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domenica 13 settembre 2015

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04487 presentata da PAOLA TAVERNA giovedì 10 settembre 2015, seduta n.503 TAVERNA, AIROLA, BERTOROTTA, BULGARELLI, CASTALDI, CATALFO, DONNO, FATTORI, GIARRUSSO, GIROTTO, LUCIDI, MORONESE, MORRA, PAGLINI, PUGLIA, SERRA - Al Ministro dell'interno - Premesso che: in data 20 agosto 2015, nella chiesa Don Bosco, quartiere Tuscolano, a Roma, si svolgevano i funerali di Vittorio Casamonica, noto boss dell'omonimo clancriminale particolarmente attivo nelle zone della periferia sud-est della capitale: Romanina, Anagnina, Porta Furba, Tuscolano e verso sud, fino a Frascati o Monte Compatri;



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04487
presentata da
PAOLA TAVERNA
giovedì 10 settembre 2015, seduta n.503
TAVERNA, AIROLA, BERTOROTTA, BULGARELLI, CASTALDI, CATALFO, DONNO, FATTORI, GIARRUSSO, GIROTTO, LUCIDI, MORONESE, MORRA, PAGLINI, PUGLIA, SERRA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
in data 20 agosto 2015, nella chiesa Don Bosco, quartiere Tuscolano, a Roma, si svolgevano i funerali di Vittorio Casamonica, noto boss dell'omonimo clancriminale particolarmente attivo nelle zone della periferia sud-est della capitale: Romanina, Anagnina, Porta Furba, Tuscolano e verso sud, fino a Frascati o Monte Compatri;
secondo la Direzione investigativa antimafia (DIA), tale clan rappresenta la struttura criminale più potente e radicata del Lazio, con un patrimonio stimato di 90 milioni di euro. Secondo un censimento del capo della squadra mobile di Roma, il clan conterebbe almeno un migliaio di affiliati;
nel corso degli anni, la famiglia è stata al centro di indagini della magistratura e sequestri di beni, con accuse che vanno dal racket e all'usura;
il clan è, infatti, attivo in molti settori commerciali ed economici, tra cui edilizia, immobiliare, gestione di ristoranti e stabilimenti balneari, investimenti di capitale in società;
il clan è stato oggetto di indagini per i reati di usura (con interessi dal 200 per cento al 300 per cento), di traffico di stupefacenti in Germania, Spagna, Paesi Bassi e Italia, di scambio elettorale politico mafioso nel Lazio a livello comunale e a livello regionale, e per svariate attività illecite poste in essere nel litorale capitolino;
da fonti di stampa, si apprende della collaborazione del clan dei Casamonica con l'ex cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti, il quale "venderebbe" al clan i debitori insolventi al fine di riscuotere i crediti;
il funerale di Vittorio Casamonica si è svolto alla presenza di migliaia di persone al seguito di una carrozza antica trainata da 6 cavalli neri, accompagnate da una banda musicale. Inoltre, un elicottero, che sorvolava la zona a bassissima quota, lanciava petali rossi sulla folla di presenti che emetteva grida di commiato verso il feretro, successivamente trasferito su una macchina Rolls-Royce;
a giudizio degli interroganti, lo spettacolo cui i cittadini romani sono stati chiamati ad assistere è stato consentito a causa di un apparato statale inchinato dinanzi al defunto, a favore del quale sono state dispiegate ingenti risorse della capitale;
considerato che:
il regio decreto del 18 giugno 1931, n. 773, recante "Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza", al Capo II, "Delle cerimonie religiose fuori dei templi e delle processioni ecclesiastiche o civili", agli articoli 26 e 27, prevede che il questore possa vietare che il trasporto funebre avvenga in forma solenne e determinare speciali cautele a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini;
l'ente nazionale aviazione civile (Enac) è intervenuta sospendendo, in via cautelativa, la licenza del pilota dell'elicottero che ha sorvolato la chiesa lanciando petali di rosa. Da notizie di stampa (articolo de "Il Messaggero", del 21 agosto 2015), si apprende che Enac in una nota ha dichiarato che "Non è stata data alcuna autorizzazione al volo o al sorvolo della città di Roma". Inoltre, Enac informa che, da una prima ricostruzione dei fatti, si è compreso che il volo è stato effettuato da un privato che è decollato dall'elisuperficie di Terzigno, in provincia di Napoli, con destinazione l'elisuperficie Romanina. In arrivo su Roma, il pilota ha chiesto alla torre di controllo l'autorizzazione all'attraversamento dello spazio aereo controllato, effettuando successivamente una deviazione su Roma a quota inferiore alla minima che, sulla città, non può essere meno di 1.000 piedi, ovvero circa 330 metri;
il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, al termine del comitato per l'ordine e la sicurezza convocato dopo i funerali in questione, ha affermato che "Si è trattato di una cosa grave. Stigmatizzabile. Non doveva accadere. E invece è accaduta (...) Le informazioni c'erano ma non sono state valorizzate." ("il Fatto Quotidiano", del 24 agosto 2015);
si apprende dal sito internet dell'agenzia "Adnkronos" del 24 agosto 2015 che il Prefetto ha precisato che "Sia polizia che carabinieri avevano contezza che ci sarebbe stato un funerale del capostipite di una famiglia che nella città ha un rilievo assoluto nell'ambito della criminalità. Seppur in maniera indiretta quindi (...) le informazioni c'erano ma queste informazioni non hanno raggiunto i vertici che potevano prendere decisioni". Il riferimento è anche al permesso straordinario firmato dal Presidente della prima sezione della Corte d'Appello e inviato alla tenenza dei Carabinieri di Ciampino, grazie al quale è stato consentito ad Antonio Casamonica, figlio di Vittorio, agli arresti domiciliari, di partecipare ai funerali del padre, presso la parrocchia di San Giovanni Bosco nel quartiere Cinecittà di Roma. La richiesta è stata inoltrata alla Corte dal suo avvocato il giorno 19 agosto. L'istanza è stata accolta e i magistrati hanno autorizzato, come si legge nel documento, l'imputato ad allontanarsi dalla propria abitazione dalle 10 fino alle 14;
il sindaco di Roma Ignazio Marino, in una nota, ha dichiarato che a Roma "lo Stato non è stato nelle condizioni di garantire la sicurezza dello spazio aereo, con l'intrusione di oggetti volanti non identificati (...) La responsabilità della sicurezza di spazi aerei e terrestri, soprattutto ai tempi del primo Giubileo nell'era dell'Isis, spetta al Governo e al Viminale" (agenzia "Ansa", del 5 settembre 2015);
l'assessore alla legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, ha di recente dichiarato: "Certamente si poteva e si doveva evitare. Se non si è evitato è perché Roma non ha ancora gli anticorpi necessari per comprendere e prevenire cose di questo tipo: l'esistenza della mafia è stata negata fino a pochissimo tempo fa" (agenzia "Ansa", del 21 agosto 2015);
considerato infine che a parere degli interroganti la responsabilità del verificarsi di un episodio così grave, che ha generato indignazione nella cittadinanza e nell'intero Paese, è da attribuirsi al Governo,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere al fine di individuare i responsabili del corto circuito di informazioni che ha determinato il verificarsi del solenne funerale del capostipite di una famiglia, che ha un rilievo assoluto nell'ambito della criminalità romana;
quali conseguenze avrà la mancata applicazione delle norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza da parte dei soggetti responsabili;
se ritenga di poter garantire la sicurezza degli spazi aerei e terrestri, soprattutto in vista del Giubileo straordinario 2015.
(4-04487)

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