Disabili: rimane bloccato in metro, Atac e Comune Roma condannati =
(AGI) - Roma, 20 giu. - Il Tribunale di Roma ha condannato Atac
e Comune di Roma per condotta discriminatoria, in seguito alla
denuncia fatta da Laura Fois, madre di un ragazzo disabile che
per due volte si e' trovato impossibilitato a uscire dalla
stazione metro Cinecitta' per il mancato funzionamento degli
ascensori e dei montascale. A illustrare la vicenda di
contenuti della sentenza sono stati, questa mattina presso la
sede del partito Radicale a Roma, Filomena Gallo, segretario
dell'Associazione Luca Coscioni; Alessandro Gerardi,
consigliere generale dell'Associazione e avvocato; Laura Fois,
madre del ragazzo disabile e querelante; Rocco Berardo, membro
della giunta dell'Associazione. (AGI)
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Disabili: rimane bloccato in metro, Atac e Comune Roma condannati (2)=
(AGI) - Roma, 20 giu. - "Mio figlio di 13 anni - ha raccontato
Laura Fois - nonostante sia in carrozzina, ha voglia di fare
tutto quello che facciamo noi. In particolare, da appassionato
di teatro e cinema, ama andare a visitare i set di Cinecitta'".
Una visita che si e' rivelata piu' che altro un'impresa,
perche' nonostante quanto riportato sul sito dell'Atac a
proposito della presenza di ascensori e servoscala nella
stazione di cinecitta', per due volte madre e figlio,
accompagnati da due cugini del ragazzo, si sono trovati
"intrappolati" sotto la metro non essendo in servizio gli
ascensori e i servoscala e non avendo trovato nessuno che
potesse dar loro assistenza. "La seconda volta che siamo
tornati - ha spiegato Laura Fois - eravamo accompagnati anche
da una troupe televisiva. Questo, insieme all'intervento della
Polizia, ha fatto si' che l'ascensore venisse rimesso in
funzione. Viviamo in una citta' meravigliosa che dovrebbe
essere alla portata di tutti, perche' tutti i cittadini sono
uguali. Vorrei - ha aggiunto - che lo slogan che usa mio figlio
quando usciamo a Roma non fosse piu' #iosonointrappolato".
"L'aspetto piu' importante e innovativo di questo
provvedimento, che costituisce un precedente - ha spiegato
l'avvocato Gerardi - sta nel fatto che, per la prima volta, il
Tribunale di Roma ha condannato, in un procedimento avente ad
oggetto il mancato funzionamento di servoscala e ascensori, non
solo ATAC s.p.a. (responsabile di non aver predisposto
personale adeguato per mettere in funzione ascensori e
servoscala) ma anche il comune di Roma (responsabile per non
aver vigilato su ATAC S.p.A.)". (AGI)
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Disabili: rimane bloccato in metro, Atac e Comune Roma condannati (3)=
(AGI) - Roma, 20 giu. - "E' da rilevare - ha aggiunto il legale
- che in queste stazioni della metropolitana gli ascensori e i
servoscala erano installati, anche a spese del contribuente, ma
non c'era personale per farli funzionare. Il Tribunale di Roma
ha sanzionato che non ci puo' essere alcuna scusante per non
farli funzionare: neanche la mancanza di personale puo'
costituire un alibi. Atac ha infatti l'obbligo giuridico di
farli funzionare. Inoltre, la condotta di Atac e' stata
fortemente censurata dal giudice perche' l'azienda non informa
gli utenti che gli impianti sono disattivati. La
responsabilita' di Roma Capitale viene riconosciuta invece in
quanto azionista esclusivo dell'azienda di trasporti Atac, per
la quale prevede un contratto pubblico di servizio e per la
quale e' stato assunto personale. Roma Capitale e' dunque
colpevole di omesso controllo e omessa vigilanza negli atti
concreti di amministrazione delle societa' partecipate.
Entrambi i convenuti sono stati quindi condannati a cessare il
comportamento discriminatorio nei confronti Pietro Maitan,
figlio di Laura Fois, rimuovendo gli effetti della
discriminazione mediante la predisposizione di personale e di
strumenti adeguati tali da garantire il funzionamento
permanente dei servoscala e degli ascensori ubicati presso le
stazioni della metropolitana; a risarcire il danno non
patrimoniale garantito a Pietro Maitan, pari a 2.500 euro; a
pubblicare a loro spese un estratto di questa ordinanza su un
quotidiano a maggiore diffusione sul territorio comunale e a
pagare le spese processuali". (AGI)
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