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martedì 29 marzo 2011

Agenzia delle dogane Circ. 25-3-2011 n. 11/D Det. 16 marzo 2011, n. 12128. Timbri a calendario bistemma. Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale gestione tributi e rapporto con gli utenti, Ufficio servizi di coordinamento e di supporto.

Circ. 25 marzo 2011, n. 11/D (1).

Det. 16 marzo 2011, n. 12128. Timbri a calendario bistemma.

(1) Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale gestione tributi e rapporto con gli utenti, Ufficio servizi di coordinamento e di supporto.



     

Alle
   

Direzioni interregionali delle dogane
           

Loro sedi
     

Alle
   

Direzioni regionali delle dogane
           

Loro sedi
     

Alle
   

Direzioni provinciali delle dogane di Bolzano e Trento
           

Bolzano
           

Trento
     

Ai
   

Laboratori chimici
           

Loro sedi

e, p.c.:
   

Alla
   

Direzione centrale accertamenti e controlli
           

Sede
     

Alla
   

Direzione centrale amministrazione e finanza
           

Sede
     

Alla
   

Direzione centrale personale e organizzazione
           

Sede
     

All'
   

Ufficio centrale audit interno
           

Sede
     

Agli
   

Uffici delle dogane
           

Loro sedi
     

Al
   

Comando generale della guardia di finanza
           

Viale XXI Aprile, 55
           

Roma
       



Si rende noto che sul sito Internet dell'Agenzia (www.agenziadogane.gov.it) è stata pubblicata la Det. 16 marzo 2011, n. 12128 con la quale sono state definite le caratteristiche dell'impronta dei timbri a calendario bistemma (tipo conalbi) in dotazione alle Direzioni interregionali, regionali e provinciali delle dogane e ai Laboratori chimici, la cui legenda è corrispondente alla nuova denominazione ad essi attribuita in conformità dell'intervenuto mutamento dell'assetto organizzativo di questa Agenzia.

In dipendenza di quanto sopra, le Strutture interessate sono pregate di assumere le opportune iniziative necessarie ai fini della dotazione dei nuovi timbri a calendario di cui trattasi, inoltrando le relative richieste alla Direzione centrale amministrazione e finanza, competente per materia.

Sarà cura delle medesime Strutture trasmettere, per il tramite della citata Direzione centrale amministrazione e finanza, alla Zecca dello Stato, i timbri sostituiti per la loro deformazione.

La Direzione centrale accertamenti e controlli che legge per conoscenza provvedere, nell'ambito delle proprie attribuzioni, ad informare i competenti Servizi comunitari e ad avviare le ulteriori iniziative ritenute opportune.


Il Direttore centrale

Ing. Walter De Santis



Allegato


Det. 16 marzo 2011, n. 12128

Caratteristiche dell’impronta dei timbri a calendario bistemma (tipo conalbi) in dotazione alle Direzioni interregionali, regionali e provinciali e ai Laboratori chimici dell’Agenzia delle Dogane (Pubblicata nel sito internet dell'Agenzia delle dogane il 23 marzo 2011, ai sensi del comma 361 dell’art. 1, L. 24 dicembre 2007, n. 244)


Il Direttore

della direzione centrale gestione tributi e rapporto con gli utenti


Visto il D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni e integrazioni, concernente la riforma dell'organizzazione del governo, a norma dell'art. 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59, ed in particolare l'art. 57 con cui è stata istituita, fra l'altro, l'Agenzia delle Dogane;

Visti lo Statuto e il Regolamento di amministrazione dell'Agenzia;

Visto il D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni e integrazioni;

Visto il D.L. 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133 che stabilisce, all'art. 74, comma 1, lett. a), il ridimensionamento degli assetti organizzativi secondo i principi di efficienza, razionalità ed economicità, operando la riduzione degli Uffici dirigenziali a livello generale e non generale nonché la corrispondente riduzione delle dotazioni organiche del personale con qualifica dirigenziale;

Visto il D.P.R. 26 luglio 1976, n. 752 intitolato "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige in materia di proporzione negli uffici statali siti nella provincia di Bolzano e di conoscenza delle due lingue nel pubblico impiego";

Viste la Det. n. 22945/R.I. del 13 agosto 2010, la Det. 23 dicembre 2010, n. 36644 e la Det. 23 dicembre 2010, n. 36709 con le quali sono state attivate le nuove Strutture territoriali dell'Agenzia delle Dogane;

Considerata la necessità di dotare le nuove Direzioni interregionali, regionali e provinciali delle dogane, nonché i Laboratori chimici di un timbro a calendario la cui legenda sia corrispondente alla nuova denominazione;


Adotta la seguente determinazione:


Art. 1

Dotazione per le nuove Strutture territoriali dell'Agenzia delle Dogane di un timbro a calendario


1. Le Direzioni interregionali delle dogane, le Direzioni regionali delle dogane, le Direzioni provinciali delle dogane e i Laboratori chimici dovranno provvedere a dotarsi di nuovi timbri a calendario aventi le caratteristiche indicate al successivo articolo 2.

2. Per le restanti Strutture territoriali (Uffici delle dogane, Sezioni operative territoriali) restano validi gli specimen dei timbri attualmente in uso, le cui caratteristiche sono indicate nella Det. 25 febbraio 2004, n. (299/4200/AGTU/I).


Art. 2

Caratteristiche del timbro


Il nuovo timbro a calendario, conforme ai fac-simile di seguito riportati, terrà conto della necessità di rendere l'impronta di facile individuazione anche in ambito internazionale, mantenendo alto il livello di difficoltà di contraffazione.


Fac- simile dell'impronta
   

Caratteristiche

Direzione interregionale
   

- Corona esterna con linea doppia avente diametro 35 mm.

delle dogane
   

- Corona interna avente diametro 25 mm.

   

- Logo, costituito dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia (composto secondo la corporate identity) situato centralmente, sotto il datario (formato data: GG.MM.AA.).

- Denominazione dell'Amministrazione "AGENZIA DELLE DOGANE" posta tra le due corone in alto.

- Denominazione della Direzione interregionale delle dogane posta tra le due corone in basso, preceduta dalla dicitura abbreviata "Dir. Interreg. Dog.", con il nome delle Regioni in maiuscolo.

- La numerazione del timbro, posta centralmente sopra al datario, è progressiva.

- Le corone, il logo composto dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia, la dicitura "AGENZIA DELLE DOGANE" e l'indicazione "N°" sono parti fisse.

- Il carattere tipografico utilizzato per le diciture fisse e/o variabili è quello previsto dalla corporate identity.

- La denominazione della Direzione interregionale può variare in lunghezza e dimensione del carattere.

Direzione regionale delle
   

- Corona esterna con linea doppia avente diametro 35 mm.

dogane
   

- Corona interna avente diametro 25 mm.

   

- Logo, costituito dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia (composto secondo la corporate identity) situato centralmente, sotto il datario (formato data: GG.MM.AA.).

- Denominazione dell'Amministrazione "AGENZIA DELLE DOGANE" posta tra le due corone in alto.

- Denominazione della Direzione regionale delle dogane posta tra le due corone in basso, preceduta dalla dicitura abbreviata "Dir. Reg. Dog.", con il nome della Regione in maiuscolo.

- La numerazione del timbro, posta centralmente sopra al datario, è progressiva.

- Le corone, il logo composto dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia, la dicitura "AGENZIA DELLE DOGANE" e l'indicazione "N°" sono parti fisse.

- Il carattere tipografico utilizzato per le diciture fisse e/o variabili è quello previsto dalla corporate identity.

- La denominazione della Direzione regionale può variare in lunghezza e dimensione del carattere.

Direzione provinciale
   

- Corona esterna con linea doppia avente diametro 35 mm.

delle dogane
   

- Corona interna avente diametro 25 mm.

   

- Logo, costituito dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia (composto secondo la corporate identity) situato centralmente, sotto il datario (formato data: GG.MM.AA.).

- Denominazione dell'Amministrazione "AGENZIA DELLE DOGANE" posta tra le due corone in alto.

- Denominazione della Direzione provinciale delle dogane posta tra le due corone in basso, preceduta dalla dicitura abbreviata "Dir. Provinciale Dog.", con il nome della Provincia in maiuscolo.

- La dicitura "Dir. Provinciale Dog." può essere ulteriormente abbreviata in "Dir. Prov. Dog." ove esigenze di spazio e di leggibilità lo richiedano.

- La numerazione del timbro, posta centralmente sopra al datario, è progressiva.

- Le corone, il logo composto dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia, la dicitura "AGENZIA DELLE DOGANE" e l'indicazione "N°" sono parti fisse.

- Il carattere tipografico utilizzato per le diciture fisse e/o variabili è quello previsto dalla corporate identity.

- La denominazione della Direzione provinciale può variare in lunghezza e dimensione del carattere.

- Per la Direzione provinciale delle dogane di Bolzano è prevista l'indicazione della denominazione anche in lingua tedesca.

Laboratorio Chimico
   

- Corona esterna con linea doppia avente diametro 35 mm.

delle Dogane
   

- Corona interna avente diametro 25 mm.

   

- Logo, costituito dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia (composto secondo la corporate identity) situato centralmente, sotto il datario (formato data: GG.MM.AA.).

- Denominazione dell'Amministrazione "AGENZIA DELLE DOGANE" posta tra le due corone in alto.

- Denominazione del Laboratorio chimico posta tra le due corone in basso, composta dalla dicitura "Laboratorio Chimico" seguita dal nome della Provincia in maiuscolo.

- La numerazione del timbro, posta centralmente sopra al datario, è progressiva.

- Le corone, il logo composto dallo stemma della Repubblica Italiana e dal simbolo dell'Agenzia, la dicitura "AGENZIA DELLE DOGANE" e l'indicazione "N°" sono parti fisse.

- Il carattere tipografico utilizzato per le diciture fisse e/o variabili è quello previsto dalla corporate identity.

- La denominazione del Laboratorio chimico può variare in lunghezza e dimensione del carattere.
   


La presente determinazione verrà pubblicata sul sito Internet dell'Agenzia delle Dogane, www.agenziadogane.it. ai sensi dell'art. 1, comma 361, della L. 24 dicembre 2007, n. 244.



Det. 16 marzo 2011, n. 12128

Agenzia delle Entrate Ris. 25-3-2011 n. 35/E Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti. Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.

Ris. 25 marzo 2011, n. 35/E (1).

Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti.

(1) Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.



Nell'ambito del processo di semplificazione del linguaggio della modulistica dichiarativa da utilizzare nell'anno 2011, nelle istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 sono state predisposte alcune tabelle che illustrano in forma sintetica le ipotesi in cui i contribuenti sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Al fine di evitare ai soggetti tenuti all'adempimento dichiarativo di interpretare erroneamente il contenuto delle predette tabelle e di ritenersi, conseguentemente, in possesso dei requisiti per l'esonero dalla presentazione della dichiarazione, si forniscono alcune precisazioni in merito alla tabella relativa ai "Casi di esonero con limite di reddito", in relazione alla quale sono pervenute alcune richieste di chiarimento.

Nello specifico, è stato chiesto se l'avvertenza contenuta nell'intestazione della medesima tabella, laddove viene precisato che «il reddito complessivo deve essere calcolato senza tener conto del reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze», debba considerarsi riferita anche alla prima ipotesi di esonero in essa indicata, riguardante il caso in cui il reddito complessivo non superi 500 euro e risulti formato esclusivamente da redditi derivanti da terreni e/o fabbricati.

A tale riguardo, si evidenzia che la predetta avvertenza è stata predisposta in relazione alla generalità dei casi di esonero contenuti nella tabella. Diversamente, per la verifica del rispetto del limite reddituale previsto nella specifica ipotesi sopra descritta, il reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze deve essere sempre incluso nei redditi dei fabbricati, in quanto esso costituisce a tutti gli effetti un reddito di natura fondiaria.

A titolo di esempio valga il caso di un soggetto che possiede un terreno con reddito imponibile di 450 euro ed un immobile adibito ad abitazione principale con reddito imponibile pari a 800 euro. In tale ipotesi il reddito complessivo, pur risultando formato esclusivamente da redditi fondiari, ammonta a 1.250 euro (valore superiore al limite di 500 euro) e pertanto, non ricorrendo i presupposti dell'esonero, il contribuente è tenuto alla presentazione della dichiarazione. Ovviamente, l'imposta dovuta sarà calcolata soltanto sul reddito del terreno, pari a 450 euro, in quanto per l'abitazione principale e sue pertinenze spetta una deduzione corrispondente all'ammontare del relativo reddito (pari a 800 euro).

Si fa presente, infine, che i criteri predisposti dall'Agenzia delle entrate per il controllo e la liquidazione dell'imposta del modello 730/2011 sono conformi alle regole sopra descritte.


Il Direttore centrale

Aldo Polito



Provv. 17 gennaio 2011, Istruzioni

Ministero della salute Nota 9-3-2011 n. 4480-P Linee guida per l’elaborazione di un provvedimento che disciplini la registrazione e la trasmissione dei dati informativi indispensabili per istituire un sistema di tracciabilità del farmaco veterinario. Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento sanità pubblica veterinaria, nutrizione e sicurezza degli alimenti, Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario, Ufficio IV.

Nota 9 marzo 2011, n. 4480-P (1).

Linee guida per l’elaborazione di un provvedimento che disciplini la registrazione e la trasmissione dei dati informativi indispensabili per istituire un sistema di tracciabilità del farmaco veterinario.

(1) Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento sanità pubblica veterinaria, nutrizione e sicurezza degli alimenti, Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario, Ufficio IV.



Alla
   

Regione Veneto
     

Assessorato alle politiche della formazione
     

Istruzione lavoro
     

Servizi veterinari
     

Dorsoduro 3493
     

30123 - Venezia
     

Fax 0412791374-330

All’
   

Aisa
     

Via G. da Procida, 11
     

20149 - Milano
     

Fax 0234565457

All’
   

Assalzoo
     

Via Lovanio, 6
     

00198 - Roma
     

Fax 068557270

All’
   

A.S.SO.FARM.
     

Via Cavour, 147
     

00184 - Roma
     

Fax 0648976639

All’
   

AS.CO.FAR.VE
     

Via dei Gracchi, 137
     

00192 - Roma
     

Fax 0632629517

All’
   

Assogenerici
     

P.le R. Ardigò, 30
     

00142 - Roma
     

Fax 065431323

All’
   

Associazione distributori farmaceutici
     

Via Milano, 58
     

00184 - Roma
     

Fax 0647824943 064828606

Alla
   

Federfarma
     

Via E. Filiberto, 190
     

00185 - Roma
     

Fax 0670476587

Alla
   

Fofi
     

Via Palestro, 75
     

00185 - Roma
     

Fax 064941093

Alla
   

S.I.VE.M.P.
     

Via Nizza, 11
     

00198 - Roma
     

Fax 068848446

Alla
   

S.I.VE.L.P.
     

Via Zanotti, 15
     

30029 - S. Stino di Livenza (VE)
     

Fax 0498830809

All’
   

Aia
     

Via G. Tomassetti, 9
     

00161 - Roma
     

Fax 0644249286

Alla
   

Cia
     

Via M. Fortuny, 20
     

00196 - Roma
     

Fax 0632687209

Alla
   

Coldiretti
     

Via XXIV Maggio, 43
     

00187 - Roma
     

Fax 064871199

Alla
   

Confagricoltura
     

Corso Vittorio Emanuele II, 101
     

00186 - Roma
     

Fax 066861726

All’
   

Una
     

Via V. Mariano, 58
     

Fax 0633252427

All’
   

Assoavi
     

Via Punta di Ferro, 2
     

47100 - Forlì
     

Fax 0543750680

All’
   

Avitalia s.c.a.r.l.
     

Via Torino, 146
     

00184 - Roma
     

Fax 0648029282

Alla
   

OmeoImprese
     

Via Cornaglia, 7
     

Milano
     

Fax 0229534066

Alla
   

Federazione italiana sport equestri
     

Dipartimento veterinario
     

Viale Tiziano, 74
     

00196 - Roma
     

Fax 063233772
   



Facendo seguito alla precedente Circ. 15 settembre 2010, n. 16617-P di pari oggetto, si comunica che le linee guida diverranno operative non appena entrerà in vigore il decreto ministeriale concernente il modello di prescrizione medico-veterinaria, attualmente in fase di approvazione presso la Conferenza Stato-Regioni.


Il Direttore generale

Dott.ssa Gaetana Ferri



Circ. 15 settembre 2010, n. 16617-P

SICUREZZA RIMINI. VITTORIA AL TAR DEI VIGILANTES SU QUESTORE DUE ISTITUTI DI VIGILANZA VINCONO RICORSO; ABOLITO 'REGOLAMENTO'


(ER) SICUREZZA RIMINI. VITTORIA AL TAR DEI VIGILANTES SU QUESTORE
DUE ISTITUTI DI VIGILANZA VINCONO RICORSO; ABOLITO 'REGOLAMENTO'

(DIRE) Bologna, 29 mar. - Il Questore non ha potere di decidere
l'organizzazione gestionale e operativa degli istituti di
vigilanza privati. Lo ha stabilito il Tar dell'Emilia-Romagna,
accogliendo ieri il ricorso presentato da due ditte di vigilanza
contro il "Regolamento provinciale di servizio" emanato dal
Questore di Rimini. Risultato: la sentenza da' ragione agli
istituti Civis Augustus e Vigilanza Adriatica e ordina
l'annullamento del decreto con cui il Questore di Rimini, nel
2000, istitui' il "Regolamento provinciale di servizio" che
regolava l'attivita' degli istituti di vigilanza dalla 'a' alla
'z'. Nel regolamento, infatti, si stabiliva la formazione e
l'aggiornamento professionale, le dotazioni, i controlli e le
procedure disciplinari, ma anche l'esecuzione dei diversi servizi
e l'organizzazione della centrale operativa. Secondo i giudici
del Tar, il Questore non ha "potesta' regolamentare" in questa
materia. Prima della sentenza depositata ieri, il Tar si era gia'
espresso favorevolmente verso gli istituti di vigilanza:
l'ordinanza di sospensiva fu emessa nel gennaio 2001.
Nella sentenza, i giudici ricordano che l'attivita' di
vigilanza privata e' gia' disciplinata nel Tulps (Testo unico
delle leggi di pubblica sicurezza), in cui si prevede che l'opera
di vigilanza o custodia (di immobili privati o pubblici) puo'
essere svolta dai privati solo se in possesso della licenza,
concessa a chi ha i requisiti (tra cui cittadinanza italiana e
assenza di condanne). In materia esiste poi un Regio decreto del
1936: a questo avrebbero dovuto seguire regolamenti di esecuzione
che non vennero mai emanati, ricordano i giudici del Tar, per cui
la normativa di riferimento rimane una norma del 1914.
Considerando queste leggi, appare contraddittoria l'attribuzione
di un potere regolamentare al Questore.

(Pir/ Dire)
11:26 29-03-11

Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nota 10-3-2011 n. 25/II/0003472 Programmazione dell'attività di vigilanza per l'anno 2011. Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Nota 10 marzo 2011, n. 25/II/0003472 (1).

Programmazione dell'attività di vigilanza per l'anno 2011.

(1) Emanata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.



Si trasmette il documento di programmazione dell'attività di vigilanza per l'anno 2011, contenente le linee programmatiche dell'azione ispettiva che codeste Strutture dovranno realizzare nell'anno in corso nonché il numero di aziende da sottoporre a verifica, a seguito delle proposte pervenute alla scrivente Direzione.

Si ricorda inoltre l'obiettivo evidenziato dall'On. le Ministro, in occasione dell'incontro “Il contrasto al lavoro sommerso: le implicazioni sul piano della legislazione sociale, fiscale e previdenziale” tenutosi in data 16 febbraio u.s., di realizzare per l'anno 2011 “un piano straordinario” che preveda l'effettuazione di almeno 80.000 controlli mirati allo specifico fenomeno del lavoro sommerso.

Tate obiettivo sarà, inoltre, monitorato mensilmente attraverso un apposito “contatore” volto ad evidenziare puntualmente il numero dei lavoratori in nero accertati.

Il citato obiettivo numerico dovrà pertanto essere proporzionalmente ripartito tra i competenti Uffici territoriali, secondo lo schema di seguito allegato.

Si invitano, pertanto, codeste Direzioni a dare concreta e puntuale attuazione alle suddette linee programmatiche.



Allegato 1


Premessa


Nell'ambito dell'azione di riforma organizzativa e funzionale che ha interessato negli ultimi anni l'attività di vigilanza, la Direzione generale per l'Attività Ispettiva, al fine di delineare le direttive operative rivolte alle Strutture territoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, intende proseguire nell'attività di programmazione della vigilanza che tiene conto delle peculiarità dei fenomeni di irregolarità nei diversi ambiti locali.

In primo luogo, va evidenziato, che l'attività di vigilanza svolta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali deve privilegiare ambiti settoriali e tematici ben delineati e meritevoli di particolare attenzione in quanto caratterizzati da fenomeni di rilevante impatto economico-sociale. Inoltre, ove sussistano i presupposti normativi, appare necessario utilizzare quanto più possibile - in linea con gli anni precedenti - gli strumenti conciliativi introdotti dal D.Lgs. n. 124/2004 anche in via alternativa allo svolgimento dell'attività di vigilanza.

Particolare attenzione sarà, dedicata al miglioramento, dei risultati qualitativi dell'attività ispettiva da realizzarsi mediante una più mirata selezione delle realtà aziendali da sottoporre a controllo, con l'obiettivo di concentrare, quanto più possibile gli interventi nei soli confronti di quelle aziende maggiormente a rischio di fenomeni di lavoro sommerso. La finalità tendenziale da perseguire quindi è quella di incrementare in maniera significativa il riscontro effettivo di tali fenomeni diminuendo conseguentemente gli interventi non produttivi di risultati sotto il profilo dell'efficacia dell'azione ispettiva.

Si ribadisce, dunque, l'opportunità di orientare l'attività di vigilanza esclusivamente al contrasto delle irregolarità di natura “sostanziale” che costituiscono una lesione dei livelli di tutela delle condizioni di lavoro in una logica di conseguimento dei risultati qualitativi piuttosto che sul piano meramente quantitativo.

Infatti, più che su una indistinta e generalizzata fissazione di parametri di carattere quantitativo (numero delle aziende irregolari, dei lavoratori irregolari è totalmente in nero, ecc.), la vigilanza continuerà ad essere indirizzata esclusivamente su specifici obiettivi meritevoli di particolare attenzione (si pensi al lavoro nero, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, ai fenomeno delle false prestazioni nel settore agricolo, alla vigilanza in materia di appalti illeciti, al lavoro irregolare degli stranieri, ai fenomeni di elusione contributiva, al lavoro minorile, all'inserimento lavorativo dei soggetti disabili, alla disciplina sulle pari opportunità), anche attraverso la programmazione di accessi ispettivi a brevi intervalli temporali finalizzati ad assicurare l'effetto sorpresa e mirati al solo riscontro del lavoro nero.

La presente programmazione è fondata sulle proposte provenienti dalle Direzioni regionali del lavoro che sulla base dell'approfondita conoscenza delle realtà socio-economiche locali, hanno individuato i fenomeni maggiormente rilevanti nei rispettivi ambiti territoriali su cui indirizzare l'attività ispettiva.

Al fine di garantire una maggiore, efficacia dell'attività di vigilanza svolta dal personale ispettivo proseguirà, inoltre la programmazione di specifici progetti di vigilanza che vedranno il coinvolgimento dei Gruppi Carabinieri per la Tutela del Lavoro costituiti con la Direttiva del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 7 luglio 2010.

In considerazione della rilevanza, prioritaria che continua ad avere la lotta al lavoro sommerso, occorre altresì affrontare in termini più incisivi il problema del contrasto ai fenomeni del lavoro insicuro ed irregolare realizzando un sistema che, grazie alla cooperazione dei diversi soggetti pubblici attivi nel mondo del lavoro, consenta di avviare un processo volto al passaggio dall'«ispezione al controllo».

In particolare l'«ispezione» è volta a far emergere le irregolarità, ad individuare i responsabili e sanzionarne i comportamenti illeciti, mentre il “controllo” presuppone un'attività di carattere più generale finalizzata a monitorare il complesso dei fenomeni maggiormente significativi, nonché ad individuare le possibili situazioni di patologia enucleate da specifici indicatori ed a predisporre le conseguenti azioni di contrasto.

Il citato processo si inserisce in una logica di protezione dei diritti fondamentali della persona e del lavoratore, garantendo al contempo il pieno rispetto delle regole sulla libera e corretta concorrenza fra i soggetti economici.

Alla luce di quanto sopra esposto, si individuano di seguito gli obiettivi verso i quali indirizzare l'attività di vigilanza amministrativa e tecnica.



Vigilanza amministrativa

Per la programmazione dell'attività di vigilanza amministrativa per l'anno 2011 si evidenziano gli ambiti di intervento segnalati da tutte le Strutture territoriali:


- Lavoro nero


La centralità delle azioni di contrasto al lavoro irregolare impone di considerare quale preminente ambito d'intervento dell'attività ispettiva il fenomeno del c.d. “sommerso totale”, tenuto conto della mancanza di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, dell'omesso versamento di contributi e della perdita dei diritti conseguenti all'instaurazione di un regolare contratto di lavoro, con particolare riferimento ai settori dell'edilizia, dell'agricoltura, dei pubblici esercizi, ecc. nei quali si riscontra una maggiore concentrazione di tale fenomeno.


- Impiego irregolare lavoratori extracomunitari


L'attività lavorativa dei cittadini stranieri immigrati deve svolgersi nell'integrale rispetto della normativa vigente e, pertanto, vanno contrastate tutte le forme di impiego irregolare di tale manodopera, intervenendo mediante azioni di intelligence coordinate con le forze di polizia e gli Istituti previdenziali. In particolare, va privilegiata l'azione di vigilanza nei confronti di quelle realtà economiche gestite o organizzate mediante minoranze etniche, operanti al di fuori di qualunque regolamentazione di carattere lavoristica previdenziale e fiscale e che realizzano, vere e proprie forme di sfruttamento della manodopera impegnata.


- Appalti somministrazione e distacchi


Si prosegue nello svolgimento dell'attività ispettiva in materia di appalti privati caratterizzati da rilevanti fenomeni di subappalti per verificare la regolarità dell'impiego di manodopera, con particolare riferimento all'individuazione di eventuali ipotesi di somministrazione irregolare, abusiva o fraudolenta.

La citata azione di vigilanza sarà mirata a specifici settori maggiormente interessati al ricorso allo strumento contrattuale dell'appalto.

Inoltre, si prevede di intensificare l'azione ispettiva nel settore degli appalti, pubblici volta ad assicurare il pieno rispetto della normativa in materia di lavoro ed evitare che la concorrenza si sviluppi a danno delle stesse disposizioni lavoristiche.

La vigilanza riguarderà altresì, i rapporti tra committenti/appaltatori/subappaltatori e la relativa responsabilità solidale, nonché si estenderà anche alla verifica circa l'ottemperanza degli obblighi connessi con le prestazioni di lavoro concernenti l'opera, la fornitura o il servizio affidati.

Particolare attenzione sarà riservata all'attività di vigilanza sulle opere pubbliche e all'individuazione di eventuali pseudo lavoratori autonomi, al fine di garantire il rispetto del costo del lavoro e la presenza, di adeguate misure di salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Infine, in tale ambito, l'attività di vigilanza sarà rivolta al contrasto dell'impiego irregolare di lavoratori attraverso agenzie di somministrazione di Paesi UE e/o mediante il ricorso a forme di distacco transnazionale che possono consentire l'abbattimento significativo del costo della manodopera sfruttando il differenziale retributivo e contributivo applicalo nei diversi Paesi.

A tale scopo, è stato elaborato - nell'ambito del Progetto Empower realizzato in partnership con la Romania - uno specifico vademecum che rappresenta un utile strumento per gli ispettori che sono chiamati ad affrontare le problematiche legate alle posizioni di un lavoratore distaccato in Italia da un Paese appartenerne all'Unione Europea.

Inoltre, sempre in materia di distacco transnazionale la Direzione generale per l'Attività ispettiva ha aderito, ad un'ulteriore progetto (c.d. Transpo) in partnership con la Francia, che si prefigge di approfondire la conoscenza della legislazione europea e nazionale in materia di distacco nel settore dei trasporti, al fine di garantire una migliore efficacia dei relativi controlli ispettivi.


- Cooperative


Al fine di favorire, una maggiore incisività dell'azione degli Osservatori provinciali delle cooperative, nonché di uniformare i diversi comportamenti tenuti in ambito nazionale, si ritiene necessario pianificare l'attività di verifica annuale nel settore cooperativo.

Si precisa che l'attività di verifica va orientata per il 70% al controllo delle cooperative non iscritte ad alcuna associazione di categoria e comunque non note e per il restante 30% nei confronti delle imprese associate privilegiando quelle mai verificate, ovvero non verificate negli ultimi 3 anni.

Per quanto attiene all'oggetto dell'attività di vigilanza è necessario in primo luogo indirizzarla al contrasto dell'impiego irregolare di manodopera ovvero di utilizzo di lavoro nero con l'evidente finalità di perseguire le peggiori forme di sfruttamento dell'attività lavorativa.

Inoltre, per scongiurare fenomeni di dumping sociale e contrattuale, derivanti da una scorretta applicazione delle norme vigenti in materia di cooperazione e delle clausole contenute nei Contratti Collettivi Nazionali, l'accertamento ispettivo dovrà concernente i fenomeni interpositori, ovvero, la fattispecie di appalto illecito di manodopera posto in essere da pseudo imprese o da cooperative spurie. Ciò con il primario obiettivo di salvaguardare la posizione contributiva e retributiva dei lavoratori impiegati nelle attività oggetto di appalto nonché il rispetto dei principi di leale concorrenza.


- Minori


Anche per l'anno 2011 l'azione ispettiva continuerà a verificare la regolarità dell'impiego di lavoratori minori nei settori maggiormente a rischio.


- Interventi a sostegno delle categorie “svantaggiate” del mercato del lavoro


L'attività di vigilanza sarà - come di consueto - anche orientata verso particolari fenomeni di rilevante impatto sociale quali:


Soggetti disabili


È opportuno verificare il corretto adempimento degli obblighi posti dalla L. n. 68/1999, con particolare attenzione a quello della copertura dell'aliquota obbligatoria, utilizzando a tal fine il potere di diffida.


Pari opportunità


Alla luce del Protocollo d'Intesa del 27 giugno 2007 siglato dalla Rete Nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità e dalle Direzioni generali per l'Attività ispettiva e del Mercato del Lavoro, nonché del Tavolo Tecnico di studio di cui al Decreto n. 241 del 12 gennaio 2009 proseguono le verifiche in merito all'esistenza di fenomeni discriminatori ed all'effettività della tutela delle lavoratrici madri.

Per i profili di carattere quantitativo, si prevede di sottoporre a verifica nel corso del 2011 - a seguito delle proposte pervenute dagli Uffici territoriali - complessivamente n. 144.252 aziende.


Direzioni regionali
   

Numero aziende da ispezionare
   

Di cui lavoro nero “piano straordinario”

ABRUZZO
   

5.021
   

2.821

BASILICATA
   

5.250
   

2.950

CALABRIA
   

8.058
   

4.528

CAMPANIA
   

13.335
   

7.493

EMILIA ROMAGNA
   

13.561
   

7.620

FRIULI VENEZIA GIULIA
   

3.183
   

1.789

LAZIO
   

12.526
   

7.038

LIGURIA
   

4.620
   

2.596

LOMBARDIA
   

14.168
   

7.961

MARCHE
   

6.199
   

3.483

MOLISE
   

2.100
   

1.180

PIEMONTE
   

10.775
   

6.055

PUGLIA
   

13.891
   

7.805

SARDEGNA
   

7.770
   

4.366

TOSCANA
   

11.085
   

6.299

UMBRIA
   

4.219
   

2.371

VALLE D'AOSTA
   

459
   

258

VENETO
   

8.032
   

4.513

TOTALE
   

144.252
   

81.056
       



Altre forme di tutela sostanziale dei lavoratori

Come già evidenziato in premessa ed in linea con quanto ribadito dalla Dir. Stato 18 settembre 2008, particolare importanza dovrà essere riservata agli istituti della conciliazione monocratica e della diffida accertativa per crediti patrimoniali, al fine di garantire un'immediata risposta alle esigenze di tutela dei lavoratori interessati, anche indipendentemente dall'attivazione dell'azione ispettiva.



Coordinamento

Le strategie di intervento per il contrasto al lavoro sommerso ed irregolare, che rappresentano la condizione fondamentale per sviluppare la crescita e la competitività del Paese, rendono indispensabile consolidare le iniziative di coordinamento fra i soggetti impegnati nelle azioni ispettive, così da assicurare la massima efficacia ed ottenere migliori risultati della vigilanza.

A tal fine, nel corso dell'anno 2011 sarà data attuazione a quanto previsto, dalle Intese siglate nel 2010 con: INPDAP, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Ministero della Difesa, Guardia di Finanza, ENPAM.

In particolare, saranno predisposte apposite visite ispettive, volte al recupero contributivo, con il personale dell'INPDAP e dell'ENPAM.

Inoltre, in collaborazione con i Comandi provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza saranno predisposte, a livello locale, specifiche, azioni volte al contrasto dei fenomeni criminali collegati all'occupazione di lavoratori irregolari ed in nero, ivi compresi extracomunitari clandestini, all'occupazione illegale di minori, alle frodi in danno degli Enti previdenziali, nonché alla prevenzione dei fenomeni infortunistici.

Infine, in ottemperanza al Protocollo d'intesa del 4 agosto 2010, siglato con l'INPS, l'INAIL, e l'Agenzia delle Entrate, si procederà a focalizzare in modo più puntuale possibile gli obiettivi dell'azione di verifica attraverso la condivisione delle informazioni contenute nelle diverse banche-dati. Tale Protocollo rappresenta, pertanto, lo strumento che consente l'evoluzione del sistema della vigilanza da una fase legata alle sole verifiche sul campo ad un più ampio sistema di monitoraggio dei fenomeni lavoristico-previdenziali.



Progetto qualità dell'azione ispettiva

Come premesso, anche per l'anno in corso, il più importante elemento deduzione ispettiva sarà rappresentato dall'indicatore di qualità.

Pertanto, ai fini statistici e di verifica della capacità degli Uffici di assicurare una presenza sul territorio, in termini “qualitativi” e anche “quantitativi”, si proseguirà con il c.d. “progetto qualità”.



Attività di prevenzione e promozione

Anche per quanto concerne l'attività di prevenzione e promozione, prevista dall'art. 8 del D.Lgs. n. 124/2004, le Direzioni provinciali del lavoro, coordinate dalle rispettive Strutture di livello regionale, proseguiranno nel pianificare e realizzare le iniziative di carattere informativo e di aggiornamento aventi ad oggetto la materia lavoristica, esclusivamente con le organizzazioni datoriali e sindacali e le realtà economico-sociale presenti sul territorio.



Vigilanza tecnica

La vigilanza tecnica per l'anno 2011 va orientata all'assoluto privilegio delle iniziative Ispettive finalizzate ad arginare il fenomeno infortunistico nel settore dell'edilizia.

Si precisa che per il raggiungimento degli obiettivi il personale tecnico non dovrà essere in alcun modo distolto dalle attività individuate dal presente documento ed in particolare non dovrà essere impiegato per le verifiche degli ascensori e montacarichi, in quanto tali verifiche non costituiscono compiti prioritari, in termini di efficacia e di efficienza per l'Amministrazione, né l'omissione di tale attività costituisce pregiudizio nei confronti dei terzi in quanto la stessa può essere assolta, ai sensi delle disposizioni vigenti, dai soggetti all'uopo autorizzati.

Si sottolinea la necessità che l'attività di vigilanza tecnica vada opportunamente pianificata nell'ambito dei Comitati regionali di coordinamento, come previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni.

La vigilanza tecnica dovrà essere tale da raggiungere un risultato annuale, pari almeno a 70 accertamenti per ciascun ispettore, escluse le riviste.



Vigilanza tecnica settore edilizia

Considerato che gli incidenti sul lavoro nel settore edilizio, rappresentano, per gravità, una componente numericamente rilevante rispetto alla globalità del fenomeno infortunistico, si ritiene che in tale settore, debba concentrarsi l'attività di vigilanza tecnica svolta dalle Strutture territoriali.

La vigilanza tecnica nei cantieri edili dovrà essere condotta in modo completo sia sotto gli aspetti tecnici che amministrativi con particolare attenzione alla catena di appalti e subappalti, ove esistenti.

La scelta dei cantieri da individuare dovrà rispettare, indicativamente, i seguenti criteri:

- 5% Cantieri grandi - importo lavori maggiore 10.000.000 Euro, ove presenti.

- 30% Cantieri medi - importo lavori compreso tra 1.000.000 e 10.000.000 di Euro, ove presenti;

- 65% Cantieri piccoli.

Tale ripartizione trova, fondamento evidentemente nella considerazione che i più gravi infortuni avvengono normalmente nel cantieri di più piccola dimensione.



Vigilanza tecnica settore ferrovie

Anche l'attività di vigilanza tecnica nel settore ferroviario, come previsto dalle disposizioni vigenti, dovrà prevedere come per l'anno precedente, una programmazione almeno annuale degli obiettivi in sede di ufficio di coordinamento regionale.

In tale sede saranno individuati gli obiettivi della vigilanza congiunta in considerazione delle priorità degli interventi da effettuare per di ciascuna Provincia.



Altra vigilanza tecnica

Il personale tecnico potrà altresì, essere impegnato nell'ambito della vigilanza in materia di tutela dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti, purché la stessa venga svolta in settori lavorativi significativi ai fini della suddetta tutela e pertanto, dovranno essere presi in considerazione ai fini del raggiungimento degli obiettivi, gli accertamenti svolti solo in particolari strutture sanitarie complesse e settori industriali ove l'impiego di sorgenti di radiazione siano qualitativamente e quantitativamente significativi.

Inoltre, costituiranno accertamenti tecnici, quelli svolti in ambito di sorveglianza di mercato secondo le concordate procedure definite in base alle circolari vigenti.

Nell'ambito dell'attività di vigilanza, particolare attenzione dovrà essere posta nell'individuare, monitorare e controllare gli appalti di servizi aventi ad oggetto attività manutentive o di pulizia su aree confinate (silos, pozzi, cisterne, serbatoi, impianti di depurazione, cunicoli è gallerie ecc.), appalti che maggiormente espongono, al rischio in esame, personale non sempre preparato ad affrontare tali specifiche evenienze. Eventuali ulteriori iniziative volte a tutelare i lavoratori che potenzialmente potrebbero operare in ambienti sospetti di inquinamento potranno essere assunte e condivise nell'ambito dei Comitati regionali di coordinamento, di cui al D.P.C.M. 21 dicembre 2007, secondo le indicazioni fornite nella Circ. 9 dicembre 2010, n. 42/2010.


Il Direttore generale

Dott. Paolo Pennesi



D.Lgs. 23 aprile 2004, n. 124
D.Lgs. 23 aprile 2004, n. 124, art. 8
L. 12 marzo 1999, n. 68
Dir. Stato 18 settembre 2008
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
D.P.C.M. 21 dicembre 2007

Dubbi di costituzionalità sui tagli agli organi della scuola La norma che dispone i tagli agli organici del personale non dirigenziale e non docente della scuola statale potrebbero non essere conformi a Costituzione. A dubitare della legittimità della norma di legge che li prevede, è il Tar del Lazio, che ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 64, comma 2 e comma 4, lett. e), D.L. n. 112 del 2008, convertito in L. n. 133 del 2008, con un'ordinanza depositata il 14 marzo 2011. T.A.R. Lazio, Sez. III-bis, 14 marzo 2011, n. 2227










lunedì 28 marzo 2011

DECRETO-LEGGE 26 marzo 2011, n. 27 Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (11G0073) (GU n. 71 del 28-3-2011 )



 note:    Entrata in vigore del provvedimento: 29/03/2011 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di adottare disposizioni in tema di misure per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 marzo 2011; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia; Emana il seguente decreto-legge: Art. 1 1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e in particolare dai commi 1 e 21 del predetto articolo, la dotazione del fondo di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del citato decreto-legge n. 78 del 2010, e' incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro. 2. La dotazione del fondo di cui al comma 1 puo' essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto, con i Ministri della difesa e dell'interno: a) a favore del personale delle Forze armate, con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace; b) a favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con quota parte delle risorse di cui al comma 7, lettera a), dell'articolo 2 del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, relativo al Fondo unico giustizia. 3. Il fondo di cui al comma 1, come incrementato ai sensi del presente articolo, e' destinato alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche con riferimento al personale interessato alla corresponsione, per i medesimi anni, dell'assegno funzionale, del trattamento economico superiore correlato all'anzianita' di servizio senza demerito, compresa quella nella qualifica o nel grado, degli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni, nonche' degli emolumenti corrispondenti previsti per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonche' all'applicazione dell'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Si applicano le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del citato articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010. 4. All'onere derivante dal comma 3 si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato a disporre, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 2 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi' 26 marzo 2011 NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze Maroni, Ministro dell'interno La Russa, Ministro della difesa Alfano, Ministro della giustizia Visto, il Guardasigilli: Alfano

Agenzia delle Entrate Ris. 25-3-2011 n. 35/E Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti. Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.

Ris. 25 marzo 2011, n. 35/E (1).

Istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 - Esonero dalla presentazione della dichiarazione - Chiarimenti.

(1) Emanata dall'Agenzia delle entrate, Direzione centrale servizi ai contribuenti.



Nell'ambito del processo di semplificazione del linguaggio della modulistica dichiarativa da utilizzare nell'anno 2011, nelle istruzioni per la compilazione del modello 730/2011 sono state predisposte alcune tabelle che illustrano in forma sintetica le ipotesi in cui i contribuenti sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Al fine di evitare ai soggetti tenuti all'adempimento dichiarativo di interpretare erroneamente il contenuto delle predette tabelle e di ritenersi, conseguentemente, in possesso dei requisiti per l'esonero dalla presentazione della dichiarazione, si forniscono alcune precisazioni in merito alla tabella relativa ai "Casi di esonero con limite di reddito", in relazione alla quale sono pervenute alcune richieste di chiarimento.

Nello specifico, è stato chiesto se l'avvertenza contenuta nell'intestazione della medesima tabella, laddove viene precisato che "il reddito complessivo deve essere calcolato senza tener conto del reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze", debba considerarsi riferita anche alla prima ipotesi di esonero in essa indicata, riguardante il caso in cui il reddito complessivo non superi 500 euro e risulti formato esclusivamente da redditi derivanti da terreni e/o fabbricati.

A tale riguardo, si evidenzia che la predetta avvertenza è stata predisposta in relazione alla generalità dei casi di esonero contenuti nella tabella. Diversamente, per la verifica del rispetto del limite reddituale previsto nella specifica ipotesi sopra descritta, il reddito derivante dall'abitazione principale e dalle sue pertinenze deve essere sempre incluso nei redditi dei fabbricati, in quanto esso costituisce a tutti gli effetti un reddito di natura fondiaria.

A titolo di esempio valga il caso di un soggetto che possiede un terreno con reddito imponibile di 450 euro ed un immobile adibito ad abitazione principale con reddito imponibile pari a 800 euro. In tale ipotesi il reddito complessivo, pur risultando formato esclusivamente da redditi fondiari, ammonta a 1.250 euro (valore superiore al limite di 500 euro) e pertanto, non ricorrendo i presupposti dell'esonero, il contribuente è tenuto alla presentazione della dichiarazione. Ovviamente, l'imposta dovuta sarà calcolata soltanto sul reddito del terreno, pari a 450 euro, in quanto per l'abitazione principale e sue pertinenze spetta una deduzione corrispondente all'ammontare del relativo reddito (pari a 800 euro).

Si fa presente, infine, che i criteri predisposti dall'Agenzia delle entrate per il controllo e la liquidazione dell'imposta del modello 730/2011 sono conformi alle regole sopra descritte.


Il Direttore centrale

Aldo Polito

Salute: esperti, metà uomini a rischio HPV, serve vaccinazione



SALUTE: ESPERTI, META' UOMINI A RISCHIO HPV, SERVE VACCINAZIONE =
(AGI) - Roma, 28 mar. - Vaccinare anche la popolazione maschile
contro il Papillomavirus umano (HPV). Concordano le tre piu'
importanti societa' scientifiche che si occupano di patologie
maschili, sottolineando che un recente studio pubblicato sul
Lancet ha dimostrato come nel corso della vita il 50% degli
uomini, quindi 1 su 2, potrebbe contrarre un'infezione da Hpv.
Oggi a Roma, alla presentazione della prima 'Conferenza di
Consenso sulle patologie da Papillomavirus umano nel maschio',
la Societa' Italiana di Andrologia (SIA), la Societa' Italiana
di Urologia (SIU) e la Societa' Italiana di Andrologia e
Medicina della Sessualita' (SIAMS), che hanno riunito alcuni
tra i massimi esperti provenienti da diversi campi della
medicina, dalla virologia alla pediatria, hanno lanciato
l'appello: estendere la vaccinazione anche ai maschi di 12
anni, raccomandare a livello regionale l'avvio di programmi di
vaccinazione anti Hpv a prezzo agevolato (come gia' avviene per
le donne) e attuare progetti di sensibilizzazione non solo sui
condilomi, ma su tutte le patologie Hpv correlate che
riguardano il maschio. Ecco le conclusioni raccomandate da una
giuria di esperti a chiusura lavori, convalidate da numeri che
ne dimostrano l'attualita': dai dati raccolti dal Sistema di
Sorveglianza Sentinella delle infezioni sessualmente trasmesse
(IST), che fa capo all'ISS, emerge infatti che in Italia il 73%
circa degli uomini, con un'eta' media di 33 anni, sviluppa una
condilomatosi. Un virus temuto dalle donne, pericoloso anche
per il mondo maschile, "causa di numerose patologie come il
cancro del pene, il cancro dell'ano, del tratto orofaringeo ed
i condilomi genitali, causate dai tipi di Hpv 6, 11, 16 e 18",
spiega Vincenzo Gentile, ordinario di Urologia, Universita' La
Sapienza. Nel corso dell'incontro sono stati diffusi i numeri
delle patologie Hpv correlate nel maschio: cancro anale
(88-94%), cancro al pene (40%), alla faringe (25%), della
cavita' orale (10%); condilomi genitali (oltre 90%). (AGI)
Rmc/Pgi (Segue)
281431 MAR 11

NNNN
SALUTE: ESPERTI, META' UOMINI A RISCHIO HPV, SERVE VACCINAZIONE (2)=
(AGI) - Roma, 28 mar. - "La volonta' di fare chiarezza sul tema
- continua Gentile - nasce da una lettera inviata dall'Iss alla
Sia, allora da me presieduta, per sottolineare l'importanza di
interventi di prevenzione nell'uomo". Lo strumento della
Conferenza di Consenso, aggiunge Vincenzo Mirone, Ordinario di
Urologia all'Universita' Federico II di Napoli, "e' stato
scelto per raggiungere, attraverso un processo formale, un
accordo rispetto ad una questione sanitaria particolarmente
complessa". Cosi' il Comitato Promotore ha nominato un Comitato
Tecnico scientifico (Cts) di esperti del settore, "che ha avuto
il compito di raccogliere dati e preparare una sintesi di tutte
le conoscenze in materia", spiega Andrea Lenzi, ordinario di
Endocrinologia, Universita' La Sapienza di Roma' "Il documento
e' stato poi sottoposto ad una giuria che ha votato delle
raccomandazioni sulla base di quanto elaborato dai tecnici". La
vaccinazione si conferma lo strumento di prevenzione piu'
efficace da implementare: risultati di studi clinici pubblicati
sul New England Journal of Medicine, mostrano per il vaccino
quadrivalente un'efficacia del 90,4% nella prevenzione delle
lesioni genitali esterne nei maschi tra i 16 ed i 26 anni. "A
livello europeo - spiega Aldo Isidori, presidente Comitato
Etico, Policlinico Umberto I di Roma, membro Comitato nazionale
Bioetica (Presidenza del Consiglio) e presidente di giuria
della Conferenza di Consenso - e' attesa a breve da parte
dell'Agenzia Europea del farmaco, l'estensione delle
indicazioni del vaccino quadrivalente per la prevenzione dei
condilomi genitali nei maschi fino a 26 anni e per la
prevenzione del tumore anale negli uomini e donne under
26".(AGI)
Rmc/Pgi
281431 MAR 11

NNNN
SALUTE: HPV UOMO MINA FERTILITA' DI COPPIA, ABORTI QUADRUPLICATI =
LENZI (SAPIENZA), SUCCESSO RIPRODUTTIVO AD ALTISSIMO RISCHIO

Roma, 28 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un terzo incomodo
all'interno della coppia desiderosa di un figlio: il Papillomavirus
umano (Hpv) "mina la fertilita' anche quando e' il partner maschile ad
averlo contratto. Arrivando addirittura a quadruplicare gli aborti".
Parola di Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia all'Universita'
Sapienza di Roma, che ne ha parlato oggi a Roma alla presentazione
della conferenza di consenso sulle patologie da Hpv nel maschio.

"Ormai - ha detto l'esperto - i dati rendono chiaro quanto l'Hpv
e le patologie a esso correlate non rappresentino piu' un problema
solo per la donna, ma anche per l'uomo. Dopo aver assunto questo
concetto va fatto un ulteriore passo in avanti per comprendere che Hpv
significa anche un problema per la coppia in termini di fertilita' e
di capacita' riproduttiva''. (segue)

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-MAR-11 15:23

NNNN
TUMORI: ATTESO A MAGGIO VIA LIBERA UE VACCINO ANTI-HPV NELL'UOMO (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'Italia, come il resto d'Europa
e del mondo, ha ormai una solida esperienza per quanto riguarda la
vaccinazione anti-Hpv nelle donne. "Oggi - spiega Luciano Mariani,
ginecologo oncologo dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di
Roma - sono disponibili i primi dati cosiddetti 'reali' che mostrano
concretamente l'azione benefica che la vaccinazione ha sulla riduzione
delle patologie. Da uno studio condotto in Australia - aggiunge il
ginecologo, che e' stato uno degli sperimentatori italiani del vaccino
- si e' visto come a due anni dalla partenza del programma vaccinale
anti-Hpv con il vaccino quadrivalente il numero di nuovi casi di
condilomatosi nelle donne si sia ridotto di circa il 60%".

"Questo - prosegue - non fa altro che rimarcare la reale
efficacia e i benefici apportati da questa vaccinazione. Si rende
quindi evidente come la vaccinazione del maschio sia un atto
importante nella lotta a questo virus non solo per motivi di equita'
sociale ma anche dal punto di vista epidemiologico, soprattutto in
regimi di basse coperture vaccinali nelle donne. In Italia, infatti, a
tre anni di distanza dall'avvio della campagna di vaccinazione
gratuita delle 12enni il tasso di copertura medio delle vaccinate e'
solo del 59%. Una stima lontana dall'obiettivo del 95% fissato nel
2007 per i successivi cinque anni, che scadranno nel 2012".

(Bdc/Pn/Adnkronos)
28-MAR-11 15:24

NNNN

Sanità: lettera Cgil medici a Sacconi sul lavoro usurante guardia medica e 118



SANITA': LETTERA CGIL MEDICI A SACCONI SU LAVORO USURANTE GUARDIA MEDICA E 118 =

Roma, 28 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Una lettera al
ministro del Welfare Maurizio Sacconi - e per conoscenza al ministro
della Salute Ferruccio Fazio - a tutela dei medici di guardia medica e
118 che rischiano di essere esclusi dai benefici previsti dal decreto
legislativo sui lavori usuranti. A scriverla e' la Fp Cgil medici.

Il sindacato spiega: "Il decreto legislativo sui lavori
usuranti, in via di approvazione, consente per la prima volta di
raggiungere una regolamentazione organica dei benefici pensionistici
anche per i dipendenti che svolgono il lavoro notturno in sanita',
medici compresi. Ma considerando alla lettera i 'dipendenti', il
decreto rischia di vedere esclusi dai benefici i medici di guardia
medica e di emergenza sanitaria 118, formalmente riconosciuti come
medici convenzionati". (segue)

(Com-Fed/Ct/Adnkronos)
28-MAR-11 14:10

NNNN

salute. il sesso sporadico fa male al cuore: meglio allenarsi ricerca pubblicata sul 'journal of american medical association'

SALUTE. IL SESSO SPORADICO FA MALE AL CUORE: MEGLIO ALLENARSI
RICERCA PUBBLICATA SUL 'JOURNAL OF AMERICAN MEDICAL ASSOCIATION'

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 mar. - La pigrizia non e'
amica della buona salute e, a quanto pare, nemmeno del sesso.
Senza un adeguato allenamento, infatti, il cuore potrebbe essere
messo a dura prova da una scappatella. Il sesso sporadico
andrebbe ad incidere negativamente sul rischio di infarto. A
sostenerlo e' una ricerca pubblicata sul 'Journal of American
Medical Association' e condotta dai ricercatori Issa Dahabreh e
Jessica Paulus del Tufts Medical Center di Boston, i quali hanno
esaminato piu' di 10 studi sui legami tra attivita' fisica, sesso
ed attacchi di cuore notando una significativa associazione tra
infarto ed attivita' fisica e sessuale episodiche.
In particolare hanno trovato che una notte movimentata puo'
aumentare del 2,7% il rischio di infarto. "Bisogna essere chiari
- spiega Paulus ad AOL News - Il punto non e' che l'esercizio
fisico ed il sesso fanno male, ma piuttosto che e' necessaria una
regolare attivita' fisica". Studi precedenti hanno infatti
dimostrato che una regolare attivita' sessuale e' in grado di
allontanare i pericoli per il cuore. L'aumento di rischio, per
chi non e' allenato, sarebbe comunque limitato ad un periodo di
1-2 ore dopo uno sforzo fisico eccessivo o un rapporto sessuale.

(Wel/ Dire)
15:56 28-03-11

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sanità. uomini "basta scuse", prenotate visite andrologiche campagna contro l'impotenza.

SANITÀ. UOMINI "BASTA SCUSE", PRENOTATE VISITE ANDROLOGICHE
CAMPAGNA CONTRO L'IMPOTENZA.

(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 28 mar. - Un'alleanza a 360
gradi per promuovere la salute sessuale dell'uomo e il benessere
della coppia, con gli specialisti di Sia (Societa' Italiana di
Andrologia), Siams (Societa' Italiana di Andrologia e Medicina
della Sessualita') e Siu (Societa' Italiana di Urologia) in campo
per gli uomini dell'Emilia-Romagna. Riparte "Basta Scuse",
campagna di sensibilizzazione e informazione sulla disfunzione
erettile, e potranno prenotare una consulenza andrologica
personalizzata, che prevede anamnesi del paziente, esame
obiettivo e discussione informativa sulla patologia, sugli esami
diagnostici consigliabili e sulle possibilita' terapeutiche oggi
disponibili.
L'obiettivo di Sia, Siams e Siu, come spiega un comunicato, e'
di facilitare il primo contatto tra i potenziali pazienti e i
medici, segnando un importante risultato per intraprendere un
percorso risolutivo, recuperando l'autostima e la gioia di
vivere, senza trincerarsi dietro scuse o falsi tabu'. La "DE" e'
una patologia che interessa almeno un maschio adulto su otto e,
oltre a minare la sfera intima e la vita di coppia, molto piu'
spesso di quanto si creda e' un vero e proprio campanello
d'allarme per l'insorgenza di altre malattie, prime tra tutte
quelle cardiovascolari o il diabete. Un problema che, in
Emilia-Romagna, si calcola che possa interessare almeno 240.000
uomini.
"La DE e' un fenomeno estremamente diffuso. Oggi, al contrario
di quello che succedeva in passato, se ne parla molto di piu'. E
piu' se ne parla piu' emerge il problema- sottolinea il professor
Emilio Emili, primario della Azienda Usl di Imola e delegato
regionale della Siu- La campagna nasce anche dall'esigenza di far
capire agli uomini che non devono vergognarsi ma che, con uno
specialista, possono superare il deficit erettivo".

(Wel/ Dire)
15:56 28-03-11

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SICUREZZA: MILANO; DA OGGI PRIMI SPRAY URTICANTI PER VIGILI

SICUREZZA: MILANO; DA OGGI PRIMI SPRAY URTICANTI PER VIGILI

(ANSA) - MILANO, 28 MAR - Da oggi i vigili urbani di Milano
potranno difendersi nelle situazioni di maggior pericolo anche
con lo spray al peperoncino.
I primi dieci kit, a cui se ne aggiungeranno a brevissimo
altri venti per la fase sperimentale, sono stati distribuiti
agli agenti istruttori nei reparti dalle mansioni piu' delicate:
il radiomobile, il nucleo operativo e quello destinato al
contrasto dell'abusivismo commerciale e abitativo. Se il test
dara' i risultati sperati, lo spray urticante sara' messo a
disposizione di circa 1.800 agenti impegnati sia nei servizi di
sicurezza sia in quelli sul traffico.
''Lo spray al peperoncino - ha assicurato il vicesindaco
Riccardo De Corato - non e' uno strumento di offesa ma uno
strumento per la sicurezza sul lavoro''. I vigili potranno
utilizzare il key defender solo nei luoghi aperti e solo nei
casi autorizzati dal codice penale per la legittima difesa.
Ricordando che nel 2010 sono stati 110 i vigili vittime di
aggressioni (34 nei primi due mesi del 2011), De Corato si e'
difeso preliminarmente dalle polemiche recentemente alimentate
dal candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia e
dall'esponente del Pd Pierfrancesco Majorino. ''Ricordo alla
coppia Bibi' e Bibo' - ha affermato sarcastico - che i vigili di
Modena, citta' amministrata dal centrosinistra, usano lo spray
da tempo e la rossa Genova dopo una sperimentazione di sei mesi
ha mostrato l'intenzione di adottarlo''. (ANSA).

YN3-GNN
28-MAR-11 13:09 NNNN



Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04092 presentata da MARIO LOVELLI martedì 25 gennaio 2011, seduta n.423....la circolare del Ministero dell'interno, dipartimento della pubblica sicurezza, direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, del 29 dicembre 2010, al punto 3 precisa: «Nel caso in cui, lungo il tratto oggetto del controllo, siano presenti intersezioni stradali che, ai sensi dell'articolo 104 del Reg. C.d.S., impongono la ripetizione del segnale stradale stesso, la predetta distanza deve essere calcolata dal segnale con il quale viene ripetuto il limite di velocità dopo l'intersezione»;

ALLEGATO
Interrogazione 5-04092 Lovelli: Distanza minima obbligatoria tra il segnale che indica il limite massimo di velocità e gli apparecchi di rilevazione della velocità medesima.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna, gli onorevoli interroganti chiedono di rivedere la circolare del 29 dicembre 2010, emanata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, d'intesa con il Dipartimento degli Affari interni e territoriali, sentito il Ministero delle infrastrutture e trasporti con la quale sono state fornite indicazioni applicative ed operative, sull'articolo 25, comma 2, della legge n. 120 del 2010 recante «Disposizioni in materia di sicurezza stradale».
Tale disposizione stabilisce che i dispositivi di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità, «... fuori dai centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati ad una distanza inferiore ad un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità».
Al fine di chiarire l'esatto ambito applicativo della norma ed evitare ambiguità dal punto di vista pratico, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con la circolare richiamata, ha specificato che, qualora lungo il tratto soggetto a controllo siano presenti intersezioni stradali che comportano la ripetizione del segnale indicante il limite di velocità, ai sensi dell'articolo 104 del regolamento di esecuzione ed attuazione del nuovo codice della strada (decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992), la distanza minima di un chilometro va calcolata a partire dal segnale posto subito dopo l'intersezione.
L'articolo 104 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada, nel prescrivere la ripetizione del segnale dopo l'intersezione, svolge proprio la funzione di garantire la conoscibilità delle limitazioni di velocità da parte dell'utente che si immette dalle strade laterali, condizione, quest'ultima, necessaria per imputare allo stesso l'eventuale violazione del precetto.
La questione sollevata dagli onorevoli interroganti si colloca nell'ambito della più generale attività di prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocità sulle strade.
La sicurezza stradale, infatti, costituisce un obiettivo strategico nell'azione del Governo, nel quadro dei programmi prioritari dell'Unione europea che prevedono il contenimento del fenomeno dell'incidentalità stradale e mirano, in particolare, ad una sensibile riduzione della mortalità.
In questa direzione vanno lette le nuove disposizioni contenenti prescrizioni più rigorose, che rendono possibile l'impiego di nuove tecnologie di controllo remoto delle violazioni e costituiscono uno strumento essenziale al fine di contrastare efficacemente le condotte di guida non rispettose dei limiti di velocità imposti ex lege.
In particolare, la puntuale applicazione della normativa di riferimento e la precisa esecuzione, da parte delle Forze di Polizia, delle connesse direttive ministeriali hanno fatto registrare, negli ultimi anni, una significativa diminuzione del numero di incidenti stradali.



Pag. 128


Infatti, come si evince dalle rilevazioni effettuate dalla Polizia Stradale e dall'Arma dei Carabinieri, si è passati dai 111.493 incidenti del 2009, ai 105.006 del 2010, con una riduzione del 5,8 per cento.
L'esigenza di garantire la sicurezza stradale va comunque bilanciata con l'altra di rispettare il principio di legalità dell'azione amministrativa nella contestazione degli illeciti derivanti dalle violazioni al Codice della Strada.
In quest'ottica, infatti, non si può muovere al conducente di un autoveicolo il rimprovero per aver violato una regola di prudenza alla guida se quest'ultimo non è stato messo nelle condizioni di conoscere il precetto. Se così non fosse, infatti, non sarebbe possibile pretendere da quest'ultimo una condotta alternativa lecita e conforme alle prescrizioni della normativa che regola la circolazione stradale.
Pertanto, la circolare risulta perfettamente rispondente all'assetto normativo vigente - teleologicamente orientato alla sicurezza della circolazione ed alla tutela della vita umana, ma al contempo volto a garantire la legalità e trasparenza dell'azione amministrativa - realizzando un equo contemperamento delle esigenze che ho in precedenza citato. Una diversa interpretazione, infatti, sarebbe ammissibile solo in presenza di una modifica dell'attuale quadro normativo.

"Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02015 presentata da ELIO LANNUTTI martedì 29 settembre 2009, seduta n.259". .."..Alla specialità Polizia stradale della Polizia di Stato è stato affidato il coordinamento operativo dei servizi, con il compito di monitorare i risultati dell'attività di controllo..."(Autovelox solo per fare cassa?)



Autovelox per fare cassa. Interrogazione e risposta del Ministro interpellato
iter 
interrogazione presentata nel 2009
RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/03/2011
 CONCLUSO IL 18/03/2011


""Alla specialità Polizia stradale della Polizia di Stato è stato affidato il coordinamento operativo dei servizi, con il compito di monitorare i risultati dell'attività di controllo.""

"..A tale proposito il Ministro ha diramato, il 14 agosto 2009, una direttiva ai Prefetti e alla Polizia stradale affinché gli strumenti di controllo della velocità siano utilizzati in modo efficace, garantendo il diritto di informazione degli utenti..."


 

LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO L’IDV PROMETTE UN’INTERROGAZIONE




LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO
LA GRANDE RAPINA DEL TFR: IL PARLAMENTO TACE SUI 15 MILIARDI USATI DAL TESORO L’IDV PROMETTE UN’INTERROGAZIONE L’indagine della Corte dei Conti con cui è stato scoperto “l’esproprio” ai danni dei TTfr dei lavoratori passa sotto silenzio in Parlamen...to. Le opposizioni sembrano rassegnate ai meccanismi di “finanza creativa” del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, anche se i trucchi vengono scoperti e denunciati, come ha fatto la Corte dei Conti con la sua relazione alle Camere. Per i magistrati contabili quella effettuata dal governo è “un’operazione di natura espropriativa senza indennizzo o comunque di prelievo fiscale indiretto nei confronti di categorie interessate a versamenti finalizzati a scopi ben diversi dal sostegno alla finanza pubblica”. Con la legge finanziaria del 2007 approvata dal governo Prodi fu deciso che le aziende sopra i 50 dipendenti, i quali avessero deciso, alla data del 30 giugno 2007, di non destinare alla previdenza complementare il proprio tfr – vedi scheda a fianco – avrebbero dovuto versare quei fondi all’Inps in un conto a disposizione del Tesoro per interventi infrastrutturali e investimenti pubblici. La Corte dei conti ha invece scoperto che quel fondo è stato utilizzato per spese improprie: ammortamento mutui per gli enti locali, gratuità dei libri di testo, lavoratori socialmente utili nel comune di Napoli. Fondi considerevoli: nel 2009 il tfr annuo dei lavoratori dipendenti italiani ha superato i 20 miliardi di euro di cui 5,9 versati al fondo tesoreria dell’Inps, 5,1 miliardi alla previdenza complementare mentre 12,7 miliardi sono rimasti nelle casse delle imprese (quelle sotto i 50 dipendenti non sono obbligate a versarlo all’Inps). Finora il Tesoro ha prevelato 15,6 miliardi da un Fondo istituito solo quattro anni fa che dunque è stato quasi svuotato. “Presenteremo un'interrogazione parlamentare per sapere quale fondo verrà utilizzato per restituire questi soldi ai lavoratori”, dice al Fatto Antonio Borghesi, vicepresidente del Gruppo alla Camera dell'Italia dei Valori. Il Tesoro, rispondendo alle osservazioni della Corte dei Conti, ha affermato che non c'è “alcun nocumento” per i lavoratori perché l'afflusso costante di nuove risorse, prelevate sempre dai Tfr, garantirà il pagamento delle liquidazioni in uscita a chi andrà in pensione. “Il ragionamento del ministero non convince – spiega Borghesi – perché il tasso di sostituzione [cioè la differenza tra quanto versato e quanto prevelato, ndr.] è negativo”. La trattenuta del tfr, infatti, si rivaluta annualmente secondo un tasso stabilito per legge e quindi alla fine l'importo è più alto. Più distaccata è la reazione del Pd. Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro (quando fu approvato quel provvedimento), ricorda che più che procurare risorse per la finanza pubblica il suo impegno si concentrò per far decollare la previdenza integrativa. “Il trasferimento del tfr all'Inps non mi entusiasmò ma almeno fissammo indicazioni tassative per il suo impiego”. Se Tremonti ha potuto aggirare tranquillamente quelle regole, però, vuole dire che così tassative non erano. “Ma questo governo è un maestro di finanza creativa” dice Damiano ricordando che, per finanziare la Cassa integrazione in deroga, sono stati utilizzati i fondi per le aree sottoutilizzate e il Fondo sociale europeo. “Oppure il fondo per i malati oncologici per finanziare le quote latte”. Però il Pd non chiede conto al governo dell’ “esproprio” nonostante la Corte dei Conti avverta che allo scadere dei 10 anni dall'introduzione del nuovo meccanismo, il prelievo improprio “arriverà a 30 miliardi”. Il paradosso è che “l'esproprio” è avvenuto carpendo la fiducia dei lavoratori e la diffidenza nei verso i fondi pensioni integrativi. I lavoratori nel 2007 si sono fidati dell’azienda chiedendo che il loro tfr restasse a portata di mano. Oggi vedono i loro soldi utilizzati soprattutto per interventi tampone. Senza sapere se e come torneranno indietro. Salvatore Cannavò- (IFQ) http://diksa53.blogspot.com/2011/03/la-grande-rapina-del-tfr-il-parlamento.html ML. Mostra tutto
Di: INFORMARE CONTROINFORMANDO

domenica 27 marzo 2011

E dal Giappone arrivano anche le incredibili immagini di un'autostrada distrutta dal terremoto e ricostruita dopo appena sei giorni. Incredibili se le confrontiamo con le nostre tante ricostruzioni annunciate e mai realizzate. Servizio di Francesca Lagorio

NAPOLI: RAPINA UNA DONNA, RUBA UN'AUTO E INVESTE AGENTI, ARRESTATO

NAPOLI: RAPINA UNA DONNA, RUBA UN'AUTO E INVESTE AGENTI, ARRESTATO =

Napoli, 27 mar. - (Adnkronos) - Gennaro Zerobio di 30 anni,
sottoposto all'affido in prova dei servizi sociali e' stato arrestato
a Napoli dalla polizia per rapina, furto e tentato omicidio. In
sostanza, l'indagato e' accusato di aver rapinato a Capodimonte la
borsa ad una donna. La vittima ha denunciato l'accaduto a una
pattuglia di agenti del commissariato San Carlo all'Arena. Poco dopo
gli agenti hanno trovato il rapinatore mentre stava controllando il
contenuto della borsa appena rapinata.

Il malvivente quando si e' accorto della presenza dei poliziotti
ha abbandonato la borsa e ha rubato l'auto parcheggiata in un garage e
anziche' fermarsi ha accelerato tentando di investire i due
poliziotti. Ne e' nato un inseguimento conclusosi nel cuore del rione
Sanita'. Recuperato il contenuto della borsa rapinata alla donna.
Zerobio e' stato rinchuso nel carcere di Poggioreale. La vittima e'
stata portata in ospedale per le ferite riportate nell'aggressione.
Recuperata anche l'auto rubata nel garage.

(Iam/Gs/Adnkronos)
27-MAR-11 14:38

NNNN

AUTO IN VORAGINE:DOMANI RELAZIONE CONSIGLIO COMUNALE RAVENNA SINDACO, STIAMO PROCEDENDO CON TRASPARENZA, RIGORE E VELOCITA'

AUTO IN VORAGINE:DOMANI RELAZIONE CONSIGLIO COMUNALE RAVENNA
SINDACO, STIAMO PROCEDENDO CON TRASPARENZA, RIGORE E VELOCITA'
(ANSA) - RAVENNA, 27 MAR - Subito gli accertamenti e presto i
procedimenti disciplinari conseguenti, ma gia' domani sera una
relazione in consiglio comunale. E' quanto il sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci ha ribadito in una nota a proposito della
voragine che poco dopo le 13 di venerdi' si e' improvvisamente
aperta su viale Manzoni a Lido Adriano, nel litorale ravennate,
inghiottendo un'auto con due donne a bordo, madre e figlia di 59
e 38 anni, rimaste gravemente ferite. L'incidente e' stato
presumibilmente causato dal cedimento di una condotta di uno
scolo sottostante. Appena un paio d'ore prima, su segnalazione
di un cittadino alla polizia municipale, c'era stato un
sopralluogo dei tecnici comunali, senza pero' che la strada
venisse chiusa.
''Nulla - ha precisato Matteucci - e' stato omesso in queste
ore negli accertamenti a tutto campo in corso da parte dall'
Amministrazione comunale. Stiamo procedendo con trasparenza,
rigore e velocita''': gia' domani verranno acquisite ''le
relazioni richieste agli uffici interessati'' e tutto sara' poi
riferito ''in consiglio comunale''. ''In queste ore - ha detto
il sindaco - la nostra attenzione e' rivolta in particolare alla
ricostruzione della sequenza di segnalazioni ricevute dagli
uffici comunali e delle azioni che ne sono conseguite''. Per
questo ''vogliamo capire perche' non sia stata adottata subito
la decisione di chiudere al traffico viale Manzoni''. Dopo
questa prima fase, ''gli organi competenti del Comune avvieranno
i conseguenti procedimenti disciplinari''. Allo stesso tempo
''sara' fatta una meticolosa valutazione sull'adeguatezza delle
procedure usate in situazioni come questa''.
Sempre domani in Municipio si terra' un incontro con il
Consorzio di Bonifica, ha spiegato Matteucci, per ''un esame
congiunto e scrupoloso di quanto accaduto e delle indispensabili
azioni di monitoraggio in chiave preventiva delle situazioni
simili. Sara' affrontato anche il tema dei lavori di ripristino
e dei tempi di riapertura della strada''. (ANSA).

Y7C-GIO
27-MAR-11 17:00 NNNN

ANSA/GB: GOVERNO PENSA A TRIBUNALI MOBILI DURANTE OLIMPIADI PULLMINI COLLEGATI CON CORTI VIA INTERNET; SOLO CRIMINI MINORI

ANSA/GB: GOVERNO PENSA A TRIBUNALI MOBILI DURANTE OLIMPIADI
PULLMINI COLLEGATI CON CORTI VIA INTERNET; SOLO CRIMINI MINORI
(di Mattia Bernardo Bagnoli).
(ANSA) - LONDRA, 27 MAR - Tribunali mobili, simili ai
cellulari della polizia, collegati alle corti distrettuali
attraverso ponti-video. Il malfattore, se pizzicato dagli
agenti, puo' cosi' essere arrestato e processato per
direttissima, sul posto, facendo risparmiare tempo prezioso a
Scotland Yard. Che sara' dunque libera di concentrare tutte le
sue energie per prevenire e sgominare eventuali attacchi
terroristici diretti a colpire i giochi olimpici di Londra 2012.
L'idea, elaborata e ampiamente caldeggiata dal sottosegretario
alla Giustizia e alla Polizia Nick Herbert, potrebbe essere
tradotta davvero in realta'. A quanto pare, infatti, l'ipotesi
e' in discussione ''ai livelli piu' alti''.
''Collegare le corti distrettuali ad uffici mobili e'
un'ipotesi che si adatta particolarmente bene per gli eventi
sportivi'', ha spiegato Herbert al Sunday Times. ''La polizia e'
molto favorevole''. Il progetto, va detto subito, andrebbe a
colpire solo i crimini di basso cabotaggio come furtarelli,
ubriachezza molesta o la vendita di biglietti contraffatti. In
questo modo i poliziotti potrebbero rendere la loro
testimonianza sul posto, collegati in videoconferenza con il
giudice, e tornare immediatamente a pattugliare l'area del parco
olimpico. ''Ai giochi - prosegue Herbert - e' prevedibile che si
verifichi un alto numero di arresti per, ad esempio, il
bagarinaggio. Il punto e' il seguente: e' o non e' il caso di
portare i sospettati davanti al giudice usando il sistema del
videolink? Oltretutto in questi casi vi e' pure la possibilita'
che i criminali siano stranieri e che lascino il Paese prima di
arrivare a una condanna''.
Steve Bloomfield, il capo della sezione giustizia penale alla
Metropolitan Police, ha pero' messo le mani avanti: ogni
decisione su come questi tribunali mobili possano o debbano
operare nell'ambito delle Olimpiadi e' ancora da venire. In piu'
manca al momento un prototipo vero e proprio. Detto questo,
l'idea piace a molti.
''Il piano - ha detto Bloomfield - e' in discussione ai
livelli piu' alti e nel giro di un anno potrebbe cambiare il
modo, il tempo e l'efficienza delle operazioni di polizia. Qui
parliamo di straordinarie opportunita'''. L'ambizione, infatti,
e' quella di andare oltre all'emergenza-Olimpiadi. Non e' dunque
un caso che Herbert, giusto la settimana scorsa, abbia lanciato
un progetto pilota all'interno del quale gli agenti, per la
prima volta, hanno potuto testimoniare al processo grazie a
collegamenti video organizzati nelle loro centrali. Da qui al
tribunale-van il passo e' naturalmente breve. Il ministro
dell'Interno stima che questo utilizzo della tecnologia potrebbe
far risparmiare tre le 18mila e le 60mila ore di lavoro agli
agenti. Il che significa efficienza quantificabile tra le
300mila sterline e il milione nella sola Londra. (ANSA)

Z08
27-MAR-11 19:31 NNNN

CAGLIARI: APPELLO CAPITANERIA PORTO PER IDENTIFICARE CADAVERE SUB TROVATO A IS MORTORIUS



CAGLIARI: APPELLO CAPITANERIA PORTO PER IDENTIFICARE CADAVERE SUB TROVATO A IS MORTORIUS =

Cagliari, 27 mar. - (Adnkronos) - La Capitaneria di Porto di
Cagliari lancia un appello a chiunque fosse in grado di fornire
notizie sul'identita' del cadavere dell'uomo ritrovato oggi a tre
miglia a largo di Is Mortorius, nel litorale di Quartu Sant'Elena.

Impossibile dare un nome al cadavere ripescato in quanto privo
di documenti, che ora si trova, su disposizione del magistrato Marco
Cocco, nell'istituto di medicina legale dell'Universita' di Cagliari,
nella cittadella universitaria di Monserato.

Unici segni di riconoscimento che potrebbero aiutare
all'identificazione dell'uomo, non essendo ancora segnalate persone
scomparse, sono una evidente cicatrice post-operatoria sul ginocchio
destro e il cranio rasato. La Capitaneria ha ritrovato le attrezzature
del sub.

(Coe/Opr/Adnkronos)
27-MAR-11 18:13

NNNN