Translate

venerdì 12 novembre 2010

SANITA': ORDINE PSICOLOGI PIEMONTE, FARE SQUADRA CONTRO STRESS DA LAVORO


SANITA': ORDINE PSICOLOGI PIEMONTE, FARE SQUADRA CONTRO STRESS DA LAVORO =

Roma, 12 nov. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Fare squadra per la
prevenzione dello stress da lavoro e i pericoli legati alle sostanze
da abuso. E' l'obiettivo del convegno organizzato, oggi a Torino,
dall'Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte che ha voluto
riunire le figure principali coinvolte nella sicurezza e prevenzione
dei rischi 'da lavoro' per delineare insieme gli scopi, i metodi e le
sinergie, in modo da orientare un intervento multidisciplinare.

Un contesto quello della prevenzione sul lavoro in cui lo
psicologo ha un ruolo fondamentale, come emerge in modo chiaro dal
confronto con le altre professioni coinvolte nella valutazione e nella
prevenzione. Lo psicologo, infatti, "mette a disposizione del gruppo
di lavoro- si legga in una nota - le proprie competenze nella
conoscenza del comportamento umano, fattore determinante nella genesi
dell'infortunio, come dell'incidente, ma anche fattore soggettivo
importante e non prescindibile nella prevenzione della malattia fisica
e psichica derivante dallo stress (distress)". (segue)

(Com-Ram/Ct/Adnkronos)
12-NOV-10 19:24

NNNN
SANITA': ORDINE PSICOLOGI PIEMONTE, FARE SQUADRA CONTRO STRESS DA LAVORO (2) =

(Adnkronos) - In una societa' dove, come si evince dai dati
europei, lo stress da lavoro e i suoi effetti sulla salute sono in
crescita, e dove e' necessario"mantenere e migliorare il benessere
lavorativo cosi' come di benessere psico-fisico", lo psicologo
"diventa un componente essenziale dell'e'quipe gia' attiva, al fianco
del medico competente, del responsabile sicurezza prevenzione e
protezione (Rspp) e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(Rls). Il fatto poi che nelle rilevazioni di rischio stress
lavoro-correlato si utilizzino vari test e strumenti di indagine
psicologica che devono essere gestiti (per legge) esclusivamente da
psicologi o medici con specifica specializzazione, rende ancor piu'
importante che nell'e'quipe sia riconosciuto il ruolo strategico dello
psicologo".

(Com-Ram/Ct/Adnkronos)
12-NOV-10 19:27

NNNN

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-09292 presentata da MASSIMO DONADI lunedì 8 novembre 2010, seduta n.391 DONADI e PALADINI. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che: gli operatori della polizia di Stato, durante la loro attività al servizio per la collettività, possono essere esposti a rischi per i quali devono assumere specifiche responsabilità; alcune disposizioni dettate da provvedimenti legislativi e accordi sindacali, consentono ai dipendenti, in forza del vincolo che li lega all'Amministrazione d'appartenenza, di esercitare il diritto alla difesa sollevandoli dall'onere economico;

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00881 presentata da MICHELE VENTURA lunedì 8 novembre 2010, seduta n.391 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio di ministri, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:negli ultimi giorni i quotidiani hanno riportato la notizia di festeggiamenti che si sarebbero svolti nella villa di Arcore, di proprietà del Presidente del Consiglio dei ministri, con la partecipazione di una ragazza minorenne non italiana alla quale sarebbe stato suggerito di spacciarsi per la nipote di Hosni Mubarak;

Cassazione : Attività lavorativa oltre il sesto giorno

Consiglio di Stato "...Il Giudice di primo grado non ha poi ritenuto ravvisabile alcuna contraddittorietà nel comportamento dell'Amministrazione, né quanto alla concessione di buoni pasto od alla fruizione del servizio mensa assicurati ad altri dipendenti, né quanto alla intervenuta provvisoria erogazione dei buoni pasto stessi in favore dei ricorrenti per un limitato periodo di tempo...."

Trattamento previdenziale del personale dipendente delle Autorità amministrative indipendenti. Obbligo assicurativo presso l'INPDAP.

I.N.P.S. (Istituto nazionale della previdenza sociale)
Circ. 9-11-2010 n. 143
Trattamento previdenziale del personale dipendente delle Autorità amministrative indipendenti. Obbligo assicurativo presso l'INPDAP.
Emanata dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, Direzione centrale entrate, Direzione centrale pensioni.

Circ. 9 novembre 2010, n. 143 (1).

Trattamento previdenziale del personale dipendente delle Autorità amministrative indipendenti. Obbligo assicurativo presso l'INPDAP.

(1) Emanata dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, Direzione centrale entrate, Direzione centrale pensioni.



 

Ai


Dirigenti centrali e periferici
 

Ai


Direttori delle Agenzie
 

Ai


Coordinatori generali, centrali e periferici dei rami professionali
 

Al


Coordinatore generale medico legale e dirigenti medici

e, p.c.:


Al


Presidente
 

Al


Presidente e ai componenti del Consiglio di indirizzo e vigilanza
 

Al


Presidente e ai componenti del collegio dei sindaci
 

Al


Magistrato della Corte dei Conti delegato all’esercizio del controllo
 

Ai


Presidenti dei comitati amministratori di fondi, gestioni e casse
 

Al


Presidente della commissione centrale per l’accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati
 

Ai


Presidenti dei comitati regionali
 

Ai


Presidenti dei comitati provinciali




1. Definizione di Autorità amministrative indipendenti

Le Amministrazioni indipendenti sono organismi istituiti dalla legge con finalità di tutela di interessi pubblici di particolare rilevanza e ritenuti meritevoli di riconoscimento costituzionale.

Esse non svolgono attività di amministrazione attiva diretta, né attività di controllo, ma, sostanzialmente, funzioni di indirizzo, regolamentazione e tutela di interessi pubblici caratterizzati da particolare rilevanza e delicatezza.

Ogni Amministrazione indipendente è pertanto dotata di diverse caratteristiche, definite con disposizioni normative apposite in rispondenza alle esigenze di buon andamento ed imparzialità proprie dello specifico settore di interesse. La funzione tutoria assegnata è svolta in situazione di sostanziale assenza di legami strutturali e funzionali con l'autorità di governo.

In linea generale, le diverse leggi istitutive delle Amministrazioni indipendenti prevedono, in aggiunta ai poteri attribuiti per l'esercizio della funzione tutoria (poteri ispettivi e d'indagine, di sollecitazione, sanzionatori, ecc.), le seguenti caratteristiche comuni:

- autonomia organizzativa e di organico, al fine della predisposizione in modo autonomo di regole per il proprio funzionamento e della articolazione e modifica della dotazione di personale dipendente;

- autonomia contabile;

- predeterminazione legislativa dei criteri di scelta dei titolari degli organi, i quali devono, comunque, essere scelti tra soggetti appartenenti a determinate categorie;

- previsione di specifiche cause di ineleggibilità ed incompatibilità per gli stessi;

- limitata revocabilità e rinnovabilità delle cariche.



2. Obblighi assicurativi per il personale delle autorità indipendenti


a) Disposizioni di riferimento

L'art. 38 del R.D.L. n. 1827/1935, dispone come noto che, tra i dipendenti pubblici, non sono soggetti alle assicurazioni obbligatorie per l'invalidità e per la vecchiaia (per la tubercolosi e per la disoccupazione involontaria) gli operai, agenti e impiegati delle Amministrazioni statali, comprese quelle ad ordinamento autonomo, delle Province, dei Comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza, purché ad essi sia assicurato un trattamento di quiescenza o di previdenza.

Occorre peraltro tenere conto anche di quanto disposto dall'art. 1 del D.Lgs. n. 165/2001, nel testo vigente, che contiene l'elenco dei soggetti pubblici destinatari delle disposizioni normative in materia di pubblico impiego.

La norma dispone che: «Per Amministrazioni pubbliche si intendono tutte le Amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le Aziende ed Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni, le Istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le Amministrazioni, le Aziende e gli Enti del Servizio sanitario nazionale, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche Amministrazioni e le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300».

In tale quadro normativo si è posto il problema di determinare quale sia l'ente assicuratore per il personale delle autorità indipendenti, pur non essendone in dubbio l'inserimento nel settore pubblico. Ciò in quanto, nelle more dei necessari chiarimenti, alcune Amministrazioni hanno iscritto il proprio personale presso questo Istituto.

Sulla questione si è espresso il Consiglio di Stato, affermando con proprio parere n. 260/1999 che nella formulazione dell'art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 29/1993 sono ricomprese, tra le Amministrazioni pubbliche, anche le Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, tra le quali non sembra esservi ragione per escludere le Autorità indipendenti. In tal modo la nuova figura organizzativa è stata attratta tra le Amministrazioni statali ad ordinamento autonomo, con conseguente assimilazione, dato il tenore delle norme sopra richiamate, anche ai fini del trattamento previdenziale del relativo personale.

Con parere ulteriore, n. 4489/2005, il Consiglio di Stato ha chiarito che le autorità indipendenti, in qualità di Amministrazioni pubbliche, sono tenute in ogni caso ad assicurare i propri dipendenti all'INPDAP. Si ritiene utile riportare le argomentazioni con le quali il Consiglio di Stato, su richiesta dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha espresso il proprio avviso. Le argomentazioni sono riferibili anche alle altre autorità indipendenti, in quanto Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo ex art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001 e successive modificazioni ed integrazioni.

Il Consiglio di Stato ha affermato che, in base alle disposizioni recate dall'art. 1 del D.Lgs. n. 479/1994 ("Attuazione della delega conferita dall'art. 1, comma 32, della legge n. 537/1993 per il riordino e soppressione di enti pubblici di previdenza e assistenza"), l'INPDAP è competente «per quanto attiene alla previdenza dei dipendenti delle Amministrazioni pubbliche», mentre l'INPS è competente «per quanto attiene alla previdenza dei lavoratori dipendenti del settore privato e dei lavoratori autonomi». Pertanto, il criterio di ripartizione delle competenze tra i predetti enti fissato da norma primaria «è tale per cui è la natura (pubblica o privata) del soggetto verso cui si esplica il rapporto di lavoro a qualificare il rapporto previdenziale e per conseguenza a stabilire se i rapporti rientrino nella competenza dell'uno o dell'altro ente». In altri termini, la riforma introdotta dal D.Lgs. n. 479/1994 ha definitivamente chiarito che il criterio discretivo per
stabilire il riparto di competenza tra INPS ed INPDAP è dato dalla natura giuridica del datore di lavoro.

Proprio perché il criterio di ripartizione delle competenze tra i due enti strumentali è stabilito a livello di norma primaria, è indisponibile ai suoi destinatari la scelta del soggetto con cui allacciare il rapporto previdenziale (nonché il connesso rapporto contributivo), e dunque la scelta del soggetto erogatore delle prestazioni previdenziali. Il Consiglio di Stato ha inoltre precisato che la normativa regolatrice del riparto di competenza tra gli enti previdenziali non può neppure essere derogata dai regolamenti di organizzazione delle autorità indipendenti che le predette Amministrazioni sono autorizzate ad adottare sulla scorta di specifiche norme contenute nelle rispettive leggi istitutive.

I regolamenti adottati dalle Autorità, sulla base delle previsioni delle rispettive leggi istitutive, in materia di trattamento economico e giuridico del proprio personale riguardano «... la configurazione e lo sviluppo del rapporto lavorativo per ciò che attiene ai suoi rapporti interni all'ordinamento dell'Autorità, non già per quanto riguarda l'ordinamento generale: e per quanto riguarda altri rapporti che in quello hanno titolo, ma che con quello non si identificano (come è per il rapporto contributivo e dunque per quello previdenziale). Del resto, in virtù del principio della prevalenza della legge, ove la legge stessa - in considerazione degli interessi generali coinvolti - provveda, non v'è spazio per una diversa riserva di competenza».

Conclusivamente, il Consiglio di Stato ribadisce che l'ente di riferimento per i rapporti contributivi e previdenziali dei dipendenti dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni si identifica con l'INPDAP.


b) Tipologia di personale

Ai fini della individuazione del trattamento previdenziale del personale dipendente delle Autorità devono essere tenute in considerazione, oltre la natura degli organismi interessati, le diverse modalità di passaggio del personale alle dipendenze degli stessi.

Ne consegue che:

- il personale transitato (ad esempio a seguito di passaggio diretto) nei ruoli delle Amministrazioni indipendenti, proveniente da altre pubbliche Amministrazioni e già iscritto all'INPDAP, continua ad essere assicurato presso lo stesso INPDAP;

- il personale assunto direttamente dalle Amministrazioni indipendenti, secondo le previsioni delle rispettive leggi istitutive, deve essere assicurato presso l'INPDAP;

- il personale in posizione di comando, collocato fuori ruolo, in aspettativa senza assegni continua ad essere assicurato secondo le norme dell'Amministrazione di provenienza. In tale ultima fattispecie, infatti, il rapporto di lavoro intrattenuto con l'Amministrazione di provenienza non è venuto meno, ma si trova in uno stato di quiescenza; pertanto il regime previdenziale applicabile rimane quello dell'Amministrazione (pubblica o privata) di provenienza, fatte salve eventuali previsioni di rimborso contenute in norme speciali.



3. Obblighi contributivi INPS

Consegue a quanto fin qui illustrato che le competenti strutture territoriali non dovranno più ricevere i versamenti contributivi da parte delle autorità indipendenti per il proprio personale dipendente, fatta eccezione per la sola contribuzione contro la DS, laddove ne ricorrano i presupposti alla luce delle disposizioni di cui alla circolare 600/RCV n. 178 del 28 luglio 1982 e alla circolare 12 febbraio 2009, n. 18.

La contribuzione IVS versata presso quest'istituto per il personale dipendente sopra indicato deve essere trasferita all'INPDAP, fatta eccezione per il caso di personale comandato, collocato fuori ruolo, in aspettativa senza assegni, che fosse iscritto precedentemente presso l'INPS, il quale rimane iscritto secondo le regole dell'Amministrazione di provenienza.

Il trasferimento dei contributi avverrà secondo le indicazione fornite al successivo punto 4.



4. Trasferimento dall'INPS all'INPDAP dei contributi in applicazione dell'art. 116, comma 20, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. Modalità operative

L'art. 116, comma 20, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 stabilisce che il pagamento della contribuzione previdenziale effettuato in buona fede a un ente previdenziale pubblico diverso dal titolare ha effetto liberatorio nei confronti del contribuente. Di conseguenza l'ente previdenziale, che ha ricevuto il pagamento, deve provvedere a trasferire le somme indebitamente introitate, senza aggravio di interessi, all'ente titolare della contribuzione.

È opportuno evidenziare che, di recente, l'art. 1, comma 23-quater della legge 26 febbraio 2010, n. 25, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative", ha disposto che il termine per il versamento all'INPDAP delle differenze contributive a qualunque titolo dovute dalle Amministrazioni di cui alla legge 10 ottobre 1990, n. 287 (l'Autorità garante della concorrenza e del mercato), alla legge 14 novembre 1995, n. 481 (le Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità) e alla legge 31 luglio 1997, n. 249 (l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), rispetto a quanto precedentemente versato all'INPS, è stato fissato al 1° luglio 2010, senza applicazione di interessi o sanzioni per il periodo pregresso.

Le Direzioni che hanno in carico posizioni contributive riferibili ad Autorità amministrative indipendenti provvederanno, su apposita istanza e previa verifica dell'esatto inquadramento con obbligo contributivo all'INPDAP, a determinare l'ammontare dei contributi non dovuti, senza ovviamente tener conto di alcun termine di prescrizione, e trasferirli all'INPDAP.

A tal fine le Autorità amministrative indipendenti provvederanno a produrre istanza, alle competenti strutture territoriali dell'Istituto, di trasferimento dei contributi all'INPDAP.

L'istanza dovrà contenere:

- i dati anagrafici ed il codice fiscale dei dipendenti per i quali è stato effettuato il versamento all'Istituto;

- l'ammontare delle retribuzioni riferite a ciascun dipendente e suddivise per anno;

- l'importo dei contributi versati per ciascun anno e gli estremi del versamento.

L'istanza così redatta dovrà essere inviata, per conoscenza, anche all'INPDAP che dovrà ricevere la somma in questione.

Le competenti strutture territoriali, ricevuta l'istanza di trasferimento e verificata la legittimità della richiesta, provvederanno alla contabilizzazione ed al trasferimento degli importi.

Si fa riserva di successive istruzioni per la sistemazione delle posizioni contributive individuali e per il trasferimento all'INPDAP delle contribuzioni oggetto di riscatti e ricongiunzioni.


Il Direttore generale

Nori



D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, art. 1
D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, art. 1
D.Lgs. 30 giugno 1994, n. 479, art. 1
D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 1
L. 10 ottobre 1990, n. 287
L. 14 novembre 1995, n. 481
L. 31 luglio 1997, n. 249
L. 23 dicembre 2000, n. 388, art. 116
R.D.L. 4 ottobre 1935, n. 1827, art. 38

Sisma Abruzzo 2009: proroga della sospensione del versamento dei contributi e modalità di recupero. Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, Servizio contributi e vigilanza, Area contributi.

I.N.P.G.I. (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani)
Circ. 11-11-2010 n. PC/09/CV
Sisma Abruzzo 2009: proroga della sospensione del versamento dei contributi e modalità di recupero.
Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, Servizio contributi e vigilanza, Area contributi.

Circ. 11 novembre 2010, n. PC/09/CV (1).

Sisma Abruzzo 2009: proroga della sospensione del versamento dei contributi e modalità di recupero.

(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, Servizio contributi e vigilanza, Area contributi.



Alle


Aziende e committenti interessati
 

Loro sedi

Alla


F.N.S.I.
 

Roma

Alla


F.I.E.G.
 

Roma e Milano

Alla


Aeranti Corallo
 

Ancona

All’


Unione stampa periodica italiana
 

Roma

Agli


Uffici di corrispondenza
 

Loro sedi

Alla


Casagit
 

Roma




A seguito del sisma che in data 6 aprile 2009 ha colpito la provincia di L’Aquila e alcuni comuni delle province di Teramo e di Pescara, con il D.P.C.M. 6 aprile 2009 è stato dichiarato lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2010. Per tale evento calamitoso è stata disposta - in più riprese - la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali; in particolare:

- il periodo dal 6 aprile 2009 al 30 novembre 2009 (art. 2, c. 1, O.P.C.M. n. 3754/2009);

- il periodo dal 1 dicembre 2009 al 30 giugno 2010, (art. 1, c. 1, O.P.C.M. n. 3837/2009, così come modificato e integrato dall’art. 9 della O.P.C.M. n. 3843/2010).

L’art. 39 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, convertito nella L. 30 luglio 2010, n. 122 ha previsto un’ulteriore proroga della sospensione dei versamenti tributari e contributivi nei confronti dei soggetti colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo. Tale norma, oltre ad individuare i soggetti ammessi all’ulteriore proroga ha definito anche le modalità di recupero della contribuzione oggetto di sospensione (aprile 2009 - dicembre 2010).

I contributi previdenziali ed assistenziali, il cui pagamento viene ulteriormente sospeso, sono quelli la cui scadenza di versamento ricade nel periodo 1° luglio 2010 - 15 dicembre 2010.

I soggetti interessati alla proroga, in base alla normativa sopra citata, sono:

- le persone fisiche, titolari di redditi d’impresa o di lavoro autonomo;

- i soggetti diversi dalle persone fisiche con volume d’affari non superiore a 200.000 euro.

Il predetto limite di 200.000 euro, come precisato dall’Agenzia delle Entrate con Circ. 13 agosto 2010, n. 44/E deve risultare dalla dichiarazione IVA relativa all’anno 2009.

Si precisa che la proroga può riguardare solo coloro che già sono stati ammessi alla sospensione dei versamenti contributivi. Quindi, la stessa è riferita ai datori di lavoro privati (escluse Pubbliche Amministrazioni, banche ed imprese di assicurazioni), ai giornalisti autonomi iscritti alla Gestione separata, nonché ai committenti di collaboratori (co.co.co. - co.co.pro).

Al fine di usufruire della proroga della sospensione, i soggetti diversi dalle persone fisiche, dovranno trasmettere una dichiarazione di responsabilità ex D.P.R. n. 445/2000 in cui sia attestato, per l’anno di imposta 2009, il conseguimento di un volume d’affari non superiore a 200.000 euro.

La norma prevede espressamente che non si dia luogo al rimborso di quanto eventualmente già versato.

Si ricorda che la norma non dispone la sospensione degli adempimenti - quali denunce contributive e comunicazioni reddituali - che dovranno, quindi, essere effettuati nei termini previsti.

Si riportano, di seguito, gli effetti della proroga:

1. per i datori di lavoro tenuti alla denuncia mensile dei contributi a mezzo della procedura DASM, la sospensione riguarderà i periodi di paga di competenza da "giugno 2010" a "ottobre 2010". Infatti, per il periodo di paga di novembre 2010 la scadenza è fissata al 16 dicembre, oltre il periodo oggetto di sospensione;

2. per i committenti tenuti alla denuncia mensile dei contributi a mezzo della procedura DASM ed al versamento alla Gestione separata dell’INPGI, la sospensione riguarderà i versamenti dovuti da " giugno 2010" a " ottobre 2010". Infatti, per i compensi pagati nel mese di novembre 2010 la scadenza per gli adempimenti contributivi è fissata al 16 dicembre, oltre il periodo oggetto di sospensione;

3. per i liberi professionisti (compresi collaboratori occasionali e cessioni diritto d’autore) iscritti alla Gestione separata dell’INPGI è sospeso il versamento dell’acconto annuale per l’anno 2010, con scadenza il 30 settembre 2010 ed il versamento di contributi a saldo per l’anno 2009, la cui scadenza è prevista il 31 ottobre 2010.


Modalità di recupero dei contributi sospesi


L’art. 39, commi 3-bis e 3-quater, del citato decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, come modificato dalla legge di conversione, L. n. 122/2010, ha disciplinato le modalità di recupero della contribuzione oggetto di sospensione.

La ripresa dei versamenti dovrà avvenire in 120 rate mensili costanti e di pari importo dal mese di gennaio 2011, senza applicazione di sanzioni, interessi ed oneri accessori. Qualora la rata mensile, così determinata, risultasse di importo inferiore a 50,00 euro, si procederà alla riduzione del numero delle rate mensili fino al raggiungimento di tale importo minimo.

Gli Uffici INPGI provvederanno ad inoltrare un piano di ammortamento contenente anche i nuovi periodi sospesi ai soggetti che avranno comunicato all’INPGI di avvalersi della sospensione contributiva, sia per il periodo 6 aprile 2009 - 30 giugno 2010 che per il più ampio periodo 6 aprile 2009 - 15 dicembre 2010, con indicate le modalità di versamento.

Per il versamento delle rate mensili mediante F24-accise dovrà essere utilizzata il codice causale CR04, indicando come periodo di riferimento (su tutte le rate) 04/2009.

Si ricorda che il mancato o ritardato pagamento nei termini delle rate del piano di ammortamento comporterà applicazione del vigente regime sanzionatorio.

Gli Uffici INPGI resteranno, in ogni caso, a disposizione per ogni eventuale chiarimento dovesse rendersi necessario.


Il Vice Direttore generale

Dott.ssa Maria I. Iorio



Allegato n. 1


Art. 39

Ulteriore sospensione dei versamenti tributari e contributivi nei confronti dei soggetti colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 [1]


1. Nei confronti delle persone fisiche di cui all’articolo 1, comma 1, dell’O.P.C.M. 30 dicembre 2009, n. 3837, titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo, nonché nei confronti dei soggetti diversi dalle persone fisiche con volume d’affari non superiore a 200.000 euro, il termine di scadenza della sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, ivi previsto, è prorogato al 20 dicembre 2010. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano, comunque, alle banche ed alle imprese di assicurazione.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano con riferimento alle ritenute da operare sui redditi diversi da quelli di impresa e di lavoro autonomo e ai relativi versamenti.

3. Nei confronti dei soggetti di cui al comma 1 e con riferimento ai redditi indicati al medesimo comma 1, il termine di scadenza della sospensione relativa ai contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali di cui all’articolo 2, comma 1, dell’O.P.C.M. 9 aprile 2009, n. 3754 e di cui all’articolo 1, comma 1, dell’O.P.C.M. 30 dicembre 2009, n. 3837, è prorogato al 15 dicembre 2010. Non si fa luogo a rimborso di quanto già versato.

3-bis. La ripresa della riscossione dei tributi di cui al comma 1 e dei contributi e dei premi di cui al comma 3 avviene, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2011. Gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti, non eseguiti per effetto della predetta sospensione sono effettuati entro lo stesso mese di gennaio 2011 con le modalità stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

3-ter. La ripresa della riscossione dei tributi non versati dal 6 aprile 2009 al 30 giugno 2010, per effetto della sospensione disposta dall’articolo 1 dell’O.P.C.M. 6 giugno 2009, n. 3780, e dall’articolo 1 dell’O.P.C.M. 30 dicembre 2009, n. 3837, avviene, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2011. Gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti, non eseguiti per effetto della predetta sospensione sono effettuati entro lo stesso mese di gennaio 2011 con le modalità stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

3-quater. La ripresa della riscossione dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali non versati dal 6 aprile 2009 al 30 giugno 2010 per effetto della sospensione prevista dall’articolo 2, comma 1, dell’O.P.C.M. 9 aprile 2009, n. 3754, e dall’articolo 1 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 dicembre 2009, n. 3837, avviene senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2011.

3-quinquies. Agli oneri derivanti dai commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, valutati in 617 milioni di euro per l’anno 2010, si provvede con le maggiori entrate derivanti dall’articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25, affluite alla contabilità speciale prevista dall’articolo 13-bis, comma 8, del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 3 agosto 2009, n. 102.

4. È autorizzata la spesa di 10 milioni di euro quale contributo al comune de L’Aquila per far fronte al disavanzo pregresso sul bilancio 2009 in relazione alle minori entrate verificatesi nello stesso anno a causa della situazione emergenziale connessa al sisma in Abruzzo.

Al predetto Comune non si applicano le disposizioni recate dall’articolo 11, comma 1, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3877 del 12 maggio 2010."

4-bis. All’articolo 10, comma 1-bis, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 giugno 2009, n. 77, le parole da: "con una dotazione di 45 milioni di euro" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: "con una dotazione di 90 milioni di euro che costituisce tetto massimo di spesa".

4-ter. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 10, comma 1-bis, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 giugno 2009, n. 77, come modificato ai sensi del comma 4-bis del presente articolo, si provvede, per 45 milioni di euro, a valere sulle risorse di cui all’articolo 14, comma 1, del predetto decreto-legge n. 39 del 2009, compatibilmente con gli utilizzi del citato decreto e, per 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, per gli anni 2011 e 2012 mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 dicembre 2004, n. 307, e per l’anno 2013 mediante corrispondente utilizzo di quota parte delle maggiori entrate derivanti dai commi 13-bis, 13-ter e 13-quater dell’articolo 38 del presente decreto.

4-quater. All’articolo 4 del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 febbraio 2004, n. 39, dopo il comma 3, è inserito il seguente:

"3-bis. Nel caso in cui al termine di scadenza il programma non risulti completato, anche in ragione del protrarsi delle conseguenze negative di ordine economico e produttivo generate dagli eventi sismici del 2009 nella regione Abruzzo, nonché delle conseguenti difficoltà connesse alla definizione dei problemi occupazionali, il Ministro dello sviluppo economico, su istanza del Commissario straordinario, sentito il Comitato di sorveglianza, può disporre nel limite massimo di 1 milione di euro per il 2010 la proroga del termine di esecuzione del programma per i gruppi industriali con imprese ed unità locali nella regione Abruzzo, fino al 31 dicembre 2010, compatibilmente con il predetto limite di spesa". Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente comma si provvede, per l’anno 2010, mediante corrispondente utilizzo di quota parte delle maggiori entrate derivanti dai commi 13-bis, 13-ter e 13-quater dell’articolo 38.


[1] Testo del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, coordinato con la legge di conversione 30 luglio 2010, n. 122.



Allegato n. 2


Decr. 16 aprile 2009, n. 3 integrato dal Decr. 17 luglio 2009, n. 11


Provincia di L'Aquila:

Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequeo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio nè Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant’Angelo, Villa Santa Lucia degli Abruzzi, Bugnara, Cagnano Amiterno, Capitignano, Fontecchio e Montereale.


Provincia di Teramo:

Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pitracamela, Tossicia, Colledara, Fano Adriano e Penna Sant’Andrea.


Provincia di Pescara:

Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre dè Passeri.



Decr. 16 aprile 2009, n. 3
Decr. 17 luglio 2009, n. 11
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, art. 39
O.P.C.M. 30 dicembre 2009, n. 3837, art. 1
O.P.C.M. 9 aprile 2009, n. 3754, art. 2
O.P.C.M. 19 gennaio 2010, n. 3843, art. 9
D.P.C.M. 6 aprile 2009

BIRMANIA: PRONTO L'ORDINE DI SCARCERAZIONE PER SAN SUU KYI





BIRMANIA: PRONTO L'ORDINE DI SCARCERAZIONE PER SAN SUU KYI =
(AGI) - Rangoon, 11 nov. - Aung
San Suu Kyi, l'icona
dell'opposizione democratica in Birmania, e' in procinto di
essere liberata dagli arresti domiciliari in cui ha trascorso
gran parte degli ultimi 21 anni. Ad annunciarlo sono stati
alcuni ufficiali della giunta militare che governa l'ex colonia
britannica. Secondo i media locali i generali avrebbe

 

ro gia'
firmato i documenti per il rilascio della "Signora di Rangoon".
In attesa dell'imminente liberazione, i seguaci di San Suu
Kyi si sono raccolti nel quartier generale della Lega Nazionale
per la Democrazia, il partito della leader birmana. "Non
esistono i presupposti giuridici per trattenerla un altro
giorno", ha spiegato il legale della donna, Nyan Win,
ricordando la sua detenzione scade domani. Ma alcune incognite
pesano ancora sul rilascio del Premio Nobel per la Pace. San
Suu Kyi, infatti, ha gia' fatto sapere tramite il suo avvocato
che non accettera' una liberazione sottoposta a condizioni. Il
timore e' che la giunta voglia negoziare la sua liberta' con
l'impegno da parte della donna a non partecipare alla vita
politica. Un patto che la leader non ha intenzione di prendere
nemmeno in considerazione. "Come gia' sappiamo - aveva
annunciato Win alcuni giorni fa - Suu Kyi non ha mai accettato
limitazioni alla sua liberta'". In queste ore anche l'Ue e la
Gran Bretagna sono scese in campo per chiedere il suo rilascio
incondizionato. L'ambasciatore britannico in Birmania, Andrew
Heyn, ha fatto riferito che e' in corso un pressing sulla
giunta militare da parte della comunita' internazionale.
Domenica scorsa in Myanmar, come la giunta ha ribattezzato
la Birmania, si sono svolte le prime elezioni dal 1990, quando
San Suu Kyi ottenne una schiacciante vittoria elettorale
annullata dai militari. L'appuntamento elettorale e' stato
boicottato dai seguaci della leader, esclusa manu militari
dalla competizione. I risultati del voto, duramente contestato
dalle opposizioni, hanno visto l'en plein dei candidati
dell'Unione per lo Sviluppo e la Solidarieta', il partito
legato ai generali. (AGI)

Cli/Sar
121251 NOV 10

NNNN

Apc-* Birmania/ Folla in attesa di Suu Kyi invitata a tornare a casa
Rilascio probabilmente sabato mattina

Roma, 12 nov. (Apcom) - Esponenti del partito d'opposizione
democratica birmana hanno invitato la folla dei sostenitori di
Aung
San Suu Kyi, riuniti davanti alla sede dell'Lnd, a rientrare
a casa e a tornare l'indomani mattina. Lo scrive il sito online
di informazione vicino alla Lega Nazionale per la Democrazia.
Questo potrebbe significare che il rilascio del Premio Nobel per
la Pace, attualmente agli arresti domiciliari, avverrà sabato
mattina.

Fcs
MYANMAR: ATTESA PER SUU KYI, ORDINE RILASCIO SAREBBE STATO FIRMATO =

Yangon, 12 nov. - (Adnkronos) - L'ordine di rilascio per Aung
San Suu Kyi, la leader dell'opposizione birmana agli arresti
domiciliari, sarebbe stato firmato dalle autorita' militari. E' quanto
riferiscono notizie giunte dal Myanmar, citate dalle Bbc.

E' stata segnalata un'accresciuta attivita' della polizia
davanti alla casa di Yangon (ex Rangoon) dove la premio Nobel per la
pace ha trascorso 15 degli ultimi 21 anni agli arresti domiciliari, ma
al momento non vi e' conferma ufficiale dell'imminente rilascio.

Molti sostenitori di Suu Kyi si stanno radunando davanti alla
sede della sua Lega Nazionale per la Democrazia, in attesa di poter
festeggiare la liberazione. L'ultima condanna inflitta alla Signora,
come viene affettuosamente e rispettosamente chiamata dai birmani,
scade domani. Tuttavia si ritiene che Suu Kiy non accettera' il
rilascio se sara' condizionato alla riununcia all'attivita' politica.
(segue)

(Cif/Pn/Adnkronos)
12-NOV-10 10:07

NNNN

"Rugby - Fiamme Oro in campo per Giorgia"


giovedì 11 novembre 2010

Autorizzazione ad assumere unita' di personale per le esigenze dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. (10A13184) (GU n. 264 del 11-11-2010 ) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 settembre 2010


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria e successive modificazioni ed integrazioni; Vista la legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010); Visto il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione della finanza pubblica e di competitivita' economica; Visto l'art. 66, comma 9-bis, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, aggiunto dall'art. 2, comma 208, della predetta legge n. 191 del 2009 e successivamente modificato dall'art. 9, comma 7, del richiamato decreto- legge n. 78 del 2010, secondo cui a decorrere dall'anno 2010 i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono procedere, con le modalita' di cui al comma 10, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari a quella relativa al personale cessato dal servizio nel corso dell'anno precedente e per un numero di unita' non superiore a quelle cessate dal servizio nel corso dell'anno precedente; Visto il comma 12 dell'art. 9 del decreto-legge n. 78 del 2010 secondo cui per le assunzioni di cui ai commi 5, 6, 7, 8 e 9 trova applicazione quanto previsto dal comma 10 dell'art. 66, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Visto l'art. 66, comma 10, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, il quale richiama la procedura autorizzatoria secondo le modalita' di cui all'art. 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unita' da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo; Visto il citato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ed in particolare il predetto art. 35, comma 4, che prevede come modalita' di autorizzazione l'emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Visti i commi 1, 5 e 6 dell'art. 74, del citato decreto-legge n. 112 del 2008, concernenti, rispettivamente, la riduzione degli assetti organizzativi, la dotazione organica provvisoria e le sanzioni previste in caso di mancato adempimento di quanto sancito dai commi 1 e 4 dello stesso articolo; Visto il comma 6-bis del citato art. 74 del decreto-legge n. 112 del 2008 che esclude dall'applicazione dell'art. 74 medesimo le strutture del comparto sicurezza, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, fermi restando gli obbiettivi fissati ai sensi del presente articolo da conseguire da parte di ciascuna amministrazione; Visto l'art. 2, comma 8-bis, del decreto-legge n. 194 del 2009 in cui e' previsto che le amministrazioni indicate nell'art. 74, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, all'esito della riduzione degli assetti organizzativi prevista dal predetto art. 74, provvedono, anche con le modalita' indicate nell'art. 41, comma 10, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 devono apportare, entro il 30 giugno 2010, un'ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, nonche' delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, con esclusione di quelle degli enti di ricerca; Visto il comma 8-quater del citato art. 2 del decreto-legge n. 194 del 2009, convertito, con modificazioni, in legge n. 25 del 2010, che prevede, per le Amministrazioni che non abbiano adempiuto nei tempi previsti a quanto disposto dal comma 8-bis dello stesso art. 2, il divieto, a decorrere dal 30 giugno 2010, di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto, prevedendo che fino all'emanazione dei relativi provvedimenti, le dotazioni organiche sono provvisoriamente individuate in misura pari ai posti coperti alla data del 28 febbraio 2010, facendo salve le procedure concorsuali e di mobilita' avviate alla predetta data; Visto il comma 8-quinquies del ripetuto articolo art. 2, del decreto legge n. 194 del 2009 che prevede l'esclusione dall'applicazione dei commi da 8-bis a 8-quater dello stesso articolo per le amministrazioni che abbiano subito una riduzione delle risorse ai sensi dell'art. 17, comma 4, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e del comma 6 del medesimo art. 17, per il personale amministrativo operante presso gli Uffici giudiziari, il Dipartimento della protezione civile, le Autorita' di bacino di rilievo nazionale, il Corpo della polizia penitenziaria, per i magistrati, per l'Agenzia italiana del farmaco, nei limiti consentiti dalla normativa vigente, nonche' per le strutture del comparto sicurezza, delle Forze armate, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e per quelle del personale indicato nell'art. 3, comma 1, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001; Viste le note del Ministero dell'interno - Dipartimento della pubblica sicurezza in data 7 luglio 2010, n. 5019 e del Ministero della Difesa - Ufficio legislativo in data 6 settembre 2010, n. 8/39864, in merito alle assunzioni rispettivamente del personale della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, con le quali ciascuna amministrazione specifica per le relative assunzioni gli oneri da sostenere, dando analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno 2009 e delle risorse finanziarie che si rendono disponibili, asseverate dai relativi organi di controllo; Visto l'art. 2, comma 209, della legge n. 191 del 2009 secondo cui le assunzioni nelle carriere iniziali dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco negli anni 2010, 2011 e 2012 sono destinate ai volontari in ferma breve, in ferma prefissata e in rafferma delle Forze armate, in servizio o in congedo, nelle percentuali previste dall'art. 16, comma 1, della legge 23 agosto 2004, n. 226, per i Corpi di polizia, e dall' art. 18, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco; Considerato che l'onere previsto per le assunzioni richieste non supera le risorse finanziarie utilizzabili secondo la normativa citata, tenuto anche conto dell'asseverazione da parte dei competenti organi di controllo; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008 concernente «Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di pubblica amministrazione e innovazione al Ministro senza portafoglio Prof. Renato Brunetta»; Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze; Decreta: Art. 1 1. Le amministrazioni di cui alla tabella allegata possono procedere per l'anno 2010, ai sensi dell'art. 66, comma 9-bis, del decreto legge 25 giugno 2008 n.112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n. 133, e successive modificazioni e integrazioni, all'assunzione a tempo indeterminato delle unita' di personale per ciascuna indicate e per un onere a regime corrispondente all'importo accanto specificato. Per ciascuna amministrazione e', altresi', indicato il limite massimo delle unita' di personale e dell'ammontare delle risorse disponibili per le assunzioni relative all'anno 2010. 2. Le predette Amministrazioni sono tenute a trasmettere, entro e non oltre il 31 marzo 2011, per le necessarie verifiche, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la funzione pubblica, Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni, e al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, IGOP, i dati concernenti il personale assunto, la spesa annua lorda a regime effettivamente da sostenere. A completamento delle procedure di assunzione va altresi' fornita da parte dell'amministrazione dimostrazione del rispetto dei limiti di spesa previsti dal presente decreto. 3. All'onere derivante dalle assunzioni di cui al comma 1 si provvede nell'ambito delle disponibilita' dei pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'Interno e del Ministero della Difesa. Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 21 settembre 2010 p. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta Il Ministro dell'Economia e delle Finanze Tremonti Registrato alla Corte dei conti il 18 ottobre 2010 Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri,registro n. 16, foglio n. 329

Sicurezza stradale/ Da sabato in vigore ultima fase nuovo codice

Apc-Sicurezza stradale/ Da sabato in vigore ultima fase nuovo codice
Che prevede obbligo precursori in locali che somministrano alcol

Roma, 11 nov. (Apcom) - Da dopodomani gli avventori di bar,
ristoranti trattorie, osterie e simili troveranno un 'servizio'
in pi: da sabato, infatti, con l'entrata in vigore dell'ultima
fase del codice della strada nella parte di contrasto alla guida
in stato di ebbrezza, tutti i locali che somministrano alcolici
e la cui attivit si protrae oltre la mezzanotte dovranno mettere
a disposizione dei clienti i precursori per la rilevazione del
tasso alcolemico e affiggere le tabelle alcolemiche previste
dalla nuova normativa.

Le tabelle, da esporre in un posto visibile ai clienti, spiega
la Fipe, sono corredate di ogni informazione anche sui sintomi
correlati ai vari livelli di assunzione di bevande alcoliche. Le
locandine sono fornite dalla Fipe e possono essere scaricate
elettronicamente o distribuite in formato cartaceo dalle
associazioni territoriali Fipe-Confcommercio a tutti gli
associati. Le 103 associazioni territoriali di Fipe-Confcommercio
hanno gi messo a disposizione tabelle e precursori.

Il limite di legge da non superare per potersi mettere al
volante della propria auto per non incorrere in forti ammende in
caso di fermi da parte delle forze dell'ordine quello di 0,5
grammi di tasso alcolemico. Per esempio il valore 0,5 corrisponde
a 3/4 bicchieri di vino per una donna di 60 chili a stomaco pieno
o a poco meno di mezzo litro per un uomo di 80 chili sempre a
stomaco pieno. Per alcune categorie di conducenti resta per
l'obbligo del tasso zero di alcol nel sangue per poter guidare.
Le sanzioni prevedono la confisca dell'auto per il consumatore
che supera il livello 1,5 di alcolemia.

Red/Cro

111241 nov 10

BERLUSCONI. MASSONE MAGALDI (GOD): "È CAPO SUPER LOGGIA ARCORE"

BERLUSCONI. MAGALDI (GOD):"MAI CESSATI SUOI RAPPORTI CON MASSONI"
IN UN LIBRO,PARLA CAPO DISSIDENTI INTERNI A GRANDE ORIENTE ITALIA

(DIRE) Roma, 11 nov. - "I rapporti di Berlusconi con la
Massoneria non sono mai cessati". La pensa cosi' Gioele Magaldi,
capo massone di Grande Oriente Democratico, la folta corrente di
dissidenti interna al Grande Oriente d'Italia. Autore, tra
l'altro, della lettera comparsa in internet il 26 luglio scorso
in cui invita il "fratello Berlusconi" a ritirare alcuni
provvedimenti, in particolare il Lodo Alfano e il disegno di
legge sulle intercettazioni, minacciando la chiamata in armi di
"fratelli" del Pdl, ex Forza Italia. Massoni che al momento
opportuno potrebbero disertare le scelte del leader politico.
Nell'intervista raccolta in "P3 Tutta la verita'. Analisi,
documenti e biografie della nuova piovra che pretende di
governare l'Italia", libro di Giusy Arena e Filippo Barone,
(Editori Riuniti), Magaldi fa una premessa storica: l'elenco di
962 nomi scoperto nel marzo 1981 a casa di Licio Gelli a
Castiglion Fibocchi e' solo una parte del materiale disponibile
sulla P2. La parte piu' scottante dei documenti, in realta', non
e' stata divulgata ma custodita in quattro luoghi diversi perche'
potrebbe avere "conseguenza traumatiche per tanta gente".
"La massoneria oggi ha solo assunto nuove maschere- spiega
Magaldi- senza nessuna effettiva soluzione di continuita'
rispetto all'opera di Licio Gelli che anche in passato non era
affatto deviante, ma al contrario perfettamente organico ai
vertici del Grande Oriente d'Italia".
Oggi questa P3 in che rapporti sta con quella P2?
"Formalmente la P3 e' un'invenzione della stampa che le ha dato
il nome, non e' una loggia regolarmente costituita all'interno
del Grande Oriente d'Italia a differenza di quanto era avvenuto
per la P2. Ma sostanzialmente esiste, eccome".
Chi sta in cima a questa struttura?
"Si dice ci sia Berlusconi, piu' giu' Dell'Utri e ancora Verdini,
Carboni e poi gli altri, i Martino, i Lombardi. La
manovalanza...".
Berlusconi e la massoneria...
"Non fu un fatto superficiale l'adesione di Berlusconi alla P2 di
Gelli. Non fini' li'. Il suo interesse alla massoneria, al mondo
dell'esoterismo e dell'iniziazione lo coinvolge da sempre in modo
significativo. Tramite Flavio Carboni e Giuseppe Pisanu e' stato
in grandi e costanti rapporti con Armando Corona, Gran Maestro
del Grande Oriente del 1982 al 1990 e poi in rapporti stretti con
Francesco Cossiga".
Questo in gioventu' e poi?
"Berlusconi e' una sorta di maestro illuminato che per conto suo
ha conquistato i gradi della sua successiva iniziazione. Poi non
ha fatto vita di loggia. Cessata la vicenda della P2 non si e'
iscritto altrove. Ne ha fatta direttamente una sua...".
Berlusconi a capo di un gruppo autonomo. E chi ne fa parte?
"E' una loggia di cui farebbero parte alcuni suoi collaboratori.
Gustavo Raffi mi racconto' dell'affiliazione di Cesare Previti,
tramite una loggia romana. C'e' chi racconta che Marcello
Dell'Utri e suo fratello siano molto affascinati dal milieu
massonico e farebbero parte di questo ambito cosi' riservato
costituito da Berlusconi".(SEGUE)

(Pol/ Dire)
11:28 11-11-10

BERLUSCONI. MAGALDI (GOD):"MAI CESSATI SUOI RAPPORTI CON MASSONI" -2-


(DIRE) Roma, 11 nov. - Berlusconi, Verdini, Dell'Utri... sembra
un normale vertice di partito, con l'anomalia d'esser fatto in
casa. Perche' scandalizzarsi?
"Non proprio un vertice di partito- risponde Gioele Magaldi, capo
massone di Grande Oriente Democratico, la corrente di dissidenti
interna al Grande Oriente d'Italia- se si usano i parametri e i
rituali della massoneria: non se partecipano fratelli non
appartenenti alle forze politiche ufficiali o provenienti da
paesi stranieri. E, soprattutto se ne sono esclusi altri
protagonisti del Pdl".
Quindi il problema sta nella cabina di regia...
"Il problema e' se le decisioni vengono prese in organi ufficiali
del Pdl o vengono prese altrove. Vi sarebbe un luogo, una loggia
massonica fatta in casa da Berlusconi che pianifica le strategie
piu' importanti, in ambito politico, aziendale. In questo modo le
riunioni del PdL sono svuotate di vero significato, perche' non
c'e' una discussione ma solo distribuzione di compiti e ordini
imposti".
Ci sono persone all'interno della loggia che non fanno parte
dell'entourage politico?
"Direi di si', ci sono personaggi diversi da quelli che siamo
abituati a considerare i vertici del Pdl. Cosi' come ci sono
personaggi che ne sono tenuti fuori, tipo Tremonti, Bossi,
Bondi...".
Massoni e partiti politici. Quanti e dove?
"Ci sono massoni nel Pdl ma in tutta la politica, anche nel Pd".
E nella Lega Nord?
"Molti leghisti hanno il dente avvelenato con noi perche' sono
stati rifiutati. La massoneria ha caro il processo risorgimentale
che ha portato all'Unita' d'Italia. Molti leghisti di giorno
tuonano contro la massoneria e l'Unita' e di notte ci chiedono di
poter aderire".
Parlava di alcuni massoni dell'ex Forza Italia che sarebbero in
dissenso con Berlusconi...
"Quelli che ci hanno contattato finora sono un gruppetto, ma il
numero e' significativo, quanto basta in questo periodo per far
ballare la maggioranza".

(Pol/ Dire)
11:28 11-11-10

NNNN


BERLUSCONI. MASSONE MAGALDI (GOD): "È CAPO SUPER LOGGIA ARCORE"
NUOVA LETTERA AL 'FRATELLO SILVIO'. MASSONI GUARDANO A SINISTRA

(DIRE) Roma, 11 nov. - "La P3 non esiste come Loggia regolare,
all'interno del Grande Oriente d'Italia. E' pero' reale il fatto
che indagando su personaggi come Denis Verdini, Flavio Carboni,
Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi sia stato individuato un
'braccio', una filiera che porta alla 'Loggia di Arcore', il cui
capo e' Silvio Berlusconi". Cosi' Gioele Magaldi, Maestro
Venerabile a capo di Grande Oriente Democratico, la prima
corrente di dissidenti (circa 7 mila componenti) interna alla
piu' grande famiglia massonica italiana, il Grande Oriente
d'Italia. "La 'Loggia di Arcore' e' una realta' in piedi dal
1991- continua Magaldi- caratterizzata dai tradizionali rituali
massonici, che ha cominciato a rafforzarsi e potenziarsi tra il
1992 e il 1993, completamente sotto il controllo di Berlusconi,
grazie alla quale il premier e' riuscito a tessere rapporti e
relazioni importanti con personaggi del milieu massonico
internazionale. E' una Loggia molto piu' potente della P2 ed e'
cresciuta a dismisura in questi ultimi 19 anni".
"Il tempo della P2 non e' finito- prosegue Magaldi- ll nuovo
corso del piduismo e' gestito dallo stesso Raffi, Gran Maestro
del GOI, il quale non ha affatto smantellato i rapporti impropri
con Silvio Berlusconi mirando alla trasparenza promessa. Raffi ha
avuto una deriva dispotica e filo berlusconiana che ha costretto
me ed altri fratelli a dar vita al Grande Oriente Democratico. E
riusciremo a rinnovarci. Dall'America arriva un'aria di
rigenerazione che investira' tutto, politica e massoneria".
Ed e' sempre Magaldi, ad annunciare come imminente l'arrivo
della "lettera aperta numero due" indirizzata al "Fratello
Silvio". La prima, comparsa il 26 luglio scorso sul web faceva
riferimento alla vita massonica di Berlusconi, sfidando
apertamente il premier a ritirare il Lodo Alfano e il disegno di
legge sulle intercettazioni: "Ti diffido dal reiterare,con la
nuova stagione, tentativi di approvazione e/o promulgazione di
liberticidi e incostituzionali atti legislativi". (SEGUE)

(Pol/ Dire)
11:28 11-11-10




BERLUSCONI. MASSONE MAGALDI (GOD): "È CAPO SUPER LOGGIA ARCORE" -2-


(DIRE) Roma, 11 nov. - Il Venerabile Magaldi annuncia anche a
breve la nascita del movimento Democrazia Radical Popolare per
aiutare i partiti di centro-sinistra "a legare fra loro e ad
unirsi su fondamenti solidi e lungimiranti, non dell'ennesimo
nuovo partito, di cui il paese non sente proprio il bisogno". Vi
potranno aderire massoni e non, impegnati "per favorire la
formazione di una grande coalizione di centro-sinistra che
raggiunga una forte connotazione identitaria insieme ad un
progetto di vasto respiro non solo per vincere le elezioni, ma
soprattutto per ben governare l'Italia nei prossimi anni". E
conclude: "Vorrei illuminare in modo netto i cari compagni
dell'opposizione (Pd in testa) che e' illusoria qualsiasi ipotesi
di sconfiggere Berlusconi tramite inchieste giudiziarie o menate
moralistiche sui suoi festini privati. Queste cose possono al
massimo costituire un 'contorno contestuale', nel quale diventa
dirimente e decisivo un programma politico forte, riconoscibile e
convincente".

(Pol/ Dire)
11:28 11-11-10

NNNN

"Scorte alle ragazze e festini, basta silenzi"


"Punti di vista - Polizia e cittadini - La Riforma tradita"




"Tra le macerie, il Viminale abbandona la sua polizia" .." Sicurezza. Rabbia degli agenti senza più sede"

Recepimento dell'accordo sindacale per il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile e del provvedimento di concertazione per il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento militare (biennio economico 2008-2009). (10G0205) (GU n. 263 del 10-11-2010 - Suppl. Ordinario n.246)

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1 ottobre 2010, n. 184 


 

mercoledì 10 novembre 2010

valdannini, sentenze, Roma, cgil,silp cgil,  ruolo dei sindacati, sindacato autonomo polizia, siulp, sindacato polizia, politica, newsletter, creare newsletter, newsletter manager, newsletter software, news, varese news, news server, news calciomercato, n

valdannini, sentenze, Roma, cgil,silp cgil, ruolo dei sindacati, sindacato autonomo polizia, siulp, sindacato polizia, politica, newsletter, creare newsletter, newsletter manager, newsletter software, news, varese news, news server, news calciomercato, n: "Consiglio di Stato '...Concorso vicesovrintendente ...L'odierno ricorrente aveva indicato come esatta la risposta: D) Al Capo della Polizia - direttore generale della Pubblica Sicurezza, mentre la Commissione esaminatrice ha, invece, ritenuto corretta solo la risposta A) 'All'organo gerarchicamente superiore a quello che ha irrogato la sanzione'. Secondo l'assunto del ricorrente, entrambe le risposte potrebbero considerarsi corrette, in quanto l'organo gerarchicamente superiore a quello che irroga la detta sanzione disciplinare coincide con il Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza....'

- Inviata con Google Toolbar"

"DI PIETRO: PREMIER A SCORTE DICE 'BEATI VOI, A ME TOCCA TROMBARE'" (CHE SQUALLORE- NO COMMENT!!! )





DI PIETRO: PREMIER A SCORTE DICE 'BEATI VOI, A ME TOCCA TROMBARE'


(DIRE) Roma, 10 nov. - "Noi non vogliamo sapere che cosa fanno le
scorte, ma cosa ci fanno il presidente del consiglio e gli amici
suoi delle
scorte...". Cosi' Antonio Di Pietro replica alla
risposta del ministro Elio Vito sull'interrogazione di Idv
relativa all'uso delle
scorte da parte del premier.
"E' possibile- dice Di Pietro leggendo in aula alcune
dichiarazioni di uomini assegnati alla sicurezza del presidente
del consiglio- leggere che il premier, salutando gli uomini della
sua sicurezza, dica: 'Beati voi che andate a casa a dormire, a me
tocca andare a trombare?'". E che le
scorte siano utilizzate per
"accompagnare a casa delle signorine? Vogliamo anche sapere-
aggiunge Di Pietro- se anche Emilio Fede ha un servizio di
scorte".
Su questo "deve riferire il ministro dell'interno, il quale
deve aprire una verifica interna per accertare l'esistenza di
abusi. Il punto non e' cosa dovrebbero fare le
scorte, ma cosa
non dovrebbe fare il premier", ribadisce Di Pietro. "Ma per
fortuna- conclude il leader dell'Idv- tra poco ce ne
liberiamo...".

(Rai/ Dire)
15:51 10-11-10

NNNN

MAW9437 4 cro gn00,rg00 734 ITA0437;
Apc-*Scorte, in Italia impegnati1988 uomini più 377 integrativi
Ministro Vito: protezione premier è affidata ai servizi

Roma, 10 nov. (Apcom) - La protezione delle personalità politiche
attualmente viene assicurata da 1.988 unità delle forze
dell'ordine e degli apparati di sicurezza alle quali vanno
aggiunti 376 unità dell'esercito per servizi integrativi. Sono
dati forniti al quiestion time alla Camera dal ministro per i
Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondendo ad una
interrogazione del leader dell'Idv Antonio Di Pietro.

Sulla scorta personale al presidente del consiglio Silvio
Berlusconi il ministro ha precisato che il ministero dell'Interno
non può fornire dati essendo lo stesso presidente del Consiglio
protetto dagli uomini dell'Aisi.

La valutazione sull'effettiva esposizione a rischio delle
personalitaè, è sempre quanto ricorda il Viminale, è demandata
all'esame delle Prefetture, con un'istruttoria delle forze di
polizia poi riversata alle riunioni di coordinamento presiedute
dagli stessi prefetti, che eventualmente inoltrano all'Ufficio
centrale le proposte per adozione, modifica o revoca delle
"misure tutorie", graduate a seconda del profilo di rischio. Chi
invece e' scortato in virtu' della carica che riveste? Il
ministero dell'Interno, nella risposta letta in Aula alla Camera
da Elio Vito, ricorda che "il presidente del Consiglio dei
ministri, unitamente ai presidenti della Camere e della Corte
Costituzionale, ai vicepresidenti del Consiglio dei ministri, ai
ministri di Interno, Difesa, Giustizia, Esteri, Economia, al
sottosegretario di Stato con funzioni di segretario del Consiglio
dei ministri, al primo presidente e al Pg presso la Cassazione,
al vicepresidente del Csm, rientra tra le alte personalità
istituzionali sottoposte a misure di protezione e vigilanza in
ragione della carica rivestita"

Nes

101619 nov 10
ZCZC4871/SXA
XPP29612
R POL S0A QBXB
INCHIESTA FESTINI:VITO,IN ITALIA 1.988 GLI AGENTI DI SCORTA

(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Sono 1.988 le unita' delle Forze di
polizia destinate ai servizi di scorta in Italia, a cui si
aggiungono 377 militari per la sorveglianza di obiettivi fissi:
lo ha comunicato nell'Aula della Camera il ministro per i
Rapporti con il Parlamento Elio Vito rispondendo al question
time ad una interrogazione di Antonio Di Pietro sul ruolo e sui
compiti delle scorte di Silvio Berlusconi e sulle modalita'
della loro utilizzazione da parte del presidente del Consiglio
che prende le mosse dal caso Ruby.
Vito ha spiegato che sono i prefetti a stabilire
l'assegnazione delle scorte e che vengono ''periodicamente
emanate delle circolari per richiamare l'attenzione sulla
puntuale osservanza delle regole per i servizi di protezione''.
Quanto al presidente del Consiglio, ha aggiunto il
rappresentante del Governo, 'la responsabilita' della sua
sicurezza e protezione e' dell'Aisi''. ''Il Presidente del
Consiglio come i presidenti delle Camere, il presidente della
Corte costituzionale, il Vicepresidente del Consiglio, i
ministri degli Interni, della Difesa, della Giustizia, degli
Esteri e dell'Economia, il sottosegretario segretario del
Consiglio dei ministri, il presidente ed il Pg della Cassazione
ed il vicepresidente del Csm sono tra le Alte personalita'
istituzionali sottoposte a misure di protezione e vigilanza in
ragione della carica rivestita''. (ANSA).

FLB
10-NOV-10 16:12 NNNN
ZCZC4853/SXA
XPP29626
R POL S0A QBXB
INCHIESTA FESTINI: DI PIETRO, COSA FA PREMIER DELLE SCORTE?

(ANSA) - ROMA, 10 NOV - ''Non volevamo sapere che cosa fanno
le scorte, volevamo sapere che cosa con le scorte fanno il
presidente del Consiglio e gli amici suoi'': lo ha detto
nell'Aula della Camera il leader dell'Idv Antonio Di Pietro dopo
la risposta del ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio
Vito alla sua interrogazione al question time sul ruolo e sui
compiti delle scorte di Silvio Berlusconi e sulle modalita'
della loro utilizzazione da parte del presidente del Consiglio
che prendeva spunto dal caso Ruby.
Leggendo dichiarazioni riportate da un quotidiano di agenti
di scorta, Di Pietro ha aggiunto: ''Il ministro dell'Interno
apra una verifica interna sull'abuso''. (ANSA).

FLB
10-NOV-10 16:11 NNNN
MAW9420 4 pol gn00 314 ITA0420;
Apc-Berlusconi/ Di Pietro: Maroni verifichi abuso scorte premier -2-
Il leader Idv: "Vogliamo sapere se Fede ha la scorta"

Roma, 10 nov. (Apcom) - "Vediamo alcune ragazze - continua Di
Pietro nella citazione degli sfoghi di alcune persone della
scorta - uscire e tornare verso Milano mentre altre restano nella
villa per la notte; capita che dobbiamo scortare personalità che
fanno il giro a riaccompagnare le ragazze nei residence milanesi,
l'ultima magari se la portano a casa e noi dobbiamo accompagnarli
fino a sotto il portone".

"Quello che chiediamo - ha insistito l'ex pm - non è cosa fanno
le scorte ma cosa ci fanno il presidente del Consiglio e gli
amici suoi con le scorte. Se è vero che alcune ragazze le porta
direttamente Emilio Fede o Lele Mora nella loro auto e vogliamo
sapere se Fede ha la scorta. Abbiamo chiesto cosa fa il premier,
non cosa fanno le scorte, cosa ci fa Berlusconi con queste
scorte" anche se "fra poco grazie a Dio ce ne liberiamo ma non
dobbiamo aspettare questo per stabilire che le scorte sono fatte
da persone che rischiano la vita. Con la polizia ormai
piantoniamo hotel e centri massaggi, la scorta lamenta che ora
deve fare la guardia alle escort del premier. Maroni deve
riferire su questo per verificare l'abuso che si fa non per dirci
cosa dovrebbero fare loro, forse è il premier che deve stabilire
che le ragazze devono andare a casa sua con auto proprie e non
con servizi dello Stato".

Luc

101607 nov 10
ZCZC
AGI0570 3 POL 0 R01 /

== SCORTE: IN ITALIA IMPEGNANO 1988 UNITA' E 377 'INTEGRATIVI' =
(AGI) - Roma, 10 nov. - Si chiama Ufficio centrale interforze
per la sicurezza personale, istituito nell'ambito del
Dipartimento per la Pubblica Sicurezza del Viminale, il
'quartier generale' che coordina ad oggi un mini esercito
impegnato in servizi di scorta che ammonta a 1988 unita', alle
quali possono aggiungersene altre 377, compresi anche coloro
che arrivano dai ranghi dell'esercito, impegnate in servizi
integrativi di vigilanza fissa. Sono i numeri complessivi che
il ministero dell'Interno, attraverso il ministro per i
Rapporti con il Parlamento, fornisce in risposta a
un'interrogazione Idv sul servizio di sicurezza di Silvio
Berlusconi.
La valutazione sull'effettiva esposizione a rischio delle
personalita', e' sempre quanto ricorda il Viminale, e'
demandata all'esame delle Prefetture, con un'istruttoria delle
forze di polizia poi riversata alle riunioni di coordinamento
presiedute dagli stessi prefetti, che eventualmente inoltrano
all'Ufficio centrale le proposte per adozione, modifica o
revoca delle "misure tutorie", graduate a seconda del profilo
di rischio.
Chi invece e' scortato in virtu' della carica che riveste?
Il ministero dell'Interno, nella risposta letta in Aula alla
Camera da Elio Vito, ricorda che "il presidente del Consiglio
dei ministri, unitamente ai presidenti della Camere e della
Corte Costituzionale, ai vicepresidenti del Consiglio dei
ministri, ai ministri di Interno, Difesa, Giustizia, Esteri,
Economia, al sottosegretario di Stato con funzioni di
segretario del Consiglio dei ministri, al primo presidente e al
Pg presso la Cassazione, al vicepresidente del Csm, rientra tra
le alte personalita' istituzionali sottoposte a misure di
protezione e vigilanza in ragione della carica rivestita".
(AGI)
Bal
101606 NOV 10

NNNN
ZCZC
AGI0570 3 POL 0 R01 /

== SCORTE: IN ITALIA IMPEGNANO 1988 UNITA' E 377 'INTEGRATIVI' =
(AGI) - Roma, 10 nov. - Si chiama Ufficio centrale interforze
per la sicurezza personale, istituito nell'ambito del
Dipartimento per la Pubblica Sicurezza del Viminale, il
'quartier generale' che coordina ad oggi un mini esercito
impegnato in servizi di scorta che ammonta a 1988 unita', alle
quali possono aggiungersene altre 377, compresi anche coloro
che arrivano dai ranghi dell'esercito, impegnate in servizi
integrativi di vigilanza fissa. Sono i numeri complessivi che
il ministero dell'Interno, attraverso il ministro per i
Rapporti con il Parlamento, fornisce in risposta a
un'interrogazione Idv sul servizio di sicurezza di Silvio
Berlusconi.
La valutazione sull'effettiva esposizione a rischio delle
personalita', e' sempre quanto ricorda il Viminale, e'
demandata all'esame delle Prefetture, con un'istruttoria delle
forze di polizia poi riversata alle riunioni di coordinamento
presiedute dagli stessi prefetti, che eventualmente inoltrano
all'Ufficio centrale le proposte per adozione, modifica o
revoca delle "misure tutorie", graduate a seconda del profilo
di rischio.
Chi invece e' scortato in virtu' della carica che riveste?
Il ministero dell'Interno, nella risposta letta in Aula alla
Camera da Elio Vito, ricorda che "il presidente del Consiglio
dei ministri, unitamente ai presidenti della Camere e della
Corte Costituzionale, ai vicepresidenti del Consiglio dei
ministri, ai ministri di Interno, Difesa, Giustizia, Esteri,
Economia, al sottosegretario di Stato con funzioni di
segretario del Consiglio dei ministri, al primo presidente e al
Pg presso la Cassazione, al vicepresidente del Csm, rientra tra
le alte personalita' istituzionali sottoposte a misure di
protezione e vigilanza in ragione della carica rivestita".
(AGI)
Bal
101606 NOV 10

NNNN
MAW9415 4 pol gn00 129 ITA0415;
Apc-Berlusconi/ Di Pietro: Maroni verifichi abuso scorte premier
"Ormai piantona hotel e centri massaggi"

Roma, 10 nov. (Apcom) - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni,
deve riferire sull'"abuso" che il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, fa della sua scorta "acquisendo una relazione
dal servizio scorte e aprendo una verifica interna". Lo chiede il
leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in Aula alla Camera,
commentando - insoddisfatto - la risposta del ministro per i
Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, alla sua interrogazione.

"Non metto in dubbio - ha affermato Di Pietro - che ci siano
circolari che dispongano cosa deve fare la scorta" ma "ormai
piantona gli hotel e i centri massaggi". L'ex pm chiede al
governo di sapere "se è vero quanto hanno riferito quelle
persone" della scorta, citando "testualmente" i loro sfoghi: "Ci
è capitato che il presidente del Consiglio sia venuto incontro a
noi e ci abbia detto 'eh, beati voi che adesso andate a casa a
dormire, a me invece tocca andare a trombare'; altre volte ci ha
portato qualche ragazza ce l'ha presentata, poi un'altra volta ci
ha mandato la ragazza e ci ha fatto fare la danza del ventre; a
fine serata riportiamo le personalità a casa".

(segue)

Luc

101605 nov 10
ZCZC
AGI0549 3 POL 0 R01 /

SCORTE: DI PIETRO, MARONI CHIARISCA COME LE USA BERLUSCONI =
(AGI) - Roma, 10 nov. - Cosa facciano e quale sia il difficile
ruolo delle scorte, a partire da quella del premier Berlusconi,
e' noto, ma noi "chiediamo al ministro dell'Interno cosa ci
facciano il presidente del Consiglio e gli amici suoi con le
scorte...". Lo ha detto, in aula a Montecitorio, il presidente
Idv, Antonio Di Pietro, replicando alle parole del ministro per
i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, che durante il
question time aveva risposto a un'interrogazione dell'Idv.
"Insomma - ha ripetuto Di Pietro - vogliamo sapere cosa ci
fa il premier con queste scorte. Certo tra poco ce ne
libereremo, ma non possiamo aspettare di liberarci del
presidente del Consiglio per stabilire che chi gli fa la scorta
e rischia la vita non si deve vergognare di piantonare hotel e
centri massaggi o di fare 'la guardia alle escort'. Su tutto
cio' il ministro dell'Interno deve riferire, acquisendo una
relazione dal servizio scorte e aprendo una verifica interna,
per verificare gli abusi" e, in ogni caso, "e' il premier che
deve stabilire che le persone che lo vanno a trovare devono
andarci con i mezzi loro e non con i servizi di Stato". (AGI)
Cav
101555 NOV 10

NNNN

RUBY. DI PIETRO: BUGIE MINISTERIALI, ORMAI SIAMO AL GOLPE


(DIRE) Roma, 10 nov. - "Ormai siamo al golpe. Infatti, pochi
giorni fa in Parlamento ha mentito il ministro Calderoli e adesso
si scopre che a ingannare le Camere e' stato anche il ministro
degli Interni Maroni". Lo scrive sul suo blog il leader dell'idv,
Antonio di Pietro.
Di Pietro ricorda che "la pm del tribunale dei minori,
Annamaria Fiorillo, che avrebbe dovuto decidere cosa fare con la
minorenne marocchina Ruby, mentre il premier tempestava di
telefonate la questura di Milano chiedendo che venisse liberata,
si e' rivolta al Csm, perche' le cose non sono affatto andate
come ha raccontato alla Camera e al Senato il ministro Maroni. Ha
fatto benissimo a rivolgersi al Csm perche' venga fatta luce su
un caso che e' gia' scandaloso, increscioso e imbarazzante".
"Una vicenda- insiste il leader dell'Idv- che potrebbe
rivelarsi addirittura peggiore di quel che gia' e', se si
scoprisse che il ministro, responsabile della sicurezza dei
cittadini, ha preso in giro il Parlamento e l'intero Paese per
difendere i comportamenti indifendibili del suo premier. Non
sarebbe di certo il primo esempio di un uso disinvolto, per usare
un eufemismo, degli apparati di sicurezza dello Stato". Come
"l'uso privato fatto dal presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi dei ragazzi delle
scorte".

(Vid/ Dire)
18:53 10-11-10

NNNN
 

"Pubblico impiego: da gennaio in pensione con le nuove regole"

"Buonuscite statali le nuove regole"

Il collegato al lavoro è legge " Specificità delle forze armate, di polizia e dei vigili del fuoco"

Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonche' misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro. (10G0209) (GU n. 262 del 9-11-2010 - Suppl.

LEGGE 4 novembre 2010, n. 183

CIRCOLAZIONE STRADALE – GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – RIFIUTO DI SOTTOPORSI AL TEST ALCOLIMETRICO - CONFISCA DEL VEICOLO – NATURA – SANZIONE PENALE ACCESSORIA

CIRCOLAZIONE STRADALE – GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – RIFIUTO DI SOTTOPORSI AL TEST ALCOLIMETRICO - CONFISCA DEL VEICOLO – NATURA – SANZIONE PENALE ACCESSORIA
Le Sezioni Unite, componendo il contrasto interpretativo insorto in proposito, hanno stabilito che la confisca del veicolo prevista in caso di condanna per la contravvenzione di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici, così come per quella di guida in stato di ebbrezza, ha natura di sanzione penale accessoria e che la stessa, in quanto tale, non può essere disposta in relazione agli illeciti commessi prima dell’entrata in vigore delle norme che l’hanno introdotta.
 
Testo Completo: Sentenza n. 23428 del 25 maggio 2010 - depositata il 18 giugno 2010
(Sezioni Unite Penali, Presidente T. Gemelli, Relatore G. Marasca)


Documenti:


Apri: Apri   Formato: pdf

Alert - Guariniello e i test alcolimetrici. Denunciati i medici competenti

MEDICI UBRIACHI? POCHI TEST IN CORSIA

Pensioni: dal 2011 decorrenza a scorrimento

Leggi - Collegamento diretto al sito dell'autore