LUNEDÌ 23 MAGGIO 2022 16.04.30
STRAGE CAPACI. FAVA: VELO IPOCRISIA, MOLTE FANFARE E NESSUNA VERITÀ
DIR2348 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT STRAGE CAPACI. FAVA: VELO IPOCRISIA, MOLTE FANFARE E NESSUNA VERITÀ "POCO SAPPIAMO SUL RUOLO DEGLI APPARATI DELLO STATO NELLE STRAGI" (DIRE) Palermo, 23 mag. - "Trent'anni, d'accordo. Io però, sono sincero, sento il rischio che un velo d'ipocrisia avvolga questa giornata. La prima ipocrisia: una memoria senza verità è solo liturgia. E noi su Capaci (e su via D'Amelio) abbiamo verità minime, consolatorie, inoffensive. E un fatto, giudiziariamente acclarato, che la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rispondesse a urgenze ed interessi non solo mafiosi. Eppure sul ruolo che apparati dello Stato ebbero in quelle stragi sappiamo poco, pochissimo". Così il presidente della commissione Antimafia dell'Ars, Claudio Fava, sui social, nel giorno in cui si commemorano le vittime della strage di Capaci. "I vertici della nazione, che questa mattina si sono dati festoso e commosso appuntamento a Palermo, dovrebbero pretendere dalle istituzioni che essi rappresentano un atto di onestà morale e di verità - prosegue Fava -. Così non è stato in questi trent'anni. Non conosciamo le catene di comando dei servizi che acconsentirono alla manipolazione delle indagini, nè gli affidavit politici che ricevettero dal governo dell'epoca. Abbiamo fatto finta di credere che il più clamoroso depistaggio della storia italiana sia opera di un funzionario e di due ispettori di polizia, gli unici imputati a Caltanissetta per le menzogne su via D'Amelio". Poi la "seconda ipocrisia": "l'eredità" di Giovanni Falcone, "sbriciolata". Fava spiega: "La Procura nazionale antimafia è un ufficio di molta forma e pochissima sostanza, mai capace in questi anni di svolgere almeno quella funzione di coordinamento tra le procure distrettuali che la legge le attribuisce. E l'attacco all'ergastolo ostativo è un altro pezzo di quella eredità che si smarrisce". (SEGUE) (Com/Rec/Dire) 16:03 23-05-22 NNNN
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