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lunedì 30 dicembre 2024

Dall’evasione alla augurata emigrazione (a cura di Enrico Corti)

 


da Enrico Corti

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Corti - Pirola

dom 29 dic, 15:33 (17 ore fa)
a Ccn: me

Dall’evasione alla augurata emigrazione

 

         Propagandata dai rating para-governativi, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato per il 2023 un aumento delle entrate d 4,5 miliardi rispetto al 2022; senza nulla dire sulle stime del Tesoro che denunciano “una battuta d’arresto nella lotta all’evasione che vanifica i sacrifici chiesti dall’Europa con il Patto di Stabilità con tagli che impoveriscono ancor più le famiglie italiane.

         Secondo l’agenzia lexplain storia dell’evasione fiscale nel nostro paese inizia con la nascita dello Stato italiano nel 1861, il cammino è stato lungo ma con sviluppo; stesse fonti dell’attuale Governo stimano che l’evasione reale supera i 100 miliardi.

Per valutare realmente lo stato fiscale italiano va innanzitutto considerato le disparità impositive, lo stesso giornale della Confindustria “Sole 24 Ore“ ammette che solo il 13,94% degli italiani (per il 90% dipendenti) paga il 70% delle tasse totali; malgrado ciò nel primo semestre 2023 le trattenute sulle buste paga dei lavoratori sono aumentati del 9%.

Tutto ciò va rapportato con la gravità del fenomeno dell’accertata evasione fiscale nel suo andamento; nel 2021 l’evasione è stata di miliardi 82,4, nel 2023, (anno storico dell’era Meloniana), di 85,6 quindi con un più 3,2 pari all’aumento del 3,74%; a questo dato va aggiunto l’evasione non accertata santificata un anno fa da Giorgia Meloni con il famoso comandamento; “lo Stato che fa pagare le tasse ai negozianti, è come la mafia che chiede il pizzo“.

In meno di due anni il Governo Meloni ha emanato 20 condoni fiscali; il più storico è quelle del 29 ottobre 2024; approvato per incentivare l'adesione in massa al Concordato Preventivo Biennale che permette a un evasore di pagare tra il 5% e il 7% in sostituzione del 100% che avrebbe dovuto pagare per legge; oltre che a incentivare future evasioni, il provvedimento sta nel solco tracciato dal destro aratro; quello dell’ingiustizia sociale e della corruzione quale dottrina.

Ma è nei proclami ideologici che la “balilla“ esprime la sua anti cultura dell’odio  Non ci sono mediazioni possibili, o si dice sì o si dice no; sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt; sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere; no all’aborto, sì ai valori universali cristiani; no alla violenza islamista; sì alle frontiere sicure, no alla immigrazione massiva“

Alla soldatessa mancano fucile e elmetto, consegnati a Netanyahu con delega a sparare alla violenza islamica e ai palestinesi; attendendo da crociata con trepidazione l’allargamento della “cristiana e giusta guerra“ in alleanza con la Nato e Trump.

Motivo in più per gli italiani di augurarci un buon anno nuovo spedendola come immigrata in Albania.

Enrico Corti

29 dicembre 2024

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