MARTEDÌ 23 LUGLIO 2019 10.56.44
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento Una collaborazione tra Università Cattolica ed Enea
Roma, 23 lug. (askanews) - Predire la risposta al trattamento
nelle pazienti con tumore della cervice uterina potrebbe essere
possibile grazie ai risultati di una ricerca frutto della
collaborazione multidisciplinare tra la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell'Università Cattolica, la Fondazione Policlinico
Universitario Agostino Gemelli Irccs e l'Enea - Divisione
Tecnologie e metodologie per la salvaguardia della salute (in
collaborazione con Ispaam- Cnr). Lo studio ha portato
all'identificazione di una firma molecolare composta da tre geni
(ANXA2, NDRG1 e STAT1) in grado di predire la risposta al
trattamento radiochemioterapico (CRT) neoadiuvante nelle pazienti
con tumore della cervice uterina localmente avanzato. I
ricercatori coinvolti nel progetto, con professionalità e
competenze diverse (clinici, biologi molecolari, radiobiologi,
farmacologi, bioinformatici), sono stati coordinati dal professor
Giovanni Scambia, Ordinario di Clinica Ostetrica e Ginecologica
presso l'Università Cattolica e Direttore Scientifico della
Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, IRCCS,
dalla dottoressa Daniela Gallo, Dirigente sanitario
dell'Università Cattolica e Responsabile dell'Unità di Medicina
Traslazionale per la Salute della Donna e del Bambino del
Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, e dalla dottoressa
Carmela Marino, Responsabile Divisione Tecnologie e Metodologie
per la Salvaguardia della Salute ENEA, C.R. Casaccia. I
risultati, oggetto di brevetto, sono stati pubblicati sulla
rivista Journal of Experimental & Clinical Cancer Research. Il
brevetto è stato presentato a Techshare Day 2019, evento svoltosi
a Torino lo scorso 25 giugno.(Segue)
Rus 20190723T105634Z
MARTEDÌ 23 LUGLIO 2019 10.56.51
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento -2-
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento -2-
Roma, 23 lug. (askanews) - "Nel nostro Dipartimento, la
radiochemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia radicale
rappresenta l'opzione terapeutica più frequentemente utilizzata
nelle pazienti con tumore della cervice localmente avanzato.
Tuttavia, il 30% circa delle pazienti non risponde ottimamente
alla terapia e presenta una ripresa di malattia precoce. Queste
evidenze cliniche sono state alla base di un ambizioso progetto
di ricerca traslazionale volto ad identificare potenziali
biomarcatori predittivi di risposta nel nostro setting clinico",
spiega il professor Giovanni Scambia.
"Si è trattato di un lavoro molto articolato che, partendo dalla
comparazione del profilo proteico delle biopsie tissutali di
pazienti con risposta nota alla terapia (sensibili o resistenti
al trattamento CRT) si è sviluppato fino alla comprensione dei
meccanismi molecolari che sottendono il ruolo dei 3 geni
identificati come biomarcatori di risposta (i.e. ANXA2, NDRG1 e
STAT1)", continua la dottoressa Marianna Buttarelli, biologa
presso l'Istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologica e primo
autore della pubblicazione. (Segue)
Rus 20190723T105641Z
MARTEDÌ 23 LUGLIO 2019 10.56.57
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento -3-
Tumore cervice, firma molecolare predice risposta a trattamento -3-
Roma, 23 lug. (askanews) - "L'algoritmo di machine learning da
noi sviluppato - aggiunge infine la dottoressa Daniela Gallo -
consente di determinare la probabilità di sensibilità o
resistenza alla CRT, a partire dal livello di espressione dei
marcatori d'interesse, misurati con una metodica di analisi di
uso comune nei laboratori e di facile utilizzo. Una volta
validati su una coorte più ampia di pazienti, questi risultati
potrebbero rappresentare un importante passaggio verso
l'applicazione di approcci terapeutici personalizzati nel
trattamento della malattia. L'identificazione di biomarcatori
molecolari predittivi di risposta alla terapia, cioè
caratteristiche oggettivamente misurabili e valutabili,
costituisce infatti uno degli obiettivi più importanti della
medicina personalizzata. Determinante ai fini della
traslazionalità della ricerca, è soprattutto la capacità di
trasferire nella pratica clinica i risultati ottenuti in
laboratorio, cioè in altre parole di realizzare kit destinati ad
uno screening rapido e poco costoso delle pazienti", conclude la
dottoressa Gallo.
Rus 20190723T105648Z
Nessun commento:
Posta un commento