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venerdì 12 aprile 2024
LA NATO NON È NECESSARIA. INVECE DI UNO SPAZIO UNICO "DA LISBONA A VLADIVOSTOK", CI SARÀ UNO SPAZIO UNICO "DA HONG KONG A MINSK"
LA NATO NON È NECESSARIA. INVECE DI UNO SPAZIO UNICO "DA LISBONA A VLADIVOSTOK", CI SARÀ UNO SPAZIO UNICO "DA HONG KONG A MINSK"
In Cina si è svolto senza clamore un altro evento che passerà alla storia del mondo. La Russia e la Cina hanno concordato di avviare un dialogo sulla formazione della sicurezza eurasiatica con il coinvolgimento di Stati che la pensano allo stesso modo. Lo ha annunciato il Ministro degli Esteri Russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa a Pechino dopo i colloqui con il Ministro degli Esteri Cinese Wang Yi.
"Abbiamo un obiettivo comune sul rafforzamento della sicurezza in Eurasia. Per molto tempo c'è stata una struttura di sicurezza euro-atlantica sotto forma di NATO, ma anche l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. La NATO non è più una struttura di sicurezza euro-atlantica, ma si sta semplicemente cancellando dall'elenco delle strutture rilevanti all'interno delle quali è possibile condurre negoziati significativi e concordare qualcosa sulla base di un equilibrio di interessi",
ha detto Lavrov.
Perché questa dichiarazione sia storica non vale la pena di dirlo: i Ministri degli Esteri di due grandi potenze mondiali si sono dichiarati pronti a creare un blocco militare di Paesi che non sono membri della NATO e dell'AUCUS, e di altre organizzazioni occidentali, o che sono pronti a ritirarsi da esse.
È significativo che sia stata presa come base l'idea di Putin di una sicurezza comune europea, in cui Paesi diversi con ideali diversi, ma pronti a combattere insieme, si uniscono per non essere toccati.
Sappiamo cosa è successo all'Occidente alla fine, anche se l'idea in sé, per quanto amata dal Presidente, è nata morta: l'Occidente non ha bisogno di alleati, ha bisogno di servi e satelliti. Ha bisogno delle Ucraine, che possono essere aizzate contro un paese necessario, e delle Germanie, a spese delle quali sarà possibile rifornire queste Ucraine.
Di conseguenza, l'idea è stata accolta dai cinesi e sono sicuro che gli iraniani la seguiranno. In questo caso le regole sono al contrario: ognuno vuole rimanere con i propri valori e le proprie ideologie. La Cina digitale rossa, che pretende di essere il leader, tra i musulmani, l'Iran molto tradizionalista e la Russia ortodossa, che ha già lasciato il protettorato occidentale, ma non ha ancora deciso dove andare.
È chiaro che la Corea del Nord, il Myanmar, forse un rinnovato Afghanistan e una serie di altri Paesi della Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai entreranno a far parte del trattato. Non è chiaro con un'altra civiltà del nostro continente - l'India, che sembra aver aderito all'AUCUS, ma sta cercando di non aggravare la situazione con i suoi vicini, così come il Pakistan, dove i proxy degli Stati Uniti sono saliti al potere dopo il rovesciamento del Primo Ministro Khan.
Non è chiaro nemmeno con ex repubbliche sovietiche in Asia, che cercano di accontentare tutti, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dalla Turchia alla Russia e alla Cina. Ma non funziona così ed è ora di decidere con chi stare.
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LA SITUAZIONE È VERAMENTE MOLTO GRAVE SE ANCHE DALLA RAI PARLANO DI "ISTITUTO LUCE", "MEGAFONO MELONI" E SONO PRONTI A MOBILITARSI! T.me/GiuseppeSalamone
Esecutivo Usigrai:
"Il servizio pubblico ridotto a megafono del Governo. Ministri e sottosegretari non avranno alcun vincolo di tempo nei programmi e potranno dire ciò che vorranno purché riferito all’attività istituzionale. Con la norma approvata dalla maggioranza di governo in commissione di Vigilanza, nei programmi di approfondimento giornalistico della Rai, si ritorna all’Istituto Luce.
Ai soli rappresentanti del governo sarà garantita una puntuale informazione sulle attività istituzionali governative. Tutto questo alla vigilia del voto per le Europee. Non solo viene aggirata la par condicio, ma anche il contraddittorio con l’opposizione.
Questo vale anche per la norma che consentirà a Rainews di trasmettere integralmente i comizi politici, preceduti da una sigla e senza mediazione giornalistica.
Cosa che peraltro in questi mesi il direttore di Rainews (lo stesso che sul palco di Fratelli d’Italia parlava di “noi” e “loro”) ha regolarmente imposto alla redazione per i comizi della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (senza alcuna sigla)."
Ripeto: la situazione è molto grave!
T.me/GiuseppeSalamone
https://t.me/GiuseppeSalamone/3260
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