SLA: STAMINALI CEREBRALI TRAPIANTATE SU 18 PAZIENTI, PROCEDURA SICURA

MARTEDÌ 28 MAGGIO 2019 14.02.57

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Pubblicati su 'Stem Cells Translational Medicine' risultati finali trial Angelo Vescovi Roma, 28 mag. (AdnKronos Salute) - Il trapianto di cellule staminali cerebrali umane nel midollo spinale di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è "una procedura sicura sui pazienti, osservati anche a lungo termine". E' quanto emerge dallo studio conclusivo del trial italiano di fase I pubblicato su 'Stem Cells Translational Medicine' dal gruppo coordinato da Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus e Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, e Letizia Mazzini dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. Nel triennio 2012-2015 sono stati arruolati e trattati 18 pazienti con una diagnosi definitiva di Sla, che hanno ricevuto trapianti multipli (da 3 a 6) di cellule staminali neurali umane nel midollo spinale lombare o cervicale, ricorda Revert Onlus in una nota. Questo studio "è il primo esempio in Europa di trapianto chirurgico di un vero farmaco cellulare, il quale permette di trapiantare sempre le medesime cellule in tutti i pazienti con effetti riproducibili, a base di staminali neurali, altamente standardizzato e prodotto in regime farmaceutico di Good Clinical Practice, in grado pertanto di rispettare i criteri di sterilità e sicurezza imposte dagli enti di controllo Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Agenzia europea del farmaco (Ema)", sottolinea Revert. I pazienti sono stati monitorati prima e dopo trapianto con valutazione clinica, psicologica, neuroradiologica e neurofisiologica dagli staff clinici dell'ospedale Maggiore della Carità di Novara, dell'ospedale S.Maria di Terni, dell'Università di Padova e dell'Irccs Casa Sollievo Sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia) che hanno partecipato alla sperimentazione clinica. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 28-MAG-19 14:02 NNNN
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(AdnKronos Salute) - La valutazione clinica post trapianto, eseguita fino a 5 anni dopo l'intervento, ha evidenziato come "in nessuno dei pazienti reclutati" si siano manifestati "eventi avversi seri o aumento della progressione della malattia a causa del trattamento". I risultati pubblicati dal gruppo coordinato da Mazzini e Vescovi vanno a integrare e completare quelli già pubblicati nel 2015 sui primi 6 pazienti trattati, e dimostrano che "il trapianto di cellule staminali neurali umane è una procedura sicura sui pazienti, osservati anche a lungo termine". L'articolo evidenzia come i dati riguardanti i potenziali effetti terapeutici delle cellule staminali neurali umane impiegate nella Sla siano "estremamente incoraggianti nel sostenere futuri studi clinici di fase II". Lavori in cui sarà valutato l'effetto di un numero sempre maggiore di impianti - fino a 20 - di cellule staminali cerebrali, alla ricerca di una dose ottimale ed eventuali effetti terapeutici significativi. E' inoltre effettivamente possibile derivare un numero illimitato di staminali cerebrali di grado clinico da un singolo caso di morte naturale in utero, si legge nella nota. Questo avviene utilizzando le stesse procedure di prelievo approvate per la donazione d'organo per trapianti. "E' quindi ora disponibile una tecnica per il trapianto di staminali cerebrali in malattie neurologiche, che evita l'uso di cellule da aborto terapeutico garantendo un numero di trapianti virtualmente illimitato e altamente riproducibile". Rimangono aperte comunque ancora molte sfide, che le prossime sperimentazioni di fase II permetteranno di affrontare: dalla quantificazione della sopravvivenza delle cellule dopo il trapianto alla loro immunogenicità. La sperimentazione clinica di fase I è stata possibile grazie al contributo di Revert Onlus, Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e a un importante finanziamento di Assicurazioni Generali spa. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 28-MAG-19 14:02 NNNN