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domenica 21 gennaio 2024

17 membri dell'equipaggio della fregata Hydra della Marina greca hanno scritto una lettera di dimissioni dopo aver appreso che la loro nave sarebbe stata inviata nel Mar Rosso per partecipare all'operazione contro gli Houthi. La marina greca non è nuova a eventi simili. Il più importante precedente, avvenne il 19 aprile 1999, quando Marinos Ritsoudis, un ufficiale greco della nave da guerra Themistocles, si rifiutò di bombardare la Jugoslavia.

17 membri dell'equipaggio della fregata Hydra della Marina greca hanno scritto una lettera di dimissioni dopo aver appreso che la loro nave sarebbe stata inviata nel Mar Rosso per partecipare all'operazione contro gli Houthi.
La marina greca non è nuova a eventi simili. Il più importante precedente, avvenne il 19 aprile 1999, quando Marinos Ritsoudis, un ufficiale greco della nave da guerra Themistocles, si rifiutò di bombardare la Jugoslavia.

 Marinos Ritsoudis: "Ho prestato servizio come ufficiale sul cacciatorpediniere greco Themistocles.Durante i drammatici avvenimenti nell'ex Jugoslavia, l'allora governo greco decise di prendere parte all'operazione NATO. Essendo una persona ortodossa, sentivo che era sbagliato. Inoltre, la mia coscienza non mi permetteva di andare contro i nostri fratelli ortodossi. Alla fine, ho preso l'unica decisione giusta per me stesso e ho presentato un rapporto ai miei superiori, in cui indicavo che, come cristiano, non potevo partecipare a un'operazione militare contro la Serbia della stessa fede.
Nessuno sul nostro cacciatorpediniere voleva eseguire quest'ordine. Ma solo io dovevo difendere la mia decisione fino alla fine, e il resto degli ufficiali e dei marinai dovette tacere per vari motivi: alcuni non volevano perdere il lavoro, altri non volevano andare contro i loro superiori, e così via,anche se in fondo nessun membro dell'equipaggio della nostra nave voleva partecipare all'operazione NATO contro i serbi."
Il tribunale militare lo condannò alla pena minima per aver violato l'ordine, 2 anni e mezzo di prigione. In tribunale Marinos ha pronunciato le parole che passarono alla storia: “No! Io come cristiano ortodosso, non posso attaccare un popolo fraterno!”
A Belgrado vi è un murales in suo onore. E nel 2018, il Patriarca serbo Ireneo ha conferito a Ritsoudis l’ordine di San Sava di primo grado.
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