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giovedì 7 luglio 2011

Allarme guanfalcina, un nuovo psicofarmaco in Italia

SALUTE. ALLARME GUANFALCINA, UN NUOVO PSICOFARMACO IN ITALIA
GIÙ LE MANI DAI BAMBINI: "È UN ANTI-IPERTENSIVO".

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 lug. - Esistono ancora delle
"relazioni pericolose tra sanita' e multinazionali
farmaceutiche". È quanto denuncia 'Giu' le Mani dai Bambini', il
piu' rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza
pediatrica (www.giulemanidaibambini.org) in occasione della
cerimonia di consegna dei 'Public Affairs Awards', i premi per le
relazioni pubbliche conferiti nella Sala Capitolare del Senato
della Repubblica. Premiato, tra gli altri, Luca Poma, giornalista
e portavoce e di 'Giu' le Mani dai Bambini' che da anni promuove
l'omonima campagna nazionale di sensibilizzazione sui rischi
della somministrazione di psicofarmaci ai minori. La denuncia,
dunque: si parla appunto di un "nuovo psicofarmaco per bambini in
arrivo in Italia. La Guanfalcina, un vecchio anti-ipertensivo che
ora si vuole riciclare per la disattenzione dei bambini, una
specie di molecola apolide, un brevetto da tempo in cerca di una
malattia a cui essere associato".
A margine della cerimonia in Senato, parlando con i
giornalisti Poma rilancia il dibattito sul tema dell'etica nel
mondo delle lobby e del public affairs: "La Public affairs
association vuole essere a mio avviso anche un luogo di
riflessione e dibattito su un modello di lobby rispettosa dei
requisiti etici essenziali, come raccomandato dai codici di
comportamento della stessa Paa, della Ferpi e internazionali:
dichiarare sempre chi e' il proprio mandante, avere una relazione
trasparente con i mezzi d'informazione e con tutti i pubblici
coinvolti dalla propria azione, presentarsi con informazioni
corrette e ottenere decisioni in maniera onesta, questi sono i
pilastri di una corretta azione di lobby".
Poma sottolinea che "purtroppo cio' non sempre accade, l'ho
sperimentato personalmente, avendo recentemente ricevuto
un'offerta di collaborazione da un'agenzia di pubbliche relazioni
di fama internazionale, la quale collabora con una multinazionale
farmaceutica che sta introducendo uno psicofarmaco per bambini in
Italia, la Guanfalcina, un vecchio anti-ipertensivo che ora si
vuole riciclare per la disattenzione dei bambini, una specie di
molecola apolide, un brevetto da tempo in cerca di una malattia a
cui essere associato. Peccato che a mia precisa domanda avessero
negato di avere rapporti, ma cosi' non pare. Immagino volessero
nella migliore delle ipotesi sondare il terreno e capire quale
sarebbe stato il nostro atteggiamento, e nella peggiore ipotesi
'sterilizzare' la nostra azione di vigilanza mettendoci a libro
paga".
Conclude Poma: "Se questa e' etica nelle relazioni pubbliche
occorre avviare una riflessione seria in seno alla Ferpi, la
Federazione nazionale di categoria: una norma senza una
'sanzione' e' una norma debole, che chiunque puo' infrangere
impunemente. A mio avviso e' ora di passare dalle parole ai fatti
e capire come prendere posizione in casi come questi".
Sul punto interviene Toni Muzi Falconi, uno dei 'padri' delle
relazioni pubbliche in Italia e docente alla New York University:
"L'episodio come viene raccontato dal collega Poma e' increscioso
in se', anche perche' coinvolge una delle piu' reputate e
conosciute societa' di relazioni pubbliche internazionali, che mi
auguro voglia repentinamente e pubblicamente chiarire la sua
posizione. Anche l'Assorel, Associazione delle societa' di
relazioni pubbliche a servizio completo - di cui l'agenzia in
questione fa parte - dovrebbe assumere iniziative in merito
all'episodio".
Muzi Falconi si dice "convinto che - in attesa di una
regolamentazione della nostra attivita', che impatta sempre di
piu' sull'interesse pubblico, e che invoco fin dal 1976 - la
sanzione piu' efficace sia quella della 'pubblicita'' da parte
delle associazioni professionali degli atti contrari ai principi
base della nostra professione, che prevedono innanzitutto che il
professionista di relazioni pubbliche dichiari sempre quali
interessi rappresenta, quale reale obiettivo si propone, e quale
processo intende perseguire per raggiungerlo".
Su questo dossier, la deputata Paola Binetti (Udc) ha
presentato un'interrogazione parlamentare urgente al ministro
della Salute, Ferruccio Fazio: "Mi chiedo- ha dichiarato
l'onorevole nell'atto ispettivo- se siano vere le voci che
parlano di una riduzione del budget a disposizione dell'Istituto
Superiore di Sanita' per gestire gli strumenti di controllo
anti-abuso come il Registro Adhd, che permette di monitorare le
prescrizioni di psicofarmaci ai bambini al fine di evitare
utilizzi arbitrari e disinvolti di queste discusse molecole,
fondi tagliati da 150.000 euro all'anno - gia' pochi - a miseri
30.000 euro all'anno per tutta Italia. Da un lato si assiste
all'immissione in Italia di un terzo psicofarmaco per bambini
iperattivi, come se non fossero sufficienti quelli gia'
esistenti, dall'altro lato si demoliscono gli strumenti di
controllo a tutela delle famiglie: a che gioco giochiamo,
onorevole ministro? Nell'interesse di chi sta lavorando il suo
ministero?".

(Wel/ Dire)
16:06 07-07-11

NNNN

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