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martedì 16 ottobre 2012

Salute/ Diabete e obesità, scoperto meccanismo bruciagrassi


Salute/ Diabete e obesità, scoperto meccanismo bruciagrassi
Che impedisce accumulo nei tessuto, da ricercatori Milano e Roma

Roma, 16 ott. (TMNews) - Scoperto un meccanismo bruciagrassi che
potrebbe rompere il diabolico rapporto causa-effetto tra obesità
e diabete. La scoperta è stata fatta da un team internazionale,
coordinato da Maurizio Crestani ed Emma De Fabiani per
l`Università degli Studi di Milano, da Antonello Mai per la
Sapienza e da Enrique Saez per lo Scripps Research Institute La
Jolla California. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista
internazionale Diabetes, l`inibizione di alcuni enzimi (istone
deacetilasi) mediante speciali molecole, porta a un netto
miglioramento delle alterazioni metaboliche tipiche del diabete
di tipo 2 e dell`obesità.

Le istone deacetilasi sono enzimi che svolgono un ruolo
fondamentale nel controllo dell`informazione genetica e nella
regolazione delle funzioni cellulari e del metabolismo. Studi
biomolecolari effettuati dal team di Milano hanno dimostrato che
l`inibizione di questi enzimi (in particolare dell`istone
deacetilasi-3), provoca nel muscolo scheletrico e nel tessuto
adiposo l`aumento dell`espressione di una proteina "buona", nota
come "PGC-1á". Questa agisce come "interruttore molecolare"
aumentando l`attività ossidativa dei mitocondri, le centrali
energetiche delle cellule. La maggiore attività dei mitocondri
consente di "bruciare" in modo più efficiente i grassi accumulati
in questi tessuti e di impedirne l`eccessivo accumulo. (Segue)

Red/Apa

161225 ott 12

Salute/ Diabete e obesità, scoperto meccanismo bruciagrassi -2-


Roma, 16 ott. (TMNews) - A innescare questo meccanismo sono
determinate molecole sintetizzate per la prima volta dai
ricercatori della Sapienza nel trattamento dei modelli
sperimentali di diabete e obesità, validati dal team di Milano in
collaborazione con lo Scripps di La Jolla. Il risultato, spiegano
i ricercatori, è stata la significativa riduzione del peso
corporeo, una diminuzione della steatosi epatica (un pericoloso
accumulo di grassi nel fegato) e un miglioramento della capacità
di smaltire un carico di glucosio con conseguente miglioramento
dello stato diabetico.

"Questo lavoro mette in evidenza il ruolo centrale delle istone
deacetilasi per la regolazione delle funzioni cellulari del
metabolismo alterate nell`obesità e nel diabete di tipo 2",
commentano Maurizio Crestani ed Emma De Fabiani. "Riuscire a
sintetizzare una molecola che agisca in modo selettivo solo su
questi specifici enzimi - conclude Antonello Mai - aprirebbe la
strada alla messa a punto di nuove terapie: è precisamente in
questa direzione che intendiamo proseguire i nostri studi".

Red/Apa

161225 ott 12

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