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mercoledì 13 giugno 2018

PENSIONI: UIL, MODIFICARE CRITERI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE =



MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2018 12.55.02

PENSIONI: UIL, MODIFICARE CRITERI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE =

 con attuali criteri di individuazione penalizzati lavoratori a partire da gennaio 2019 Roma, 13 giu. (AdnKronos) - "Gli attuali criteri di individuazione dei coefficienti di trasformazione legati all'aspettativa di vita sono causa di un'oggettiva penalizzazione per i lavoratori che andranno in pensione a partire da gennaio 2019. Infatti, volendo fare un esempio, un lavoratore che andrà in pensione a 67 anni, il 2 gennaio 2019, riceverà un trattamento annuo lordo di 13.411 euro, ben 268 euro in meno di un lavoratore che, a parità di montante contributivo e di età anagrafica, andrà in pensione il 31 dicembre 2018". Ad affermarlo è il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti in una nota sottolineando la necessità di "modificare i criteri dei coefficienti di trasformazione per le pensioni". Tale meccanismo, oltre a costituire un danno oggettivo per i lavoratori, rileva ancora il sindacalista, "è un vero e proprio disincentivo alla permanenza al lavoro. Rimandando l'accesso alla pensione si incorre nel pericolo di vedere il proprio trattamento calcolato con coefficienti più sfavorevoli e quindi di percepire un assegno più basso". Per la Uil, quindi, aggiunge Proietti, "è necessario varare una modifica dei coefficienti di trasformazione, legandoli alle coorti di età. Si deve assegnare, pertanto, a ciascuna coorte di età il proprio coefficiente, questo permetterebbe di salvaguardare uno dei principi fondamentali del sistema contributivo, senza penalizzare i lavoratori e soprattutto incentivando la permanenza al lavoro". (segue) (Eca/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-18 12:54 NNNN
MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2018 12.55.02

PENSIONI: UIL, MODIFICARE CRITERI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE (2) =

 (AdnKronos) - Dal primo gennaio 2019 oltre all'età di accesso alla pensione, che raggiungerà per tutti i 67 anni, rileva la Uil, saranno adeguati all'aspettativa di vita anche i coefficienti che si utilizzano per trasformare in pensione il montante contributivo del trattamento previdenziale. Ad un valore maggiore del coefficiente, e quindi del divisore, corrisponderà un importo minore del trattamento, al fine di ridistribuire su un più lungo periodo di vita il montante previdenziale maturato. A titolo di esempio, si rileva nello studio, se sì parte da un montante contributivo pari a 280.000 euro che, oggi, per un lavoratore che andrà in pensione a 67 anni, corrisponderebbe ad una pensione lorda mensile pari a 1.045 euro. Se si prende in esame un lavoratore di 67 anni, la scelta di rimandare l'accesso alla pensione anche di un solo mese, da dicembre 2018 a gennaio 2019, comporterebbe una diminuzione dell'assegno pari a 268 euro, dal primo assegno previdenziale per il resto della vita. (Eca/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-GIU-18 12:54 NNNN

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