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martedì 1 novembre 2016

ANSA-BOX/ Terremoto:da ipertensione ad ansia,sisma fa ammalare


ANSA-BOX/ Terremoto:da ipertensione ad ansia,sisma fa ammalare


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>ANSA-BOX/ Terremoto:da ipertensione ad ansia,sisma fa ammalare
Lo stress post trauma scatena reazioni mentali e fisiche
(ANSA) - ROMA, 31 OTT - Ipertensione, mal di stomaco, cefalea
per gli adulti. Problemi di appetito, atteggiamenti regressivi
nei piu' piccoli. Insonnia per tutti. Il terremoto pesa sulla
salute di chi lo ha vissuto, a prescindere dalle ferite fisiche.
"Quello che ci troviamo ad affrontare in questi giorni - spiega
all'ANSA Renzo Broccoletti, segretario Fimmg Provincia di Rieti
- sono soprattutto emicranie da stress, coliti, crisi di panico.
La conseguenza e' che facciamo molte piu' prescrizioni di
tranquillanti e in dosi piu' alte. In particolare i casi di
insonnia dovuta all'ansia si sono almeno quintuplicati. Inoltre,
negli anziani sono molto peggiorati i dolori ossei e con molta
piu' frequenza assistiamo a crisi ipertensive, perche' c'e' chi
dimentica di assumere i farmaci per la pressione o chi li ha
dimenticati a casa e quindi e' rimasto alcuni giorni senza".
Lo stress non risparmia i piu' piccoli, spiega Antonio
Masetti, pediatra di Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp)
e vice presidente di Pediatria per l'Emergenza Onlus.
"Apparentemente i bambini sembrano continuare a giocare anche
tra le macerie, ma questa e' una forma di rimozione dei traumi,
perche' non riescono a estrinsecarli. In piu' per loro alle
problematiche dovute allo stress e al trasferimento, si sommano
quelle infettive stagionali". Particolarmente delicata,
sottolinea la situazione dei neonati, viste le difficolta'
dell'allattamento in situazioni di stress come puo' essere un
terremoto. "Le mamme devono sforzarsi particolarmente di
mantenere il latte per evitare un ulteriore stress al piccolo".
Il danno non e' solo per chi vive in prima persona il trauma,
ma anche per i bimbi che vedono in tv persone che piangono o che
perdono tutto, spiega Pietro Ferrara, professore di Pediatria
all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma e al Campus
Biomedico. "A prescindere che l'esposizione sia stata diretta o
indiretta, a distanza di tempo gli effetti delle immagini
violente sono quasi gli stessi: ansia, mancanza di appetito,
insonnia, pipi' a letto, calo del rendimento scolastico,
attaccamenti morbosi. Questo significa che il bambino non ha
rielaborato", sottolinea Ferrara, membro Societa' Italiana di
Pediatria (Sip). Non esiste una ricetta buona per tutti ma,
consiglia, "meglio non dire bugie e utilizzare un vocabolario
semplice per decodificare un messaggio difficile. E soprattutto
spiegare che non bisogna aver paura della paura, perche' e' una
reazione normale che hanno anche gli adulti".(ANSA).
YQX
31-OTT-16 19:37 NNNN    

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