ANSA-BOX/ Consip: l'inchiesta e i personaggi coinvolti
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>ANSA-BOX/ Consip: l'inchiesta e i personaggi coinvolti
Sotto la lente il "sistema Romeo". "Un fiume" di intercettazioni
(ANSA) - NAPOLI, 1 MAR - L'indagine sugli appalti Consip, la
centrale di spesa della pubblica amministrazione, nasce da una
inchiesta della procura di Napoli relativa alle attivita'
dell'imprenditore Alfredo Romeo (gia' coinvolto anni fa nella
tangentopoli partenopea), condotta dai pm Henry John Woodcock e
Celeste Carrano, e coordinata dal procuratore aggiunto Filippo
Beatrice della Dda.
L'iniziativa dei magistrati antimafia prende spunto dai
presunti legami con clan della camorra di alcuni dipendenti
della societa' di Romeo che gestisce il servizio di pulizia
all'ospedale Cardarelli, la maggiore struttura sanitaria del sud
Italia. E' da "un fiume" di intercettazioni telefoniche e
ambientali che finisce all'attenzione degli inquirenti
materiale davvero ingente: non solo gli appalti napoletani
assegnati alle aziende di Romeo. I magistrati, sulla base degli
elementi acquisiti, si convincono dell'esistenza di un ''sistema
Romeo'', ovvero tangenti e favori in cambio di appalti.
Anche nella sede Consip - dalla quale Romeo si proponeva di
vedersi assegnare un lotto per un importo rilevantissimo -
vengono collocate microspie. Una attivita' di indagine che
verrebbe vanificata pero' da una fuga di notizie che vede
coinvolti, secondo i magistrati, l'allora sottosegretario alla
presidenza del consiglio e attuale ministro dello Sport, Luca
Lotti, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio
Del Sette e il comandante dei carabinieri della Legione Toscana,
generale Emanuele Saltalamacchia. Si pone poi una questione di
competenza territoriale, visto che la parte piu' considerevole
dei presunti illeciti, riguardante gli appalti Consip, sarebbero
stati commessi nella capitale. La vicenda, in particolare, e'
quella relativa all'appalto cosiddetto Fm4, la gara di facility
management del valore di 2,7 miliardi bandita nel 2004 e
suddivisa in diversi lotti, tre dei quali potrebbero essere
aggiudicati alla societa' dell'immobiliarista Alfredo Romeo,
assieme ad altri. L'ipotesi di corruzione contestata a Romeo e'
relativa, secondo gli inquirenti, alla consegna di somme di
denaro al dirigente Consip Marco Gasparri (anche lui indagato)
per ottenere appalti "cuciti su misura".
L'11 gennaio a Piazzale Clodio si svolge un incontro per il
coordinamento investigativo, al quale partecipano i procuratori
di Napoli e di Roma, Giuseppe Pignatone e Giovanni Colangelo. Si
decide in quella occasione che la procura di Roma indaghera'
sugli appalti Consip e sulla presunta fuga di notizie mentre i
magistrati partenopei si occuperanno degli appalti di Napoli
(tra cui quello per le pulizie all'ospedale Cardarelli) e di
tutte le eventuali connessioni con le ipotesi di reato di
associazione mafiosa e concorso esterno. La collaborazione tra i
due uffici giudiziari ha portato oggi alla misura cautelare nei
confronti di Romeo, dopo la trasmissione di una serie di atti,
tra cui interrogatori condotti da Woodcock. Perquisizione
domiciliare, invece, per l'ex deputato di An Italo Bocchino,
diventato "consulente" di Romeo. Nell'inchiesta e' anche indagato
per concorso in traffico di influenze, Tiziano Renzi, padre
dell'ex premier, con l'imprenditore farmaceutico Carlo Russo,
uomo ritenuto vicino a Romeo.
LN
01-MAR-17 13:06 NNNN
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>ANSA-BOX/ Consip: l'inchiesta e i personaggi coinvolti
Sotto la lente il "sistema Romeo". "Un fiume" di intercettazioni
(ANSA) - NAPOLI, 1 MAR - L'indagine sugli appalti Consip, la
centrale di spesa della pubblica amministrazione, nasce da una
inchiesta della procura di Napoli relativa alle attivita'
dell'imprenditore Alfredo Romeo (gia' coinvolto anni fa nella
tangentopoli partenopea), condotta dai pm Henry John Woodcock e
Celeste Carrano, e coordinata dal procuratore aggiunto Filippo
Beatrice della Dda.
L'iniziativa dei magistrati antimafia prende spunto dai
presunti legami con clan della camorra di alcuni dipendenti
della societa' di Romeo che gestisce il servizio di pulizia
all'ospedale Cardarelli, la maggiore struttura sanitaria del sud
Italia. E' da "un fiume" di intercettazioni telefoniche e
ambientali che finisce all'attenzione degli inquirenti
materiale davvero ingente: non solo gli appalti napoletani
assegnati alle aziende di Romeo. I magistrati, sulla base degli
elementi acquisiti, si convincono dell'esistenza di un ''sistema
Romeo'', ovvero tangenti e favori in cambio di appalti.
Anche nella sede Consip - dalla quale Romeo si proponeva di
vedersi assegnare un lotto per un importo rilevantissimo -
vengono collocate microspie. Una attivita' di indagine che
verrebbe vanificata pero' da una fuga di notizie che vede
coinvolti, secondo i magistrati, l'allora sottosegretario alla
presidenza del consiglio e attuale ministro dello Sport, Luca
Lotti, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio
Del Sette e il comandante dei carabinieri della Legione Toscana,
generale Emanuele Saltalamacchia. Si pone poi una questione di
competenza territoriale, visto che la parte piu' considerevole
dei presunti illeciti, riguardante gli appalti Consip, sarebbero
stati commessi nella capitale. La vicenda, in particolare, e'
quella relativa all'appalto cosiddetto Fm4, la gara di facility
management del valore di 2,7 miliardi bandita nel 2004 e
suddivisa in diversi lotti, tre dei quali potrebbero essere
aggiudicati alla societa' dell'immobiliarista Alfredo Romeo,
assieme ad altri. L'ipotesi di corruzione contestata a Romeo e'
relativa, secondo gli inquirenti, alla consegna di somme di
denaro al dirigente Consip Marco Gasparri (anche lui indagato)
per ottenere appalti "cuciti su misura".
L'11 gennaio a Piazzale Clodio si svolge un incontro per il
coordinamento investigativo, al quale partecipano i procuratori
di Napoli e di Roma, Giuseppe Pignatone e Giovanni Colangelo. Si
decide in quella occasione che la procura di Roma indaghera'
sugli appalti Consip e sulla presunta fuga di notizie mentre i
magistrati partenopei si occuperanno degli appalti di Napoli
(tra cui quello per le pulizie all'ospedale Cardarelli) e di
tutte le eventuali connessioni con le ipotesi di reato di
associazione mafiosa e concorso esterno. La collaborazione tra i
due uffici giudiziari ha portato oggi alla misura cautelare nei
confronti di Romeo, dopo la trasmissione di una serie di atti,
tra cui interrogatori condotti da Woodcock. Perquisizione
domiciliare, invece, per l'ex deputato di An Italo Bocchino,
diventato "consulente" di Romeo. Nell'inchiesta e' anche indagato
per concorso in traffico di influenze, Tiziano Renzi, padre
dell'ex premier, con l'imprenditore farmaceutico Carlo Russo,
uomo ritenuto vicino a Romeo.
LN
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