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mercoledì 11 settembre 2013

Salute/ Oculistica, il cheratocono si risolve in 15 minuti



Salute/ Oculistica, il cheratocono si risolve in 15 minuti
Scoperta italiana per fermare patologia degenerativa

Roma, 11 set. (TMNews) - Colpisce una persona su 500, in modo più
o meno grave, con un'incidenza maggiore tra giovani, adolescenti
e bambini. Se non diagnosticata tempestivamente o non trattata in
modo corretto, può portare al trapianto di cornea. Si tratta del
cheratocono, una malattia degenerativa della cornea fortemente
invalidante che oggi, grazie a una nuovissima tecnica made in
Italy, può essere risolta in 15 minuti con un intervento
ambulatoriale senza controindicazioni.

"L'impatto sociale di questa malattia è notevole, in quanto
colpisce persone in giovane età con una lunga prospettiva di vita
- spiega Alberto Bellone, oculista di Torino specializzato in
chirurgia refrattiva e microchirurgia oculare -. Il cheratocono
riduce notevolmente la qualità della vita e ha un effetto
psicologico pessimo sul paziente, che si vede affetto da una
malattia che non guarisce, ma che può solo peggiorare. È molto
invalidante perché comporta l'inizio di una lunga serie di
visite, occhiali, lenti a contatto senza una vera terapia, con un
peregrinare del paziente che può durare anni fino al trapianto di
cornea".

Proprio dall'Italia arriva oggi una novità per arrestare il
decorso della malattia: è stata infatti messa a punto una nuova
tecnica indolore, efficace e assolutamente senza rischi, che
permette, se eseguita tempestivamente, di evitare il trapianto di
cornea. È il cross linking corneale trans epiteliale mediante
iontoforesi e consiste in una metodica rivoluzionaria di
assorbimento del farmaco all'interno dei tessuti oculari mediante
corrente elettrica a basso voltaggio. "È un intervento senza
controindicazioni, indolore e ripetibile, che dura 14 minuti ed è
realizzato ambulatorialmente - spiega Bellone -. Si tratta del
perfezionamento di un metodo di successo già ampiamente in uso,
di cui però sono stati migliorati alcuni aspetti per ottenere un
risultato davvero ottimale, tanto che può essere praticata anche
sui bambini".

(segue)

Red-Cro-Bla

111141 set 13
Salute/ Oculistica, il cheratocono si risolve in 15 minuti - 2
Patologia più o meno grave colpisce una persona su 500

Roma, 11 set. (TMNews) - Per fermare questa malattia è importante
anzitutto diagnosticarla in modo precoce. "La diagnosi può essere
fatta in un comune ambulatorio oculistico dotato di un topografo
corneale - prosegue lo specialista -. All'oculista spetta
l'interpretazione delle immagini e la definizione di un piano
terapeutico, per questo è essenziale che i pazienti accedano a
centri specializzati nella diagnosi e cura del cheratocono per
non incorrere a false interpretazioni diagnostiche e a errati
consigli terapeutici".

I sintomi possono essere diversi: in genere si manifesta con una
graduale perdita della vista, astigmatismo e miopia, aloni
notturni e sfregamento agli occhi. La causa della malattia non è
ancora chiara, ma pare vi sia una predisposizione genetica
(rilevata nel 10-15% dei casi). All'interno del medesimo nucleo
familiare questa patologia colpisce a "macchia di leopardo" i
vari membri, è di solito bilaterale (85%) e la severità può
variare da persona a persona. Colpisce con più frequenza i
soggetti giovani, gli adolescenti o i bambini. In caso di forme
meno aggressive, la diagnosi avviene anche in età adulta e
avanzata.

Il cross linking corneale trans epiteliale mediante iontoforesi
è una metodica rivoluzionaria per l'assorbimento di un farmaco
all'interno dei tessuti oculari. La tecnica attuale è
un'evoluzione di una già esistente, si può dire la terza
generazione di una metodica inventata in Germania dieci anni fa,
che va a migliorarlo ulteriormente e a risolvere alcuni
criticità: "Si unisce la sicurezza della tecnica trans
epiteliale, cioè priva di rischi infettivi e dolore post
operatorio, all'efficacia della tecnica con asportazione
dell'epitelio corneale, che dava un maggiore assorbimento del
farmaco, grazie alla messa a punto di una tecnica di trasporto
del farmaco all'interno delle strutture oculari veicolata da una
corrente elettrica a basso voltaggio: la iontoforesi", spiega
Bellone. Consiste nell'installazione sulla cornea di una
sostanza, la riboflavina o vitamina B2, che è trasportata
all'interno del tessuto corneale tramite una corrente a basso
voltaggio per 5 minuti. La novità consiste proprio nell'utilizzo
della corrente elettrica, per la prima volta in un intervento
medico, che permette di ottenere concentrazioni del farmaco molto
elevate all'interno della cornea. La iontoforesi permette al
farmaco di essere assorbito dai tessuti in maniera attiva, cioè
seguendo il flusso di corrente che lo trasporta come i vagoni di
un treno trasportano la merce. La corrente elettrica lo rende
quindi più efficace: l'assorbimento del farmaco diventa molto più
rapido ed efficace e i tempi si riducono notevolmente, bastano 14
minuti.

Red-Cro-Bla

111142 set 13

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