TERREMOTO: LO PNEUMOLOGO, INFLUENZA E ASMA IN AGGUATO NELLE ZONE COLPITE =
Blasi, freddo e convivenza facilitano infezioni respiratorie,
vaccinare popolazioni
Roma, 31 ott. (AdnKronos Salute) - "Il grave stress emotivo che
abbassa le difese immunitarie, accompagnato dall'esposizione al
freddo, ma anche a situazioni di convivenza stretta" nei luoghi dove
gli sfollati dal terremoto in Centro Italia si devono riunire numerosi
per trovare riparo, "e la malnutrizione" sono tutti elementi "che
possono far aumentare le infezioni respiratorie. Anche la presenza di
polveri da calcinacci, che sono molto irritanti, può facilitare la
riacutizzazione di affezioni come l'asma". A tracciare il quadro del
post-sisma è Francesco Blasi, professore ordinario di Malattie
respiratorie all'università di Milano e presidente della Società
italiana di pneumologia.
"Il freddo - ricorda all'Adnkronos Salute - apre la porta ai malanni
invernali, perché riduce la capacità dell'albero respiratorio di
bloccare i microrganismi, dunque anche virus e batteri, quando
arrivano al suo interno. In più, la stretta convivenza in gruppo
facilita la trasmissione di questi disturbi, in primis l'influenza
stagionale, che è già arrivata nel nostro Paese. Avrà il suo picco a
fine dicembre, ma è chiaro che per le popolazioni sfollate potrebbe
rappresentare un problema anche prima di quel momento". (segue)
(Bdc/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
31-OTT-16 13:25
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TERREMOTO: LO PNEUMOLOGO, INFLUENZA E ASMA IN AGGUATO NELLE ZONE COLPITE (2) =
Blasi, freddo e convivenza facilitano infezioni respiratorie,
vaccinare popolazioni
Roma, 31 ott. (AdnKronos Salute) - "Il grave stress emotivo che
abbassa le difese immunitarie, accompagnato dall'esposizione al
freddo, ma anche a situazioni di convivenza stretta" nei luoghi dove
gli sfollati dal terremoto in Centro Italia si devono riunire numerosi
per trovare riparo, "e la malnutrizione" sono tutti elementi "che
possono far aumentare le infezioni respiratorie. Anche la presenza di
polveri da calcinacci, che sono molto irritanti, può facilitare la
riacutizzazione di affezioni come l'asma". A tracciare il quadro del
post-sisma è Francesco Blasi, professore ordinario di Malattie
respiratorie all'università di Milano e presidente della Società
italiana di pneumologia.
"Il freddo - ricorda all'Adnkronos Salute - apre la porta ai malanni
invernali, perché riduce la capacità dell'albero respiratorio di
bloccare i microrganismi, dunque anche virus e batteri, quando
arrivano al suo interno. In più, la stretta convivenza in gruppo
facilita la trasmissione di questi disturbi, in primis l'influenza
stagionale, che è già arrivata nel nostro Paese. Avrà il suo picco a
fine dicembre, ma è chiaro che per le popolazioni sfollate potrebbe
rappresentare un problema anche prima di quel momento". (segue)
(Bdc/AdnKronos)
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(AdnKronos Salute) - "Per questo è davvero fondamentale proseguire la
vaccinazione antinfluenzale e ipotizzare anche quella
anti-pneomococcica, per prevenire polmoniti", raccomanda. Occhio anche
allo stress che, ad esempio fra i fumatori, "porta ad aumentare il
numero quotidiano di sigarette, irritando i polmoni".
E' necessario dunque, secondo Blasi, "intensificare la sorveglianza
sanitaria, che è già in piedi, per saper individuare immediatamente
eventuali epidemie influenzali. Per ora stanno girando sindromi
parainfluenzali, meno gravi, però certamente in condizioni in cui
tutto funziona meno bene rispetto al normale occorre tenere alto il
livello di allerta. Anche perché la maggiore convivenza fra adulti e
bambini aumenta ancora il rischio di infezioni respiratorie". (segue)
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TERREMOTO: LO PNEUMOLOGO, INFLUENZA E ASMA IN AGGUATO NELLE ZONE COLPITE (3) =
(AdnKronos Salute) - Per l'esperto, anche l'esposizione alle polveri
rappresenta un potenziale rischio per il benessere delle alte vie
respiratorie: "Quelle da calcinacci - spiega - sono altamente
irritative, soprattuto per chi ha già un problema respiratorio come
asma, broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) o anche malattie
cardiovascolari".
"Per quanto riguarda polveri più pericolose, come quelle da amianto,
non possiamo sapere se in qualche caso fossero presenti, ma il
potenziale rischio non è comunque immediato e bisogna tener conto che
il danno da amianto è legato al tempo di esposizione e alla
concentrazione a cui si è esposti: non basta qualche minuto o un
giorno. Il problema potrebbe semmai presentarsi per chi lavorerà sulle
macerie, ma la conoscenza del rischio è alta così come le forme di
prevenzione", conclude.
(Bdc/AdnKronos)
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