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giovedì 3 novembre 2022

Spazio: i vulcani plasmano ancora la superficie di Marte =

 

GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2022 12.38.55

Spazio: i vulcani plasmano ancora la superficie di Marte =

Spazio: i vulcani plasmano ancora la superficie di Marte = (AGI) - Roma, 27 ott. - (NOTIZIA CON EMBARGO ORE 17:01) Venti recenti terremoti, che hanno avuto origine nel sistema di Cerberus Fossae graben su Marte, hanno svelato una fonte potenziale di magma a quelle profondita', rivelando la possibilita' di attivita' vulcaniche ancora presenti sul pianeta rosso. Ad analizzare i dati sismici di questi terremoti a bassa frequenza e' stato un team internazionale di ricercatori guidato dal Politecnico Federale di Zurigo (ETH) ed i loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature. Dal 2018, quando la missione InSight della NASA ha schierato il sismometro SEIS sulla superficie di Marte, sismologi e geofisici dell'ETH di Zurigo hanno ascoltato i segnali sismici di oltre 1.300 terremoti. Ancora e ancora, i ricercatori hanno registrato terremoti su Marte sempre piu' grandi. Un'analisi dettagliata della posizione dei terremoti e del carattere spettrale ha portato una sorpresa. Con epicentri originari nelle vicinanze del Cerberus Fossae - una regione costituita da una serie di spaccature o graben - questi terremoti raccontano una nuova storia. Una storia che suggerisce che il vulcanismo gioca ancora un ruolo attivo nel plasmare la superficie marziana. "Il SEIS di InSight e' il sismometro piu' sensibile mai installato su un altro pianeta", ha affermato Domenico Giardini, professore all'Istituto di Geofisica, ETH Zurigo. "Offre a geofisici e sismologi l'opportunita' di lavorare con i dati attuali che mostrano cio' che sta accadendo oggi su Marte, sia in superficie che al suo interno." Studiare i dati sismici marziani e' importante per comprendere processi geologici simili sulla Terra. Il pianeta rosso e' l'unico che conosciamo, finora, che ha una composizione centrale di ferro, nichel e zolfo che un tempo avrebbe potuto supportare un campo magnetico. Le prove topografiche hanno indicato anche che Marte un tempo conteneva vaste distese d'acqua e forse un'atmosfera piu' densa. Osservando le immagini del vasto e polveroso paesaggio marziano, e' difficile immaginare che circa 3,6 miliardi di anni fa Marte fosse molto vivo, almeno in senso geofisico. Ha vomitato detriti vulcanici per un tempo abbastanza lungo da dare origine alla regione di Tharsis Montes, il piu' grande sistema vulcanico del Sistema Solare ed il Monte Olympus, un vulcano quasi tre volte l'altezza del Monte Everest. I terremoti provenienti dal vicino Cerberus Fossae - dal nome della creatura della mitologia greca conosciuta come il "segugio infernale dell'Ade" che custodisce gli inferi - hanno suggerito che Marte non sia ancora del tutto morto geologicamente. (AGI)Sci/Pgi 271238 OCT 22 NNNN

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