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giovedì 4 luglio 2013

ANCHE LA COMMISSIONE COMPETENTE DEL SENATO SI ESPRIME SUL BLOCCO STIPENDIALE: “PARERE FAVOREVOLE ANCHE SE PROVVEDIMENTO IRRAGIONEVOLE E PROBABILMENTE INCOSTITUZIONALE, MA DEVE ESSERE L'ULTIMO INTERVENTO SUI DIPENDENTI PUBBLICI”


da Ficiesse e pubblichiamo

ANCHE LA COMMISSIONE COMPETENTE DEL SENATO SI ESPRIME SUL BLOCCO STIPENDIALE: “PARERE FAVOREVOLE ANCHE SE PROVVEDIMENTO IRRAGIONEVOLE E PROBABILMENTE INCOSTITUZIONALE,  MA DEVE ESSERE L'ULTIMO INTERVENTO SUI DIPENDENTI PUBBLICI”

Legislatura 17ª - 1ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 18 del 25/06/2013

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (n. 9)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 e dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con condizioni e osservazioni)
           
            Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 5 giugno.

      Il relatore ZANETTIN (PdL) illustra un nuovo schema di parere non ostativo, con osservazioni.

            La PRESIDENTE ritiene che le osservazioni contenute nei paragrafi secondo, terzo e quarto dello schema di parere appena illustrato, riguardando profili particolarmente criti ci, dovrebbero essere formulate come condizioni.

            Il relatore ZANETTIN (PdL) conviene con tale proposta e riformula quindi lo schema di parere nei termini indicati dalla Presidente.

            La senatrice BISINELLA (LN-Aut) esprime apprezzamento per il recepimento delle osservazioni avanzate dalla sua parte politica. In particolare, il relatore ha raccolto il suggerimento di tenere conto anche delle specificità del comparto del pubblico soccorso, che include i vigili del fuoco.
            A suo avviso, il richiamo delle pronunce della Corte costituzionale, che hanno sottolineato l'eccezionalità delle misure di blocco dei meccanismi di progressione stipendiale, non dissolve i timori sulla possibile lesione dei diritti acquisiti. Il Governo, tenendo conto della costante giurisprudenza sulla compatibilità costituzionale delle misure per il risanamento del bilancio dello Stato, dovrebbe valutare con maggiore responsabilità lo schema di decreto, considerando l'ipotesi di un intervento organico, anziché un blocco retributivo, a danno dei dipendenti pubblici, peraltro definito con atto unilaterale e autoritativo. In proposito, nota che il blocco delle progressioni stipendiali non colpisce peraltro le figure apicali della pubblica amministrazione, a cui viene riservato un ingiusto privilegio, così come ai magistrati, le cui retribuzioni e il cui trattamento pensionistico sono stati salvaguardati in virtù del principio di indipendenza.
            Infine, sottolinea la necessità di una attuazione tempestiva del meccanismo dei fabbisogni e dei costi standard, nonché l'individuazione dei centri di spesa, come previsto dai princìpi del federalismo fiscale.
            Conclude, preannunciando, a nome del suo Gruppo, un voto di astensione.

            Il senatore CAMPANELLA (M5S), pur condividendo la proposta della Presidente di formulare come condizioni alcune osservazioni, ribadisce tuttavia, che le misure contenute nello schema di regolamento producono un grave effetto recessivo. Preannuncia, pertanto, il voto contrario del suo Gruppo.

            Il senatore BRUNO (PdL), a nome del suo Gruppo, preannuncia il voto favorevole sul parere non ostativo, con condizioni e osservazioni, avanzato dal relatore.

            La senatrice LO MORO (PD) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo e auspica che il Governo riconsideri la materia, a seguito di un'attenta e complessiva verifica delle condizioni in cui opera la pubblica amministrazione, secondo gli intendimenti emersi in sede di dibattito sulle comunicazioni del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.

            Il senatore CALDEROLI (LN-Aut), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che, considerato il rilievo delle condizioni, il parere dovrebbe essere più coerentemente formulato in termini di contrarietà .

            Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva la proposta di parere favorevole, con condizioni e osservazioni, avanzata dal relatore e pubblicata in allegato.

            La seduta, sospesa alle ore 15,25, riprende alle ore 15,35.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 9

La Commissione, esaminato lo schema di regolamento in titolo, considerando che il provvedimento risponde alla ratio di contenimento della spesa in materia di pubblico impiego come previsto dalla legislazione primaria, esprime parere non ostativo, a condizione che lo schema di regolamento sia modificato in base alle seguenti indicazioni:
a) si tenga conto delle censure, mosse dalla Corte costituzionale con la sentenza 8 ottobre 2012, n. 223, a misure che determinano riduzione dei trattamenti economici dei pubblici dipendenti, anche incidendo sui meccanismi di progressione stipendiale, a cui peraltro, per effetto della medesima sentenza, si sottrae il personale della magistratura. In proposito, considerando che risultano pendenti dinanzi alla Corte costituzionale altri giudizi in materia, appare necessario che il regime delle proroghe definito dal regolamento, già di per sé in contrasto con il carattere di eccezionalità e di temporaneità proprio di interventi di tale natura, sia in ogni caso concepito in modo tale da evitare pronunce di illegittimità costituzionale che, tra l'altro, potrebbero determinare un conseguente onere finanziario a carico dello Stato, vanificando così i risparmi ottenuti;
b) si evidenziano i profili di irragionevolezza, con specifico riguardo ad alcune categorie di dipendenti pubblici, tra i quali gli appartenenti alla carriera diplomatica e a quella prefettizia, nonché gli appartenenti ai comparti difesa, sicurezza e pubblico soccorso, in ragione della loro particolare articolazione e delle peculiari modalità di progressione;
c) particolarmente critica appare la previsione che consente il passaggio di grado senza corresponsione dell'incremento economico (le cosiddette "promozioni bianche"). Tale misura, oltre a creare evidenti disparità di trattamento tra soggetti che svolgono identiche funzioni, si presenta significativamente punitiva nei confronti di quanti sono prossimi al godimento del trattamento pensionistico, dal momento che non potranno nel tempo recuperare quanto potrebbe essere consentito ai lavoratori in servizio.
Si osserva, altresì, che gli interventi volti a prorogare il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali, contrariamente a quanto affermato nel preambolo dello schema di regolamento, non realizzano alcuna razionalizzazione in quanto l'effetto depressivo che ingenerano incide, in misura significativa, sull'organizzazione delle strutture coinvolte, sull'efficienza dei servizi offerti e sulla motivazione del personale.
Ove si ritenga comunque di procedere alla proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali, si chiede che tale misura costituisca l'ultimo intervento di contenimento di spesa a discapito di una categoria sociale - quella dei dipendenti pubblici - già fortemente colpita da un progressivo processo di oggettivo impoverimento. Si invita, peraltro, il Governo ad attivarsi affinché, nel caso in cui vi siano le condizioni finanziarie compatibili, con il primo avanzo utile di bilancio, provveda ad adottare ogni soluzione utile per consentire di recuperare le perdite subite dalla categoria dei pubblici dipendenti.
Inoltre, al comma 1, lettera a), che proroga al 31 dicembre 2014 alcune delle misure previste dall'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010, appare necessaria una riformulazione che assicuri una maggiore chiarezza espositiva e tenga conto dell'esigenza di completezza del richiamo al quadro normativo.
Infine, in riferimento al comma 1, lettera d), ove si prevede che l'indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio  2015-2017 "non assorbe quella corrisposta ai sensi del precedente periodo", si ritiene che il non assorbimento debba essere inteso in senso non limitativo della posizione economica del pubblico dipendente, così come si evince anche dalla relazione illustrativa. In caso contrario, si determinerebbe un blocco ulteriore della crescita del trattamento economico accessorio, in particolare una non consentita proroga oltre il 2014 del blocco degli incrementi retributivi a titolo di indennità di vacanza contrattuale proiettati nel triennio 2015-2017. Appare in ogni caso opportuna una chiarificazione idonea a superare eventuali dubb i interpretativi.

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