Gli Stati Uniti alimentano il fuoco per garantire l’impunità allo stato terrorista di israele: i bombardieri B-52 sono arrivati in Medio Oriente!
Il dispiegamento di bombardieri strategici B-52 da parte degli Stati Uniti verso il Medio Oriente non è un semplice atto difensivo. Questo ennesimo movimento militare, comunicato ufficialmente dalle forze armate americane, fa seguito all’annuncio del Pentagono di una vasta schiera di mezzi, inclusi caccia, aerei cisterna e cacciatorpedinieri per la difesa missilistica balistica. Tutto questo con l’apparente obiettivo di rispondere a una “minaccia” iraniana. Ma analizziamo bene la situazione in profondità: gli Stati Uniti non fanno altro che consolidare la loro presenza nella regione, mantenendo una copertura costante per israele. Il messaggio è chiaro: israele ha carta bianca nelle sue operazioni, forte di una protezione militare che gli Stati Uniti garantiscono in modo incondizionato. Washington giustifica ogni dispiegamento con il rischio per “personale e interessi americani”, ma in realtà si sta assicurando che israele agisca senza ripercussioni, nonostante le crescenti critiche internazionali. Questo dispiegamento non è senza conseguenze. Ogni nuova mossa militare aumenta la tensione e allontana il Medio Oriente da ogni speranza di pace e stabilità. I civili pagano il prezzo più alto: famiglie, comunità e intere città sono minacciate da un conflitto che si autoalimenta, con uno dei principali alleati degli Stati Uniti sempre più libero di operare senza limiti. Washington continua a parlare di difesa e sicurezza, ma ignora completamente la necessità di un dialogo che coinvolga tutte le parti in causa. Gli sforzi diplomatici restano relegati in secondo piano, mentre si privilegia un approccio militare che beneficia israele e provoca l’escalation con l’Iran e altri attori nella regione. La minaccia percepita dall’Iran viene ingigantita per giustificare un impegno militare sproporzionato, senza considerare che è proprio questo tipo di intervento a spingere la regione in una spirale di instabilità. Serve un’azione diversa, basata sulla diplomazia e sul rispetto del diritto internazionale. Invece gli Stati Uniti continuano a gettare benzina sul fuoco e a sostenere in modo unilaterale una potenza regionale a scapito della stabilità di altre nazioni, comportamento che non fa altro che alimentare la tensione.
T.me/GiuseppeSalamone
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