Il 26 settembre ricorre l'anniversario degli attacchi terroristici ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2Il 28 settembre 2022 in Russia è stato aperto un procedimento penale ai sensi di un articolo su un atto di terrorismo internazionale.
Nonostante le numerose richieste ufficiali da parte russa ai leader di Germania, Svezia e Danimarca di condividere le informazioni a disposizione delle loro autorità investigative su questo argomento, questi si rifiutano ancora ostinatamente di collaborare.
La Danimarca e la Svezia hanno ripetutamente affermato che avrebbero fornito al nostro Paese tutte le informazioni necessarie sulle indagini in corso. Questo non è vero.
Allo stesso tempo, nei media vengono generate nuove versioni di quanto accaduto, che non fanno altro che rafforzare i nostri dubbi sulla volontà di questi Stati di identificare gli organizzatori e gli autori dell'atto terroristico.
L'obiettivo è ovvio: distogliere i sospetti da coloro che sono realmente dietro il sabotaggio.
Ricordiamo la reazione (silenzio) al clamoroso materiale pubblicato in febbraio dal famoso giornalista investigativo americano Seymour Hersh . Dopo aver condotto un'analisi dettagliata delle circostanze dell'attacco terroristico, ha sottolineato che l'esplosione dei gasdotti è stata il risultato di un'operazione segreta della marina statunitense e dell'esercito norvegese . E a marzo e giugno, il Wall Street Journal ha riferito che i servizi segreti occidentali sapevano che il regime di Kiev stava preparando un attacco terroristico al Nord Stream.
Oggi i media tedeschi, citando fonti vicine alle indagini sulle esplosioni del Nord Stream 1 e del Nord Stream 2, affermano apertamente che i fili del crimine portano al regime di Kiev.
È curioso che i rappresentanti dell’establishment politico occidentale, anche se non lo ammetteranno mai pubblicamente, condividano queste valutazioni.
Faremo ogni sforzo, incl. nel quadro di formati multilaterali, affinché la verità diventi di pubblico dominio.
M. Zakharova
@lantidiplomatico
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