Msg. 18 maggio 2011, n. 11001 (1).
Invalidità civile - Verifiche straordinarie – Provvedimenti di sospensione per assenza a visita. Ricostituzione centrale - Lavorazione delle liste INVER “attività amministrative”.
(1) Emanato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale.
1) Provvedimenti di sospensione per assenza a visita
Si fa presente che è stata disposta, con ricostituzione dal centro e con decorrenza 1° giugno 2011, la sospensione d'ufficio per un gruppo di prestazioni INVCIV interessate da verifiche straordinarie (INVER).
In particolare, la sospensione riguarda le posizioni dei soggetti assenti a visita senza giustificato motivo rilevati alla data del 15 febbraio 2011, i cui esiti Postel sono: “consegnata raccomandata”, “compiuta giacenza”, “respinta al mittente” e “PEC”.
Prima di procedere alla sospensione, le liste degli assenti sono state preventivamente inviate alle direzioni regionali per l'aggiornamento della procedura INVER con la registrazione di eventuali operazioni effettuate manualmente.
Sono stati esclusi dalle operazioni di sospensione i nominativi segnalati dalle sedi entro il termine prefissato (4 aprile 2011), per i quali, anche se non è stato possibile aggiornare la procedura:
- esiste un verbale di visita ambulatoriale o domiciliare non acquisito;
- è prevista una nuova convocazione a visita ambulatoriale oppure è stata fissata una visita domiciliare;
- deve essere rinnovato l'invito a visita per intervenute variazioni di residenza in ARCA.
Le prestazioni sospese sono consultabili nelle apposite liste presenti nella procedura INVER.
Gli interessati sono informati della sospensione con una lettera inviata attraverso la procedura, che contiene anche l'invito a rivolgersi all'UOC/UOS per fissare una nuova visita. In quest'ultimo caso, trattandosi di prestazione sospesa, la convocazione dovrà essere stabilita con priorità assoluta.
Le prestazioni resteranno comunque sospese fino all'esito della visita.
I responsabili delle UOC/UOS medico legali, nelle more della convocazione a visita e della compilazione telematica del verbale, avranno cura di comunicare all'unità organizzativa competente di procedere con immediatezza al ripristino del pagamento sospeso esclusivamente nel caso in cui venga accertato che la mancata presentazione a visita era stata determinata da:
a) degenza in strutture sanitarie protette;
b) ricovero in strutture ospedaliere;
c) ricorrenza di condizioni che comportano l'esonero dalla visita secondo le norme vigenti (D.M. 2 agosto 2007);
d) condizioni di intrasportabilità.
Delle sospensioni di cui sopra dovranno essere informate, a cura delle Sedi, le associazioni di categoria ENS, ANMIC, UIC, affinché collaborino nell'attività di comunicazione agli interessati delle iniziative prese dall'Istituto e nel fornire i dati e le notizie necessari per l'eventuale richiesta di una nuova convocazione a visita.
Al presente messaggio seguirà l'invio di PEI ai Direttori regionali, complete di:
- elenco delle posizioni sospese;
- elenchi da trasmettere alle associazioni di categoria (suddivisi per associazione);
- lista di posizioni scartate da ricostituire manualmente.
In riferimento a quest'ultima lista, si fa presente che la fascia di sospensione è già stata inserita ma non è stata elaborata la ricostituzione.
Prima di procedere manualmente all'acquisizione della ricostituzione, è necessario provvedere alla correzione segnalata dal codice di scarto presente sul DIARIO GAPNE.
2) Lavorazione indirizzi errati
La sospensione con lavorazione centralizzata finora ha riguardato solo alcuni esiti POSTEL, quali: “consegnata raccomandata”, “compiuta giacenza”, “respinta al mittente”e “PEC”.
Per la gestione degli assenti a visita con esito diverso da quelli sopra indicati (indirizzo “trasferito”, “inesistente”, “insufficiente” e “errato”, destinatario “sconosciuto”, “irreperibile” e “deceduto”) - che dall'inizio delle verifiche 2010/2011 alla data del 15 febbraio 2010 risultano essere circa 5.800 - gli operatori delle sedi devono utilizzare la specifica funzione presente nel menù “attività amministrative” – “Assenti a visita: gestione accertamenti anagrafici”, seguendo le istruzioni presenti nella nota operativa della suddetta funzione.
Per la corretta gestione delle posizioni contenute nella lista “variazioni anagrafiche”, l'operatore dovrà effettuare, nella procedura INVER, la “presa in carico” di ciascuna posizione e provvedere alla verifica anagrafica secondo le motivazioni rilevate da POSTEL, riportate nella lista, ed eventualmente effettuare le variazioni in ARCA.
Dopo la conclusione delle attività di verifica anagrafica, è necessario registrare l'esito dell'accertamento in INVER selezionando dal menù a tendina del campo “esito variazione” l'opzione “variazione effettuata”, se l'accertamento anagrafico ha comportato la modifica in ARCA, oppure l'opzione “conferma indirizzo - nessuna variazione”, in assenza di variazioni in ARCA.
In proposito, si precisa che per l'aggiornamento della residenza possono essere utilizzati d'ufficio, oltre ai dati forniti dai Comuni, quelli presenti sul data base dell'Agenzia delle Entrate. È utile ricordare che nel caso in cui l'anagrafica in ARCA risulti aggiornata mentre in archivio pensioni è ancora presente un vecchio indirizzo, è necessario che l'operatore della linea di prodotto assicurato pensionato ripeta, in forzatura, l'acquisizione del nuovo indirizzo in ARCA.
Dopo l'inserimento dell'esito “variazione effettuata”, la procedura automaticamente provvede a generare un nuovo invito a visita. Le posizioni con esito “conferma indirizzo - nessuna variazione”, invece, restano nella lista e saranno sospese per assenza a visita, con lavorazione centrale.
Si coglie l'occasione per rappresentare l'urgenza della lavorazione della suddetta lista ENTRO IL MESE DI LUGLIO 2011, ai fini del prosieguo delle attività di verifica ovvero della sospensione delle prestazioni, prevista con decorrenza da settembre 2011.
D.M. 2 agosto 2007
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lunedì 6 giugno 2011
I.N.P.S. (Istituto nazionale della previdenza sociale) Msg. 18-5-2011 n. 11001 Invalidità civile - Verifiche straordinarie – Provvedimenti di sospensione per assenza a visita. Ricostituzione centrale - Lavorazione delle liste INVER “attività amministrative”. Emanato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale.
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Circ. 16-5-2011 n. 15253/DIV2/B Adempimenti previsti per la circolazione stradale a seguito di installazione di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento dei trattori agricoli. Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 2.
Circ. 16 maggio 2011, n. 15253/DIV2/B (1).
Adempimenti previsti per la circolazione stradale a seguito di installazione di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento dei trattori agricoli.
(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 2.
Alle
Direzioni generali territoriali
Loro sedi
Al
C.S.R.P.A.D.
Roma
Ai
Centri prova autoveicoli
LORO SEDI
Agli
Uffici motorizzazione civile
Loro sedi
Con l'emanazione della Circ. 28 febbraio 2007, n. 3/2007, Class: AG/MAC/Circ/MA, Prot. n. 15/VI/4038, in materia di requisiti di sicurezza dei trattori agricoli o forestali, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ha comunicato che le indicazioni contenute nella Linea Guida ISPESL "Adeguamento dei trattori agricoli o forestali ai requisiti minimi di sicurezza per l'uso delle attrezzature di lavoro previsti al punto 1.3 dell'allegato XV del D.Lgs. n. 359/1999" - consultabile sul sito internet dell'ISPESL alla pagina dedicata alle linee guida tecniche (http://www.ispesl.it/Linee guida/tecniche/index.htm) -, in quanto rappresentano l'aggiornamento dello stato dell'arte, possono costituire il necessario completamento del contenuto tecnico della circolare n. 49/1981 per le tipologie nella stessa non considerate, e, a far data dal 28 febbraio 2007, sostituire, per quelle nella
stessa prese in esame, le soluzioni a suo tempo prospettate.
Si fa presente inoltre che, in osservanza di quanto stabilito nel D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, tutti i trattori agricoli, anche quelli che risultino fin dall'origine privi di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento, devono essere muniti di tali strutture.
Ciò premesso, si comunica che, ai fini degli adempimenti previsti per la circolazione stradale, è stata riconosciuta una procedura semplificata, la quale non prevede l'aggiornamento della carta di circolazione dei trattori agricoli o forestali, che adottano i criteri di adeguamento ai requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro previsti al punto 2.4 della parte II dell'Allegato V del D.Lgs. n. 81/2008. Tale procedura è contenuta nella Linea Guida sopra citata.
Il Direttore
Dott. Ing. Vito Di Santo
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, allegato V
D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 359
Adempimenti previsti per la circolazione stradale a seguito di installazione di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento dei trattori agricoli.
(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 2.
Alle
Direzioni generali territoriali
Loro sedi
Al
C.S.R.P.A.D.
Roma
Ai
Centri prova autoveicoli
LORO SEDI
Agli
Uffici motorizzazione civile
Loro sedi
Con l'emanazione della Circ. 28 febbraio 2007, n. 3/2007, Class: AG/MAC/Circ/MA, Prot. n. 15/VI/4038, in materia di requisiti di sicurezza dei trattori agricoli o forestali, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ha comunicato che le indicazioni contenute nella Linea Guida ISPESL "Adeguamento dei trattori agricoli o forestali ai requisiti minimi di sicurezza per l'uso delle attrezzature di lavoro previsti al punto 1.3 dell'allegato XV del D.Lgs. n. 359/1999" - consultabile sul sito internet dell'ISPESL alla pagina dedicata alle linee guida tecniche (http://www.ispesl.it/Linee guida/tecniche/index.htm) -, in quanto rappresentano l'aggiornamento dello stato dell'arte, possono costituire il necessario completamento del contenuto tecnico della circolare n. 49/1981 per le tipologie nella stessa non considerate, e, a far data dal 28 febbraio 2007, sostituire, per quelle nella
stessa prese in esame, le soluzioni a suo tempo prospettate.
Si fa presente inoltre che, in osservanza di quanto stabilito nel D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, tutti i trattori agricoli, anche quelli che risultino fin dall'origine privi di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento, devono essere muniti di tali strutture.
Ciò premesso, si comunica che, ai fini degli adempimenti previsti per la circolazione stradale, è stata riconosciuta una procedura semplificata, la quale non prevede l'aggiornamento della carta di circolazione dei trattori agricoli o forestali, che adottano i criteri di adeguamento ai requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro previsti al punto 2.4 della parte II dell'Allegato V del D.Lgs. n. 81/2008. Tale procedura è contenuta nella Linea Guida sopra citata.
Il Direttore
Dott. Ing. Vito Di Santo
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, allegato V
D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 359
GIAPPONE: FUKUSHIMA, PIU' CHE RADDOPPIATE STIME RADIOATTIVITA' = GOVERNO PNESA ESTENDERE ZONA EVACUAZIONE ATTORNO A CENTRALE
GIAPPONE: FUKUSHIMA, PIU' CHE RADDOPPIATE STIME RADIOATTIVITA' =
GOVERNO PNESA ESTENDERE ZONA EVACUAZIONE ATTORNO A CENTRALE
Tokio, 6 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Il governo giapponese ha piu'
che raddoppiato le stime della quantita' di radioattivita' emessa
dalla centrale nucleare di Fukushima e ha avvertito che potrebbe
estendere la zona di evacuazione attorno alla centrale. Secondo i dati
diffusi oggi dalla Agenzia per la Sicurezza Industriale, si stima ora
che fra il terremoto dell'11 marzo e il 16 marzo la radioattivita'
dispersa dalla centrale sia arrivata a 770mila terabequerel. Ad
aprile, quando l'incidente era stato alzato al massimo livello, il
numero sette, era stata fatta una stima di 370mila terabequerel per lo
stesso periodo.
L'Agenzia governativa ha fornito anche una valutazione delle
condizioni del nucleo dei reattori dell'impianto, dicendo di ritenere
che la fusione nei reattori 1 e 2 sia avvenuta molto piu' rapidamente
di quanto stimato dalla societa' Tepco che gestisce la centrale.
Infine il governo ha avvertito che potrebbe ampliare l'area di
evacuazione attorno alla centrale, oggi compresa entro un raggio di 20
chilometri, per allontanare chi rischia una esposizione alle
radiazioni di oltre milisieverts nello spazio di un anno.
(Cif/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
NNNN
GOVERNO PNESA ESTENDERE ZONA EVACUAZIONE ATTORNO A CENTRALE
Tokio, 6 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Il governo giapponese ha piu'
che raddoppiato le stime della quantita' di radioattivita' emessa
dalla centrale nucleare di Fukushima e ha avvertito che potrebbe
estendere la zona di evacuazione attorno alla centrale. Secondo i dati
diffusi oggi dalla Agenzia per la Sicurezza Industriale, si stima ora
che fra il terremoto dell'11 marzo e il 16 marzo la radioattivita'
dispersa dalla centrale sia arrivata a 770mila terabequerel. Ad
aprile, quando l'incidente era stato alzato al massimo livello, il
numero sette, era stata fatta una stima di 370mila terabequerel per lo
stesso periodo.
L'Agenzia governativa ha fornito anche una valutazione delle
condizioni del nucleo dei reattori dell'impianto, dicendo di ritenere
che la fusione nei reattori 1 e 2 sia avvenuta molto piu' rapidamente
di quanto stimato dalla societa' Tepco che gestisce la centrale.
Infine il governo ha avvertito che potrebbe ampliare l'area di
evacuazione attorno alla centrale, oggi compresa entro un raggio di 20
chilometri, per allontanare chi rischia una esposizione alle
radiazioni di oltre milisieverts nello spazio di un anno.
(Cif/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
NNNN
FORZE ARMATE: SANZIONE DISCIPLINARE PER SESSO CON FIDANZATA GLI ERA STATA PRESCRITTA ASTENSIONE PER DISFUNZIONE UROLOGICA
FORZE ARMATE: SANZIONE DISCIPLINARE PER SESSO CON FIDANZATA
GLI ERA STATA PRESCRITTA ASTENSIONE PER DISFUNZIONE UROLOGICA
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Un sottufficiale delle Forze armate
italiane e' stato sanzionato disciplinarmente con un giorno di
consegna per aver consumato un rapporto sessuale con la propria
fidanzata, dopo che gli era stata riscontrata una disfunzione
urologica e prescritta l'astensione da rapporti. Lo rende noto
Grnet.it. il ''portale di informazione indipendente del comparto
Difesa e sicurezza''.
Il militare in questione - sottolinea Grnet.it, citando il
rapporto disciplinare redatto dai superiori - ''si era sentito
male durante il servizio ed era stato percio' condotto in
ospedale. Rientrato al proprio reparto, un ufficiale medico lo
aveva sottoposto a visita e, avendo riscontrato una disfunzione
urologica, gli aveva prescritto una cura, nonche' la
raccomandazione di astenersi dall'avere rapporti sessuali per un
certo tempo. Alla visita di controllo successiva, il militare
aveva ammesso davanti al medico militare di avere intrattenuto
un rapporto sessuale con la fidanzata che era andata a trovarlo
durante la degenza. La scala gerarchica ha, allora, sanzionato
il sottufficiale''.
Secondo Grnet.it la motivazione - ''abnorme'' - e' la
seguente: ''nonostante gli fosse raccomandato riposo e specie
l'astensione assoluta da attivita' traumatiche di qualsiasi
genere, il sottufficiale non si atteneva alle prescrizioni
mediche ricevute. Con il suo comportamento, e' venuto meno agli
articoli 717, 718 e 729 (senso di responsabilita', formazione
militare e esecuzione di ordini) del Testo Unico delle
disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare''.
(ANSA).
SV
06-GIU-11 15:38 NNNN
GLI ERA STATA PRESCRITTA ASTENSIONE PER DISFUNZIONE UROLOGICA
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Un sottufficiale delle Forze armate
italiane e' stato sanzionato disciplinarmente con un giorno di
consegna per aver consumato un rapporto sessuale con la propria
fidanzata, dopo che gli era stata riscontrata una disfunzione
urologica e prescritta l'astensione da rapporti. Lo rende noto
Grnet.it. il ''portale di informazione indipendente del comparto
Difesa e sicurezza''.
Il militare in questione - sottolinea Grnet.it, citando il
rapporto disciplinare redatto dai superiori - ''si era sentito
male durante il servizio ed era stato percio' condotto in
ospedale. Rientrato al proprio reparto, un ufficiale medico lo
aveva sottoposto a visita e, avendo riscontrato una disfunzione
urologica, gli aveva prescritto una cura, nonche' la
raccomandazione di astenersi dall'avere rapporti sessuali per un
certo tempo. Alla visita di controllo successiva, il militare
aveva ammesso davanti al medico militare di avere intrattenuto
un rapporto sessuale con la fidanzata che era andata a trovarlo
durante la degenza. La scala gerarchica ha, allora, sanzionato
il sottufficiale''.
Secondo Grnet.it la motivazione - ''abnorme'' - e' la
seguente: ''nonostante gli fosse raccomandato riposo e specie
l'astensione assoluta da attivita' traumatiche di qualsiasi
genere, il sottufficiale non si atteneva alle prescrizioni
mediche ricevute. Con il suo comportamento, e' venuto meno agli
articoli 717, 718 e 729 (senso di responsabilita', formazione
militare e esecuzione di ordini) del Testo Unico delle
disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare''.
(ANSA).
SV
06-GIU-11 15:38 NNNN
REFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS = DIGIUNO DI SACERDOTI E RELIGIOSE, 'CHIESA SIA PIU' CORAGGIOSA SU QUESTI TEMI'
REFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS =
DIGIUNO DI SACERDOTI E RELIGIOSE, 'CHIESA SIA PIU' CORAGGIOSA SU
QUESTI TEMI'
Citta' del Vaticano, 6 giu. - (Adnkronos) - ''Ci siamo dati
appuntamento in piazza San Pietro per dare un sostegno forte ai laici
che si sono impegnati in difesa dell'acqua pubblica e per dire a tutti
quanto sia importante custodire questo grande bene comune''. E' quanto
spiega all'Adnkronos padre Adirano Sella, uno dei promotori del
digiuno in Piazza San Pietro cui prenderanno parte giovedi' prossimo
religiosi e religiose di tutte le congregazioni religiose oltre ai
sacerdoti diocesani.
Inoltre e' un modo per chiedere ''alla Chiesa istituzionale di
essere piu' coraggiosa nella difesa dei beni comuni; sotto questo
punto di vista ci sono stati messaggi interessanti come quello del
Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata (che si e'
espresso in favore dell'acqua come bene comune, ndr), ma e' mancato un
pronunciamento ufficiale della presidenza della conferenza episcopale
sulla questione normativa posta dal referendum''.
L'appuntamento e' per le 12,00, e l'iniziativa, sotto forma di
appello dal titolo '9 giugno religiosi a pane e acqua', e' stata
lanciata dai missionari padre Adriano Sella e padre Alex Zanotelli; si
fa esplicito riferimento al referendum del 12 e 13 giugno con i due
quesiti contro la privatizzazione dell'acqua. Un grande striscione
sara' aperto in Piazza San Pietro con su scritto: 'Signore aiutaci a
salvare l'acqua!'. (segue)
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:01
NNNNREFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS (2) =
PADRE SELLA, SIAMO A FAVORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
(Adnkronos) - ''Sul nucleare -spiega padre Sella, che e' anche
fra i coordinatori di una rete di 40 diocesi impegnate su questi temi-
crediamo che i rischi per le generazioni future siano troppo alti, noi
ci esprimiamo a favore delle energie rinnovabili. Del resto la recente
esperienza di Fukushima dimostra quali rischi corriamo. Crediamo
inoltre che ogni cittadino possa, adottando ad esempio pannelli
fotovoltaici, diventare 'produttore' di energia oltre che
'consumatore'; col nucleare si favoriscono solo i grandi gruppi
economici''.
Nell'appello sull'acqua rivolto ai religiosi e alle religiose
per il digiuno di giovedi' in Piazza San Pietro, invece si legge:
''Come cristiani non possiamo accettare la Legge Ronchi, votata dal
nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara
l'acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13
giugno sara' molto importante per bloccare questo processo di
privatizzazione dell'acqua e per salvare l'acqua come un grande dono
per l'umanita'''.
''Ci stanno rubando l'acqua -affermano i missionari- come
possiamo permettere che l'acqua, nostra madre, sia violentata e fatta
diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani, l'acqua e' un
grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e
non puo' mai essere trasformata in merce''. (segue)
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
NNNNREFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS (3) =
APPELLO AI RELIGIOSI, IN PIAZZA COME MONACI IN MYANMAR CONTRO IL
REGIME
(Adnkronos) - L'appello fa riferimento alle parole sull'acqua
come bene comune pronunciate piu' volte da Benedetto XVI, contenute
nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, ed espresse di
recente anche dal segretario della Cei, mons. Mariano Crociata,
durante il convegno ad Assisi su 'Sorella Acqua' (aprile 2011). In
quell'occasione mons. Crociata aveva affermato: ''In questo scenario,
conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che
vedono poche multinazionali trasformare l'acqua in affare, a
detrimento dell'accesso alle fonti e quindi dell'approvvigionamento,
con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi.
Il tema va affrontato dalla comunita' internazionale, per un uso equo
e responsabile di questa risorsa, bene strategico, l'oro blu, attorno
al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro''.
''Richiede un impegno comune -proseguiva Crociata- che sappia
orientare le scelte e le politiche per l'acqua, concepita e
riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione
universal. A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilita'
comune -affermava il segretario generale della Cei- la Corte
costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il
popolo italiano sara' chiamato a esprimersi nel prossimo mese di
giugno''.
Ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose si chiede di
scendere in piazza ''come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex
Birmania) contro il regime che opprime il popolo''. ''Venite -recita
l'appello- con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con
i vostri manifesti pastorali, per gridare a tutto il popolo italiano:
'Salviamo l'acqua'''.
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
DIGIUNO DI SACERDOTI E RELIGIOSE, 'CHIESA SIA PIU' CORAGGIOSA SU
QUESTI TEMI'
Citta' del Vaticano, 6 giu. - (Adnkronos) - ''Ci siamo dati
appuntamento in piazza San Pietro per dare un sostegno forte ai laici
che si sono impegnati in difesa dell'acqua pubblica e per dire a tutti
quanto sia importante custodire questo grande bene comune''. E' quanto
spiega all'Adnkronos padre Adirano Sella, uno dei promotori del
digiuno in Piazza San Pietro cui prenderanno parte giovedi' prossimo
religiosi e religiose di tutte le congregazioni religiose oltre ai
sacerdoti diocesani.
Inoltre e' un modo per chiedere ''alla Chiesa istituzionale di
essere piu' coraggiosa nella difesa dei beni comuni; sotto questo
punto di vista ci sono stati messaggi interessanti come quello del
Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata (che si e'
espresso in favore dell'acqua come bene comune, ndr), ma e' mancato un
pronunciamento ufficiale della presidenza della conferenza episcopale
sulla questione normativa posta dal referendum''.
L'appuntamento e' per le 12,00, e l'iniziativa, sotto forma di
appello dal titolo '9 giugno religiosi a pane e acqua', e' stata
lanciata dai missionari padre Adriano Sella e padre Alex Zanotelli; si
fa esplicito riferimento al referendum del 12 e 13 giugno con i due
quesiti contro la privatizzazione dell'acqua. Un grande striscione
sara' aperto in Piazza San Pietro con su scritto: 'Signore aiutaci a
salvare l'acqua!'. (segue)
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:01
NNNNREFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS (2) =
PADRE SELLA, SIAMO A FAVORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
(Adnkronos) - ''Sul nucleare -spiega padre Sella, che e' anche
fra i coordinatori di una rete di 40 diocesi impegnate su questi temi-
crediamo che i rischi per le generazioni future siano troppo alti, noi
ci esprimiamo a favore delle energie rinnovabili. Del resto la recente
esperienza di Fukushima dimostra quali rischi corriamo. Crediamo
inoltre che ogni cittadino possa, adottando ad esempio pannelli
fotovoltaici, diventare 'produttore' di energia oltre che
'consumatore'; col nucleare si favoriscono solo i grandi gruppi
economici''.
Nell'appello sull'acqua rivolto ai religiosi e alle religiose
per il digiuno di giovedi' in Piazza San Pietro, invece si legge:
''Come cristiani non possiamo accettare la Legge Ronchi, votata dal
nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara
l'acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13
giugno sara' molto importante per bloccare questo processo di
privatizzazione dell'acqua e per salvare l'acqua come un grande dono
per l'umanita'''.
''Ci stanno rubando l'acqua -affermano i missionari- come
possiamo permettere che l'acqua, nostra madre, sia violentata e fatta
diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani, l'acqua e' un
grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e
non puo' mai essere trasformata in merce''. (segue)
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
NNNNREFERENDUM: GIOVEDI MISSIONARI IN PIAZZA S. PIETRO PER ACQUA PUBBLICA/ADNKRONOS (3) =
APPELLO AI RELIGIOSI, IN PIAZZA COME MONACI IN MYANMAR CONTRO IL
REGIME
(Adnkronos) - L'appello fa riferimento alle parole sull'acqua
come bene comune pronunciate piu' volte da Benedetto XVI, contenute
nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, ed espresse di
recente anche dal segretario della Cei, mons. Mariano Crociata,
durante il convegno ad Assisi su 'Sorella Acqua' (aprile 2011). In
quell'occasione mons. Crociata aveva affermato: ''In questo scenario,
conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che
vedono poche multinazionali trasformare l'acqua in affare, a
detrimento dell'accesso alle fonti e quindi dell'approvvigionamento,
con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi.
Il tema va affrontato dalla comunita' internazionale, per un uso equo
e responsabile di questa risorsa, bene strategico, l'oro blu, attorno
al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro''.
''Richiede un impegno comune -proseguiva Crociata- che sappia
orientare le scelte e le politiche per l'acqua, concepita e
riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione
universal. A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilita'
comune -affermava il segretario generale della Cei- la Corte
costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il
popolo italiano sara' chiamato a esprimersi nel prossimo mese di
giugno''.
Ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose si chiede di
scendere in piazza ''come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex
Birmania) contro il regime che opprime il popolo''. ''Venite -recita
l'appello- con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con
i vostri manifesti pastorali, per gridare a tutto il popolo italiano:
'Salviamo l'acqua'''.
(Fpe/Pn/Adnkronos)
06-GIU-11 16:02
CARCERI: GENOVA; CROLLANO SOLAI UFFICI POLIZIA PENITENZIARIA
CARCERI: GENOVA; CROLLANO SOLAI UFFICI POLIZIA PENITENZIARIA
E' SUCCESSO DI NOTTE. SARNO (UILPA), POTEVA ESSERE UNA TRAGEDIA
(ANSA) - GENOVA, 6 GIU - Sono crollati, la notte scorsa, i
solai dell'ufficio matricola, dell'ufficio comando, della Sala
Regia e dell'ufficio del comandante della polizia penitenziaria
all'interno del carcere 'Marassi' di Genova. Lo rende noto
Eugenio Sarno, segretario generale della UilPa Penitenziari.
''Solo grazie al fatto che il crollo sia avvenuto in orario
di chiusura degli uffici ha impedito una vera e propria tragedia
- scrive Sarno in una nota -. Dalle prime notizie il cedimento
strutturale e' avvenuto causa infiltrazioni d'acqua negli
ambienti della caserma vecchia''. Il crollo dei solai di Marassi
''purtroppo - conclude Sarno - e' la foto piu' veritiera dello
stato in cui versa il sistema penitenziario italiano : sempre
piu' un cumulo di macerie . Proprio questa mattina inoltrero' al
segretario politico del Pdl e al ministro della giustizia
Angelino Alfano una lettera aperta. L'ennesimo, disperato,
invito destinato al politico e alla politica a prestare
attenzione al sistema carcere e ai problemi che seppelliscono le
donne e gli uomini che ci vivono e ci lavorano''. (ANSA).
CH
06-GIU-11 12:50 NNNN
E' SUCCESSO DI NOTTE. SARNO (UILPA), POTEVA ESSERE UNA TRAGEDIA
(ANSA) - GENOVA, 6 GIU - Sono crollati, la notte scorsa, i
solai dell'ufficio matricola, dell'ufficio comando, della Sala
Regia e dell'ufficio del comandante della polizia penitenziaria
all'interno del carcere 'Marassi' di Genova. Lo rende noto
Eugenio Sarno, segretario generale della UilPa Penitenziari.
''Solo grazie al fatto che il crollo sia avvenuto in orario
di chiusura degli uffici ha impedito una vera e propria tragedia
- scrive Sarno in una nota -. Dalle prime notizie il cedimento
strutturale e' avvenuto causa infiltrazioni d'acqua negli
ambienti della caserma vecchia''. Il crollo dei solai di Marassi
''purtroppo - conclude Sarno - e' la foto piu' veritiera dello
stato in cui versa il sistema penitenziario italiano : sempre
piu' un cumulo di macerie . Proprio questa mattina inoltrero' al
segretario politico del Pdl e al ministro della giustizia
Angelino Alfano una lettera aperta. L'ennesimo, disperato,
invito destinato al politico e alla politica a prestare
attenzione al sistema carcere e ai problemi che seppelliscono le
donne e gli uomini che ci vivono e ci lavorano''. (ANSA).
CH
06-GIU-11 12:50 NNNN
MINORI: RIPRESE LE RICERCHE 14ENNE SCOMPARSO PROVINCIA VARESE
MINORI: RIPRESE LE RICERCHE 14ENNE SCOMPARSO PROVINCIA VARESE =
(AGI) - Como, 6 giu. - Sono riprese stamattina all'alba le
ricerche di Nicola Tavaglione, il 14enne scomparso da Locate
Varesino (Como) dal pomeriggio di mercoledi' scorso. Oggi oltre
alle decine di persone gia' impegnate in questi giorni anche
con le unita' cinofile, l'intera zona a cavallo del confine fra
le province di Como e di Varese, e' stata sorvolata da un
elicottero ma senza alcun risultato. Per rintracciare il
giovane e' all'opera una task force con impegnate oltre cento
persone tra Protezione Civile comasca e varesina, carabinieri
di Mozzate e Cantu', associazioni del paese, volontari,
famigliari giunti persino dalla Puglia, Polizia Locale, gli
Alpini. E' stata anche allertata la Polizia Ferroviaria. Le
ricerche, ostacolate dai continui temporali di questi giorni,
si avvalgono anche delle unita' cinofile. Il Sindaco di Locate,
Luca Castiglioni, e' perennemente in contatto con le persone
impegnate sul campo ed e' stato anche chiesto l'intervento di
uomini a cavallo della Protezione civile. Nicola e' magro, con
occhi marroni e capelli castani, porta gli occhiali. E' alto un
metro e 55 centimetri. Al momento della scomparsa indossava una
felpa verde e un paio di jeans. (AGI)
Co1/Gal
061338 GIU 11
NNNN
(AGI) - Como, 6 giu. - Sono riprese stamattina all'alba le
ricerche di Nicola Tavaglione, il 14enne scomparso da Locate
Varesino (Como) dal pomeriggio di mercoledi' scorso. Oggi oltre
alle decine di persone gia' impegnate in questi giorni anche
con le unita' cinofile, l'intera zona a cavallo del confine fra
le province di Como e di Varese, e' stata sorvolata da un
elicottero ma senza alcun risultato. Per rintracciare il
giovane e' all'opera una task force con impegnate oltre cento
persone tra Protezione Civile comasca e varesina, carabinieri
di Mozzate e Cantu', associazioni del paese, volontari,
famigliari giunti persino dalla Puglia, Polizia Locale, gli
Alpini. E' stata anche allertata la Polizia Ferroviaria. Le
ricerche, ostacolate dai continui temporali di questi giorni,
si avvalgono anche delle unita' cinofile. Il Sindaco di Locate,
Luca Castiglioni, e' perennemente in contatto con le persone
impegnate sul campo ed e' stato anche chiesto l'intervento di
uomini a cavallo della Protezione civile. Nicola e' magro, con
occhi marroni e capelli castani, porta gli occhiali. E' alto un
metro e 55 centimetri. Al momento della scomparsa indossava una
felpa verde e un paio di jeans. (AGI)
Co1/Gal
061338 GIU 11
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BATTERIO KILLER: MICROBIOLOGA, IPOTESI BIOTERRORISMO? SOSPETTO LEGITTIMO = GISMONDO, SI PRENDE SEMPRE IN ESAME MA SENZA 'PISTOLA FUMANTE' PROVA IMPOSSIBILE
BATTERIO KILLER: MICROBIOLOGA, IPOTESI BIOTERRORISMO? SOSPETTO LEGITTIMO =
GISMONDO, SI PRENDE SEMPRE IN ESAME MA SENZA 'PISTOLA FUMANTE'
PROVA IMPOSSIBILE
Milano, 6 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un attacco
bioterroristico dietro l'epidemia di Escherichia coli che sta
allarmando l'Europa? "In questi casi il sospetto e' sempre lecito,
anzi e' previsto dai normali protocolli di indagine. Ma se non si
trova la 'pistola fumante', e' praticamente impossibile dimostrare che
si tratti di una contaminazione di origine volontaria, o magari di un
microrganismo involontariamente sfuggito da un laboratorio di
ricerca". Maria Rita Gismondo, responsabile del Laboratorio di
microbiologia dell'ospedale universitario Sacco di Milano, giustifica
il rafforzamento dei controlli anti-terrorismo alimentare disposto in
queste ore in Gran Bretagna.
L'esperta, nota a livello internazionale per avere messo a punto
un test rapido per la diagnosi dell'antrace, e in prima linea contro
tutte le epidemie scoppiate negli ultimi anni - dalla Sars alla febbre
suina - spiega all'Adnkronos Salute che la pista bioterrorismo e'
percorribile ogni volta che un 'nemico invisibile' si diffonde
nell'ambiente. (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:40
NNNN
BATTERIO KILLER: MICROBIOLOGA, IPOTESI BIOTERRORISMO? SOSPETTO LEGITTIMO (2) =
(Adnkronos) - Poco importa se si tratti di un virus o, come nel
caso E. coli, di un batterio. Non solo. Secondo Gismondo, la
contaminazione volontaria o l'errore involontario di un ricercatore
che 'maneggia' germi per lavoro "non va mai esclusa".
Sia che si tratti di un virus o di un batterio gia' noto,
precisa, sia di un microrganismo mai circolato prima come
l'Organizzazione mondiale della sanita' ha definito il nuovo E. coli.
E ancora: l'ipotesi bioterrorismo va presa in considerazione sia nel
caso di germi nati da una ricombinazione naturale che rende piu'
aggressivo un agente comune (fonte del nuovo E. coli secondo
l'Istituto superiore di sanita'), sia di 'chimere' fabbricate in
laboratorio. L'agente protagonista di un attacco bioterroristico,
avverte infatti la specialista, "puo' essere qualunque microrganismo
in grado di diffondersi nell'ambiente: dal piu' naturale al piu'
manipolato". (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:54
NNNN
GISMONDO, SI PRENDE SEMPRE IN ESAME MA SENZA 'PISTOLA FUMANTE'
PROVA IMPOSSIBILE
Milano, 6 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un attacco
bioterroristico dietro l'epidemia di Escherichia coli che sta
allarmando l'Europa? "In questi casi il sospetto e' sempre lecito,
anzi e' previsto dai normali protocolli di indagine. Ma se non si
trova la 'pistola fumante', e' praticamente impossibile dimostrare che
si tratti di una contaminazione di origine volontaria, o magari di un
microrganismo involontariamente sfuggito da un laboratorio di
ricerca". Maria Rita Gismondo, responsabile del Laboratorio di
microbiologia dell'ospedale universitario Sacco di Milano, giustifica
il rafforzamento dei controlli anti-terrorismo alimentare disposto in
queste ore in Gran Bretagna.
L'esperta, nota a livello internazionale per avere messo a punto
un test rapido per la diagnosi dell'antrace, e in prima linea contro
tutte le epidemie scoppiate negli ultimi anni - dalla Sars alla febbre
suina - spiega all'Adnkronos Salute che la pista bioterrorismo e'
percorribile ogni volta che un 'nemico invisibile' si diffonde
nell'ambiente. (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:40
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BATTERIO KILLER: MICROBIOLOGA, IPOTESI BIOTERRORISMO? SOSPETTO LEGITTIMO (2) =
(Adnkronos) - Poco importa se si tratti di un virus o, come nel
caso E. coli, di un batterio. Non solo. Secondo Gismondo, la
contaminazione volontaria o l'errore involontario di un ricercatore
che 'maneggia' germi per lavoro "non va mai esclusa".
Sia che si tratti di un virus o di un batterio gia' noto,
precisa, sia di un microrganismo mai circolato prima come
l'Organizzazione mondiale della sanita' ha definito il nuovo E. coli.
E ancora: l'ipotesi bioterrorismo va presa in considerazione sia nel
caso di germi nati da una ricombinazione naturale che rende piu'
aggressivo un agente comune (fonte del nuovo E. coli secondo
l'Istituto superiore di sanita'), sia di 'chimere' fabbricate in
laboratorio. L'agente protagonista di un attacco bioterroristico,
avverte infatti la specialista, "puo' essere qualunque microrganismo
in grado di diffondersi nell'ambiente: dal piu' naturale al piu'
manipolato". (segue)
(Opa/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:54
NNNN
REFERENDUM: RADIOTERAPISTI, SI' A QUESITO CONTRO RITORNO CENTRALI IN ITALIA
REFERENDUM: RADIOTERAPISTI, SI' A QUESITO CONTRO RITORNO CENTRALI IN ITALIA =
Roma, 6 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Occorre fare una
distinzione tra le radiazioni utilizzate a scopo terapeutico e quelle
assorbite dal corpo umano in conseguenza di altre attivita': si tratta
di situazioni differenti e non assimilabili. Per questo, in quanto
radioterapisti oncologi, crediamo sia importante dare un segnale
chiaro e netto a favore del si' al referendum sul nucleare". Questo il
messaggio dell'Airo, l'Associazione italiana di radioterapia
oncologica, in vista della consultazione referendaria prevista per i
prossimi 12 e 13 giugno.
"Di certo - aggiunge l'Associazione - non neghiamo quanto le
radiazioni siano state utili nel campo della cura dei tumori, ma
questa e' cosa ben diversa dalle radiazioni prodotte come effetto
delle sviluppo energetico, radiazioni che andrebbero a colpire tutti
indiscriminatamente con grandi rischi per la salute della
collettivita'".
"Per questo - concludono i radioterapisti dell'Airo - invitiamo
gli italiani a recarsi alle urne il prossimo fine settimana e a votare
si' al referendum sul nucleare per scongiurare il ritorno delle
centrali atomiche nel nostro Paese".
(Com-Fed/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:41
NNNN
Roma, 6 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Occorre fare una
distinzione tra le radiazioni utilizzate a scopo terapeutico e quelle
assorbite dal corpo umano in conseguenza di altre attivita': si tratta
di situazioni differenti e non assimilabili. Per questo, in quanto
radioterapisti oncologi, crediamo sia importante dare un segnale
chiaro e netto a favore del si' al referendum sul nucleare". Questo il
messaggio dell'Airo, l'Associazione italiana di radioterapia
oncologica, in vista della consultazione referendaria prevista per i
prossimi 12 e 13 giugno.
"Di certo - aggiunge l'Associazione - non neghiamo quanto le
radiazioni siano state utili nel campo della cura dei tumori, ma
questa e' cosa ben diversa dalle radiazioni prodotte come effetto
delle sviluppo energetico, radiazioni che andrebbero a colpire tutti
indiscriminatamente con grandi rischi per la salute della
collettivita'".
"Per questo - concludono i radioterapisti dell'Airo - invitiamo
gli italiani a recarsi alle urne il prossimo fine settimana e a votare
si' al referendum sul nucleare per scongiurare il ritorno delle
centrali atomiche nel nostro Paese".
(Com-Fed/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:41
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REFERENDUM: CASSAZIONE, NUOVE NORME APRONO NELL'IMMEDIATO AL NUCLEARE = LE MOTIVAZIONI DEL VIA LIBERA ALLA CONSULTAZIONE DEL 12 -13 GIUGNO
REFERENDUM: CASSAZIONE, NUOVE NORME APRONO NELL'IMMEDIATO AL NUCLEARE =
LE MOTIVAZIONI DEL VIA LIBERA ALLA CONSULTAZIONE DEL 12 -13
GIUGNO
Roma, 6 giu. - (Adnkronos) - Le nuove norme del decreto Omnibus
convertito in legge a maggio aprono "nell'immediato al nucleare". Lo
mette nero su bianco l'ufficio centrale elettorale della Cassazione
nelle movitazioni con le quali spiega il si' al referendum sul
nucleare. In particolare, la Cassazione spiega che "l'articolo 5 comma
1 non esprime solo programmi per il futuro ma detta regole aventi la
forza e l'efficacia di una legge che apre nell'immediato al nucleare
(solo apparentemente cancellato dalle dichiarate abrogazioni contenute
in un provvedimento che completa le sue stesse revisioni abrogative
con una nuova disciplina che conserva e anzi amplia le prospettive e i
modi di ricorso alle fonti nucleare di produzione energetica)".
(segue)
(Dav/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:18
NNNN
REFERENDUM: CASSAZIONE, NUOVE NORME APRONO NELL'IMMEDIATO AL NUCLEARE (2) =
(Adnkronos) - Secondo la Cassazione, poi, il termine dei dodici
mesi fissato dalle nuove norme contenute nel 'decreto Omnibus' "e' in
realta' regolativo di un rinvio (non di abrogazione) ma rimette la
ripresa del nucleare ad un provvedimento adottabile dal Consiglio dei
ministri entro il termine di dodici mesi". Insomma, secondo la
Cassazione, "l'espressione 'entro dodici mesi', e' uno spazio di tempo
che non a caso ripropone il tempo di moratoria contemplata dal decreto
legge modificato rivelando con cio' una costanza di intenti energetici
nuclearisti e di tempi di loro realizzazione".
Quanto poi all'articolo 5 comma 8, in definitiva, dice la
Cassazione, "non espunge il nucleare dalle scelte energetiche
nuovamente disciplinate che era e resta obiettivo della richiesta di
referendum".
Inoltre, per la Cassazione, "il riferimento generico da parte
del legislatore alla necessita' di diversificazioni delle fonti di
energia, include la scelta di fonti nucleari invece escluse dalla
volonta' referendaria".
(Dav/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:24
NNNN
NUCLEARE: WWF, AMMISSIBILE REFERENDUM SU NUOVO QUESITO =
Roma, 6 giu. - (Adnkronos) - Per il Wwf, che trasmette oggi una
sua Memoria alla Corte Costituzionale, ''esiste un'ampia
giurisprudenza costituzionale che tutela i principi ispiratori dei
promotori dei referendum, sino a consentire di effettuare un
referendum, quale quello sul nucleare, modificando il quesito
originario''. Invece, sottolinea l'associazione ambientalista,
''esistono dubbi sugli aspetti formali di legittimazione del Governo
qualora questi intenda, come preannunciato, sollevare il conflitto di
attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale per la decisione
assunta dalla Corte di Cassazione, alla luce del fatto che le
disposizioni oggetto dell'intervento della Corte di Cassazione siano
contenute in una legge, approvata dal Parlamento''.
In coerenza con l'analoga azione nei confronti della Corte di
Cassazione del 31 maggio scorso, la memoria del WWF arriva alla Corte
Costituzionale alla vigilia dell'Udienza sull'ammissibilita' del
referendum sul nuovo quesito individuato dalla Cassazione.
Secondo le nostre valutazioni, sottolinea Stefano Leoni,
Presidente del Wwf Italia, ''siamo convinti che l'intervento del
Governo e del Parlamento, mediante l'abrogazione delle disposizioni
oggetto di referendum, ha quale implicito fine esclusivamente quello
di eludere le garanzie costituzionali a tutela del referendum come
tipico mezzo di esercizio della sovranita' popolare, elemento gia'
rilevato dall'Ufficio Centrale per il Referendum della Corte di
Cassazione. Questo e' un ennesimo escamotage dell'ultim'ora per
togliere la parola ai cittadini''.
(Sec-Eca/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 11:56
NNNN
NUCLEARE: WWF, AMMISSIBILE REFERENDUM SU NUOVO QUESITO (2) =
(Adnkronos) - Sulla sostanza il Wwf richiama l'ampia
giurisprudenza costituzionale, citata anche dall'Ufficio Centrale per
il Referendum della Corte di Cassazione, che censura chiaramente il
ricorso ad artifici legislativi quali quelli usati nella redazione dei
commi 1 ed 8 dell'art. 5 dl decreto Omnibus (dl 34/2011) finalizzati
esclusivamente a bloccare il referendum, pur rimanendo l'intenzione
del legislatore fondamentalmente identica (in particolare Sentenza
della CC n. 68/1978) e sostiene la decisione dell'Ufficio centrale per
il referendum della Cassazione che ha correttamente trasferito la
consultazione referendaria sui commi 1 e 8 dell'art. 5 del decreto,
ora convertito in legge.
Il Wwf ricorda che e' sempre la sentenza della Corte
Costituzionale n. 68/1978 da cui si ricava la conferma della
correttezza di questa impostazione: con quella sentenza la Corte
costituzionale ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale dell'art.
39 della legge che regola i referendum (l. n. 352/1970), nella parte
in cui non prevede che ''se l'abrogazione degli atti o delle singole
disposizioni cui si riferisce il referendum venga accompagnata da
altra disciplina della stessa materia, senza modificare ne' i principi
ispiratori della complessiva disciplina preesistente ne' i contenuti
normativi essenziali dei singoli precetti, il referendum si effettui
sulle nuove disposizioni legislative''.
Sulla forma il Wwf argomenta che esistano fondati dubbi sul
fatto che sia in capo al Governo sollevare conflitto di attribuzione
tra poteri dello Stato da parte del Governo a fronte del fatto che
l'Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione con
la propria ordinanza di traslazione del quesito referendario sia
entrato in conflitto con il legislatore. Il Wwf si limita ad
evidenziare che qualora in astratto fosse corretta tale
argomentazione, appare evidente che legittimato a sollevare il
conflitto non sia il Governo ma esclusivamente il Parlamento che ha
approvato l'emendamento proposto dall'Esecutivo. Se pertanto una
lesione delle prerogative costituzionali c'e' stata questa deve essere
esclusivamente lamentata dalle due Camere.
(Sec-Eca/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:07
NNNN
LE MOTIVAZIONI DEL VIA LIBERA ALLA CONSULTAZIONE DEL 12 -13
GIUGNO
Roma, 6 giu. - (Adnkronos) - Le nuove norme del decreto Omnibus
convertito in legge a maggio aprono "nell'immediato al nucleare". Lo
mette nero su bianco l'ufficio centrale elettorale della Cassazione
nelle movitazioni con le quali spiega il si' al referendum sul
nucleare. In particolare, la Cassazione spiega che "l'articolo 5 comma
1 non esprime solo programmi per il futuro ma detta regole aventi la
forza e l'efficacia di una legge che apre nell'immediato al nucleare
(solo apparentemente cancellato dalle dichiarate abrogazioni contenute
in un provvedimento che completa le sue stesse revisioni abrogative
con una nuova disciplina che conserva e anzi amplia le prospettive e i
modi di ricorso alle fonti nucleare di produzione energetica)".
(segue)
(Dav/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:18
NNNN
REFERENDUM: CASSAZIONE, NUOVE NORME APRONO NELL'IMMEDIATO AL NUCLEARE (2) =
(Adnkronos) - Secondo la Cassazione, poi, il termine dei dodici
mesi fissato dalle nuove norme contenute nel 'decreto Omnibus' "e' in
realta' regolativo di un rinvio (non di abrogazione) ma rimette la
ripresa del nucleare ad un provvedimento adottabile dal Consiglio dei
ministri entro il termine di dodici mesi". Insomma, secondo la
Cassazione, "l'espressione 'entro dodici mesi', e' uno spazio di tempo
che non a caso ripropone il tempo di moratoria contemplata dal decreto
legge modificato rivelando con cio' una costanza di intenti energetici
nuclearisti e di tempi di loro realizzazione".
Quanto poi all'articolo 5 comma 8, in definitiva, dice la
Cassazione, "non espunge il nucleare dalle scelte energetiche
nuovamente disciplinate che era e resta obiettivo della richiesta di
referendum".
Inoltre, per la Cassazione, "il riferimento generico da parte
del legislatore alla necessita' di diversificazioni delle fonti di
energia, include la scelta di fonti nucleari invece escluse dalla
volonta' referendaria".
(Dav/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:24
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NUCLEARE: WWF, AMMISSIBILE REFERENDUM SU NUOVO QUESITO =
Roma, 6 giu. - (Adnkronos) - Per il Wwf, che trasmette oggi una
sua Memoria alla Corte Costituzionale, ''esiste un'ampia
giurisprudenza costituzionale che tutela i principi ispiratori dei
promotori dei referendum, sino a consentire di effettuare un
referendum, quale quello sul nucleare, modificando il quesito
originario''. Invece, sottolinea l'associazione ambientalista,
''esistono dubbi sugli aspetti formali di legittimazione del Governo
qualora questi intenda, come preannunciato, sollevare il conflitto di
attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale per la decisione
assunta dalla Corte di Cassazione, alla luce del fatto che le
disposizioni oggetto dell'intervento della Corte di Cassazione siano
contenute in una legge, approvata dal Parlamento''.
In coerenza con l'analoga azione nei confronti della Corte di
Cassazione del 31 maggio scorso, la memoria del WWF arriva alla Corte
Costituzionale alla vigilia dell'Udienza sull'ammissibilita' del
referendum sul nuovo quesito individuato dalla Cassazione.
Secondo le nostre valutazioni, sottolinea Stefano Leoni,
Presidente del Wwf Italia, ''siamo convinti che l'intervento del
Governo e del Parlamento, mediante l'abrogazione delle disposizioni
oggetto di referendum, ha quale implicito fine esclusivamente quello
di eludere le garanzie costituzionali a tutela del referendum come
tipico mezzo di esercizio della sovranita' popolare, elemento gia'
rilevato dall'Ufficio Centrale per il Referendum della Corte di
Cassazione. Questo e' un ennesimo escamotage dell'ultim'ora per
togliere la parola ai cittadini''.
(Sec-Eca/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 11:56
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NUCLEARE: WWF, AMMISSIBILE REFERENDUM SU NUOVO QUESITO (2) =
(Adnkronos) - Sulla sostanza il Wwf richiama l'ampia
giurisprudenza costituzionale, citata anche dall'Ufficio Centrale per
il Referendum della Corte di Cassazione, che censura chiaramente il
ricorso ad artifici legislativi quali quelli usati nella redazione dei
commi 1 ed 8 dell'art. 5 dl decreto Omnibus (dl 34/2011) finalizzati
esclusivamente a bloccare il referendum, pur rimanendo l'intenzione
del legislatore fondamentalmente identica (in particolare Sentenza
della CC n. 68/1978) e sostiene la decisione dell'Ufficio centrale per
il referendum della Cassazione che ha correttamente trasferito la
consultazione referendaria sui commi 1 e 8 dell'art. 5 del decreto,
ora convertito in legge.
Il Wwf ricorda che e' sempre la sentenza della Corte
Costituzionale n. 68/1978 da cui si ricava la conferma della
correttezza di questa impostazione: con quella sentenza la Corte
costituzionale ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale dell'art.
39 della legge che regola i referendum (l. n. 352/1970), nella parte
in cui non prevede che ''se l'abrogazione degli atti o delle singole
disposizioni cui si riferisce il referendum venga accompagnata da
altra disciplina della stessa materia, senza modificare ne' i principi
ispiratori della complessiva disciplina preesistente ne' i contenuti
normativi essenziali dei singoli precetti, il referendum si effettui
sulle nuove disposizioni legislative''.
Sulla forma il Wwf argomenta che esistano fondati dubbi sul
fatto che sia in capo al Governo sollevare conflitto di attribuzione
tra poteri dello Stato da parte del Governo a fronte del fatto che
l'Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione con
la propria ordinanza di traslazione del quesito referendario sia
entrato in conflitto con il legislatore. Il Wwf si limita ad
evidenziare che qualora in astratto fosse corretta tale
argomentazione, appare evidente che legittimato a sollevare il
conflitto non sia il Governo ma esclusivamente il Parlamento che ha
approvato l'emendamento proposto dall'Esecutivo. Se pertanto una
lesione delle prerogative costituzionali c'e' stata questa deve essere
esclusivamente lamentata dalle due Camere.
(Sec-Eca/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:07
NNNN
REFERENDUM: ANPI, VOTARE SI' PER VENTATA LIBERTA' E GIUSTIZIA
REFERENDUM: ANPI, VOTARE SI' PER VENTATA LIBERTA' E GIUSTIZIA =
Roma, 6 giu. (Adnkronos) - "Tutti alle urne per una nuova
ventata di liberta', di equita' e di giustizia". Il Congresso
nazionale dell'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) ha
approvato all'unanimita', a Torino, un ordine del giorno di pieno
sostegno e di piena adesione ai referendum del 12 e 13 giugno. Votare
si' a tutti e quattro i quesiti e' l'invito dell'Anpi.
"E' dovere di tutti gli organismi dell'Anpi e di tutti gli
associati - invita l'associazione in una nota - di mobilitarsi e di
fare tutto il possibile (e oltre) perche' un gran numero di cittadini
si rechi alle urne, affinche' sia raggiunto il quorum necessario. Il
referendum e' un diritto previsto espressamente dalla Costituzione e
rappresenta un'essenziale e diretta manifestazione di volonta' del
popolo sovrano. Soprattutto quando sono in gioco beni comuni e diritti
fondamentali, costituzionalmente tutelati, la manifestazione del voto,
in occasione di un referendum, e' anche un dovere di solidarieta'
politica e sociale, a cui nessuno dovrebbe sottrarsi".
"Il 12 e 13 giugno, peraltro, si dovra' esprimere un voto
positivo - invita l'Anpi - rispondendo con un fermo e sicuro 'SI' ad
ognuno dei quesiti, perche' in questo modo non solo si contrasteranno
i tentativi di privare i cittadini di un diritto fondamentale, ma si
dira', anche, una parola decisiva su questioni di estrema importanza
per la nostra vita e il nostro futuro, questioni che riguardano
l'energia, l'ecologia, il benessere, la giustizia, l'uguaglianza,
insomma beni e diritti comuni, particolarmente collegati alla
persona".
(Pol/Zn/Adnkronos)
06-GIU-11 12:23
NNNN
Roma, 6 giu. (Adnkronos) - "Tutti alle urne per una nuova
ventata di liberta', di equita' e di giustizia". Il Congresso
nazionale dell'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) ha
approvato all'unanimita', a Torino, un ordine del giorno di pieno
sostegno e di piena adesione ai referendum del 12 e 13 giugno. Votare
si' a tutti e quattro i quesiti e' l'invito dell'Anpi.
"E' dovere di tutti gli organismi dell'Anpi e di tutti gli
associati - invita l'associazione in una nota - di mobilitarsi e di
fare tutto il possibile (e oltre) perche' un gran numero di cittadini
si rechi alle urne, affinche' sia raggiunto il quorum necessario. Il
referendum e' un diritto previsto espressamente dalla Costituzione e
rappresenta un'essenziale e diretta manifestazione di volonta' del
popolo sovrano. Soprattutto quando sono in gioco beni comuni e diritti
fondamentali, costituzionalmente tutelati, la manifestazione del voto,
in occasione di un referendum, e' anche un dovere di solidarieta'
politica e sociale, a cui nessuno dovrebbe sottrarsi".
"Il 12 e 13 giugno, peraltro, si dovra' esprimere un voto
positivo - invita l'Anpi - rispondendo con un fermo e sicuro 'SI' ad
ognuno dei quesiti, perche' in questo modo non solo si contrasteranno
i tentativi di privare i cittadini di un diritto fondamentale, ma si
dira', anche, una parola decisiva su questioni di estrema importanza
per la nostra vita e il nostro futuro, questioni che riguardano
l'energia, l'ecologia, il benessere, la giustizia, l'uguaglianza,
insomma beni e diritti comuni, particolarmente collegati alla
persona".
(Pol/Zn/Adnkronos)
06-GIU-11 12:23
NNNN
REFERENDUM: AZ.CATTOLICA; AL VOTO,SERVE AMPIA PARTECIPAZIONE ACQUA DONO ESSENZIALE; NO RISCHI SU NUCLEARE; UGUAGLIANZA LEGGE
REFERENDUM: AZ.CATTOLICA; AL VOTO,SERVE AMPIA PARTECIPAZIONE
ACQUA DONO ESSENZIALE; NO RISCHI SU NUCLEARE; UGUAGLIANZA LEGGE
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - L'Azione Cattolica Italiana rivolge il
proprio invito ''ai soci e ai cittadini'' perche' ''ci sia
un'ampia partecipazione al referendum abrogativo del 12-13
giugno''. La presidenza dell'organizzazione cattolica lo fa con
una nota pubblicata sul suo sito web in cui sottolinea che le
tematiche al centro dei quattro quesiti referendari sono
''estremamente importanti''.
Pur senza dare indicazioni esplicite di voto, l'Azione
Cattolica spiega significativamente che l'acqua e' ''un dono
essenziale per la vita dell'uomo'', che ''va tutelato e
garantito a tutti'' e ''non puo' essere sottoposto alla legge
del profitto'' senza ''rigorose, adeguate e sistematiche
garanzie per i piu' deboli e per la collettivita'''; che la
tecnologia nucleare ''impatta un altro punto essenziale, la
salute dell'uomo, per la quale non possono essere ammessi rischi
di nessun tipo''; che ''l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla
legge e' un principio costituzionale che richiede ampia ed
efficace applicazione, specie in questa fase di disillusione
politica''. (ANSA).
GR
06-GIU-11 11:27 NNNN
ACQUA DONO ESSENZIALE; NO RISCHI SU NUCLEARE; UGUAGLIANZA LEGGE
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - L'Azione Cattolica Italiana rivolge il
proprio invito ''ai soci e ai cittadini'' perche' ''ci sia
un'ampia partecipazione al referendum abrogativo del 12-13
giugno''. La presidenza dell'organizzazione cattolica lo fa con
una nota pubblicata sul suo sito web in cui sottolinea che le
tematiche al centro dei quattro quesiti referendari sono
''estremamente importanti''.
Pur senza dare indicazioni esplicite di voto, l'Azione
Cattolica spiega significativamente che l'acqua e' ''un dono
essenziale per la vita dell'uomo'', che ''va tutelato e
garantito a tutti'' e ''non puo' essere sottoposto alla legge
del profitto'' senza ''rigorose, adeguate e sistematiche
garanzie per i piu' deboli e per la collettivita'''; che la
tecnologia nucleare ''impatta un altro punto essenziale, la
salute dell'uomo, per la quale non possono essere ammessi rischi
di nessun tipo''; che ''l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla
legge e' un principio costituzionale che richiede ampia ed
efficace applicazione, specie in questa fase di disillusione
politica''. (ANSA).
GR
06-GIU-11 11:27 NNNN
REFERENDUM. APPELLO DEI MEDICI CGIL: ACQUA PUBBLICA UGUALE SALUTE
REFERENDUM. APPELLO DEI MEDICI CGIL: ACQUA PUBBLICA UGUALE SALUTE
(DIRE) Roma, 6 giu. - "Ci appelliamo alle colleghe e ai colleghi
medici affinche' vadano a votare ai referendum del 12 e 13 giugno
ed esprimano 2 Si' per l'acqua bene comune, per la tutela della
salute di tutti i cittadini". Con queste parole Massimo Cozza,
segretario nazionale Fp-Cgil Medici, lancia sul web un appello al
voto indirizzato ai medici italiani.
"L'acqua pubblica- dice Cozza nell'appello- e' un bene comune
essenziale per la salute e per la prevenzione in sanita'. E' un
nutriente vitale e svolge un ruolo fondamentale per la
regolazione della temperatura corporea, per il trasporto nel
sistema digestivo e per l'eliminazione delle scorie metaboliche".
L'acqua "e' un fattore determinante per la prevenzione e per
l'igiene, a partire dal semplice lavarsi le mani e dal lavare
frutta e verdura per eliminare agenti patogeni. La
privatizzazione dell'acqua con l'obbiettivo del profitto-
conclude Cozza- rischia invece di mettere in discussione la
garanzia della sua qualita' e della sua disponibilita', a danno
della salute dei cittadini".
(Com/Tar/ Dire)
11:28 06-06-11
NNNN
(DIRE) Roma, 6 giu. - "Ci appelliamo alle colleghe e ai colleghi
medici affinche' vadano a votare ai referendum del 12 e 13 giugno
ed esprimano 2 Si' per l'acqua bene comune, per la tutela della
salute di tutti i cittadini". Con queste parole Massimo Cozza,
segretario nazionale Fp-Cgil Medici, lancia sul web un appello al
voto indirizzato ai medici italiani.
"L'acqua pubblica- dice Cozza nell'appello- e' un bene comune
essenziale per la salute e per la prevenzione in sanita'. E' un
nutriente vitale e svolge un ruolo fondamentale per la
regolazione della temperatura corporea, per il trasporto nel
sistema digestivo e per l'eliminazione delle scorie metaboliche".
L'acqua "e' un fattore determinante per la prevenzione e per
l'igiene, a partire dal semplice lavarsi le mani e dal lavare
frutta e verdura per eliminare agenti patogeni. La
privatizzazione dell'acqua con l'obbiettivo del profitto-
conclude Cozza- rischia invece di mettere in discussione la
garanzia della sua qualita' e della sua disponibilita', a danno
della salute dei cittadini".
(Com/Tar/ Dire)
11:28 06-06-11
NNNN
REFERENDUM: VIMINALE, DOMENICA URNE APERTE A PARTIRE DALLE 8 = CHIUDERANNO LUNEDI' ALLE 15, QUATTRO LE SCHEDE
REFERENDUM: VIMINALE, DOMENICA URNE APERTE A PARTIRE DALLE 8 =
CHIUDERANNO LUNEDI' ALLE 15, QUATTRO LE SCHEDE
Roma, 6 giu. (Adnkronos) - "Domenica 12 giugno, dalle ore 8 alle
ore 22, e lunedi' 13 giugno, dalle ore 7 alle ore 15, si svolgeranno
le operazioni di votazione per quattro referendum popolari". La nota
del ministero degli Interni indica i quattro quesiti che verranno
posti ai cittadini:
Referendum popolare n. 1: Scheda di colore rosso - Modalita' e
gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica:
Abrogazione. Il quesito prevede l'abrogazione di norme che attualmente
consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a
operatori economici privati;
Referendum popolare n. 2: Scheda di colore giallo -
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base
all'adeguata remunerazione del capitale investito: Abrogazione
parziale di norme. Il quesito propone l'abrogazione delle misure che
stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione
dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione
del capitale investito dal gestore. (segue)
(Ile/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 11:55
NNNN
REFERENDUM: VIMINALE, DOMENICA URNE APERTE A PARTIRE DALLE 8 (2) =
(Adnkronos) - E ancora. Referendum popolare n. 3: Scheda di
colore grigio - Abrogazione dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31
marzo 2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio
3011, n.75: Abrogazione parziale di norme. Il quesito propone
l'abrogazione delle nuove misure che consentono la produzione nel
territorio nazionale di energia elettrica nucleare;
Referendum popolare n. 4: Scheda di colore verde - Abrogazione
di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo
impedimento del Presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a
comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza
n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. Il quesito propone
l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del
Presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in
udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del
2011 della Corte Costituzionale.
All'elettore saranno dunque consegnate quattro schede di colore
diverso: rosso, giallo, grigio e verde. Su ogni scheda, precisa il
Viminale, vengono riportati il numero del referendum nonche' la
rispettiva denominazione e il quesito cosi' come approvato
dall'Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte Suprema di
Cassazione. (segue)
(Ile/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:00
NNNNREFERENDUM: VIMINALE, DOMENICA URNE APERTE A PARTIRE DALLE 8 (3) =
QUESITI INTERESSERANNO OLTRE 47,3 MLN DI ELETTORI
(Adnkronos) - Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto,
con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro
corrispondente alla risposta da lui prescelta [''SI'' o ''NO''].
Votando SI, il cittadino esprime la volonta' di abrogare le norme
sottoposte a referendum; votando NO esprime la volonta' di mantenere
in vigore le norme sottoposte a referendum. E' possibile ritirare, e
quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei
quesiti referendari.
Affinche' il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il
50% piu' uno degli aventi diritti al voto. Le operazioni di scrutinio
avranno inizio lunedi' 13 giugno subito dopo la chiusura della
votazione e l'accertamento del numero dei votanti per ciascun
referendum.
I quesiti referendari "interesseranno, sul territorio nazionale,
sulla base dei dati riferiti al 45esimo giorno antecedente la
votazione e suscettibili di lievi modificazioni al termine della
revisione straordinaria delle liste elettorali attualmente in corso,
47.357.878 elettori, di cui 22.734.855 maschi e 24.623.023 femmine. Le
sezioni saranno 61.601".Il corpo elettorale della circoscrizione
estero interessato alle consultazioni referendarie e' di 3.236.990
elettori: il dato e' suscettibile di variazione in relazione
all'eventuale ammissione al voto disposta dalle autorita' consolari
competenti. (segue)
(Ile/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 12:06
NNNN
REFERENDUM:QUARANTA, PER ME CONSULTA NON PUO' BLOCCARE
REFERENDUM:QUARANTA, PER ME CONSULTA NON PUO' BLOCCARE ++
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - ''Personalmente ritengo di no''. Cosi'
il neoeletto presidente della Corte costituzionale, Alfonso
Quaranta, risponde ai giornalisti che gli chiedono se, in vista
della decisione che la Consulta dovra' prendere domani
sull'ammissibilita' del referendum sul nucleare, la corte abbia
il potere di bloccare il quesito proposto dall'Idv.
Quaranta puntualizza che si tratta di una sua valutazione
personale, perche', sottolinea, ''questa tematica sara'
sottoposta all'esame specifico della corte, che domattina
ascoltera' le parti, inclusa l'Avvocatura dello Stato per conto
del governo, che hanno presentato memorie''. (SEGUE).
BAO/FV
06-GIU-11 11:39 NNNN
CONSULTA: QUARANTA, INOPPORTUNE INTERFERENZE ESTERNE (2)
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Il fatto di essere stato eletto a
larga maggioranza, con 10 voti a favore su 13, e' per Quaranta
la dimostrazione che ''questa e' una votazione che supera ogni
dubbio'' rispetto alle accuse di politicizzazione mosse a piu'
riprese nei confronti della Consulta.
Quaranta assicura che la corte, sotto la sua presidenza,
''continuera' ad operare secondo i principi di terzieta',
collegialita', imparzialita' e indipendenza, che hanno sempre
caratterizzato la corte e che io confermo''.
A chi gli chiede di chiarire se per pressioni esterne sulla
corte si riferisca alla nomina del nuovo presidente oppure alle
decisioni della Consulta, Quaranta risponde: ''Quando leggo
sulla stampa che e' inopportuna la scelta di un presidente
rispetto ad un altro, giudico che tutto cio' sia un'interferenza
non opportuna''. Infine, il neoeletto presidente esprime
l'auspicio che ''il Parlamento provveda a nominare presto il
quindicesimo giudice, per consentire alla corte di operare nella
pienezza della sua composizione. A nome dell'intero collegio,
Quaranta rivolge un augurio di pronta guarigione al giudice
Maria Rita Saulle, oggi non presente alla votazione per motivi
di salute. (ANSA).
BAO/FV
06-GIU-11 11:46 NNNNREFERENDUM:QUARANTA, PER ME CONSULTA NON PUO' BLOCCARE (2)
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Domattina la Consulta dovra' valutare
l'ammissibilita' del quesito referendario sul nucleare, cosi'
come riformulato dalla Corte di Cassazione.
Seppure personalmente ritenga che la Consulta non potra'
bloccare il referendum, Quaranta non si sbilancia sul verdetto
di domani: ''E' difficile rispondere se sara' una decisione
semplice o complessa. Sara' quel che e' necessario che sia. La
corte valutera' tutti gli elementi e poi decidera'''.
''Abbiate pazienza - conclude Quaranta rivolgendosi ai
giornalisti - di aspettare domani, al massimo dopodomani: la
corte agira' con estrema rapidita'''. (ANSA).
BAO/FV
06-GIU-11 11:48 NNNN
Referendum/ Quaranta: Non credo Consulta può stoppare nucleare
"Non posso anticipare nulla, decisione al massimo dopodomani"
Roma, 6 giu. (TMNews) - Domani mattina la Corte Costituzionale si
riunirà in camera di consiglio per decidere se ammettere il
quesito referendario sul nucleare riscritto dalla Cassazione dopo
le modifiche legislative del dl omnibus. Il nuovo presidente
della Consulta, Alfonso Quaranta, ha precisato in conferenza
stampa ai cronisti di non poter "anticipare i contenuti della
decisione". Ma a un cronista che gli ha chiesto se ritiene che
sia nel potere della Corte cancellare quel referendum, Quaranta
ha risposto: "Personalmente ritengo di no".
"Questa materia - ha aggiunto - è all'esame della camera di
consiglio, ascolteremo le parti e agiremo con rapidità,
decideremo domani o al massimo dopodomani".
Bar/Ral
061145 giu 11
REFERENDUM: QUARANTA, CONSULTA NON HA POTERE DI CANCELLARLO =
Roma, 6 giu. - (Adnkronos) - "La Consulta non ha il potere di
cancellare il referendum". E' quanto specifica di "ritenere
personalmente" il neo eletto presidente della Corte Costituzionale
Alfonso Quaranta, rispondendo nel corso della conferenza stampa tenuta
pochi minuti dopo la sua elezione alla guida del Palazzo della
Consulta.
"Ci pronunceremo domani mattina e non posso anticipare nulla",
aggiunge con riferimento alla camera di consiglio convocata per
decidere sul quesito relativo al nucleare, confermato dalla Cassazione
nonostante il provvedimento legislativo messo a punto dal governo e
contro la cui decisione il Consiglio dei ministri ha chiesto
all'Avvocatura dello Stato di opporsi.
"Non so se sara' una decisione semplice o complessa: valuteremo
ed esamineremo tutti gli aspetti della problematica, dopo aver sentito
tutte le parti interessate. Per la decisione che sara' comunque
rapidissima, bisognera' avere la pazienza di aspettare al giornata di
domani al piu' tardi di dopo domani".
(Bon/Col/Adnkronos)
06-GIU-11 11:46
NUCLEARE. COMITATO SI': QUARANTA RASSICURA CHI TIENE A DEMOCRAZIA
(DIRE) Roma, 6 giu. - "Le dichiarazioni del neo presidente della
Consulta rassicurano tutti gli italiani che hanno a cuore la
democrazia". Cosi' il Comitato 'Vota Si' per fermare il nucleare'
commenta le parole di Alfonso Quaranta sul passaggio del nuovo
quesito referendario sul nucleare alla Consulta.
"E confermano- proseguono le oltre 80 associazioni che
compongono il Comitato- che non si puo' giocare con le regole.
Aspettiamo serenamente il giudizio della Corte Costituzionale".
(Com/Vid/ Dire)
11:58 06-06-11
NNNN
GIAPPONE: RICOVERATI DUE TECNICI CHE LAVORAVANO A FUKUSHIMA = COLPITI DA DISIDRATAZIONE, TEPCO PROMETTE MAGGIORI MISURE A TUTELA DIPENDENTI
GIAPPONE: RICOVERATI DUE TECNICI CHE LAVORAVANO A FUKUSHIMA =
COLPITI DA DISIDRATAZIONE, TEPCO PROMETTE MAGGIORI MISURE A
TUTELA DIPENDENTI
Tokio, 6 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Nuovi timori per la salute dei
tecnici che operano nella zona dell'impianto di Fukushima Daiichi, in
Giappone: due operai che stavano installando dei cavi nei pressi di un
impianto per le scorie nucleari sono stati ricoverati con sintomi di
disidratazione dopo aver avvertito un malore ieri mattina. Altri nove
tecnici sono stati curati - dall'inizio della crisi nucleare causata
dallo tsunami dell'11 marzo - per colpi di calore. La Tepco, societa'
che gestisce l'impianto, ha assicurato che adottera' maggiori misure
di sicurezza a tutela dei lavoratori, ha riferito l'emittente Nhk.
(Ses/Zn/Adnkronos)
06-GIU-11 10:02
NNNN
COLPITI DA DISIDRATAZIONE, TEPCO PROMETTE MAGGIORI MISURE A
TUTELA DIPENDENTI
Tokio, 6 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Nuovi timori per la salute dei
tecnici che operano nella zona dell'impianto di Fukushima Daiichi, in
Giappone: due operai che stavano installando dei cavi nei pressi di un
impianto per le scorie nucleari sono stati ricoverati con sintomi di
disidratazione dopo aver avvertito un malore ieri mattina. Altri nove
tecnici sono stati curati - dall'inizio della crisi nucleare causata
dallo tsunami dell'11 marzo - per colpi di calore. La Tepco, societa'
che gestisce l'impianto, ha assicurato che adottera' maggiori misure
di sicurezza a tutela dei lavoratori, ha riferito l'emittente Nhk.
(Ses/Zn/Adnkronos)
06-GIU-11 10:02
NNNN
REFERENDUM:PADRE ZANOTELLI,PER CATTOLICI ACQUA E' SORELLA E' DA CRETINI CONSEGNARLA A PRIVATI, MOLTI NON HANNO CAPITO
REFERENDUM:PADRE ZANOTELLI,PER CATTOLICI ACQUA E' SORELLA
E' DA CRETINI CONSEGNARLA A PRIVATI, MOLTI NON HANNO CAPITO
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - ''Salviamo l'acqua. Scendiamo in
piazza come i monaci in Myanmar contro il regime che opprime il
popolo''. E' l'appello lanciato da padre Alex Zanotelli,
missionario comboniano, intervistato da La Stampa sui prossimi
referendum. Al missionario stanno particolarmente a cuore i
quesiti sull'acqua e annuncia che il 9 giugno ci sara' una
manifestazione in cui sono chiamati in piazza i cattolici.
''Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi -
afferma padre Zanotelli - votata dal nostro Parlamento il 19
novembre 2009 che dichiara l'acqua come bene di rilevanza
economica'' e aggiunge che ''e' da cretini consegnare l'acqua ai
privati''.
L'acqua e' ''la sorella e la madre'' e ''considerare l'acqua
alla stregua di una merce e' una bestemmia''.
Il missionario lamenta che molti sacerdoti ''non hanno capito
il problema''.
''Hanno reso la gente imbecille - conclude - e non si spiega
quali affari si nascondono dietro. Sono enormi, l'oro blu ha
sostituito l'oro nero, il petrolio''. (ANSA).
Y63/SB
06-GIU-11 10:18 NNNN
E' DA CRETINI CONSEGNARLA A PRIVATI, MOLTI NON HANNO CAPITO
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - ''Salviamo l'acqua. Scendiamo in
piazza come i monaci in Myanmar contro il regime che opprime il
popolo''. E' l'appello lanciato da padre Alex Zanotelli,
missionario comboniano, intervistato da La Stampa sui prossimi
referendum. Al missionario stanno particolarmente a cuore i
quesiti sull'acqua e annuncia che il 9 giugno ci sara' una
manifestazione in cui sono chiamati in piazza i cattolici.
''Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi -
afferma padre Zanotelli - votata dal nostro Parlamento il 19
novembre 2009 che dichiara l'acqua come bene di rilevanza
economica'' e aggiunge che ''e' da cretini consegnare l'acqua ai
privati''.
L'acqua e' ''la sorella e la madre'' e ''considerare l'acqua
alla stregua di una merce e' una bestemmia''.
Il missionario lamenta che molti sacerdoti ''non hanno capito
il problema''.
''Hanno reso la gente imbecille - conclude - e non si spiega
quali affari si nascondono dietro. Sono enormi, l'oro blu ha
sostituito l'oro nero, il petrolio''. (ANSA).
Y63/SB
06-GIU-11 10:18 NNNN
Raggiungere il quorum ai referendum, fare vincere 4 SI, articolo di Alfiero Grandi
I referendum stanno mettendo in evidenza diversi problemi.
Anzitutto il Governo italiano è tanto inefficace quanto imbroglione. Inefficace perché in realtà non riesce a produrre nemmeno i risultati delle scelte che proclama. Imbroglione perché racconta cose diverse a seconda degli interlocutori a cui si rivolge, ad esempio agli italiani ha raccontato che la legge sul nucleare era abrogata poi a Sarkozy che in realtà si trattava solo di una pausa momentanea, in attesa di riprendere il cammino.
Mentre Angela Merkel ha deciso con chiarezza l’uscita, sia pure graduale, della Germania dal nucleare, in Italia il Governo ha tentato l’ennesima operazione gattopardesca. Per questo la Corte di Cassazione ha confermato il referendum sul nucleare. Quindi il 12/13 giugno si voterà regolarmente per i 4 referendum: acqua pubblica, nucleare, legittimo impedimento.
Il Governo è rimasto vittima delle sue stesse macchinazioni, come conferma lo stupore dei suoi componenti, che si attendevano evidentemente una sentenza favorevole dalla Cassazione.
Eppure il Governo voleva evitare il referendum sul nucleare ad ogni costo. Per evitare una sconfitta politica su un argomento come il nucleare, su cui pure aveva tanto puntato facendo approvare nel 2009 la legge che lo voleva reintrodurre con il voto di fiducia e presentandola come uno dei capisaldi della politica del Governo.
Naturalmente il Governo voleva evitare anche una sconfitta sull’acqua e ancora di più sul sul legittimo impedimento, che è notoriamente una legge particolarmente cara al Presidente del Consiglio.
Malgrado questa convenienza molteplice il Governo non ha resistito alla tentazione dell'imbroglio.
La legge fatta approvare nel 2009 dal Governo aveva ignorato i risultati dei referendum del 1987, tentato di costringere le Regioni ad accettare comunque le centrali nucleari, cancellato ogni ruolo dei Comuni e delle popolazioni locali, prevista la militarizzazione dei siti prescelti per evitare sul nascere ogni forma di controllo democratico.
Il ritorno al nucleare è stato strombazzato dal Governo come una scelta storica, una svolta. Anche se va detto che la stragrande maggioranza dei candidati del centro destra alle regionali del 2010 aveva dichiarato che nel suo territorio non voleva centrali.
Dopo l’incidente di Fukushima il peso dei contrari al nucleare è ulteriormente cresciuto, come conferma il risultato del referendum in Sardegna (60 % di votanti e oltre il 97 % di contrari al nucleare).
La cancellazione per legge del nucleare da parte dello stesso Governo che l'ha voluto ha del clamoroso ed è stato certamente un dispiacere per quel coacervo di interessi che già pregustava l’affare di un enorme investimento concentrato: 30 miliardi di euro solo per i primi 4 reattori nucleari. Una retromarcia così non si era mai vista.
Senza dimenticare che proprio questo Governo contemporaneamente non ha trovato di meglio che mettere in difficoltà le rinnovabili con l’incredibile decreto legislativo che aveva emanato a inizio marzo, peraltro non sufficientemente corretto con l’ultimo approvato. Un settore che stava andando bene, con 150.000 occupati e stava recuperando ritardi storici è stato messo seriamente in difficoltà da una scelta irresponsabile del Governo.
Proprio il peso degli interessi in gioco e una certa insipienza politica ha spinto il Governo a tentare la furbata per tenersi aperta una strada per tornare al nucleare in futuro, nella speranza di acque più calme.
Errore di ottica e di valutazione, purtroppo le conseguenze dell’incidente in Giappone dureranno anni. Di più l’incidente di Fukushima non è ancora sotto controllo e non si può sapere oggi quale sarà il suo bilancio conclusivo, in ogni caso pesantissimo, se non superiore a Chernobyl.
Proprio questa ambiguità ha spinto la Cassazione a difendere il diritto dei cittadini a pronunciarsi. Infatti la Cassazione ha convenuto che se da un lato le vecchie norme sul nucleare non ci sono più resta però quel coacervo di ambiguità introdotto dal Governo, a cui vanno aggiunte le dichiarazioni altisonanti fatte, anche in sedi ufficiali, basta pensare alla conferenza stampa Berlusconi-Sarkozy.
Bene, ora si vota e le ambiguità potranno essere spazzate via.
Le elettrici e gli elettori italiani potranno finalmente chiudere con il voto il capitolo nucleare, che il Governo ha tentato di reintrodurre nel nostro paese ad ogni costo, e avranno la possibilità di garantire che l’acqua resti un bene pubblico e che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge.
I referendum debbono essere votati per il loro significato specifico. Tuttavia non c’è dubbio che il risultato dei referendum finirà con l’avere anche un significato politico più generale.
Verso il Governo potrebbe arrivare una censura politica popolare di grande rilievo, che inevitabilmente si aggiungerebbe alla sconfitta alle ammistrative. Per questo il Governo ora cerca di depotenziarne il significato politico.
Verso l’opposizione arriverebbe una richiesta, fino ad oggi senza risposta adeguata, di iniziativa comune e programmatica. Infatti nucleare, acqua e legittimo impedimento sono punti di un possibile programma alternativo. Molti di questi punti non hanno trovato dall’inizio il consenso di tutti. Tuttavia il lavoro fatto finora sui referendum ha via via costruito alcuni punti programmatici e soprattutto ha detto con chiarezza che è questo il modo per costruire uno schieramento alternativo. Certo per farlo occorre nettezza, capacità di scelta, forza di costruzione dello schieramento più ampio possibile.
Detto questo l'impegno referendario non va preso sottogamba. Nei prossimi giorni occorre un impegno straordinario. Il risultato va conquistato. Il Governo e la lobby nuclearista hanno fatto di tutto per nascondere che ci sono i referendum. Il voto degli italiani all’estero è a questo punto un problema complesso da risolvere, c’è il rischio infatti che il loro voto contribuisca ad alzare l’asticella del quorum senza essere in grado pienamente di contribuire a raggiungerlo.
Dobbiamo arrivare nelle prossime ore a tutte le elettrici e a tutti gli elettori per fare sapere che ci saranno tutti e 4 i referendum e che bisogna raggiungere il quorum (50% più 1) per fare prevalere 4 si. Un compito che ci deve impegnare fino all’ultimo, in un impegno senza risparmio.
Alfiero Grandi
Mentre Angela Merkel ha deciso con chiarezza l’uscita, sia pure graduale, della Germania dal nucleare, in Italia il Governo ha tentato l’ennesima furbata da un lato abrogando le norme oggetto del referendum ma nello stesso tempo inserendone altre che vanno nella direzione opposta. Classica operazione gattopardesca. Per questo la Corte di Cassazione ha confermato il referendum sul nucleare. Quindi il 12/13 giugno si voterà regolarmente per i 4 referendum: acqua pubblica, nucleare, legittimo impedimento.
Il Governo è rimasto vittima delle sue stesse macchinazioni.
Da un lato voleva evitare il referendum sul nucleare ad ogni costo. Per evitare una sconfitta politica su un argomento come il nucleare, su cui pure aveva tanto puntato, e anche per evitare il quorum sul legittimo impedimento.
Dall'altro il Governo non ha resistito alla tentazione dell'imbroglio. Per questo ha inserito nel testo dell’articolo 5 della legge i 2 commi che hanno portato la Cassazione a ritenere non sincera la retromarcia del Governo.
Il Governo si era spinto fino ad una clamorosa abrogazione, con voto di fiducia, delle stesse norme che aveva fatto approvare nel 2009, sempre con voto di fiducia, con l’obiettivo di riportare il nucleare in Italia e di fare così un enorme favore alla lobby nuclearista.
La legge fatta approvare nel 2009 dal Governo aveva ignorato i risultati dei referendum del 1987, tentato di costringere le Regioni ad accettare le centrali nucleari comunque, cancellato ogni ruolo dei Comuni e delle popolazioni locali, prevista la militarizzazione dei siti prescelti per evitare sul nascere ogni forma di controllo democratico.
Il ritorno al nucleare è stato strombazzato dal Governo come una scelta storica, una svolta. Eppure anche la stragrande maggioranza dei candidati del centro destra alle regionali del 2010 ha dichiarato che nel suo territorio non voleva centrali. Dopo Fukushima il peso dei contrari è ulteriormente cresciuto, come conferma il risultato del referendum in Sardegna (60 % di votanti e oltre il 97 % di contrari al nucleare).
La cancellazione per legge del nucleare da parte dello stesso Governo che l'ha voluto ha del clamoroso. Anzitutto è stato un dispiacere per quel coracervo di interessi che già pregustava l’affare di un enorme investimento concentrato (30 miliardi di euro solo per i primi 4 reattori). Una retromarcia così non si era mai vista.
Senza dimenticare che proprio questo Governo non ha trovato di meglio che mettere in difficoltà le rinnovabili con l’incredibile decreto che aveva emanato a marzo e non sufficientemente corretto con l’ultimo. Un settore che stava andando bene e recuperando ritardi è stato messo seriamente in difficoltà con una scelta irresponsabile.
Tuttavia il Governo ha voluto fare la furbata per tenersi aperta una strada per tornare al nucleare in futuro, nella speranza di acque più calme. Errore di ottica e culturale, purtroppo le conseguenze dell’incidente in Giappone dureranno anni. Di più l’incidente di Fukushima non è ancora sotto controllo e non si può sapere oggi quale sarà il suo bilancio conclusivo.
La Cassazione ha convenuto che se da un lato le vecchie norme sul nucleare non ci sono più resta però quel coacervo di ambiguità introdotto dal Governo, a cui vanno aggiunte le dichiarazioni altisonanti fatte dal Governo, anche in sedi ufficiali, basta pensare alla conferenza stampa Berlusconi-Sarkozy.
Bene, ora si vota e le ambiguità potranno essere spazzate via. Così le elettrici e gli elettori italiani potranno finalmente chiudere con il voto il capitolo nucleare che il Governo ha tentato di reintrodurre nel nostro paese ad ogni costo.
Tuttavia l'impegno referendario non va preso sottogamba. Il risultato va conquistato. Il Governo e la lobby nuclearista hanno fatto di tutto per nascondere che ci sono i referendum. Il voto degli italiani all’estero è a questo punto un problema complesso da risolvere. Dobbiamo arrivare a tutte le elettrici e a tutti gli elettori per fare sapere che ci saranno tutti e 4 i referendum e che bisogna fare il quorum (50% più 1) per fare prevalere 4 si. Un compito che ci deve impegnare fino all’ultimo in un impegno senza risparmio.
Alfiero Grandi
Alfiero Grandi
Presidente Comitato
SI alle energie rinnovabili NO al nucleare
SI alle energie rinnovabili NO al nucleare
sottosegretario Governi: Prodi II, Amato II, D'Alema II
deputato XIV legislatura
segretario confederale CGIL
Corte dei Conti "...Con atto depositato il 28 maggio 2009, X ####################, già assistente della Polizia di Stato, dispensato dal servizio per inabilità fisica dipendente da causa di servizio a decorrere dal 26.1.88, proponeva ricorso innanzi a questa Corte per vedersi riconosciuti i benefici economici derivanti dall’applicazione della legge 539 del 1950. ..."
REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTISEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER LA PUGLIAIL GIUDICE UNICO PER LE PENSIONI
Dott.ssa Giuseppina Mignemi ha pronunciato la seguenteSENTENZA N° 511/2011
nel giudizio di pensione, iscritto al n. 29374/PM del registro di segreteria, promosso
ad istanza di
X ####################, ----- giusta procura in calce al ricorso, ed elettivamente domiciliato presso la Cancelleria della Corte dei Conti – Sezione Regionale Puglia;
contro
- Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore;
- Prefettura di Taranto, Ufficio territoriale del Governo, in persona del Prefetto pro tempore;
- INPDAP, in persona del legale rappresentante pro tempore.
VISTI il R.D. 13 agosto 1933, n. 1038; il D.L. 15 novembre 1993, n. 453, convertito dalla legge 14 gennaio 1994, n. 19; la legge 14 gennaio 1994, n. 20; la legge 21 luglio 2000, n. 205;
VISTI il ricorso e gli altri atti e documenti di causa;
UDITI, alla pubblica udienza del 26 aprile 2011, l’Avv. Doria per il ricorrente ed il dott. Romano per l’INPDAP;
Considerato in
FATTO
Con atto depositato il 28 maggio 2009, X ####################, già assistente della Polizia di Stato, dispensato dal servizio per inabilità fisica dipendente da causa di servizio a decorrere dal 26.1.88, proponeva ricorso innanzi a questa Corte per vedersi riconosciuti i benefici economici derivanti dall’applicazione della legge 539 del 1950.
Con memoria del 28 settembre 2010, depositata il 6 ottobre 2010, il Ministero dell’Interno comunicava di avere provveduto, con decreto n. 1998 del 4.12.2009, alla rideterminazione del trattamento pensionistico, in adesione a quanto disposto con la l. 539/1950 e di avere trasmesso il citato decreto all’INPDAP di Lecce, ai fini della corresponsione delle prestazioni dovute, nonché della liquidazione degli interessi legali e, pertanto, chiedeva la cessazione della materia del contendere.
Con atto depositato il 26.10.2010, si costituiva in giudizio l’INPDAP eccependo il proprio difetto di legittimazione passiva, la prescrizione quinquennale su ratei e accessori arretrati e, comunque, chiedendo il rigetto del ricorso.
All’udienza del 16.11.2010, questo Giudice chiedeva all’Avvocato Doria di precisare le conclusioni anche con riferimento al sopravvenuto decreto del Ministero dell’Interno n. 1998 del 2010, che riconosce il diritto fatto valere con il ricorso in discussione dal ricorrente.
L’Avvocato dichiarava di non essere a conoscenza dell’intervenuto decreto e ne prendeva visione in udienza.
Quindi, il Giudice, con ordinanza a verbale, “Visto il decreto n. 1998, del 4 dicembre 2010, con cui il Ministero dell’Interno riconosce “il beneficio della Legge 539/50 con decorrenza giuridica dal 22/01/1988 ed attribuito con decorrenza economica dal 24/10/1997, in quanto per il periodo dal 30/01/1988 al 23/10/1997 è intervenuta la prescrizione di cui all’art. 2, comma 2 del R.D. L. n. 295/1939 modificato dall’art. 2 della legge n. 428/1985” ed in applicazione del D.M. 1.9.1988 n. 352, “indica nel giorno 23/12/2005 la data dell’eventuale corresponsione d’ufficio degli interessi legali o rivalutazione monetaria “;
Vista la memoria, depositata in data 6 ottobre 2010, prot. n. 19221, con cui il Ministero dell’Interno chiede la cessazione della materia del contendere con compensazione delle spese;
Vista la memoria, depositata in data 26.10.2010, prot. n. 21736, con cui l’INPDAP, preliminarmente, ha eccepito il difetto di legittimazione passiva, chiede il rigetto del ricorso ed eccepisce in subordine la prescrizione; Ritenuto necessario ai fini del decidere,
- invita l’Avvocato Doria a depositare memoria ed eventuale documentazione a supporto, precisando le conclusioni, tenuto conto dell’intervenuto decreto sopra citato, con particolare riferimento anche alla decorrenza del richiesto beneficio ed ai parametri di commisurazione dello stesso per come modificatisi nel tempo (variazioni di categoria dell’invalidità), specificando se vi siano ed eventualmente quali siano gli atti interruttivi della prescrizione intervenuti tra il 1988 ed il 1997;
- invita l’INPDAP a depositare memoria precisando la sollevata eccezione di prescrizione;
- invita il Ministero dell’Interno a depositare memoria per chiarire le ragioni del contenuto del decreto n. 1998 del 2010 con riferimento alla decorrenza della prescrizione ed alla decorrenza di interessi legali e rivalutazione monetaria”, assegnando, come termine per le descritte incombenze, fino a dieci giorni prima dell’udienza per la prosecuzione della discussione, fissata il 30 marzo 2011, ore 9:30.
All’udienza del 30 marzo 2011, il Giudice, a richiesta della difesa del ricorrente, rinviava all’udienza del 26 aprile 2011 per la precisazione delle conclusioni.
Con memoria del 15.4.2011, l’INPDAP ribadiva le conclusioni già rassegnate, anche in ordine alla eccezione di prescrizione, precisando come, avendo il ricorrente presentato domanda per ottenere i benefici di cui alla legge n. 539/50 solo il 20.7.2005, la prescrizione dovesse ritenersi maturata per tutte le somme antecedenti al quinquennio dalla suddetta data.
Con memoria depositata il 20.4.2011, la difesa del ricorrente, preso atto dell’intervenuto decreto ministeriale di concessione del beneficio, limitava la domanda alla verifica della decorrenza della prescrizione, così come applicata dal Ministero dell’Interno, peraltro concordando sulla circostanza che il richiesto beneficio, pur dovendo essere attribuito d’ufficio anche agli invalidi già collocati a riposo, è soggetto alla normativa sulla prescrizione quinquennale (memoria, pag. 2) ed insistendo sulla condanna alle spese.
All’udienza del 26 aprile 2011, la causa veniva quindi posta in decisione.
Ritenuto in
DIRITTO
La presente controversia verte sull’accertamento del diritto del ricorrente, assistente in congedo della Polizia di Stato, alla spettanza dei benefici economici derivanti dall’applicazione della legge n. 539 del 1950, ai soli fini della riliquidazione del trattamento pensionistico.
Preliminarmente, va respinta l’eccezione di difetto di legittimazione passiva proposta dall’INPDAP, atteso che, per giurisprudenza costante di questa Corte, nelle controversie relative a pensioni erogate dall’INPDAP su decreto dell’amministrazione di appartenenza, sono legittimati passivi sia detta amministrazione che l’INPDAP, poiché le attribuzioni di ordinatore principale e secondario di spesa costituiscono una mera ripartizione di competenza di apparati della pubblica amministrazione, che, sotto il profilo soggettivo, risulta obbligata - nelle sue diverse articolazioni - tanto all'emissione del decreto di liquidazione della pensione, quanto all'esecuzione dei relativi pagamenti e che, quindi, costituisce nel complesso la figura di obbligato passivo (Corte dei Conti, Sez. Giur. Veneto, sent. n. 261 del 13.4.2010).
Nel merito, va rilevato che il Ministero dell’Interno ha depositato agli atti del giudizio il decreto n. 1998 del 4.12.2009, con cui si riconosce all’istante il diritto fatto valere nel presente giudizio, chiedendo la cessazione della materia del contendere.
Con l’ordinanza a verbale dell’udienza del 16.11.2010, questo Giudice invitava le parti a precisare le conclusioni in considerazione dell’intervenuto provvedimento ministeriale e della conseguente richiesta di cessazione della materia del contendere.
La cessazione della materia del contendere individua una formula di definizione del giudizio ormai costantemente adoperata dalla giurisprudenza, ancorché non risulti direttamente disciplinata nel codice di rito civile e costituisce il riflesso processuale del venir meno della ragion d'essere sostanziale della lite per la sopravvenienza di un fatto suscettibile di privare le parti di ogni interesse a proseguire il giudizio (Cass. sez. un. 26.7.2004 n. 13969).
Con riferimento alla fattispecie di cui è causa, il ricorrente, preso atto dell’intervenuto decreto del Ministero dell’Interno, con il quale veniva riconosciuto il diritto fatto valere nel presente giudizio, nella precisazione delle conclusioni, rappresentava sostanzialmente di ritenere soddisfatte le pretese ed esprimeva perplessità solo in ordine alla decorrenza della prescrizione, peraltro riconoscendo l’applicabilità della prescrizione quinquennale per i ratei arretrati.
Orbene, concordando le parti ed effettivamente realizzatasi la cessazione della materia del contendere in ordine alla spettanza del diritto, con riferimento alla decorrenza della prescrizione sui ratei arretrati, non è contestato e risulta dagli atti di causa che la domanda per il riconoscimento del diritto in questione è stata presentata solo nel 2005 e che non vi sono stati, prima di quella data, altri atti interruttivi.
Pertanto, benevola, ancor più che corretta, deve ritenersi la determinazione del Ministero, che ha considerato prescritti solo i ratei arretrati maturati dal 30.1.1988 al 23.10.1997 e non anche quelli fino al 2000, ossia fino a cinque anni precedenti la domanda presentata all’Amministrazione per il riconoscimento del diritto.
Con riferimento, poi, agli interessi legali e della rivalutazione monetaria, la determinazione del Ministero, che li riconosce spettanti a decorrere dal 13.12.2005, risulta più favorevole rispetto a quanto domandato dal ricorrente nella precisazione delle conclusioni (pag. 8), ove si richiedono “interessi e rivalutazione con decorrenza dalla data di pubblicazione del decreto medesimo (n. 1998 del 4.12.2009) fino al soddisfo”.
Atteso, pertanto, che il decreto n. 1998 del 2010 del Ministero dell’Interno si palesa pienamente satisfattivo della pretesa azionata, va dichiarata cessata la materia del contendere anche per gli esposti profili.
Ritenuto, tuttavia, in considerazione del principio della c.d. soccombenza virtuale, che il Ministero dell’Interno, ordinatore primario della spesa, abbia in sostanza riconosciuto la fondatezza delle ragioni rappresentate nel ricorso, si pone la refusione delle spese processuali sostenute dal ricorrente, munito di difesa tecnica legale, interamente a carico del convenuto dicastero, liquidandole nella complessiva misura di € 1.000,00 (mille/00), di cui euro 300,00 (trecento/00) per diritti ed euro 700,00 (settecento/00) per onorari, oltre spese generali, IVA e CAP, come per legge.
P.Q.M.
La Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale Regionale per la Puglia, in composizione monocratica con funzioni di Giudice Unico per le Pensioni, definitivamente pronunciando, dichiara cessata la materia del contendere. Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese processuali in favore del ricorrente, che si liquidano in misura di euro 1.000,00 (mille/00), di cui euro 300,00 (trecento/00) per diritti ed euro 700,00 (settecento/00) per onorari, oltre spese generali, IVA e CAP, come per legge.
La sentenza sarà depositata nel termine di trenta giorni.
Così deciso in Bari, il 26 aprile 2011.
IL GIUDICE
F.to Dott.ssa Giuseppina Mignemi
Depositata in Segreteria il 13/05/2011
Il Funzionario di Cancelleria
F.to (dott. Pasquale ARBORE)
SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE
PUGLIA Sentenza 511 2011 Pensioni 13-05-2011
LA CORTE DEI CONTISEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER LA PUGLIAIL GIUDICE UNICO PER LE PENSIONI
Dott.ssa Giuseppina Mignemi ha pronunciato la seguenteSENTENZA N° 511/2011
nel giudizio di pensione, iscritto al n. 29374/PM del registro di segreteria, promosso
ad istanza di
X ####################, ----- giusta procura in calce al ricorso, ed elettivamente domiciliato presso la Cancelleria della Corte dei Conti – Sezione Regionale Puglia;
contro
- Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore;
- Prefettura di Taranto, Ufficio territoriale del Governo, in persona del Prefetto pro tempore;
- INPDAP, in persona del legale rappresentante pro tempore.
VISTI il R.D. 13 agosto 1933, n. 1038; il D.L. 15 novembre 1993, n. 453, convertito dalla legge 14 gennaio 1994, n. 19; la legge 14 gennaio 1994, n. 20; la legge 21 luglio 2000, n. 205;
VISTI il ricorso e gli altri atti e documenti di causa;
UDITI, alla pubblica udienza del 26 aprile 2011, l’Avv. Doria per il ricorrente ed il dott. Romano per l’INPDAP;
Considerato in
FATTO
Con atto depositato il 28 maggio 2009, X ####################, già assistente della Polizia di Stato, dispensato dal servizio per inabilità fisica dipendente da causa di servizio a decorrere dal 26.1.88, proponeva ricorso innanzi a questa Corte per vedersi riconosciuti i benefici economici derivanti dall’applicazione della legge 539 del 1950.
Con memoria del 28 settembre 2010, depositata il 6 ottobre 2010, il Ministero dell’Interno comunicava di avere provveduto, con decreto n. 1998 del 4.12.2009, alla rideterminazione del trattamento pensionistico, in adesione a quanto disposto con la l. 539/1950 e di avere trasmesso il citato decreto all’INPDAP di Lecce, ai fini della corresponsione delle prestazioni dovute, nonché della liquidazione degli interessi legali e, pertanto, chiedeva la cessazione della materia del contendere.
Con atto depositato il 26.10.2010, si costituiva in giudizio l’INPDAP eccependo il proprio difetto di legittimazione passiva, la prescrizione quinquennale su ratei e accessori arretrati e, comunque, chiedendo il rigetto del ricorso.
All’udienza del 16.11.2010, questo Giudice chiedeva all’Avvocato Doria di precisare le conclusioni anche con riferimento al sopravvenuto decreto del Ministero dell’Interno n. 1998 del 2010, che riconosce il diritto fatto valere con il ricorso in discussione dal ricorrente.
L’Avvocato dichiarava di non essere a conoscenza dell’intervenuto decreto e ne prendeva visione in udienza.
Quindi, il Giudice, con ordinanza a verbale, “Visto il decreto n. 1998, del 4 dicembre 2010, con cui il Ministero dell’Interno riconosce “il beneficio della Legge 539/50 con decorrenza giuridica dal 22/01/1988 ed attribuito con decorrenza economica dal 24/10/1997, in quanto per il periodo dal 30/01/1988 al 23/10/1997 è intervenuta la prescrizione di cui all’art. 2, comma 2 del R.D. L. n. 295/1939 modificato dall’art. 2 della legge n. 428/1985” ed in applicazione del D.M. 1.9.1988 n. 352, “indica nel giorno 23/12/2005 la data dell’eventuale corresponsione d’ufficio degli interessi legali o rivalutazione monetaria “;
Vista la memoria, depositata in data 6 ottobre 2010, prot. n. 19221, con cui il Ministero dell’Interno chiede la cessazione della materia del contendere con compensazione delle spese;
Vista la memoria, depositata in data 26.10.2010, prot. n. 21736, con cui l’INPDAP, preliminarmente, ha eccepito il difetto di legittimazione passiva, chiede il rigetto del ricorso ed eccepisce in subordine la prescrizione; Ritenuto necessario ai fini del decidere,
- invita l’Avvocato Doria a depositare memoria ed eventuale documentazione a supporto, precisando le conclusioni, tenuto conto dell’intervenuto decreto sopra citato, con particolare riferimento anche alla decorrenza del richiesto beneficio ed ai parametri di commisurazione dello stesso per come modificatisi nel tempo (variazioni di categoria dell’invalidità), specificando se vi siano ed eventualmente quali siano gli atti interruttivi della prescrizione intervenuti tra il 1988 ed il 1997;
- invita l’INPDAP a depositare memoria precisando la sollevata eccezione di prescrizione;
- invita il Ministero dell’Interno a depositare memoria per chiarire le ragioni del contenuto del decreto n. 1998 del 2010 con riferimento alla decorrenza della prescrizione ed alla decorrenza di interessi legali e rivalutazione monetaria”, assegnando, come termine per le descritte incombenze, fino a dieci giorni prima dell’udienza per la prosecuzione della discussione, fissata il 30 marzo 2011, ore 9:30.
All’udienza del 30 marzo 2011, il Giudice, a richiesta della difesa del ricorrente, rinviava all’udienza del 26 aprile 2011 per la precisazione delle conclusioni.
Con memoria del 15.4.2011, l’INPDAP ribadiva le conclusioni già rassegnate, anche in ordine alla eccezione di prescrizione, precisando come, avendo il ricorrente presentato domanda per ottenere i benefici di cui alla legge n. 539/50 solo il 20.7.2005, la prescrizione dovesse ritenersi maturata per tutte le somme antecedenti al quinquennio dalla suddetta data.
Con memoria depositata il 20.4.2011, la difesa del ricorrente, preso atto dell’intervenuto decreto ministeriale di concessione del beneficio, limitava la domanda alla verifica della decorrenza della prescrizione, così come applicata dal Ministero dell’Interno, peraltro concordando sulla circostanza che il richiesto beneficio, pur dovendo essere attribuito d’ufficio anche agli invalidi già collocati a riposo, è soggetto alla normativa sulla prescrizione quinquennale (memoria, pag. 2) ed insistendo sulla condanna alle spese.
All’udienza del 26 aprile 2011, la causa veniva quindi posta in decisione.
Ritenuto in
DIRITTO
La presente controversia verte sull’accertamento del diritto del ricorrente, assistente in congedo della Polizia di Stato, alla spettanza dei benefici economici derivanti dall’applicazione della legge n. 539 del 1950, ai soli fini della riliquidazione del trattamento pensionistico.
Preliminarmente, va respinta l’eccezione di difetto di legittimazione passiva proposta dall’INPDAP, atteso che, per giurisprudenza costante di questa Corte, nelle controversie relative a pensioni erogate dall’INPDAP su decreto dell’amministrazione di appartenenza, sono legittimati passivi sia detta amministrazione che l’INPDAP, poiché le attribuzioni di ordinatore principale e secondario di spesa costituiscono una mera ripartizione di competenza di apparati della pubblica amministrazione, che, sotto il profilo soggettivo, risulta obbligata - nelle sue diverse articolazioni - tanto all'emissione del decreto di liquidazione della pensione, quanto all'esecuzione dei relativi pagamenti e che, quindi, costituisce nel complesso la figura di obbligato passivo (Corte dei Conti, Sez. Giur. Veneto, sent. n. 261 del 13.4.2010).
Nel merito, va rilevato che il Ministero dell’Interno ha depositato agli atti del giudizio il decreto n. 1998 del 4.12.2009, con cui si riconosce all’istante il diritto fatto valere nel presente giudizio, chiedendo la cessazione della materia del contendere.
Con l’ordinanza a verbale dell’udienza del 16.11.2010, questo Giudice invitava le parti a precisare le conclusioni in considerazione dell’intervenuto provvedimento ministeriale e della conseguente richiesta di cessazione della materia del contendere.
La cessazione della materia del contendere individua una formula di definizione del giudizio ormai costantemente adoperata dalla giurisprudenza, ancorché non risulti direttamente disciplinata nel codice di rito civile e costituisce il riflesso processuale del venir meno della ragion d'essere sostanziale della lite per la sopravvenienza di un fatto suscettibile di privare le parti di ogni interesse a proseguire il giudizio (Cass. sez. un. 26.7.2004 n. 13969).
Con riferimento alla fattispecie di cui è causa, il ricorrente, preso atto dell’intervenuto decreto del Ministero dell’Interno, con il quale veniva riconosciuto il diritto fatto valere nel presente giudizio, nella precisazione delle conclusioni, rappresentava sostanzialmente di ritenere soddisfatte le pretese ed esprimeva perplessità solo in ordine alla decorrenza della prescrizione, peraltro riconoscendo l’applicabilità della prescrizione quinquennale per i ratei arretrati.
Orbene, concordando le parti ed effettivamente realizzatasi la cessazione della materia del contendere in ordine alla spettanza del diritto, con riferimento alla decorrenza della prescrizione sui ratei arretrati, non è contestato e risulta dagli atti di causa che la domanda per il riconoscimento del diritto in questione è stata presentata solo nel 2005 e che non vi sono stati, prima di quella data, altri atti interruttivi.
Pertanto, benevola, ancor più che corretta, deve ritenersi la determinazione del Ministero, che ha considerato prescritti solo i ratei arretrati maturati dal 30.1.1988 al 23.10.1997 e non anche quelli fino al 2000, ossia fino a cinque anni precedenti la domanda presentata all’Amministrazione per il riconoscimento del diritto.
Con riferimento, poi, agli interessi legali e della rivalutazione monetaria, la determinazione del Ministero, che li riconosce spettanti a decorrere dal 13.12.2005, risulta più favorevole rispetto a quanto domandato dal ricorrente nella precisazione delle conclusioni (pag. 8), ove si richiedono “interessi e rivalutazione con decorrenza dalla data di pubblicazione del decreto medesimo (n. 1998 del 4.12.2009) fino al soddisfo”.
Atteso, pertanto, che il decreto n. 1998 del 2010 del Ministero dell’Interno si palesa pienamente satisfattivo della pretesa azionata, va dichiarata cessata la materia del contendere anche per gli esposti profili.
Ritenuto, tuttavia, in considerazione del principio della c.d. soccombenza virtuale, che il Ministero dell’Interno, ordinatore primario della spesa, abbia in sostanza riconosciuto la fondatezza delle ragioni rappresentate nel ricorso, si pone la refusione delle spese processuali sostenute dal ricorrente, munito di difesa tecnica legale, interamente a carico del convenuto dicastero, liquidandole nella complessiva misura di € 1.000,00 (mille/00), di cui euro 300,00 (trecento/00) per diritti ed euro 700,00 (settecento/00) per onorari, oltre spese generali, IVA e CAP, come per legge.
P.Q.M.
La Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale Regionale per la Puglia, in composizione monocratica con funzioni di Giudice Unico per le Pensioni, definitivamente pronunciando, dichiara cessata la materia del contendere. Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese processuali in favore del ricorrente, che si liquidano in misura di euro 1.000,00 (mille/00), di cui euro 300,00 (trecento/00) per diritti ed euro 700,00 (settecento/00) per onorari, oltre spese generali, IVA e CAP, come per legge.
La sentenza sarà depositata nel termine di trenta giorni.
Così deciso in Bari, il 26 aprile 2011.
IL GIUDICE
F.to Dott.ssa Giuseppina Mignemi
Depositata in Segreteria il 13/05/2011
Il Funzionario di Cancelleria
F.to (dott. Pasquale ARBORE)
SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE
PUGLIA Sentenza 511 2011 Pensioni 13-05-2011
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