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giovedì 4 luglio 2013

Carabinieri. Tutto Fermo Al 2010


Riceviamo e pubblichiamo

Carabinieri. Tutto Fermo Al 2010
È un malessere profondo e costante che da mesi accompagna i carabinieri semplici nello svolgimento delle loro mansioni quotidiane da anni. Da quel lontano 2010, quando, insieme agli altri settori della pubblica amministrazione e del Comparto Difesa e Sicurezza, si è concretizzato il blocco degli stipendi, da allora mai più sbloccato. Per i carabinieri semplici, si intende. Per maggiore precisione va sottolineato come al blocco degli stipendi non corrisponda solo un mancato incremento di retribuzione, ma di fatto si assiste a una diminuzione dello stipendio legata alla perdita del potere d’acquisto connesso all’aumento dell’inflazione.
Parliamo un po’ di numeri. Un carabiniere semplice guadagna in media 1300 euro mensili. Nel ruolo di vice comandante dell’arma lo stipendio lievita a 6000 con l’aggiunta delle indennità. Questo spigherebbe in parte il grande turn over intorno a questo ruolo che attualmente vede anche delle indagini di giustizia a carico di alcuni delegati del Cobar (consiglio di base di rappresentanza) della Lombardia e del S.u.p.u. (Sindacato Unitario Personale in Uniforme), intorno ai 22 generali che negli ultimi 15 anni hanno svolto questo prestigioso ruolo.
Un vice comandante dell’arma se ne va in pensione quindi con un incremento di 8.000 auro che non trova alcun riscontro in contributi versati.

Questo incredibile susseguirsi di generali nel ruolo più appetibile dell’arma, secondo il generale Antonio Pappalardo, presidente del Supu, è un fenomeno recente: “dal 1814 nell’Arma si sono succeduti 58 Comandanti Generali e 96 Vice Comandanti, con una media di un Vice Comandante ogni due anni. Dal 1997 questa media è saltata diventando di un Vice Comandante ogni 7 mesi”. Il tutto però non ha nulla di illegale. Anzi.

…E La Legge Regolarizza La Prassi

Il Decreto Legislativo n. 297 del 5 ottobre 2000 dal titolo “Norme in materia di riordino dell’Arma dei Carabinieri”, nel suo articolo 25 stabilisce che il Vice Comandante Generale può rimanere in carica al massimo per un anno, “salvo che nel frattempo non debba cessare dal servizio permanente effettivo per limiti di età o per altra causa prevista dalla legge”. Forte di quanto stabilito per legge, un trattamento speciale riservato a una figura professionale di prestigio, si è trasformato in breve tempo in un vero e proprio abuso perpetrato principalmente ai danni dei carabinieri semplici, ancora fermi al famigerato blocco del 2010.

Ma il blocco degli stipendi di 3 anni fa è successivo alla richiesta di riordino delle carriere e ai trattamenti economici legati ai passaggi di grado che risale addirittura al 2000.
Questa situazione di stallo non solo danneggia il morale dei carabinieri che quotidianamente svolgono servizio, ma si traduce anche in un danno di carattere anche previdenziale. Ed è proprio questo che ha fatto scattare un vero e proprio ricorso concertato basato sull’ammontare dei mancati incrementi ricevuti. Il ricorso organizzato da sideweb è aperto a tutti i carabinieri e in generale a tutti gli appartenenti alle forze armate che oltre al blocco stipendiale del 2010 hanno visto congelati anche tutti gli altri emolumenti previsti dal contratto.
Per maggiori informazioni su questo ricorso, che è completamente gratuito, è possibile prendere contatto il 3668789074 nella giornata di martedì, dalle 17.00 alle 18.00.


Fonte: lanotiziagiornale / forzearmate
fonte: blog dipendenti statali
Valentina Stipa

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