L’oro di Napoli per la regia del grande Vittorio de Sica:
Don Saverio Petrillo e famiglia , il film è "L'oro di Napoli"
Totò interpreta il primo episodio del film, don Saverio è il pazzariello del rione sanità, quello in cui è veramente nato Totó.
(Tratto dal racconto Trent'anni, diconsi trenta per la vicenda, insieme ad Il guappo e Porta Capuana per l'attività dei due protagonisti).
Don Saverio Petrillo svolge la professione di "pazzariello" e da dieci anni la sua vita è un inferno. Infatti, il guappo, o meglio il capintesta del Rione Sanità, Don
Carmine Javarone, in seguito alla morte della moglie, si è insediato a
casa sua dettando legge a tutta la sua famiglia. Il momento della
rivincita arriva quando al guappo, dopo un presunto infarto, viene
consigliato di astenersi da fatiche ed emozioni, per riguardo del
cuore. Saverio ne approfitta e lo caccia di casa, ostentando il gesto
davanti a tutto il vicinato, sicuro che Don Carmine non possa nuocere
più. La diagnosi però era sbagliata e non appena ne ha consapevolezza,
Don Carmine ritorna in casa Petrillo per ottenere riparazione. Ma lì
trova una famiglia compatta, pronta a tutto pur di non ricominciare la
vita di umiliazioni di prima. E decide di andarsene volontariamente.
VENIAMO AI GIORNI NOSTRI!
Sublime
come sempre il Principe, anche nelle interpretazioni non comiche,
l’episodio è paradigmatico di molte situazioni della vita, direi anche
geopolitiche.
La NATO che ci occupa casa dal secondo dopoguerra e
ci tratta come sciuscià, ricorda molto l’atteggiamento del boss della
sanità in casa di Don Saverio, l’italia (la minuscola non è una svista) è
stata fino ad oggi il pazzariello fesso e silente, che subisce,
speriamo riesca un giorno a mostrare una spina dorsale.
Per tutti
quanti si trovano bene a fare i lustrascarpe degli anglosassoni e
vogliano muovermi critiche, anticipo che sono napoletano e che si, sto
pensando, prima del vostro invito, di lasciare l’Italia con sempre
maggior frequenza e probabilmente lo farò mia sponte, non quando me lo
dite voi. viva il Principe e se arriverà viva l’Italia Libera!
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