SABATO 15 LUGLIO 2023 16.11.17
**FAMIGLIA: GIUSTO LEGGERE LE CHAT DEI FIGLI? IL PARERE DI PEDIATRA E PSICHIATRA** =
ADN0620 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **FAMIGLIA: GIUSTO LEGGERE LE CHAT DEI FIGLI? IL PARERE DI PEDIATRA E PSICHIATRA** = Farnetani, 'fallimento della funzione educativa genitoriale' - Crespi (Sipf), 'invasione privacy può essere rischiosa' Milano, 15 lug. (Adnkronos Salute) - C'era una volta il diario, spazio inviolabile che l'adolescente riempiva di segreti e confessioni, affidandogli le emozioni più intime, i dubbi e i primi turbamenti. Quelle pagine sono state soppiantate da computer e cellulari, dai social e dalle chat, ma ora come allora al genitore resta lo stesso identico dilemma: leggere o non leggere? Meglio controllare oppure non sapere? Una scelta ancora più tormentata oggi, nell'era digitale che espone i ragazzi al rischio di incontrare, nelle stanze virtuali, dei pericoli reali. Cosa fare dunque? "Controllare il telefono del figlio è un atteggiamento autoritario e un fallimento della funzione educativa genitoriale", dice all'Adnkronos Salute Italo Farnetani, ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta. "Invadere la privacy di un adolescente controllando il suo telefono può avere diverse conseguenze psicologiche", osserva Giovanna Crespi, segretario della Società italiana di psichiatria forense (Sipf). "I genitori sono di tre tipi", analizza Farnetani. Da un lato ci sono "i permissivi", che "non pongono assolutamente limiti ai figli lasciandoli liberi di fare ciò che vogliono"; sul fronte opposto si trovano "gli autoritari", che "danno direttive e alzano paletti senza discuterli", e in mezzo ci sono "gli autorevoli. Quelli che con la prole hanno un dialogo, che quando fissano dei limiti li spiegano e li motivano, perché hanno impostato un rapporto per cui fin dall'infanzia i figli hanno con il genitore una reciprocità e un'abitudine a confrontarsi, a domandare e capire. E' ovvio che il controllo del telefono è un modo di agire autoritario". In altre parole, spiega l'esperto, "se un genitore sente la necessità di controllare il cellulare del figlio mostra di non avere fiducia in lui, di non poter usare nessun altro modo per entrare in relazione con il ragazzo se non quello di insinuarsi di nascosto nel suo mondo". "E' una mancanza di relazione e di comunicazione che viene da lontano, dai primi anni di vita", precisa il pediatra. "Una distanza che si crea quando il genitore non ha mai saputo entrare in contatto reale, dialogare e perciò educare il figlio motivando e spiegando ciò che gli chiede". Mentre "il genitore autorevole ha imparato fin da subito a colloquiare con il figlio, ad aiutarlo a crescere attraverso il dialogo, accompagnandolo e offrendogli solidi punti di riferimento, in primis il genitore stesso", quello "autoritario davanti a un problema pensa di risolverlo con le punizioni, imponendo al figlio divieti e regole rigide da rispettare. Anziché, come farebbe il genitore autorevole, spiegandogli, convincendolo, motivando e correggendo l'errore attraverso una persuasione motivata". Per Farnetani è questo il modello da perseguire: "Se c'è un problema, andrebbe affrontato insieme in famiglia. Ritrovarsi costretti a invocare aiuti esterni, fino ai casi estremi di ricorso alle forze dell'ordine, mette in discussione la capacità genitoriale di educare e aiutare i figli nella crescita". (segue) (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-23 16:11 NNNN
SABATO 15 LUGLIO 2023 16.13.32
FAMIGLIA: GIUSTO LEGGERE LE CHAT DEI FIGLI? IL PARERE DI PEDIATRA E PSICHIATRA (2) =
ADN0622 7 CRO 0 ADN CRO NAZ FAMIGLIA: GIUSTO LEGGERE LE CHAT DEI FIGLI? IL PARERE DI PEDIATRA E PSICHIATRA (2) = (Adnkronos Salute) - "L'argomento del controllo dei cellulari dei figli minorenni è un argomento dibattuto", ragiona Crespi. "Alcuni genitori ritengono che sia giusto e importante monitorare l'uso dei cellulari dei loro figli per proteggerli, per insegnare loro un uso responsabile della tecnologia, garantire la loro sicurezza online e prevenire l'accesso a contenuti inappropriati. Altri, invece, credono che i figli abbiano diritto alla privacy e che il controllo eccessivo possa ledere la loro fiducia e autonomia. Questa visione sostiene che sia importante insegnare ai ragazzi come utilizzare in modo responsabile la tecnologia, educarli sui rischi e le conseguenze di determinati comportamenti online e stabilire una comunicazione aperta per affrontare eventuali problematiche". Per la psicoterapeuta e psichiatra "è importante trovare un equilibrio, ad esempio stabilendo delle regole chiare coinvolgendo i ragazzi nel processo decisionale e facendoli sentire parte integrante delle decisioni familiari sull'uso dei cellulari/dispositivi digitali, come limitare l'uso dei social media, impostare orari di utilizzo o stabilire restrizioni sull'accesso a determinati contenuti". "In base alla legge italiana (art. 2049 del Codice civile italiano) - rimarca la specialista - i genitori o i tutori legali di un minore possono essere chiamati a rispondere per le azioni del minore stesso solo in determinate circostanze specifiche. In generale, i genitori hanno il dovere di prendere le misure ragionevoli per prevenire comportamenti dannosi da parte dei loro figli, adempiendo al loro ruolo di educazione, supervisione e custodia. Tuttavia non sono automaticamente responsabili per le azioni del minore, a meno che non si possa dimostrare che hanno fallito nel loro dovere di protezione". Ma come capire se il figlio sta correndo dei pericoli? "Esistono diversi segnali che possono indicare situazioni potenzialmente rischiose o problematiche nella vita online dell'adolescente. Alcuni - illustra Crespi - mostrano cambiamenti improvvisi di comportamento, isolamento sociale, perdita di interesse per attività che un tempo apprezzavano, caduta delle prestazioni scolastiche o evidenze di comportamenti pericolosi o inappropriati nelle conversazioni o nei contenuti online. E' importante iniziare una conversazione aperta e compassionevole con il proprio figlio - raccomanda - fornendo supporto e offrendo aiuto per comprendere le implicazioni delle sue azioni online". "Un controllo eccessivo o invadente da parte dei genitori - avverte l'esperta - può avere effetti negativi sul benessere emotivo dei figli e sulla fiducia all'interno della relazione genitore-figlio. Un'eccessiva sorveglianza può ostacolare lo sviluppo dell'autonomia e dell'indipendenza dei ragazzi, impedendo loro di imparare a gestire in modo responsabile la propria privacy e di sviluppare abilità decisionali autonome". (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 15-LUG-23 16:13 NNNN
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