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venerdì 23 agosto 2024

Salute:farmaco per Alzheimer rallenta la demenza a corpi di Lewy =

 

VENERDÌ 23 AGOSTO 2024 15.34.00

Salute:farmaco per Alzheimer rallenta la demenza a corpi di Lewy =

Salute:farmaco per Alzheimer rallenta la demenza a corpi di Lewy = (AGI) - Roma 23 ago. - Un farmaco per l'Alzheimer potrebbe rallentare il declino cognitivo tipico della demenza a corpi di Lewy, o DLB, un tipo di demenza simile alla malattia di Alzheimer e alla malattia di Parkinson. Lo dimostra un nuovo studio del Karolinska Institutet in Svezia, pubblicato su Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association, La malattia a corpi di Lewy, che comprende la demenza a corpi di Lewy e la malattia di Parkinson con e senza demenza, e' la seconda patologia neurodegenerativa piu' comune, dopo la malattia di Alzheimer. La DLB rappresenta circa il 10-15% dei casi di demenza ed e' caratterizzata da alterazioni del sonno, del comportamento, della cognizione, del movimento e della regolazione delle funzioni corporee autonome. "Attualmente non esistono trattamenti approvati per la DLB, quindi i medici spesso utilizzano farmaci per la malattia di Alzheimer, come gli inibitori della colinesterasi e la memantina, per alleviare i sintomi", ha affermato Hong Xu, professore assistente presso il Dipartimento di Neurobiologia, Scienze della Cura e Societa' del Karolinska Institutet e primo autore del lavoro. "Tuttavia, l'efficacia di questi trattamenti rimane incerta a causa dei risultati incoerenti degli studi e dei dati limitati a lungo termine", ha continuato Xu. Nello studio attuale, i ricercatori hanno esaminato gli effetti a lungo termine degli inibitori della colinesterasi, ChEI, e della memantina rispetto all'assenza di trattamento per un periodo fino a dieci anni, in 1.095 pazienti con DLB. Dai risultati e' emerso che i ChEI possono rallentare il declino cognitivo nell'arco di cinque anni rispetto alla memantina o all'assenza di trattamento. I ChEI sono stati anche associati a una riduzione del rischio di morte nel primo anno dopo la diagnosi. "I nostri risultati evidenziano i potenziali benefici dei ChEI per i pazienti con DLB e supportano l'aggiornamento delle linee guida per il trattamento", ha dichiarato Maria Eriksdotter, professoressa presso il Dipartimento di Neurobiologia, Scienze della Cura e Societa' del Karolinska Institutet e autrice del lavoro. A causa della natura osservazionale dello studio, non e' stato possibile trarre conclusioni sulla causalita'. I ricercatori non disponevano di dati sulle abitudini di vita dei pazienti, sulla fragilita', sulla pressione sanguigna e sulla co-patologia della malattia di Alzheimer, che potrebbero aver influenzato i risultati. Un'altra limitazione dello studio e' che, ad oggi, rimane difficile diagnosticare accuratamente la DLB. (AGI)Sci/Mav 231533 AGO 24 NNNN

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