ANSA/ PRIVACY: GARANTI UE CONTRO GOOGLE, RISPETTI REGOLE
COLOSSO USA,IMPEGNO A PROTEGGERE UTENTI.REDING,COLLABORI DAVVERO
(di Marco Galdi)
(ANSA) - BRUXELLES, 16 OTT - Restano troppe ''aree grigie''
nella tutela della privacy di Google. I garanti europei hanno
scritto a Larry Page, fondatore e Ceo del colosso di Mountain
View, per chiedere che adegui entro 3-4 mesi la 'privacy policy'
varata nel marzo scorso perche' non tutela a sufficienza gli
utenti europei. Il 'grande fratello', il motore di ricerca
fondato sull'algoritmo che colleziona tutti i dati di ogni
utilizzatore della Rete, resta quindi nel mirino dell'Europa.
Perche' colleziona tutti quei dati personali dei suoi utenti?
Come li incrocia tra loro? Soprattutto, perche' non indica un
termine entro il quale quei dati vengono cancellati? Queste, in
sostanza, le domande contenute nella lettera inviata oggi e
sottoscritta dai Presidenti di tutte le Autorita' per la
protezione dei dati personali dell'Ue, l'italiano Antonello Soro
incluso.
La comunicazione a Page e' partita dopo sette mesi di
indagini condotte dalla Cnil, l'authority francese per la
protezione dei dati che ha agito in nome e per conto delle 27
autorita' nazionali. A suo tempo Mountain View aveva promesso
collaborazione. I garanti hanno riconosciuto che Google ha
''risposto a due questionari'', ma hanno sottolineato che ''non
ha dimostrato di aver adottato i principi chiave di limitare lo
scopo, la qualita' e la minimizzazione dei dati raccolti (anche
quelli ultrasensibili come localizzazione, carte di credito, IP
dei device usati, numeri di telefono e dati biometrici) e di
rispettare il diritto di obiezione''. Inoltre ''l'inchiesta ha
confermato le preoccupazioni sull'incrocio dei dati'' raccolti
dai tanti servizi di Google. Soprattutto, ha dimostrato che la
societa' americana ''non e' stata in grado'' di dimostrare che
la raccolta dei dati non e' a tempo illimitato.
Cosi' i garanti hanno presentato a Page una serie di
raccomandazioni e la presidente del Cnil, Isabelle
Falque-Pierrotin, in una conferenza stampa tenuta a Parigi ha
precisato che Google ha ''tre-quattro mesi'' per mettersi in
regola. ''Se non adotta nessuna misura - ha aggiunto - allora
entreremo in fase di contenzioso''.
Il problema e' che pero' con l'attuale normativa europea
(fondata sulle direttive per la protezione dati del '95 e per la
e-privacy del 2002) la massima sanzione possibile potrebbe
essere nell'ordine di 300.000 euro. Cifra evidentemente
irrisoria per una societa' che nel 2011 ha fatturato 37,9
miliardi di dollari.
Con Google che per bocca del responsabile per la privacy,
Peter Fleischer, ha ripetuto che ''la nostra nuova politica di
confidenzialita' dimostra il nostro continuo impegno per
proteggere le informazioni dei nostri utenti e per creare
prodotti di qualita'', un ''applauso'' all'iniziativa dei
garanti e' arrivato dalla vicepresidente della Commissione
europea e responsabile Ue per la Giustizia, Viviane Reding.
Secondo la quale ''e' ora'' che i giganti della Rete che offrono
servizi nella Ue ''seguano le regole europee'', ''capiscano
quanto e' importante la privacy in Europa'' e ''comincino a
collaborare davvero''. Magari prima che a fine 2013 entri in
vigore la nuova direttiva europea proposta a gennaio scorso. Che
sancisce il 'diritto all'oblio' e propone sanzioni fino al 2%
del fatturato. (ANSA).
GLD
16-OTT-12 18:37 NNNN
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