RICERCA: CNR, PER MELANOMA CURE MIRATE DA CONFRONTO TRA TUMORE E METASTASI =
DA CNR PRIMO STUDIO SU METODOLOGIA
Roma, 25 mag. (Adnkronos Salute) - Terapie mirate contro il
melanoma grazie al confronto tra il tumore primario e le successive
metastasi dello stesso paziente. E' l'obiettivo del primo studio su
questo metodo tema, realizzato dall'Istituto di chimica biomolecolare
del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) di Sassari e
pubblicato sul Journal of Clinical Oncology.
"Il confronto - spiega Giuseppe Palmieri dell'Icb Cnr di Sassari
- e' mirato alla corretta classificazione del paziente. Attualmente
per il melanoma metastatico avanzato esiste una terapia antitumorale,
il cui principale farmaco risulta pero' estremamente efficace solo nei
pazienti portatori di mutazioni nel gene Braf che, con Nras, e' una
delle due proteine le cui alterazioni molecolari sono coinvolte nella
patogenesi del melanoma maligno. Nel momento in cui la terapia si
concentra sui bersagli molecolari, diventa quindi essenziale accertare
se un paziente e' Braf-mutato o Braf-normale e se presenti lo stesso
assetto mutazionale nelle metastasi a distanza".
Il test mutazionale attualmente riconosciuto, pero', e' solo
quello effettuato sul tumore primitivo. "Con il nostro lavoro abbiamo
cercato di capire se vi sono differenze tra l'assetto molecolare del
melanoma primitivo e quello delle metastasi", continua il ricercatore.
"Braf e Nras si presentano come tanti interruttori che si accendono e
spengono sulla base degli impulsi ricevuti, inducendo o meno la
proliferazione cellulare. La presenza di mutazioni nei due geni
determina un'attivazione permanente, come se gli interruttori fossero
sempre accesi, rendendoli insensibili ai meccanismi di controllo della
proliferazione". (segue)
(Com-Ram/Opr/Adnkronos)
25-MAG-12 13:17
NNNNRICERCA: CNR, PER MELANOMA CURE MIRATE DA CONFRONTO TRA TUMORE E METASTASI (2) =
(Adnkronos Salute) - Dall'indagine dell'Icb-Cnr emerge che le
metastasi linfonodali e viscerali (polmone, fegato, ecc.) presentano
le stesse mutazioni in piu' del 90% dei casi, le metastasi cerebrali
nell'80% circa e quelle sottocutanee nel 75% circa, la minore
concordanza rilevata. "La concordanza, ancorche' elevata, non e' mai
totale", aggiunge Palmieri sottolineando che l'identificazione di un
sottogruppo con metastasi con mutazioni diverse rispetto al tumore
mette in discussione la teoria (origine clonale), secondo cui la
neoplasia deriva da un'unica cellula che poi subisce mutazioni e
alterazioni molecolari sequenziali.
"Le attuali linee guida per il paziente con melanoma prendono in
considerazione esclusivamente la classificazione molecolare del tumore
primitivo, non delle metastasi", conclude il ricercatore Icb-Cnr. I
risultati di questo studio potrebbero portare a un ampliamento delle
linee guida includendo l'indicazione di effettuare biopsie multiple
anche delle metastasi, con possibilita' di estendere tale approccio ad
altre patologie tumorali. In questo modo, per ogni singola neoplasia
maligna, si potrebbe comprendere non solo il comportamento biologico
durante la progressione neoplastica ma anche le strategie terapeutiche
per i diversi sottogruppi di pazienti.
Il lavoro ha coinvolto, con l'Icb-Cnr e l'Azienda ospedaliero
universitaria di Sassari, diverse istituzioni che lavorano sul
melanoma: Istituto nazionale tumori fondazione Pascale, Universita'
Federico II e Ospedale Cardarelli di Napoli, Universita' di Firenze,
Azienda ospedaliero universitaria di Siena, Istituto dermopatico
dell'Immacolata di Roma.
(Com-Ram/Opr/Adnkronos)
25-MAG-12 13:21
NNNN MILLE VOLTI DEL MELANOMA:MUTAZIONI DIVERSE NELLE METASTASI
SCOPERTA AL CNR, IMPONE NUOVE STRATEGIE DI CURA
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Il melanoma cambia faccia e si
trasforma col tempo. Nuove alterazioni sono state appena
scoperte negli stessi geni coinvolti nel tumore cutaneo piu'
aggressivo. Avvengono nelle metastasi e il tumore cosi' cambia
assetto molecolare, modificando le sensibilita' alle terapie.
Mutazioni diverse da quelle riscontrate nel tumore in fase
primitiva sono presenti in un sottogruppo di malati, circa il
15-20%. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Istituto di chimica
biomolecolare del CNR di Sassari che hanno confrontato dal punto
di vista molecolare il melanoma primitivo con le metastasi negli
stessi pazienti. Lo studio e' pubblicato sul Journal of Clinical
Oncology e mette in dubbio le linee guida oncologiche esistenti
sul melanoma che non considerano tali cambiamenti molecolari che
il tumore cutaneo effettua nel tempo. "Abbiamo scoperto che i
geni bersaglio delle moderne terapie biologiche, le proteine
Braf e Nras le cui alterazioni sono coinvolte nella patogenesi
del melanoma maligno, subiscono altre e diverse trasformazioni
in fase metastatica mostrando un assetto molecolare diverso da
quello del tumore primitivo e una maggiore malignita'. Questo ci
dice che non sempre vale l'origine clonale dei tumori, secondo
cui la neoplasia deriva da un'unica cellula che poi subisce
mutazioni molecolari sequenziali".
Sottolinea lo scienziato: "Le attuali linee guida per il
paziente con melanoma si basano sulla determinazione di
mutazioni nel gene Braf e prendono in considerazione
esclusivamente la classificazione molecolare del tumore
primitivo. I risultati di questo studio potrebbero portare a un
ampliamento delle linee guida includendo l'indicazione di
effettuare biopsie multiple anche delle metastasi e poter
somministrare differenti strategie di cura per questi pazienti".
(ANSA).
YWA-NAN
25-MAG-12 14:53 NNNN
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