SALUTE. ALLARME GUANFALCINA, UN NUOVO PSICOFARMACO IN
ITALIA
GIÙ LE MANI DAI BAMBINI: "È UN ANTI-IPERTENSIVO".
(DIRE -
Notiziario Sanita') Roma, 7 lug. - Esistono ancora delle
"relazioni
pericolose tra sanita' e multinazionali
farmaceutiche". È quanto denuncia
'Giu' le Mani dai Bambini', il
piu' rappresentativo comitato italiano per la
farmacovigilanza
pediatrica (www.giulemanidaibambini.org) in occasione
della
cerimonia di consegna dei 'Public Affairs Awards', i premi per
le
relazioni pubbliche conferiti nella Sala Capitolare del Senato
della
Repubblica. Premiato, tra gli altri, Luca Poma, giornalista
e portavoce e di
'Giu' le Mani dai Bambini' che da anni promuove
l'omonima campagna nazionale
di sensibilizzazione sui rischi
della somministrazione di psicofarmaci ai
minori. La denuncia,
dunque: si parla appunto di un "nuovo psicofarmaco per
bambini in
arrivo in Italia. La Guanfalcina, un vecchio anti-ipertensivo
che
ora si vuole riciclare per la disattenzione dei bambini, una
specie di
molecola apolide, un brevetto da tempo in cerca di una
malattia a cui essere
associato".
A margine della cerimonia in Senato, parlando con
i
giornalisti Poma rilancia il dibattito sul tema dell'etica nel
mondo
delle lobby e del public affairs: "La Public affairs
association vuole essere
a mio avviso anche un luogo di
riflessione e dibattito su un modello di lobby
rispettosa dei
requisiti etici essenziali, come raccomandato dai codici
di
comportamento della stessa Paa, della Ferpi e
internazionali:
dichiarare sempre chi e' il proprio mandante, avere una
relazione
trasparente con i mezzi d'informazione e con tutti i
pubblici
coinvolti dalla propria azione, presentarsi con
informazioni
corrette e ottenere decisioni in maniera onesta, questi sono
i
pilastri di una corretta azione di lobby".
Poma sottolinea che
"purtroppo cio' non sempre accade, l'ho
sperimentato personalmente, avendo
recentemente ricevuto
un'offerta di collaborazione da un'agenzia di pubbliche
relazioni
di fama internazionale, la quale collabora con una
multinazionale
farmaceutica che sta introducendo uno psicofarmaco per bambini
in
Italia, la Guanfalcina, un vecchio anti-ipertensivo che ora si
vuole
riciclare per la disattenzione dei bambini, una specie di
molecola apolide,
un brevetto da tempo in cerca di una malattia a
cui essere associato. Peccato
che a mia precisa domanda avessero
negato di avere rapporti, ma cosi' non
pare. Immagino volessero
nella migliore delle ipotesi sondare il terreno e
capire quale
sarebbe stato il nostro atteggiamento, e nella peggiore
ipotesi
'sterilizzare' la nostra azione di vigilanza mettendoci a
libro
paga".
Conclude Poma: "Se questa e' etica nelle relazioni
pubbliche
occorre avviare una riflessione seria in seno alla Ferpi,
la
Federazione nazionale di categoria: una norma senza una
'sanzione' e'
una norma debole, che chiunque puo' infrangere
impunemente. A mio avviso e'
ora di passare dalle parole ai fatti
e capire come prendere posizione in casi
come questi".
Sul punto interviene Toni Muzi Falconi, uno dei 'padri'
delle
relazioni pubbliche in Italia e docente alla New York
University:
"L'episodio come viene raccontato dal collega Poma e'
increscioso
in se', anche perche' coinvolge una delle piu' reputate
e
conosciute societa' di relazioni pubbliche internazionali, che mi
auguro
voglia repentinamente e pubblicamente chiarire la sua
posizione. Anche
l'Assorel, Associazione delle societa' di
relazioni pubbliche a servizio
completo - di cui l'agenzia in
questione fa parte - dovrebbe assumere
iniziative in merito
all'episodio".
Muzi Falconi si dice "convinto che -
in attesa di una
regolamentazione della nostra attivita', che impatta sempre
di
piu' sull'interesse pubblico, e che invoco fin dal 1976 - la
sanzione
piu' efficace sia quella della 'pubblicita'' da parte
delle associazioni
professionali degli atti contrari ai principi
base della nostra professione,
che prevedono innanzitutto che il
professionista di relazioni pubbliche
dichiari sempre quali
interessi rappresenta, quale reale obiettivo si
propone, e quale
processo intende perseguire per raggiungerlo".
Su questo
dossier, la deputata Paola Binetti (Udc) ha
presentato un'interrogazione
parlamentare urgente al ministro
della Salute,
Ferruccio Fazio: "Mi chiedo- ha dichiarato
l'onorevole nell'atto ispettivo-
se siano vere le voci che
parlano di una riduzione del budget a disposizione
dell'Istituto
Superiore di Sanita' per gestire gli strumenti di
controllo
anti-abuso come il Registro Adhd, che permette di monitorare
le
prescrizioni di psicofarmaci ai bambini al fine di evitare
utilizzi
arbitrari e disinvolti di queste discusse molecole,
fondi tagliati da 150.000
euro all'anno - gia' pochi - a miseri
30.000 euro all'anno per tutta Italia.
Da un lato si assiste
all'immissione in Italia di un terzo psicofarmaco per
bambini
iperattivi, come se non fossero sufficienti quelli gia'
esistenti,
dall'altro lato si demoliscono gli strumenti di
controllo a tutela delle
famiglie: a che gioco giochiamo,
onorevole ministro? Nell'interesse di chi
sta lavorando il suo
ministero?".
(Wel/ Dire)
16:06
07-07-11
NNNN
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