Translate

venerdì 11 marzo 2022

R. STAMPA / UCRAINA, MASSOLO: NEGOZIATI DI FACCIATA, PUTIN NON SI FERMERA'

 

VENERDÌ 11 MARZO 2022 09.22.06

R. STAMPA / UCRAINA, MASSOLO: NEGOZIATI DI FACCIATA, PUTIN NON SI FERMERA'

9CO1264964 4 EST ITA R01 R. STAMPA / UCRAINA, MASSOLO: NEGOZIATI DI FACCIATA, PUTIN NON SI FERMERA' (9Colonne) Roma, 11 mar - "Non è ancora il tempo del negoziato. Vorrei davvero molto che lo fosse, ma il mio timore è che lo spazio sarà ancora dato alle armi, prima di arrivare a un cessate il fuoco. Sarà l'andamento sul campo, dal quale la diplomazia non può prescindere, a delineare la fine di questa crisi. I tempi devono produrre nella Russia la sensazione di non poter andare avanti oltre senza conseguenze pesantissime e, da parte ucraina, la convinzione di aver retto il reggibile, ma di essere arrivati al limite. Purtroppo credo che siamo ancora lontani". Così l'ambasciatore Giampiero Massolo, presidente dell'Ispi, ex segretario generale della Farnesina e, dal 2012 al 2016 direttore del Dis, il dipartimento informazioni per la sicurezza di Palazzo Chigi che coordina gli 007 italiani, in una intervista al Quotidiano Nazionale. "A me pare che la Russia ancora abbia la sensazione di poter controllare l'Ucraina, di non essersi impantanata nonostante gli scarsi progressi sul terreno e di pensare di poter impiegare ancora un rilevante potenziale bellico per raggiungere i suoi obiettivi - aggiunge -. Per questo avanza richieste che assomigliano molto di più una domanda di resa che a una piattaforma negoziale sulla quale si è disponibili a uno scambio. Allo stato attuale, no, non mi sembra che la Russia faccia una proposta che si aspetta che venga accolta". E aggiunge che un riconoscimento dell'annessione della Crimea, dell'indipendenza del Donbass e una rinuncia dell'Ucraina a richiedere l'adesione alla Nato "sarebbe una sconfitta non solo per Kiev, ma per tutto l'Occidente. PUTIN vuole essenzialmente ridisegnare gli equilibri di sicurezza in Europa. Vuole il riconoscimento delle prepotenze passate, cioè Crimea e Donbass, e vuole imporre una scelta condizionante nelle scelte di campo del governo di Kiev, sminuendone la sovranità. Questo comporterebbe un salto indietro nella storia con il ritorno alle zone di influenza in Europa, una contrapposizione basata sulla sovranità limitata dei Paesi confinanti e il ritorno a una 'Grande Russia'". E aggiunge: "Gli ucraini hanno dato sinora la disponibilità a parlare della loro neutralità, senza precludersi però la prospettiva europea, su modello dell'Austria. Poi bisognerà prendere atto che nel Donbass e in Crimea la situazione è cambiata, non è più quella pre 2014, e che bisognerà ad esempio ottenere per i cittadini non russi una serie di garanzie. Tutto questo non potrà non prescindere da una più ampia garanzia internazionale. Ma qui siamo molto avanti nel tempo, perché per arrivare a questi risultati ci sarà parecchia strada da fare", "per arrivare a capire i confini del negoziato bisognerà vedere cosa accadrà sul terreno". (red) 110922 MAR 22 

Nessun commento: