MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE 2021 11.56.41
SALUTE, CANCRO COLORETTALE: MENO SCREENING, MAGGIOR RISCHIO
9CO1221712 4 CRO ITA R01 SALUTE, CANCRO COLORETTALE: MENO SCREENING, MAGGIOR RISCHIO (9Colonne) Roma, 20 ott - I dati disponibili mostrano come le riduzioni del volume di attività di screening del cancro COLORETTALE, mantenute nel tempo, possano rapidamente ridurre l'effetto protettivo dello screening, e in particolare aumentare la diagnosi di tumori in stadio più avanzato (+3%) e la mortalità per CCR (+12%). É quindi necessario riavviare al più presto i programmi su tutto il territorio nazionale. Infine, gli effetti negativi della pandemia sono stati amplificati dal fatto che la partecipazione della popolazione si è ridotta del 20%. Ma non solo: se nelle persone con riscontro di sangue occulto nelle feci al test di primo livello che non hanno potuto eseguire la colonscopia a causa della pandemia non verrà recuperato tale esame, e passeranno invece all'invito successivo, il danno delle lesioni non diagnosticate potrebbe diventare clinicamente importante, con raddoppio del rischio di mortalità per CCR. Sono solo alcuni dei dati del terzo Rapporto dell'ONS - Osservatorio Nazionale Screening - sui ritardi accumulati negli screening a causa della pandemia ripresi da FISMAD - Federazione Società Malattie Apparato Digerente. (red) 201156 OTT 21
MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE 2021 12.04.01
SALUTE, CANCRO COLORETTALE: MENO SCREENING, MAGGIOR RISCHIO (2)
9CO1221718 4 CRO ITA R01 SALUTE, CANCRO COLORETTALE: MENO SCREENING, MAGGIOR RISCHIO (2) (9Colonne) Roma, 20 ott - Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, in Italia sono stati inviati 2.000.000 inviti in meno a fare il test del sangue occulto nelle feci (-32%), con una flessione che ha raggiunto punte del 70% in Basilicata) rispetto allo stesso periodo del 2019. Di conseguenza si è registrato un calo degli screening (ricerca sangue occulto o sigmoidoscopia) pari a 1.110.000 unità, con una flessione media del 45% (con punte dell'87% in Calabria). E ancora: alla fine dello scorso anno, il ritardo medio accumulato dai programmi di screening era di 5,5 mesi, con punte molto più alte nelle regioni più colpite dalla pandemia, come ad esempio la Lombardia, con 9 mesi di ritardo. Sulla base degli esami in meno effettuati e dei tassi attesi di lesioni riscontrate dallo screening negli anni 2016-2018, si calcola che nel 2020 siano stati persi alla diagnosi dello screening 1.300 cancri e 7.400 adenomi avanzati - vale a dire polipi in avanzato stadio di trasformazione verso il tumore.(red) 201203 OTT 21
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