SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.28.58
Trump contro due reporter, non devono stare alla Casa Bianca
ZCZC3490/SXB
ONY90698_SXB_QBXB
U EST S0B QBXB
Trump contro due reporter, non devono stare alla Casa Bianca
Ira del tycoon per un articolo del Wp, 'falso e ripugnante'
(ANSA) - WASHINGTON, 7 SET - Donald Trump si scaglia contro
il Washington Post e in un tweet suggerisce che due reporter del
quotidiano di Jeff Bezos non dovrebbero mettere piu' piede alla
Casa Bianca.
Nel mirino del presidente americano Philip Rucker e Ashley
Parker, rei di aver criticato in un lungo articolo gli scarsi
risultati e i passi falsi dell'amministrazione durante l'estate,
compresa la vicenda dello "scandalo del pennarello" per
estendere all'Alabama l'area a rischio uragano.
Il tycoon definisce i due reporter "cattivi e mediocri
reporter", e il loro resoconto "ripugnante e falso". (ANSA).
CU
07-SET-19 16:28 NNNN
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sabato 7 settembre 2019
>ANSA-FOCUS/ Grana per Trump, Pompeo e Bolton ai ferri corti
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 18.35.08
>ANSA-FOCUS/ Grana per Trump, Pompeo e Bolton ai ferri corti
ZCZC4545/SXB ONY92552_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >ANSA-FOCUS/ Grana per Trump, Pompeo e Bolton ai ferri corti Non solo l'Iran, i due divisi su tutto. Arriva stretta rifugiati (ANSA) - WASHINGTON, 7 SET - Oramai, raccontano i ben informati, non si parlano quasi piu', e quando si incrociano si salutano a malapena. Eppure sono due figure chiave dell'amministrazione Trump: il segretario di stato Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, i massimi responsabili della politica estera americana, quelli che dovrebbero indirizzare in maniera univoca le scelte e le strategie del presidente americano sullo scacchiere internazionale. E invece qualcuno ha addirittura sentito alzare la voce tra i due, perche' non andrebbero d'accordo su quasi nulla. Il risultato - si racconta tra le mura del palazzo - e' che spesso le decisioni sono inevitabilmente affidate all'istinto del tycoon. L'incertezza la farebbe dunque piu' che mai da padrona in questa fase. E se nelle ultime ore e' di nuovo l'Iran ad agitare la Casa Bianca, le sfide da affrontare per Donald Trump sono molte e complesse, contenute nei tanti dossier sulla scrivania dello Studio Ovale: dal tentativo di accordo con i talebani in Afghanistan al difficile nodo della pace in Medio Oriente, dal questione nordcoreana al rebus Venezuela, passando per i delicati e tempestosi rapporti con la Cina. Il presidente ascolta, cerca di capire qual'e' la strada giusta da prendere. Ma i suoi consiglieri sono divisi, da una parte la prudenza e l'inclinazione al negoziato di Pompeo dall'altra il super falco Bolton. E se alcuni mesi fa il tycoon sembrava ai ferri corti col capo della sua diplomazia, oggi - si racconta - appare sempre piu' insofferente verso l'eccessivo interventismo del proprio consigliere per la sicurezza nazionale, troppo in contrasto con la linea isolazionista e di disimpegno che il presidente vorrebbe seguire. Bolton sarebbe dunque sempre piu' isolato al'interno della Casa Bianca, e i suoi rapporti sarebbero pessimi anche con il capo dello staff Mick Mulvaney. Quest'ultimo non si fida piu', tanto che ha deciso di piazzare al fianco del presidente un assistente con competenze specifiche proprio sui temi di sicurezza nazionale, per non dover passare per forza da Bolton. C'e' una persona invece di cui Trump si fida ciecamente, forse al momento la figura a lui piu' vicina all'interno della West Wing, ed e' Stephen Miller, il consigliere politico e architetto della strategia del tycoon sull'immigrazione, dal muro col Messico al pugno duro sugli irregolari passando per la stretta su asilo e visti. L'ultima offensiva potrebbe vedere la luce martedi', quando il presidente dovrebbe annunciare un drastico taglio del numero dei rifugiati a cui ogni anno e' permesso entrare negli Usa. Il piano, dietro cui c'e' proprio Miller, secondo quanto riporta il New York Times e' teso a mandare in soffitta il programma grazie al quale da decenni si accolgono decine di migliaia di profughi da tutto il mondo che fuggono da guerre e persecuzioni. Due le ipotesi sul tavolo: una hard, azzerando il programma e lasciando al presidente la facolta' di decidere di volta in volta in casi di emergenza, la seconda piu' soft, dimezzando il numero degli ingressi a 10.000 ma limitandoli solo a rifugiati di alcuni Paesi o che hanno uno status speciale, come iracheni e afghani che lavorano con le truppe Usa.(ANSA). CU 07-SET-19 18:34 NNNN
>ANSA-FOCUS/ Grana per Trump, Pompeo e Bolton ai ferri corti
ZCZC4545/SXB ONY92552_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >ANSA-FOCUS/ Grana per Trump, Pompeo e Bolton ai ferri corti Non solo l'Iran, i due divisi su tutto. Arriva stretta rifugiati (ANSA) - WASHINGTON, 7 SET - Oramai, raccontano i ben informati, non si parlano quasi piu', e quando si incrociano si salutano a malapena. Eppure sono due figure chiave dell'amministrazione Trump: il segretario di stato Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, i massimi responsabili della politica estera americana, quelli che dovrebbero indirizzare in maniera univoca le scelte e le strategie del presidente americano sullo scacchiere internazionale. E invece qualcuno ha addirittura sentito alzare la voce tra i due, perche' non andrebbero d'accordo su quasi nulla. Il risultato - si racconta tra le mura del palazzo - e' che spesso le decisioni sono inevitabilmente affidate all'istinto del tycoon. L'incertezza la farebbe dunque piu' che mai da padrona in questa fase. E se nelle ultime ore e' di nuovo l'Iran ad agitare la Casa Bianca, le sfide da affrontare per Donald Trump sono molte e complesse, contenute nei tanti dossier sulla scrivania dello Studio Ovale: dal tentativo di accordo con i talebani in Afghanistan al difficile nodo della pace in Medio Oriente, dal questione nordcoreana al rebus Venezuela, passando per i delicati e tempestosi rapporti con la Cina. Il presidente ascolta, cerca di capire qual'e' la strada giusta da prendere. Ma i suoi consiglieri sono divisi, da una parte la prudenza e l'inclinazione al negoziato di Pompeo dall'altra il super falco Bolton. E se alcuni mesi fa il tycoon sembrava ai ferri corti col capo della sua diplomazia, oggi - si racconta - appare sempre piu' insofferente verso l'eccessivo interventismo del proprio consigliere per la sicurezza nazionale, troppo in contrasto con la linea isolazionista e di disimpegno che il presidente vorrebbe seguire. Bolton sarebbe dunque sempre piu' isolato al'interno della Casa Bianca, e i suoi rapporti sarebbero pessimi anche con il capo dello staff Mick Mulvaney. Quest'ultimo non si fida piu', tanto che ha deciso di piazzare al fianco del presidente un assistente con competenze specifiche proprio sui temi di sicurezza nazionale, per non dover passare per forza da Bolton. C'e' una persona invece di cui Trump si fida ciecamente, forse al momento la figura a lui piu' vicina all'interno della West Wing, ed e' Stephen Miller, il consigliere politico e architetto della strategia del tycoon sull'immigrazione, dal muro col Messico al pugno duro sugli irregolari passando per la stretta su asilo e visti. L'ultima offensiva potrebbe vedere la luce martedi', quando il presidente dovrebbe annunciare un drastico taglio del numero dei rifugiati a cui ogni anno e' permesso entrare negli Usa. Il piano, dietro cui c'e' proprio Miller, secondo quanto riporta il New York Times e' teso a mandare in soffitta il programma grazie al quale da decenni si accolgono decine di migliaia di profughi da tutto il mondo che fuggono da guerre e persecuzioni. Due le ipotesi sul tavolo: una hard, azzerando il programma e lasciando al presidente la facolta' di decidere di volta in volta in casi di emergenza, la seconda piu' soft, dimezzando il numero degli ingressi a 10.000 ma limitandoli solo a rifugiati di alcuni Paesi o che hanno uno status speciale, come iracheni e afghani che lavorano con le truppe Usa.(ANSA). CU 07-SET-19 18:34 NNNN
Usa 2020: sondaggio, Biden vince nel Wisconsin trumpiano =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 18.04.22
Usa 2020: sondaggio, Biden vince nel Wisconsin trumpiano =
(AGI) - New York, 7 set. - Joe Biden al 51 per cento contro Trump al 42. E' il risultato dell'ultimo sondaggio realizzato dalla Marquette University Law School in Wisconsin. Il valore di questo rilevamento, secondo gli analisti, e' legato al fatto che si tratta di uno degli stati piu' a destra della media nazionale e quindi un laboratorio di come il voto conservatore potrebbe oscillare verso i liberal. Nonostante qui Trump abbia vinto nel 2016, Biden risulterebbe il piu' votato, con nove punti di percentuale di vantaggio. Meno positive le notizie per gli altri candidati dem: Bernie Sanders risulta in vantaggio su Trump, in un ipotetico faccia a faccia, di soli quattro punti, mentre Kamala Harris e Elizabeth Warren sarebbero in parita' con il repubblicano. L'indicazione del Wisconsin confermerebbe il segnala nazionale: Biden raccoglie i consensi degli ex elettori trumpiani, non tanto per quello che dice o promette, ma perche' e' il piu' rassicurante per una Casa Bianca con un nuovo inquilino. Le gaffe continue, su nomi e citazioni sbagliate, commesse da Biden, se hanno spaventato i democratici, non hanno indebolito la sua immagine tra i conservatori, un po' come e' successo in passato con Trump, a cui gli elettori hanno perdonato qualche scivolone. (AGI) Nwy/Ant 071804 SET 19 NNNN
Usa 2020: sondaggio, Biden vince nel Wisconsin trumpiano =
(AGI) - New York, 7 set. - Joe Biden al 51 per cento contro Trump al 42. E' il risultato dell'ultimo sondaggio realizzato dalla Marquette University Law School in Wisconsin. Il valore di questo rilevamento, secondo gli analisti, e' legato al fatto che si tratta di uno degli stati piu' a destra della media nazionale e quindi un laboratorio di come il voto conservatore potrebbe oscillare verso i liberal. Nonostante qui Trump abbia vinto nel 2016, Biden risulterebbe il piu' votato, con nove punti di percentuale di vantaggio. Meno positive le notizie per gli altri candidati dem: Bernie Sanders risulta in vantaggio su Trump, in un ipotetico faccia a faccia, di soli quattro punti, mentre Kamala Harris e Elizabeth Warren sarebbero in parita' con il repubblicano. L'indicazione del Wisconsin confermerebbe il segnala nazionale: Biden raccoglie i consensi degli ex elettori trumpiani, non tanto per quello che dice o promette, ma perche' e' il piu' rassicurante per una Casa Bianca con un nuovo inquilino. Le gaffe continue, su nomi e citazioni sbagliate, commesse da Biden, se hanno spaventato i democratici, non hanno indebolito la sua immagine tra i conservatori, un po' come e' successo in passato con Trump, a cui gli elettori hanno perdonato qualche scivolone. (AGI) Nwy/Ant 071804 SET 19 NNNN
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.32.23
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' =
ADN0591 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' = "Nel Regno Unito siamo in mezzo a una crisi istituzionale che non sappiamo come finira'" Mantova, 7 set. - (AdnKronos) - (di Paolo Martini) "Ho appena finito un breve romanzo che tratterà della BREXIT: l'ho già affidato al mio editore e verrà pubblicato rapidamente. Ho terminato il dattiloscritto giovedì scorso e penso che uscirà entro dieci giorni dal giorno della consegna. Per questo romanzo ho un grande debito nei confronti di Franz Kafka: racconta la storia di uno scarafaggio che una mattina si sveglia dopo tanti incubi notturni e scopre che è stato trasformato in una creatura gigantesca: il primo ministro inglese". Lo ha detto lo scrittore britannico Ian McEwan incontrando la stampa al Festivaletteratura 2019 in corso a Mantova, dove ha presentato il suo ultimo romanzo "Macchine come me" (Einaudi). Nel Regno Unito, ha sostenuto McEwan, ritenuto uno dei maggiori romanzieri viventi di lingua inglese, ''siamo in mezzo a una crisi istituzionale che non sappiamo come finirà. Nessuno sa cosa sta succedendo: alla fine di ottobre saremo ancora membri dell'Unione europea? Non lo sappiamo". "E' il nazionalismo inglese che ci ha portato in questa situazione. Forse perderemo la Scozia e forse avremo l'Irlanda unita e questa potrebbe essere una buona notizia", ha detto Ian McEwan con un sorriso amaro. (segue) (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:31 NNNN
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.32.23
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (2) =
ADN0592 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (2) = (AdnKronos) - Con la BREXIT, ha aggiunto il pluripremiato e acclamato autore di "Espiazione" e "Cani neri", "siamo proprio in mezzo a una tempesta nel mio Paese: per fortuna la democrazia parlamentare si è riaffermata sul governo. Il Regno Unito non può uscire dalla Ue senza un accordo con la Ue. Ma questo governo e il primo ministro non hanno intenzione o non hanno la capacità di contrattare un accordo; chissà, forse ci sarà un'estensione delle trattative, ma è imprevedibile ciò che accadrà anche domani. E' un momento triste per il mio Paese, per la politica e per la cultura del mio Paese. Siamo diventati una società molto divisa, assomigliamo sempre di più agli Usa". (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:31 NNNN
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.38.26
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (3) =
ADN0596 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (3) = (AdnKronos) - E proprio prendendo in prestito la suggestione offerta dallo scrittore boemo Franzk Kafka nel suo capolavoro "Le metamorfosi" (1915), McEwan ha anticipato che il probabile titolo del romanzo sulla BREXIT sarà "Lo scarafaggio". All'inizio del racconto di Kakfa, il protagonista Gregor Samsa si risveglia una mattina ritrovandosi trasformato "in un enorme insetto immondo". La causa di tale mutazione non viene mai rivelata. Tutto il seguito del racconto narra dei tentativi compiuti dal giovane Gregor per cercar di regolare - per quanto possibile - la propria vita a questa sua nuova particolarissima condizione, soprattutto nei riguardi dei genitori e la sorella e con il suo capo al lavoro. (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:38 NNNN
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' =
ADN0591 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' = "Nel Regno Unito siamo in mezzo a una crisi istituzionale che non sappiamo come finira'" Mantova, 7 set. - (AdnKronos) - (di Paolo Martini) "Ho appena finito un breve romanzo che tratterà della BREXIT: l'ho già affidato al mio editore e verrà pubblicato rapidamente. Ho terminato il dattiloscritto giovedì scorso e penso che uscirà entro dieci giorni dal giorno della consegna. Per questo romanzo ho un grande debito nei confronti di Franz Kafka: racconta la storia di uno scarafaggio che una mattina si sveglia dopo tanti incubi notturni e scopre che è stato trasformato in una creatura gigantesca: il primo ministro inglese". Lo ha detto lo scrittore britannico Ian McEwan incontrando la stampa al Festivaletteratura 2019 in corso a Mantova, dove ha presentato il suo ultimo romanzo "Macchine come me" (Einaudi). Nel Regno Unito, ha sostenuto McEwan, ritenuto uno dei maggiori romanzieri viventi di lingua inglese, ''siamo in mezzo a una crisi istituzionale che non sappiamo come finirà. Nessuno sa cosa sta succedendo: alla fine di ottobre saremo ancora membri dell'Unione europea? Non lo sappiamo". "E' il nazionalismo inglese che ci ha portato in questa situazione. Forse perderemo la Scozia e forse avremo l'Irlanda unita e questa potrebbe essere una buona notizia", ha detto Ian McEwan con un sorriso amaro. (segue) (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:31 NNNN
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.32.23
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (2) =
ADN0592 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (2) = (AdnKronos) - Con la BREXIT, ha aggiunto il pluripremiato e acclamato autore di "Espiazione" e "Cani neri", "siamo proprio in mezzo a una tempesta nel mio Paese: per fortuna la democrazia parlamentare si è riaffermata sul governo. Il Regno Unito non può uscire dalla Ue senza un accordo con la Ue. Ma questo governo e il primo ministro non hanno intenzione o non hanno la capacità di contrattare un accordo; chissà, forse ci sarà un'estensione delle trattative, ma è imprevedibile ciò che accadrà anche domani. E' un momento triste per il mio Paese, per la politica e per la cultura del mio Paese. Siamo diventati una società molto divisa, assomigliamo sempre di più agli Usa". (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:31 NNNN
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.38.26
SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (3) =
ADN0596 7 CUL 0 ADN CLI RLO RLO SCRITTORI: MCEWAN, 'A GIORNI MIO ROMANZO SU BREXIT, PREMIER E' UNO SCARAFAGGIO' (3) = (AdnKronos) - E proprio prendendo in prestito la suggestione offerta dallo scrittore boemo Franzk Kafka nel suo capolavoro "Le metamorfosi" (1915), McEwan ha anticipato che il probabile titolo del romanzo sulla BREXIT sarà "Lo scarafaggio". All'inizio del racconto di Kakfa, il protagonista Gregor Samsa si risveglia una mattina ritrovandosi trasformato "in un enorme insetto immondo". La causa di tale mutazione non viene mai rivelata. Tutto il seguito del racconto narra dei tentativi compiuti dal giovane Gregor per cercar di regolare - per quanto possibile - la propria vita a questa sua nuova particolarissima condizione, soprattutto nei riguardi dei genitori e la sorella e con il suo capo al lavoro. (Pam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 16:38 NNNN
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante"
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.57.52
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante"
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" In un nuovo romanzo di spionaggio l'accusa del romanziere Roma, 7 set. (askanews) - Lo scrittore John Le Carré non le manda a dire e descrive Boris Johnson come un "maiale ignorante" nel suo nuovo romanzo. Il maestro britannico dello spionaggio, John Le Carré, ha dipinto nel suo ultimo libro il ritratto del Primo Ministro senza mezzi termini e ha definito una "follia" la Brexit, secondo gli estratti pubblicati oggi sul quotidiano The Guardian. Ambientato nel 2018 e intitolato "Agent Running in the Field", il romanzo del maestro dello spionaggio racconta la storia di Nat, un agente di 47 anni del MI5, il servizio di intelligence britannico, in dubbio sul futuro del suo Paese e che rivela a sua figlia le sue scelte di carriera. (Segue) Cgi 20190907T165747Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.58.04
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" -2-
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" -2- Roma, 7 set. (askanews) - Descrivendo una Gran Bretagna in "caduta libera", dove Johnson è ancora Ministro degli Affari Esteri - una posizione che alla fine ha lasciato a luglio 2018 - Nat fa il punto delle ragioni che lo portano a dubitare della mancanza di potere democratico nel suo Paese. "Un maiale ignorante come ministro degli Affari esteri, che dovrei servire" dice. "Il Labour (il partito laburista) non è migliore. Pura pazzia sulla Brexit", dice Nat a sua figlia. John Le Carré è uno scrittore europeo di statura internazionale. Ha partecipato, insieme con dozzine di altri romanzieri, a un appello a sostenere l'Unione europea alle elezioni europee dello scorso maggio. Il romanzo uscirà uscirà il 17 ottobre, a due settimane dalla data prevista per la Brexit. Cgi 20190907T165754Z
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante"
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" In un nuovo romanzo di spionaggio l'accusa del romanziere Roma, 7 set. (askanews) - Lo scrittore John Le Carré non le manda a dire e descrive Boris Johnson come un "maiale ignorante" nel suo nuovo romanzo. Il maestro britannico dello spionaggio, John Le Carré, ha dipinto nel suo ultimo libro il ritratto del Primo Ministro senza mezzi termini e ha definito una "follia" la Brexit, secondo gli estratti pubblicati oggi sul quotidiano The Guardian. Ambientato nel 2018 e intitolato "Agent Running in the Field", il romanzo del maestro dello spionaggio racconta la storia di Nat, un agente di 47 anni del MI5, il servizio di intelligence britannico, in dubbio sul futuro del suo Paese e che rivela a sua figlia le sue scelte di carriera. (Segue) Cgi 20190907T165747Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.58.04
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" -2-
Brexit, per scrittore John Le Carré PM Johnson è "maiale ignorante" -2- Roma, 7 set. (askanews) - Descrivendo una Gran Bretagna in "caduta libera", dove Johnson è ancora Ministro degli Affari Esteri - una posizione che alla fine ha lasciato a luglio 2018 - Nat fa il punto delle ragioni che lo portano a dubitare della mancanza di potere democratico nel suo Paese. "Un maiale ignorante come ministro degli Affari esteri, che dovrei servire" dice. "Il Labour (il partito laburista) non è migliore. Pura pazzia sulla Brexit", dice Nat a sua figlia. John Le Carré è uno scrittore europeo di statura internazionale. Ha partecipato, insieme con dozzine di altri romanzieri, a un appello a sostenere l'Unione europea alle elezioni europee dello scorso maggio. Il romanzo uscirà uscirà il 17 ottobre, a due settimane dalla data prevista per la Brexit. Cgi 20190907T165754Z
CARCERI: SAPPE, 'AGENTE AGGREDITO DA DETENUTI IN ISTITUTO BOLOGNESE, URGENTE NUOVO PADIGLIONE' =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 17.25.46
CARCERI: SAPPE, 'AGENTE AGGREDITO DA DETENUTI IN ISTITUTO BOLOGNESE, URGENTE NUOVO PADIGLIONE' =
ADN0633 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER CARCERI: SAPPE, 'AGENTE AGGREDITO DA DETENUTI IN ISTITUTO BOLOGNESE, URGENTE NUOVO PADIGLIONE' = Bologna, 7 set. (AdnKronos) - Ennesima aggressione nel carcere bolognese della Dozza nei confronti di un agente della polizia penitenziaria. La denuncia arriva dal Sappe. "Ieri sera due detenuti hanno iniziato a picchiarsi violentemente - spiega il segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante - avventandosi poi anche contro l'agente di turno nel reparto intervenuto immediatamente per evitare il peggio e finito in ospedale dove è stato refertato con una prognosi di cinque giorni. Al momento i detenuti presenti nel carcere bolognese della Dozza sono circa 850, trecento in più di quanto previsto per una capienza regolamentare. Sarebbe opportuno che iniziassero al più presto i lavori di costruzione del nuovo padiglione con un conseguente incremento dell'organico di polizia penitenziaria". "Ci auguriamo che il nuovo governo non pensi, come in passato, a eccessive politiche deflattive - prosegue Durante - rivelatesi nel lungo termine assolutamente fallimentari. Sarebbe anche opportuno avviare la trattativa per il rinnovo del contratto delle forze di polizia, previo un adeguato stanziamento di risorse. Ricordiamo che il precedente governo aveva stanziato risorse esigue, che avrebbero determinato un aumento stipendiale dell'1,95%, contro il 3,50 % stanziato dal governo Gentiloni". (Sil/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 17:25 NNNN
CARCERI: SAPPE, 'AGENTE AGGREDITO DA DETENUTI IN ISTITUTO BOLOGNESE, URGENTE NUOVO PADIGLIONE' =
ADN0633 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER CARCERI: SAPPE, 'AGENTE AGGREDITO DA DETENUTI IN ISTITUTO BOLOGNESE, URGENTE NUOVO PADIGLIONE' = Bologna, 7 set. (AdnKronos) - Ennesima aggressione nel carcere bolognese della Dozza nei confronti di un agente della polizia penitenziaria. La denuncia arriva dal Sappe. "Ieri sera due detenuti hanno iniziato a picchiarsi violentemente - spiega il segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante - avventandosi poi anche contro l'agente di turno nel reparto intervenuto immediatamente per evitare il peggio e finito in ospedale dove è stato refertato con una prognosi di cinque giorni. Al momento i detenuti presenti nel carcere bolognese della Dozza sono circa 850, trecento in più di quanto previsto per una capienza regolamentare. Sarebbe opportuno che iniziassero al più presto i lavori di costruzione del nuovo padiglione con un conseguente incremento dell'organico di polizia penitenziaria". "Ci auguriamo che il nuovo governo non pensi, come in passato, a eccessive politiche deflattive - prosegue Durante - rivelatesi nel lungo termine assolutamente fallimentari. Sarebbe anche opportuno avviare la trattativa per il rinnovo del contratto delle forze di polizia, previo un adeguato stanziamento di risorse. Ricordiamo che il precedente governo aveva stanziato risorse esigue, che avrebbero determinato un aumento stipendiale dell'1,95%, contro il 3,50 % stanziato dal governo Gentiloni". (Sil/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 17:25 NNNN
Terrorismo, Sindacato penitenziaria: Imam pericoloso in cella
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 17.54.47
Terrorismo, Sindacato penitenziaria: Imam pericoloso in cella
Terrorismo, Sindacato penitenziaria: Imam pericoloso in cella Intervento del segretario generale Aldo Di Giacomo Roma, 7 set. (askanews) - "L'operazione anti-terrorismo islamico con gli arresti operati tra cui l'imam della moschea Dar Assalam di Martinsicuro, nel Teramano, già condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale, è la semplice conferma dell'allarme che, inascoltati, abbiamo lanciato da molto tempo: le carceri sono diventate il luogo privilegiato per il reclutamento di terroristi". Ad affermarlo è il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo per il quale "l'imam arrestato, paradossalmente, è più pericoloso in cella che fuori. Negli istituti penitenziari italiani, dove sono rinchiusi tra i 10 e i 15 mila detenuti islamici, il rischio è fortemente sottovalutato dall'amministrazione penitenziaria nonostante abbiamo più volte segnalato questa grave emergenza. Intanto - aggiunge - la cosiddetta classificazione del livello di radicalizzazione dei detenuti islamici si presta a varie interpretazioni e comunque non serve certamente a tranquillizzare il personale penitenziario che è impreparato alla gestione di questo problema e tanto meno i cittadini". Di Giacomo poi aggiunge: "La realtà è diversa: sono sempre più numerosi gli episodi di detenuti di fede islamica che in carcere manifestano comportamenti tipici della radicalizzazione islamica, come inneggiare agli attentati di matrice islamica e mostrare apertamente odio verso l'Occidente. Secondo i dati più aggiornati i detenuti sui quali si concentrano timori di radicalizzazione sarebbero circa 500 suddivisi in tre categorie: 'segnalati', 'attenzionati' e 'monitorati'. Una cinquantina le persone sono incarcerate con l'accusa di terrorismo internazionale nelle sezioni di alta sicurezza riservate a loro (Rossano, Sassari e Nuoro)". Per "gli altri, che sono ritenuti soggetti a rischio, vengono condotte attività di monitoraggio che puntano a rilevare atteggiamenti di sfida verso le autorità, rifiuto di condividere gli spazi con detenuti di altre fedi religiose, segni di gioia di fronte a catastrofi o attentati in Occidente, esposizione di simboli legati al jihad. Gli ultimi dati forniti dal Ministero alla Giustizia - sottolinea Di Giacomo - sono sicuramente superati da una situazione in forte evoluzione per il continuo e costante ingresso di cittadini extracomunitari di fede islamica (e non) nei nostri istituti penitenziari". "Ma se è assolutamente chiaro chi sono i terroristi, in quanto sono in carcere perché imputati o arrestati per una specifica fattispecie di reato, non è così chiara la costruzione delle altre tre categorie entro cui sono collocati i detenuti ritenuti radicalizzati. Per questo è indispensabile sviluppare in carcere programmi mirati alla formazione di personale che sappia individuare i processi di radicalizzazione 'dietro le sbarre' per aiutarli a distinguere la pratica religiosa, o il riferimento a una particolare concezione dell'islam, dai possibili indicatori di radicalizzazione". In carcere "accade quello che già accade con il reclutamento e l''affiliazione' a clan mafiosi di detenuti specie se in cella finisce un imam che ha forte ascendente sui detenuti di fede islmica. Altra nostra richiesta è quella di rafforzare il personale di Polizia penitenziaria specie negli istituti dove il numero di detenuti extracomunitari ed islamici è più alto", continua Di Giacomo. Nav 20190907T175440Z
Terrorismo, Sindacato penitenziaria: Imam pericoloso in cella
Terrorismo, Sindacato penitenziaria: Imam pericoloso in cella Intervento del segretario generale Aldo Di Giacomo Roma, 7 set. (askanews) - "L'operazione anti-terrorismo islamico con gli arresti operati tra cui l'imam della moschea Dar Assalam di Martinsicuro, nel Teramano, già condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale, è la semplice conferma dell'allarme che, inascoltati, abbiamo lanciato da molto tempo: le carceri sono diventate il luogo privilegiato per il reclutamento di terroristi". Ad affermarlo è il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo per il quale "l'imam arrestato, paradossalmente, è più pericoloso in cella che fuori. Negli istituti penitenziari italiani, dove sono rinchiusi tra i 10 e i 15 mila detenuti islamici, il rischio è fortemente sottovalutato dall'amministrazione penitenziaria nonostante abbiamo più volte segnalato questa grave emergenza. Intanto - aggiunge - la cosiddetta classificazione del livello di radicalizzazione dei detenuti islamici si presta a varie interpretazioni e comunque non serve certamente a tranquillizzare il personale penitenziario che è impreparato alla gestione di questo problema e tanto meno i cittadini". Di Giacomo poi aggiunge: "La realtà è diversa: sono sempre più numerosi gli episodi di detenuti di fede islamica che in carcere manifestano comportamenti tipici della radicalizzazione islamica, come inneggiare agli attentati di matrice islamica e mostrare apertamente odio verso l'Occidente. Secondo i dati più aggiornati i detenuti sui quali si concentrano timori di radicalizzazione sarebbero circa 500 suddivisi in tre categorie: 'segnalati', 'attenzionati' e 'monitorati'. Una cinquantina le persone sono incarcerate con l'accusa di terrorismo internazionale nelle sezioni di alta sicurezza riservate a loro (Rossano, Sassari e Nuoro)". Per "gli altri, che sono ritenuti soggetti a rischio, vengono condotte attività di monitoraggio che puntano a rilevare atteggiamenti di sfida verso le autorità, rifiuto di condividere gli spazi con detenuti di altre fedi religiose, segni di gioia di fronte a catastrofi o attentati in Occidente, esposizione di simboli legati al jihad. Gli ultimi dati forniti dal Ministero alla Giustizia - sottolinea Di Giacomo - sono sicuramente superati da una situazione in forte evoluzione per il continuo e costante ingresso di cittadini extracomunitari di fede islamica (e non) nei nostri istituti penitenziari". "Ma se è assolutamente chiaro chi sono i terroristi, in quanto sono in carcere perché imputati o arrestati per una specifica fattispecie di reato, non è così chiara la costruzione delle altre tre categorie entro cui sono collocati i detenuti ritenuti radicalizzati. Per questo è indispensabile sviluppare in carcere programmi mirati alla formazione di personale che sappia individuare i processi di radicalizzazione 'dietro le sbarre' per aiutarli a distinguere la pratica religiosa, o il riferimento a una particolare concezione dell'islam, dai possibili indicatori di radicalizzazione". In carcere "accade quello che già accade con il reclutamento e l''affiliazione' a clan mafiosi di detenuti specie se in cella finisce un imam che ha forte ascendente sui detenuti di fede islmica. Altra nostra richiesta è quella di rafforzare il personale di Polizia penitenziaria specie negli istituti dove il numero di detenuti extracomunitari ed islamici è più alto", continua Di Giacomo. Nav 20190907T175440Z
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 14.09.12
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio Nel governo circolano mugugni: serve piano B Roma, 7 set. (askanews) - Il premier britannico Boris Johnson ha scritto a tutti gli iscritti al suo partito conservatore per affermare che è pronto a sfidare la legge piuttosto che chiedere a Bruxelles un rinvio della data nella quale la Gran Bretagna lascerà l'Unione Europea. Il premier ha affermato di essere vincolato solo "in linea teorica" dalla legge che aspetta solo di essere firmata dalla regina Elisabetta II e che elimina la possibilità che la Gran Bretagna possa uscire dalla Ue senza un accordo il prossimo 31 ottobre. Nella lettera Johnson ribadisce la sua determinazione a non cedere a chi vuole che il Paese non lasci l'Europa: "hanno appena approvato una legge che mi obbligherebbe a implorare Bruxlles per un rinvio della scadenza della Brexit. E' una cosa che non farò mai". (Segue) Bea 20190907T140908Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 14.09.24
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -2-
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -2- Roma, 7 set. (askanews) - Già ieri Johnso aveva escluso di voler chidere un rinvio anche se la legge che attende di entrare in vigore lo obbbliga a farlo se non c'è un accordo con la Ue il 19 ottobre prossimo. E se quanche Brexiteer acceso, come il dirigente tory Iain Duncan Smith, lo invita ad andare al "martirio" violando una legge voluta da parlamento, in nome del rispetto della volontà del popolo, dentro al suo governo cominciano ad alzarsi voci critiche che gli chiedono di abbandonare la sua strategia, finora fallimentare e di escogitare un piano B. (Segue) Bea 20190907T140915Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 14.09.30
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -3-
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -3- Roma, 7 set. (askanews) - Le opposizioni unite hanno bocciato la richiesta del premier di andare a nuove elezioni a ottobre e ora a Johnson resta la scelta tra violare la legge o dimettersi. Il premier rischia teoricamente di finire in galera se non si atterrà al testo della legge mentre una fonte di governo sentita dal Daily Mail ha dichiarato che la sua strategia "è a brandelli" e serve un "ripensamento radicale".(Segue) Bea 20190907T140922Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 14.09.36
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -4-
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -4- Roma, 7 set. (askanews) - Circolano voci che Johnson potrebbe dimettersi con un mossa tattica per lasciare spazio a Downing Street al leader laburista Jeremy Corbyn o a un altro rivale politico, che chiederebbe un rinvio della Brexit prima di un nuovo voto, facendo infuriare gli elettori favorevoli al divorzio. A un domanda su possibili dimissioni Johnson ha risposto "non è un'ipotesi che intendo contemplare". (Segue) Bea 20190907T140929Z
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 14.09.42
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -5-
Brexit, Johnson scrive a iscritti Tory: non chiederò mai rinvio -5- Roma, 7 set. (askanews) - Alcuni ministri, come il responsabile dei preparativi per la Brexit Michael Gove, pensano che sia ora che il premier si riconcili con i 21 ribelli che gli hanno votato contro in Parlamento e che lui ha espulso senza batter ciglio, tra cui una figura simbolica del partito, Sir Nicholas Soames, nipote di Winston Churchill, che lo ha accusato di aver trasformato i tories in una "setta della Brexit" e di "non essere per nulla" come il celebre nonno. Bea 20190907T140936Z
Furti sabbia: spagnolo con 'souvenir' da mezzo chilo a Cagliari =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 16.01.35
Furti sabbia: spagnolo con 'souvenir' da mezzo chilo a Cagliari =
(AGI) - Cagliari, 7 set. - Un turista spagnolo che aveva prelevato dalla spiaggia del Poetto di Cagliari mezzo chilo di sabbia come 'souvenir' e' stato bloccato dalla polizia, chiamata da un bagnante che aveva assistito al furto. L'uomo ha dichiarato agli agenti di non sapere che il prelievo dalla spiaggia e' vietato e sanzionato, ma ignorare la norma non gli e' servito a evitare una denuncia per furto aggravato. Il turista faceva parte di un gruppo di spagnoli che aspettavano l'autobus in via Lungo Saline per rientrare nel centro di Cagliari dopo essere stati in spiaggia. Dentro la borsa che aveva con se' i poliziotti hanno trovato il sacchetto di plastica con la chiusura ermetica in cui era stata custodita la sabbia rubata. (AGI) Rob 071558 SET 19 NNNN
Furti sabbia: spagnolo con 'souvenir' da mezzo chilo a Cagliari =
(AGI) - Cagliari, 7 set. - Un turista spagnolo che aveva prelevato dalla spiaggia del Poetto di Cagliari mezzo chilo di sabbia come 'souvenir' e' stato bloccato dalla polizia, chiamata da un bagnante che aveva assistito al furto. L'uomo ha dichiarato agli agenti di non sapere che il prelievo dalla spiaggia e' vietato e sanzionato, ma ignorare la norma non gli e' servito a evitare una denuncia per furto aggravato. Il turista faceva parte di un gruppo di spagnoli che aspettavano l'autobus in via Lungo Saline per rientrare nel centro di Cagliari dopo essere stati in spiaggia. Dentro la borsa che aveva con se' i poliziotti hanno trovato il sacchetto di plastica con la chiusura ermetica in cui era stata custodita la sabbia rubata. (AGI) Rob 071558 SET 19 NNNN
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 10.15.56
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X Costruttore Usa scommetteva su nuovo jet a lungo raggio Roma, 7 set. (askanews) - Nuova grana per Boeing, dopo la crisi del modello 737 Max, che ha quasi messo in ginocchio il costruttore aeronautico americano. Stavolta i problemi riguardano il 777X, nuovo modello di jet a lungo raggio che avrebbe dovuto segnare il rilancio della casa Usa. Ma giovedì in occasion dei test di pressurizzazione sul nuovo modello davanti agli ispettori dell'Agenzia federale per l'aviazione Usa Faa sono stati riscontrati problemi tali da costringere a sospendere le prove. (Segue) Bea 20190907T101550ZSABATO 07 SETTEMBRE 2019 10.16.02
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -2-
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -2- Roma, 7 set. (askanews) - I test di pressurizzazione, che fanno parte del normale processo di approvazione dei nuovi modelli di jet commerciali, sottopongono l'aereo a condizioni limite, per verificarne l'integrità, la tenuta e la sicurezza, ha spiegato all'Afp la Faa. Un portavoce di Boeing ha confermato il problema, ma non ha voluto dire se il volo inaugurale del 777X, previsto all'inzio dell'anno prossimo, verrà rinviato. "L'incidente viene esaminato e il team lavora per comprendere l'origine del problema" ha detto Afp, precisando che il test è l'ultimo di una lunga serie in corso da mesi. (Segue) Bea 20190907T101557ZSABATO 07 SETTEMBRE 2019 10.16.08
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -3-
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -3- Roma, 7 set. (askanews) - Secondo una fonte anonima vicina al dossier nel corso del test una porta dell'aereo sarebbe stata divelta. E' molto raro che ciò accada durante un test di pressurizzazione, ha spiegato una fonte industriale all'Afp. L'incidente arriva in un pessimo momento per Boeing che sta cercando di apportare le modifiche richiesta dalle autorità per revocare il divieto di volo al modello 737 MAX, dopo ben due incidenti e 346 vittime in sei mesi. Bea 20190907T101604Z
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X Costruttore Usa scommetteva su nuovo jet a lungo raggio Roma, 7 set. (askanews) - Nuova grana per Boeing, dopo la crisi del modello 737 Max, che ha quasi messo in ginocchio il costruttore aeronautico americano. Stavolta i problemi riguardano il 777X, nuovo modello di jet a lungo raggio che avrebbe dovuto segnare il rilancio della casa Usa. Ma giovedì in occasion dei test di pressurizzazione sul nuovo modello davanti agli ispettori dell'Agenzia federale per l'aviazione Usa Faa sono stati riscontrati problemi tali da costringere a sospendere le prove. (Segue) Bea 20190907T101550ZSABATO 07 SETTEMBRE 2019 10.16.02
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -2-
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -2- Roma, 7 set. (askanews) - I test di pressurizzazione, che fanno parte del normale processo di approvazione dei nuovi modelli di jet commerciali, sottopongono l'aereo a condizioni limite, per verificarne l'integrità, la tenuta e la sicurezza, ha spiegato all'Afp la Faa. Un portavoce di Boeing ha confermato il problema, ma non ha voluto dire se il volo inaugurale del 777X, previsto all'inzio dell'anno prossimo, verrà rinviato. "L'incidente viene esaminato e il team lavora per comprendere l'origine del problema" ha detto Afp, precisando che il test è l'ultimo di una lunga serie in corso da mesi. (Segue) Bea 20190907T101557ZSABATO 07 SETTEMBRE 2019 10.16.08
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -3-
Boeing, nuova grana dopo 737 Max, problemi nel test per 777X -3- Roma, 7 set. (askanews) - Secondo una fonte anonima vicina al dossier nel corso del test una porta dell'aereo sarebbe stata divelta. E' molto raro che ciò accada durante un test di pressurizzazione, ha spiegato una fonte industriale all'Afp. L'incidente arriva in un pessimo momento per Boeing che sta cercando di apportare le modifiche richiesta dalle autorità per revocare il divieto di volo al modello 737 MAX, dopo ben due incidenti e 346 vittime in sei mesi. Bea 20190907T101604Z
GOVERNO: PAGNONCELLI, '52 PER CENTO ESPRIME GIUDIZIO NEGATIVO' =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 09.59.49
GOVERNO: PAGNONCELLI, '52 PER CENTO ESPRIME GIUDIZIO NEGATIVO' =
ADN0126 7 POL 0 ADN POL NAZ GOVERNO: PAGNONCELLI, '52 PER CENTO ESPRIME GIUDIZIO NEGATIVO' = Roma, 7 set. (AdnKronos) - Il 36% esprime una valutazione positiva sul nuovo governo di Giuseppe Conte contro il 52% di giudizi negativi. Lo sottolinea Nando Pagnoncelli, illustrando sul 'Corriere della Sera' i risultati di un suo sondaggio. "L'indice di gradimento, calcolato escludendo coloro che non si esprimono, è pari a 41 -spiega- e risulta molto distante da quello del precedente esecutivo gialloverde all'insediamento (60), come pure da tutti quelli che si sono succeduti dal 2006 in poi con l'eccezione del governo Gentiloni che, in continuità con il governo Renzi e a fronte della larga aspettativa di elezioni immediate all'indomani del referendum costituzionale, esordisce con un indice inferiore (35), per poi crescere stabilmente in popolarità fino alla fine della legislatura". "A fine luglio, l'ipotesi di un governo M5S-Pd -spiega ancora Pagnoncelli- risultava la meno gradita (15%) tra le diverse opzioni in campo. Il gradimento" per il nuovo governo "risulta prevalente solo tra gli elettori del Pd (74%) e del M5S (71%) tra i quali tuttavia i giudizi negativi, sebbene minoritari, sono tutt'altro che trascurabili (25% e 28%)". Quanto ai pronostici sulla durata dell'esecutivo, il 45% pensa che durerà al massimo un anno; il 20% immagina che arrivi a due anni, mentre il 18% è convinto che resterà in carica sino alla fine della legislatura nel 2023. Per quanto riguarda infine l'azione del governo, il provvedimento più atteso (71%) è una manovra in favore dei ceti deboli, mentre solo l'11% chiede un cambio di politica sui migranti. (Pol-Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 09:59 NNNN
GOVERNO: PAGNONCELLI, '52 PER CENTO ESPRIME GIUDIZIO NEGATIVO' =
ADN0126 7 POL 0 ADN POL NAZ GOVERNO: PAGNONCELLI, '52 PER CENTO ESPRIME GIUDIZIO NEGATIVO' = Roma, 7 set. (AdnKronos) - Il 36% esprime una valutazione positiva sul nuovo governo di Giuseppe Conte contro il 52% di giudizi negativi. Lo sottolinea Nando Pagnoncelli, illustrando sul 'Corriere della Sera' i risultati di un suo sondaggio. "L'indice di gradimento, calcolato escludendo coloro che non si esprimono, è pari a 41 -spiega- e risulta molto distante da quello del precedente esecutivo gialloverde all'insediamento (60), come pure da tutti quelli che si sono succeduti dal 2006 in poi con l'eccezione del governo Gentiloni che, in continuità con il governo Renzi e a fronte della larga aspettativa di elezioni immediate all'indomani del referendum costituzionale, esordisce con un indice inferiore (35), per poi crescere stabilmente in popolarità fino alla fine della legislatura". "A fine luglio, l'ipotesi di un governo M5S-Pd -spiega ancora Pagnoncelli- risultava la meno gradita (15%) tra le diverse opzioni in campo. Il gradimento" per il nuovo governo "risulta prevalente solo tra gli elettori del Pd (74%) e del M5S (71%) tra i quali tuttavia i giudizi negativi, sebbene minoritari, sono tutt'altro che trascurabili (25% e 28%)". Quanto ai pronostici sulla durata dell'esecutivo, il 45% pensa che durerà al massimo un anno; il 20% immagina che arrivi a due anni, mentre il 18% è convinto che resterà in carica sino alla fine della legislatura nel 2023. Per quanto riguarda infine l'azione del governo, il provvedimento più atteso (71%) è una manovra in favore dei ceti deboli, mentre solo l'11% chiede un cambio di politica sui migranti. (Pol-Red/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 09:59 NNNN
USA: DORIAN LASCIA LA CAROLINA DEL NORD E SI DIRIGE VERSO IL NEW ENGLAND =
SABATO 07 SETTEMBRE 2019 08.43.22
USA: DORIAN LASCIA LA CAROLINA DEL NORD E SI DIRIGE VERSO IL NEW ENGLAND =
ADN0082 7 EST 0 ADN EST NAZ USA: DORIAN LASCIA LA CAROLINA DEL NORD E SI DIRIGE VERSO IL NEW ENGLAND = Washington, 7 set. (AdnKronos) - L'uragano Dorian si allontana dalla Carolina del Nord dopo aver toccato lo Stato venerdì, investendo parti della costa con forti piogge e inondazioni. La tempesta, declassata a categoria 1, è ora proiettata in direzione nord-est sull'Oceano Atlantico, in un viaggio che lo porterà a costeggiare il sud-est del New England, per poi muoversi da questa sera più a nord, lungo la Nuova Scozia, in Canada. Secondo il National Hurricane Center degli Stati Uniti la sua velocità dovrebbe aumentare ulteriormente. Nella Carolina del Nord la tempesta ha causato il caos sull'isola di Ocracoke, al largo della costa, intrappolando circa 800 persone mentre le loro case venivano sommerse dall'acqua. "Finalmente l'uragano Dorian ha lasciato la Carolina del Nord", ha dichiarato il governatore dello stato Roy Cooper in una conferenza stampa, aggiungendo che l'isola non ha elettricità e molte case rimangono sott'acqua. "Nella Carolina del Nord ci sono oltre 135.000 interruzioni di corrente", ha detto Cooper. Fortunatamente non si registrano morti o feriti gravi. (Ses/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 08:42 NNNN
USA: DORIAN LASCIA LA CAROLINA DEL NORD E SI DIRIGE VERSO IL NEW ENGLAND =
ADN0082 7 EST 0 ADN EST NAZ USA: DORIAN LASCIA LA CAROLINA DEL NORD E SI DIRIGE VERSO IL NEW ENGLAND = Washington, 7 set. (AdnKronos) - L'uragano Dorian si allontana dalla Carolina del Nord dopo aver toccato lo Stato venerdì, investendo parti della costa con forti piogge e inondazioni. La tempesta, declassata a categoria 1, è ora proiettata in direzione nord-est sull'Oceano Atlantico, in un viaggio che lo porterà a costeggiare il sud-est del New England, per poi muoversi da questa sera più a nord, lungo la Nuova Scozia, in Canada. Secondo il National Hurricane Center degli Stati Uniti la sua velocità dovrebbe aumentare ulteriormente. Nella Carolina del Nord la tempesta ha causato il caos sull'isola di Ocracoke, al largo della costa, intrappolando circa 800 persone mentre le loro case venivano sommerse dall'acqua. "Finalmente l'uragano Dorian ha lasciato la Carolina del Nord", ha dichiarato il governatore dello stato Roy Cooper in una conferenza stampa, aggiungendo che l'isola non ha elettricità e molte case rimangono sott'acqua. "Nella Carolina del Nord ci sono oltre 135.000 interruzioni di corrente", ha detto Cooper. Fortunatamente non si registrano morti o feriti gravi. (Ses/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-SET-19 08:42 NNNN
Ministra con Trasporto
Il Fatto Quotidiano di sabato 7 settembre 2019, pagina 1
Ministra con Trasporto
di Travaglio Marco
Ministra con Trasporto » MARCO TRAVAGLIO Uno non fa in tempo a rallegrarsi perché la neoministra dell'Interno Luciana Lamorgese non sta su Facebook, Twitter e Instagram, e già gli tocca leggere le prime sparate di alcuni suoi colleghi. Ancora non sanno dov'è il loro ufficio, ma già annunciano o minacciano leggi, decreti, grandi opere e fmanco dimissioni. Nel primo Consiglio dei ministri, il premier Giuseppi li aveva pregati di "evitare sgrammaticature istituzionali", cheè il suo modo per dire"niente cazzate". Poi quelli, appena usciti, han subito dato aria alla bocca. Si temeva che l'incontinenza verbale giocasse brutti scherzi a Di MaioeC., quelli della ola sul balcone e dell'abolizione della povertà. Invece la prima a sbracare è stata Paola De Micheli, reduce da un'imbarazzante esperienza di commissario alla ricostruzione del Centro-Italia, come se a quella povera gente non fosse bastato il terremoto. La neoministra dei Trasporti, che pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini, appena assisa sulla poltrona di Toninelli ne è stata subito contagiata e ha espettoratoun'intervista aLaStampa tutta asfalto e cemento. Al confronto Lunardi, "ministro con Trasporto", era un dilettante. In barba al programma appena sottoscritto, che subordina ogni opera a una seria analisi degli "impatti sociali e ambientali", Lady Turtlèn ha annunciato che "ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più" (come se prima ce ne fossero: Toninelli non ha bloccato nulla, purtroppo). Tav di qua, maxi-Gronda di là, forzaAtlantiae, giàche c'era, pure una parolina inutile su Alitalia (che tocca al Mise), Libia (affari Esteri), migranti e dl Sicurezza (roba del Viminale). Quanto alle analisi costi-benefici, fa trapelare la Paola sul Messaggero di Caltagirone, "verranno aggiornate e lette non in chiave ideologica, ma di sistema": vedi mai che 2 più 2 faccia 3. Il risultato, ovviamente, è un ribollio di rabbia tra i 5Stelle, costretti a mordersi la lingua per non mandarla al solito posto. E una garbata irritazione - per usare un contismo - di Conte, che s'era appena liberato dell'onniministro Cazzaro e se ne ritrova un altro in gonnella.Anzi due, perché pure Lorenzo Fioramonti è debole di prostata: mentre si recava nel nuovo ufficio, Mister Istruzione già minacciava di dimettersi se non avrà subito 3 miliardi sul suo tavolo (ancora mai visto). Per carità: come dice Vittorio Feltri su Salvini, "l'ora del coglione arriva per tutti". Ma di questo passo saremmo meno ottimisti della De Micheli: "Se andiamo avanti così, faremo assieme molte cose buone per il Paese". No, cara se vai avanti così, non arrivate a fine mese.
Ministra con Trasporto
di Travaglio Marco
Ministra con Trasporto » MARCO TRAVAGLIO Uno non fa in tempo a rallegrarsi perché la neoministra dell'Interno Luciana Lamorgese non sta su Facebook, Twitter e Instagram, e già gli tocca leggere le prime sparate di alcuni suoi colleghi. Ancora non sanno dov'è il loro ufficio, ma già annunciano o minacciano leggi, decreti, grandi opere e fmanco dimissioni. Nel primo Consiglio dei ministri, il premier Giuseppi li aveva pregati di "evitare sgrammaticature istituzionali", cheè il suo modo per dire"niente cazzate". Poi quelli, appena usciti, han subito dato aria alla bocca. Si temeva che l'incontinenza verbale giocasse brutti scherzi a Di MaioeC., quelli della ola sul balcone e dell'abolizione della povertà. Invece la prima a sbracare è stata Paola De Micheli, reduce da un'imbarazzante esperienza di commissario alla ricostruzione del Centro-Italia, come se a quella povera gente non fosse bastato il terremoto. La neoministra dei Trasporti, che pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini, appena assisa sulla poltrona di Toninelli ne è stata subito contagiata e ha espettoratoun'intervista aLaStampa tutta asfalto e cemento. Al confronto Lunardi, "ministro con Trasporto", era un dilettante. In barba al programma appena sottoscritto, che subordina ogni opera a una seria analisi degli "impatti sociali e ambientali", Lady Turtlèn ha annunciato che "ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più" (come se prima ce ne fossero: Toninelli non ha bloccato nulla, purtroppo). Tav di qua, maxi-Gronda di là, forzaAtlantiae, giàche c'era, pure una parolina inutile su Alitalia (che tocca al Mise), Libia (affari Esteri), migranti e dl Sicurezza (roba del Viminale). Quanto alle analisi costi-benefici, fa trapelare la Paola sul Messaggero di Caltagirone, "verranno aggiornate e lette non in chiave ideologica, ma di sistema": vedi mai che 2 più 2 faccia 3. Il risultato, ovviamente, è un ribollio di rabbia tra i 5Stelle, costretti a mordersi la lingua per non mandarla al solito posto. E una garbata irritazione - per usare un contismo - di Conte, che s'era appena liberato dell'onniministro Cazzaro e se ne ritrova un altro in gonnella.Anzi due, perché pure Lorenzo Fioramonti è debole di prostata: mentre si recava nel nuovo ufficio, Mister Istruzione già minacciava di dimettersi se non avrà subito 3 miliardi sul suo tavolo (ancora mai visto). Per carità: come dice Vittorio Feltri su Salvini, "l'ora del coglione arriva per tutti". Ma di questo passo saremmo meno ottimisti della De Micheli: "Se andiamo avanti così, faremo assieme molte cose buone per il Paese". No, cara se vai avanti così, non arrivate a fine mese.
venerdì 6 settembre 2019
Scoperto il segreto dei manoscritti del Mar Morto
VENERDÌ 06 SETTEMBRE 2019 15.19.45
Scoperto il segreto dei manoscritti del Mar Morto
ZCZC4588/SXB XSP77200_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperto il segreto dei manoscritti del Mar Morto (EMBARGO ALLE 20.00) Un tris di elementi li ha resi 'immortali' (EMBARGO ALLE 20.00) (ANSA) - ROMA, 6 SET - E' stato un mix di zolfo, sali e calcio a permettere ai manoscritti del Mar Morto di arrivare fino ad oggi in un perfetto stato di conservazione: a scoprirne il segreto, pubblicato sulla rivista Science Advances, sono stati i ricercatori del Massachussets Institute of Technology (Mit) di Boston, Trovati per caso nel 1947 da alcuni pastori beduini, gli antichi testi sono tra quelli che si sono preservati nel modo migliore. Lo studio si e' concentrato sul Rotolo del Tempio, costituito da circa 900 pergamene, conservate in contenitori nascosti 11 caverne sulle colline a Nord del mar Morto, vicino all'insediamento di Qumran, distrutto dai Romani circa 2.000 anni fa. Per proteggerli dagli invasori, i membri della setta degli Esseni li nascosero nelle grotte, coprendoli con uno strato di detriti e guano di pipistrello. I ricercatori, guidati da Admir Masic, hanno scoperto che la pergamena era stata lavorata in modo diverso, con un mix di sali trovati negli evaporiti (i sedimenti che si formano dalla deposizione dei sali marini nelle acque). L'analisi si e' concentrata su un frammento di 2,5 centimetri, con strumenti che hanno permesso di rivelarne la composizione chimica in forma dettagliata, mostrando una concentrazione insolitamente alta di zolfo, sodio e calcio. La pergamena e' fatta con pelli di animali, da cui vengono rimossi peli e grassi immergendoli in una soluzione di lime, poi raschiate e tirate. Una volta asciutta, la superficie a volte veniva sfregata con dei sali, come sembra nel caso del Rotolo del Tempio. I ricercatori non sono ancora riusciti a capire l'origine della combinazione di sali utilizzata, ma e' chiaro che e' stata proprio questa a dare alla pergamena la sua eccezionale brillantezza e forse ad avere contribuito alla sua conservazione. La composizione e' infatti diversa rispetto a quella riscontrabile nei depositi del Mar Morto e si ritiene che debba provenire da un altro deposito di evaporite. Capire i dettagli di questa antica tecnologia potra' aiutare a identificare manoscritti antichi contraffatti e sviluppare nuove tecniche di conservazione. (ANSA). Y85-BG 06-SET-19 15:18 NNNN
Scoperto il segreto dei manoscritti del Mar Morto
ZCZC4588/SXB XSP77200_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperto il segreto dei manoscritti del Mar Morto (EMBARGO ALLE 20.00) Un tris di elementi li ha resi 'immortali' (EMBARGO ALLE 20.00) (ANSA) - ROMA, 6 SET - E' stato un mix di zolfo, sali e calcio a permettere ai manoscritti del Mar Morto di arrivare fino ad oggi in un perfetto stato di conservazione: a scoprirne il segreto, pubblicato sulla rivista Science Advances, sono stati i ricercatori del Massachussets Institute of Technology (Mit) di Boston, Trovati per caso nel 1947 da alcuni pastori beduini, gli antichi testi sono tra quelli che si sono preservati nel modo migliore. Lo studio si e' concentrato sul Rotolo del Tempio, costituito da circa 900 pergamene, conservate in contenitori nascosti 11 caverne sulle colline a Nord del mar Morto, vicino all'insediamento di Qumran, distrutto dai Romani circa 2.000 anni fa. Per proteggerli dagli invasori, i membri della setta degli Esseni li nascosero nelle grotte, coprendoli con uno strato di detriti e guano di pipistrello. I ricercatori, guidati da Admir Masic, hanno scoperto che la pergamena era stata lavorata in modo diverso, con un mix di sali trovati negli evaporiti (i sedimenti che si formano dalla deposizione dei sali marini nelle acque). L'analisi si e' concentrata su un frammento di 2,5 centimetri, con strumenti che hanno permesso di rivelarne la composizione chimica in forma dettagliata, mostrando una concentrazione insolitamente alta di zolfo, sodio e calcio. La pergamena e' fatta con pelli di animali, da cui vengono rimossi peli e grassi immergendoli in una soluzione di lime, poi raschiate e tirate. Una volta asciutta, la superficie a volte veniva sfregata con dei sali, come sembra nel caso del Rotolo del Tempio. I ricercatori non sono ancora riusciti a capire l'origine della combinazione di sali utilizzata, ma e' chiaro che e' stata proprio questa a dare alla pergamena la sua eccezionale brillantezza e forse ad avere contribuito alla sua conservazione. La composizione e' infatti diversa rispetto a quella riscontrabile nei depositi del Mar Morto e si ritiene che debba provenire da un altro deposito di evaporite. Capire i dettagli di questa antica tecnologia potra' aiutare a identificare manoscritti antichi contraffatti e sviluppare nuove tecniche di conservazione. (ANSA). Y85-BG 06-SET-19 15:18 NNNN
UE, EUROSTAT: ALCOLICI PIU' CARI IN FINLANDIA, IRLANDA E SVEZIA
VENERDÌ 06 SETTEMBRE 2019 16.57.23
UE, EUROSTAT: ALCOLICI PIU' CARI IN FINLANDIA, IRLANDA E SVEZIA
9CO996988 4 ECO ITA R01 UE, EUROSTAT: ALCOLICI PIU' CARI IN FINLANDIA, IRLANDA E SVEZIA (9Colonne) Bruxelles, 6 set - Finlandia, IRLANDA e Svezia: sono questi i Paesi in cui le bevande alcoliche sono più costose in tutta Europa. È quanto certificato dall'Eurostat, l'Istituto statistico ufficiale dell'Unione europea, che ha analizzato i dati al 2018. I prezzi più bassi si osservano invece in Bulgaria, Romania, Ungheria. Allineati con la media europea i prezzi in Italia e in Olanda. Tra gli altri Paesi nei quali le bevande alcoliche costano meno, l'Eurostat annovera anche la Francia e il Lussemburgo, la Germania e la Polonia, seguiti da Spagna, Repubblica Ceca e Ungheria. (UE / Gif) 061657 SET 19
UE, EUROSTAT: ALCOLICI PIU' CARI IN FINLANDIA, IRLANDA E SVEZIA
9CO996988 4 ECO ITA R01 UE, EUROSTAT: ALCOLICI PIU' CARI IN FINLANDIA, IRLANDA E SVEZIA (9Colonne) Bruxelles, 6 set - Finlandia, IRLANDA e Svezia: sono questi i Paesi in cui le bevande alcoliche sono più costose in tutta Europa. È quanto certificato dall'Eurostat, l'Istituto statistico ufficiale dell'Unione europea, che ha analizzato i dati al 2018. I prezzi più bassi si osservano invece in Bulgaria, Romania, Ungheria. Allineati con la media europea i prezzi in Italia e in Olanda. Tra gli altri Paesi nei quali le bevande alcoliche costano meno, l'Eurostat annovera anche la Francia e il Lussemburgo, la Germania e la Polonia, seguiti da Spagna, Repubblica Ceca e Ungheria. (UE / Gif) 061657 SET 19
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