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venerdì 11 marzo 2022

R. STAMPA / UCRAINA, HALEVI: POTREBBE TOCCARE ANCHE AD ISRAELE

 

VENERDÌ 11 MARZO 2022 09.30.57

R. STAMPA / UCRAINA, HALEVI: POTREBBE TOCCARE ANCHE AD ISRAELE

9CO1264965 4 EST ITA R01 R. STAMPA / UCRAINA, HALEVI: POTREBBE TOCCARE ANCHE AD ISRAELE (9Colonne) Roma, 11 mar - "Penso che Putin non sopravvivrà a questa storia. Ci saranno militari russi che si sentiranno come un generale tedesco nel 1944", "provo un misto di rassegnazione, frustrazione e vergogna". Così, in una intervista a Il Foglio, Yossi Klein Halevi, fra i maggiori intellettuali israelo-americani, autore di Letters to My Palestinian Neighbor, senior fellow allo Shalom Hartman Institute di Gerusalemme e columnist del New York Times. "Rassegnazione, perché come israeliano capisco che non abbiamo molte possibilità. Abbiamo la Russia al nostro confine settentrionale e ci serve Putin quando attacchiamo le basi iraniane. Abbiamo cercato di prevenire il totale accerchiamento di Israele da parte delle forze iraniane e i loro proxy, Hamas a sud, Hezbollah a nord. E quindi non possiamo esprimere completamente quello che vorremmo dire. Il governo israeliano ha sostenuto la risoluzione contro la Russia all'Onu. Il ministro degli Esteri Yair Lapid ha condannato la Russia. Ma il primo ministro Naftali Bennett non lo ha fatto. Hanno giocato a poliziotto buono e poliziotto cattivo. E non vedo altre scelte". Poi c'è la frustrazione "perché c'è un paese in una situazione in cui potremmo trovarci noi, l'Ucraina, e c'è l'ironia tragica di un presidente ebreo che guida la lotta, Zelensky" e poi c'è la "vergogna per il fatto che Zelensky ci chieda assistenza militare e di scegliere una linea più chiara e vergogna perché noi non possiamo onorare la sua richiesta nel suo momento più disperato. L'ironia per noi israeliani è che la sovranità nazionale ci avrebbe liberati dalla paura del principe e del nobiluomo, come avveniva nel Medioevo. Il sionismo ci ha liberati dall'umore del nobiluomo. E quello che vediamo in Ucraina è la versione contemporanea del nobiluomo". Secondo una ricostruzione del principale quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth, sottolinea "Israele ritiene che la palla del negoziato sia nelle mani ucraine; la questione è se si debbano accettare i termini di Putin… 'Israele, da parte sua, non intende fare pressione su Zelensky affinché li accetti', hanno affermato i funzionari a Gerusalemme. 'Non saremo Neville Chamberlain', ha detto un funzionario israeliano, riferendosi all'ex primo ministro britannico noto per la sua firma dell'accordo di Monaco il 30 settembre 1938, in cui furono ceduti i Sudeti della Cecoslovacchia alla Germania nazista guidata da Adolf Hitler". Quindi evidenzia che "se rompessimo con Vladimir Putin, la prenderebbe sul personale. Prende tutto sul personale. Proteggerebbe le basi iraniane con i missili russi. E inizierebbe a trattarci come un nemico. Questa è la paura nella comunità di intelligence israeliana oggi sull'Ucraina. Nathan Sharansky ha scritto che l'occidente ha consentito alla Russia di prendersi la Siria e ora l'occidente è arrabbiato con noi perché non mostriamo il coraggio che l'occidente non ha mostrato. Israele non è impressionato dall'occidente e ci rifiutiamo di essere giudicati da loro", "la decisione di escludere alcune banche russe dallo Swift è metà Chamberlain e metà Churchill. La Polonia ha offerto i suoi aerei all'Ucraina, ma gli Stati Uniti hanno messo il veto. Dunque un momento molto strano per l'occidente. La buona notizia è che l'occidente ora è imbarazzato". (red) 110930 MAR 22 

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