo grave vulnus democratico e adoperarsi perche' vi
venga posto rimedio".
(Com/Vid/ Dire)
16:06 05-10-16
NNNN
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